“L’idea di spupazzarmi i due amici dei miei, mi riempiva di piacere;l’ immaginavo entrambi nudi tra di me mentre si davano da fare per procurarmi il massimo…”
La mattina seguente, andando in bagno, vi trovai Marina che si
faceva una ricca doccia. Mancando la tenda, la privacy era ridotta all’osso. Mi sedetti sulla tazza ed un poco in imbarazzo, iniziai a fare pipì. Essendo un bagno piccolo eravamo a pochi centimetri l’una dall’altra. Appena terminato , ne approfittai per farmi una doccia assieme alla bella panciona. Mi misi nella vasca ed iniziai ad insaponarmi aiutata da lei che non perdeva l’occasione per tastarmi tutta. Insomma ci facemmo una di quelle lesbicate da urlo. Presa dalla foga iniziai a leccarle l’ombelico, scendendo velocemente lungo la pancia per approdare alla sua fica rosso fuoco. Iniziai a leccarle la clitoride, cercando di tanto in tanto di penetrarla con la mia lingua. Iniziò ad ansimare ad alta voce, muovendosi animatamente in modo convulso. Insistetti fino a farla venire, assaporando il forte ed acre sapore dei suoi umori. La mattina si era preannunciata di buon auspicio . Uscite dal bagno,in accappatoio, ci recammo in balcone a godere del bel freschetto mattutino. non riuscimmo resistere dal freddo e dovemmo rientrare, dove trovammo il resto della compagnia che si ingozzava in una abbondante colazione ,. Ne approfittammo per rifocillarci e riprenderci dal freddo mattutino patito in balcone. Finito di gozzovigliare, ci vestimmo e all’unanimità decidemmo di andare al lago per goderci l’ ultimo sole della stagione. Dopo un paio d’ore distesi al sole, spinti dai morsi della fame, ci recammo nel ristorante vicino, dal quale veniva un odorino davvero invitante. Ordinammo delle belle fettuccine al ragù specialità della casa. Durante l’attesa ci mettemmo a scrutare le varie persone sedute ai tavoli. La nostra attenzione si soffermò su di una coppia di mezza età, molto giovanile. Lui alto robusto capelli ricci molto lunghi, decisamente un bell’uomo, lei alta fisicamente ben messa due belle tette, ed un bel culetto tondo,forse qualche kiletto in più ,cosa che non guasta mai. Ironia della sorte, recandomi alla toilette con Marina, trovammo all’interno, la tizia che si stava rifacendo il leggero trucco. Nel vedere il pancione di Marina le venne spontaneo attaccare a parlare. La sua dolce voce colpì Marina che attaccò immediatamente discorso. Mentre parlavano, Marina, scusandosi si tirò su la gonna e calatesi le mutandine fece la pipì. L’estranea sorridendo distogliendo lo sguardo altrove fece finta di niente , replicando; quando scappa scappa. Tutte e tre scoppiammo in una fragorosa risata. Uscendo dalla toilette la signora, insistette per presentarci il marito. L’uomo ci accolse con un sorriso e ci invitò al proprio tavolo. Accortosi dei nostri amici, invitò pure loro . Eravamo tutti assieme a gustare delle delizie propinate dal trattore amico dei nostri due nuovi amici. Parlando con i due del più e del meno, appresi con sorpresa che la coppia era amica dei miei genitori; si erano conosciuti anni prima, in un villaggio turistico, durante una vacanza al mare. Probabilmente li avevo visti ma all’epoca non era che un adolescente e non li avevo considerati, in quanto vecchi. A 18 anni un quarantenne è un vecchio.
