“Dulcis in fundo, Anita sdraiata sotto dopo averle introdotto due dita dentro la fica la leccava, concentrandosi sulla clitoride…”
Dato l’immediato feeling creatosi con i nuovi amici, decidemmo di invitarli a
cena. Mentre facevamo la spesa al supermercato, Alex ne approfittò per fare rifornimento di preservativi , ormai quasi terminati. Il sole stava per tramontare, la campagna circostante aveva preso quel bel colore dorato, creando una luce meravigliosa . Ci dirigemmo alle auto, arrivati al parcheggio, la roscetta “Marina” fu folgorata dalla mia auto. Di fronte a tale entusiasmo , la invitai a salire. Aprii completamente la capote e le posizionai il sedile per farla stare più comoda, dato il suo pancione. Arrivati a destinazione , mostrai la casa ai nuovi amici, vado molto fiera della mia casetta in campagna , presa anni or sono in pessime condizioni e rimessa a posto ad sola, con l’aiuto di un mio amico molto volenteroso e soprattutto molto bravo. Di fronte ad ogni tipo di problema aveva una sola risposta “ non c’è problema” e realmente così era. Mi ha aiutata oltre alla ristrutturazione, anche all’arredamento , acquistando pezzi di grosso pregio sui vari mercatini online. I due amici apprezzarono molto la disposizione dei vari mobili ed il criterio di scelta degli stessi. Avevo unito il moderno all’antico, il calore dei vecchi mobili in legno massello, contrapposto, da strutture decisamente più moderne, tipo chaise longue di le Corbusier, tavolo in resina tondo di colore celeste. In terra avevo completamente coperto la vecchia pavimentazione in cotto rosso, con una serie di tappeti persiani. In ogni camera oltre al condizionatore, avevo montato un ventilatore da soffitto a pale. Molti spazi della casa,erano destinati alle mie splendide piante: dalle Kenzie, ai Ficus ai Philodendri, intervallati da una serie di splendide felci a corna di cervo, decombenti dal soffitto. Entrando si aveva l’impressione di stare nella jungla.(esclamazione ricorrente di tutti gli amici che varcavano al soglia) L’interno era in totale simbiosi, con la campagna lussureggiante che si godeva all’esterno, dalle due enormi vetrate. Scusate ma era doveroso descrivere la mia casetta. Marina apprezzò appieno tutte le mie scelte rubando con gli occhi qualche idea. Finita la visita guidata, tornammo nel salone dove gli altri si erano dedicati al dolce far nulla , contemplando lo splendido tramonto che si stagliava davanti ai loro occhi. Ci sbrigammo a preparare, per poter mangiare in balcone sfruttando gli ultimi raggi di sole. Finita la cena, Marina mi prese in disparte e mi chiese cortesemente di accompagnarla alla toilette, dato l’ingombro del pancione, aveva bisogno di qualcuno che l’aiutasse, vedendo che il compagno “Marco” era totalmente preso nel discutere con Alex , aveva evitato di disturbalo. Senza replicare mi misi disposizione della giovane ospite. Arrivati al bagno la aiutai a togliersi i pantaloni e le mutandine, non avevo mai visto così da vicino una donna in cinta oltretutto con il pelo pubico rosso; le chiesi se potevo toccare il pancione , lei mi prese la mano e se l’adagiò sul ventre. Finito di fare pipì, la posizionai sul bidet. Tornammo dai nostri amici i quali stavano tranquillamente preparando il caffè. Dato le condizioni di Marina decisi di offrirle la camera da letto per riposare un pochino, prima di prepararci per andare in paese dove a tarda ora avevano organizzato una festa popolare con balli e canti. La mia apprensione fu premiata, infatti la ragazza accettò con gioia la proposta, scusandosi con il resto del gruppo. Marco rimase con noi, era entusiasta della nuova compagnia e non voleva assolutamente allontanarsi, avendo oltretutto trovato un trait d’union di tecniche pittoriche, con Alex. Mentre i due parlavano fitti fitti di arti visive, io Anita ed Emilio, iniziammo a cazzeggiare sul sesso. Poco dopo il nostro argomento, aveva monopolizzato l’ andamento della discussione. Parlando, apprendemmo con nostra grande gioia che il nostro ospite avrebbe gradito vedere la compagna tra le braccia di uno o più maschi e perché no anche di una donna. Con rammarico ci confesso che ogni suo tentativo di convincimento era fino ad ora stato vano. Prima di proporci la qualunque, ci delucidò sugli appetiti sessuali della compagna, con dovizia di particolari, apprendemmo che le piaceva essere inculata e nello stesso tempo penetrata da un fallo finto, di essere molto esperta nelle pratiche orali e manuali. Nel chiederci aiuto per coronare il suo sogno represso, ci propose un giochetto da fare con Marina, (grossa troia a detta sua) amava ogni tipo di giochetto, dai classici vibratori, alle palline vaginali o anali. Ultimamente avevano collaudato con successo l’uso delle mascherine. Lei indossava una mascherina del tipo da notte (per capirci quelle che danno sugli aerei di linea per dormire) lui iniziava a baciarla e toccarla sia con il suo cazzo , che con uno artificiale, fantasticando sulla presenza di un altro uomo. Il piano era questo: lui sarebbe entrato nella camera della ragazza , l’avrebbe svegliata e provvista di mascherina. Una volta distesa sul letto , saremmo entrati noi ed uno alla volta avremmo goduto del suo corpo.
Unica sua richiesta era oltre l’assistere alle performance della compagna, scoparsi la padrona di casa cioè io. Andai a prendere una delle tante mascherine prese nei vari voli fatti e la consegnai a Marco, che senza perdere tempo, si infilò nella camera da letto. Dopo un breve lasso di tempo fummo invitati ad entrare, lo spettacolo che ci si offriva era il seguente: lei in piedi tutta vestita con la mascherina, lui al lato che le impartiva ordini. Per prima cosa le intimò di spogliarsi molto lentamente . Marina iniziò uno strip da capogiro, muovendosi sinuosamente, anche se un po’ impedita dal grosso pancione. Rimasta solo con le mutandine Marco, prese Alex e lo esortò a palpare la ragazza lungo tutto il corpo. Marina cominciò ad ansimare dal piacere, dirigendosi con la mano sul cazzo duro del ragazzo, sempre più eccitato. Mentre mi stavo godendo lo spettacolo, dovetti sottostare in silenzio, alle voglie di Marco che iniziò a scoparmi in bocca facendomelo arrivare fino alle tonsille. Alex intanto aveva adagiato Marina sul letto e sollevandole le cosce, afferrandola per le caviglie con estrema delicatezza la penetrava affondando dolcemente il suo cazzo fino ai coglioni. Marina iniziò ad urlare e a dimenarsi, reclamando un altro cazzo da prendere nella sua bocca. Fu allora che Emilio fino a poco prima impegnato con Anita l’accontentò. La ragazza immediatamente si irrigidì, interrompendo qualsiasi attività. Tempestivamente si tolse la mascherina e sbigottita ci vide tutti nudi attorno a lei. Non disse nulla, ci osservò e mettendosi alla pecorina, riprese l’attività da poco interrotta.(di fronte al fatto compiuto, non ebbe nulla da replicare, al contrario, diede il meglio di se stessa) Da questa nuova posizione, il ruolo dei due ragazzi si era invertito, ora era Alex a farselo succhiare ed Emilio da dietro l’aveva penetrata non nella fica, ma nel buco del culo. Dulcis in fundo, Anita sdraiata sotto dopo averle introdotto due dita dentro la fica la leccava, concentrandosi sulla clitoride. Marco intanto aveva smesso di farsi spompinare e me lo aveva messo tutto nel culo, facendomelo arrivare fino in fondo, regalandomi un immenso piacere misto a fastidio. Lo sentivo scappellarsi dentro il mio culo ed ad ogni spinta mi pareva andasse sempre più giù. Finalmente mi sentii inondata di sborra calda, venne urlando di piacere. Eravamo tutti molto soddisfatti, ci rivestimmo e uscimmo tutti per accorrere alla festa del paese. La sera il centro, si riempiva di persone , tutti bar ed i ristoranti illuminavano la via principale con le loro insegne. Stavano ultimando i preparativi sul palco della grande piazza, quando decidemmo nell’attesa di sederci in una gelateria dove propinavano delle coppe gelato da premio oscar. Avevo un solo rammarico , non mi ero data da fare con Marina , mi avrebbe intrigato leccarle quella fichetta rossa e dissetarmi di tutte le sue secrezioni vaginali. Lo spettacolo stava iniziando i cantanti si erano schierati sul palco ed iniziavano strimpellare gli strumenti . Non ci volle molto che iniziarono il loro spettacolo. Si trattava di un gruppo folk meridionale , quindi tarantella e simili. Suoni celestiali per le mie orecchie, essendo una estimatrice di tutte le musiche folk del globo .I ragazzi erano bravissimi, mentre loro suonavano e cantavano, utilizzando strumenti classici mischiati ad altri ad altri mai visti , una giovane ragazza li accompagnava danzando sul palco con grazia. Rimanemmo ancora un poco poi stremati dalla stanchezza decidemmo di andare a casa. Mi sentii in dovere dato al tarda ora, di insistere affinché i due giovani amici restassero a dormire ad noi . I due si fecero un pochino pregare, poi pensando a quello che avremmo potuto fare l’indomani, accettarono di restare. Avendo solo due camere ed il salone , ci organizzammo così: due persone in ogni stanza. Io rimasi nella mia camera da letto con Emilio, Anita ed il marito in salone aprendo il comodissimo divano letto, la camera degli ospiti toccò a Marina e Marco….continua
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