Ora da adulta non potevo che ammirarli entrambi sotto un’altra ottica: onestamente me li sarei fatti entrambi sul posto. Oltretutto mi intrigava il fatto, dei loro trascorsi con i miei. Probabilmente, nella vacanza in comune, avevano combinato qualcosa; fantasticavo pensando lui con mia madre e lei con mio padre e perché no, le due donne lesbicare tra di loro riempiendosi di carezze e di baci, sotto gli sguardi libidinosi dei consorti. Decisi di organizzare una cena con i fiocchi ed invitai i due amici. Tornati a casa , mentre tutti riposavano, io non facevo altro che pensare ai due del ristorante, mi erano talmente entrati dentro , che dovetti svegliare e sedurre Emilio per scaricarmi un pochino. Fu una scopata colossale, mi feci pure penetrare nel culo per essere ancora più aperta alla serata che mi aspettava. Mentre stavamo scopando mi accorsi della presenza di Alex, alzatosi si era accorto di noi e reclamava il suo turno. Toltosi Emilio non prima di avermi sborrato in culo, sentii affondare nella mia fica il cazzo duro e turgido di Alex, continuò fino a venirsene bagnandomi tutte le chiappe di sborra. In ginocchio, sentivo i liquidi colarmi sulle cosce, non feci in tempo a pulirmi che subito fui presa da un altro cazzo, era la volta di Marco. Era il caso di dire “sotto a chi tocca” Ero stata aperta come una cozza, nel giro di poco avevo gustato tre cazzi, uno meglio dell’altro. Ripresa dalla meravigliosa esperienza mi attivai per preparare qualcosa di speciale per gli ospiti della sera. Presa dalle mie cose, non mi accorsi o quanto meno non partecipai alla bella orgetta organizzata da Marco con l’aiuto degli altri tre,in favore di Marina. Ormai liberi da ogni tipo di remore, i due si allietavano nel recuperare il tempo perso, includendo nel loro menage altre persone sia uomini che donne. L’avevano fatta adagiare supina sul letto con le cosce larghe , pronta ad accogliere dentro di se il chiunque. La ragazza non poteva vedere chi la penetrasse,perché presa a leccare la fica di Anita a cavalcioni sopra la sua testa. Il primo ad aprirsi un varco tra le cosce, fu Alex. Emilio e Marco, si erano divisi Anita mettendole il cazzo, uno nella mano sinistra, l’altro nella mano destra, per tenerlo sempre eretto, pronto per essere introdotto nella fica di Marina. A turno i tre ragazzi entravano ed uscivano dalla fica ormai dolorante della povera Marina. Fu per lei una liberazione quando uno alla volta le sborrarono sulle tette bagnandola tutta. Anita dopo aver goduto e lavato la faccia all’amica, si preoccupò di ripulirla da tutta la sborra che i tre le avevano spruzzato venendosene. Non avendo partecipato alla performance pomeridiana, ero speranzosa per una serata diversa sotto tutti i punti di vista. L’idea di spupazzarmi i due amici dei miei, mi riempiva di piacere;l’ immaginavo entrambi nudi tra di me mentre si davano da fare per procurarmi il massimo del piacere;osservarli mentre scopavano tra di loro, nelle varie posizioni. scorgere il suo cazzo entrare ed uscire dalla sua fica, bella navigata e dilatata, successivamente vedere lei aprire la sua bella bocca carnosa, estrarre la lingua e con movimenti rotatori, iniziare a leccare la cappella, insistendo sulla parte più sensibile con la punta, evitando accuratamente di farsi sborrare in bocca. Concluse le effusioni tra i due, vuoi perché, lei reclamata da altri uomini, nella fattispecie, Marco aveva espresso il forte desiderio di incularsi la bella signora attribuendolo al fatto, che teneva un bel culo, lo aveva potuto constatare, facendola passare tra le sedie ed il tavolo del ristorante, aveva come diciamo noi appizzato.Per una ragione o per l’altra, sarebbe toccato a me e forse avrei scopato e mi sarei fatta sborrare dentro la fica da un uomo che probabilmente aveva fatto lo stesso, con mia madre. Avrei avuto lo stesso cazzo a distanza di anni, dentro il mio corpo. Avrei leccato la fica, il culo, le tette della sua mogliettina assaporandone tutto il suo sapore e dandole piacere, forse lo stesso provato anni addietro. Questi erano tutti pensieri che mi frullavano per al testa, probabilmente le cose nella realtà avrebbero preso una piega diversa. Non rimaneva che aspettare pensando ad una escamotage per trovarsi in intimità con i due…..continua
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