“Posteggio e scendo, mi faccio una passeggiata fumando una sigaretta e ripensando a quanto sono stupido, se fossero passati da lì degli amici sarebbe…”
Questa è la storia della mia prima volta con una coppia, abbordata
in uno dei luoghi “storici” per il carsex in Liguria, è un racconto che di erotico ha poco o niente, manifesta invece come si possa a volte fare delle figure da cioccolataio ( non so da dove derivi questo termine, ma a Genova è molto usato per dire figuraccia) se si è alle prime armi e vuole anche essere un modo per prendere un pochino in giro noi singoli a cui va sempre tutto bene, che siamo amanti e bull instancabili, tori da monta insuperabili e nei racconti troviamo sempre delle troie fantastiche e dei mariti col pisellino che ci accondiscendono in tutto, mentre a volte facciamo figuracce che ci guardiamo bene dal raccontare. Questa è una di quelle volte, nonché la mia primissima esperienza con una coppia. Una sera di tantissimi anni fa mi ritrovo a Genova a cercare coppie o leggendarie singole in un luogo che addirittura era stato segnalato sul quotidiano locale nella cronaca di costume per quanto fosse frequentato la sera e la notte, quindi posteggio l’auto e mi metto in attesa con la luce dentro accesa come riportato sul giornale per segnalare la mia disponibilità. Noto che lungo quel viale alberato continuano ad andare avanti e indietro auto con all’interno uomini rigorosamente da soli, di coppie neanche l’ombra. Dopo una buona mezzora decido che forse è meglio se anche io mi metto a circolare, magari l’aggancio con le coppie avviene al volo, non essendo esperto non so proprio come comportarmi. Giro un pochino, guardo dentro ad ogni auto posteggiata se per caso noto dei movimenti, ma niente. Posteggio e scendo, mi faccio una passeggiata fumando una sigaretta e ripensando a quanto sono stupido, se fossero passati da lì degli amici sarebbe risultato difficile dare spiegazioni (è una zona centrale e all’epoca frequentata anche da tossici e spacciatori e quindi polizia). Passeggiando mi accorgo di una Golf che all’interno ha 2 persone, noto che posteggia una cinquantina di metri più avanti della mia macchina e decido di andare a vedere, magari una coppia? o 2 uomini? Non faccio a tempo ad arrivare alla mia auto che la Golf è letteralmente circondata dalle auto degli altri singoli, intuisco ci sia davvvero l’agognata coppia e raggiunta la mia auto medito sul da farsi, l’inesperienza non mi aiuta a capire come muovermi. La Golf si muove, parte un corteo con 4-5 auto dietro e penso: vado anche io? Come mi devo muovere? Decido di restare fermo e a volte la fortuna aiuta :-)) Passano 10 minuti in cui non vedo auto di singoli (tutti dietro alla Golf? ) e rivedo la Golf spuntare e posteggiarsi proprio accanto alla mia auto. Si è una coppia e lei molto carina, lui mi vede e ha un gesto di stizza, come se non mi avesse visto e sperava che la mia auto fosse vuota. A quel punto decido di tentare un approccio, tiro giù il finestrino e dico: se disturbo me ne vado… Lei mi dice:assolutamente no, è un tuo diritto posteggiare dove vuoi. Spiego che ho notato il fastidio di lui alla mia vista, scoppiano a ridere e mi dicono che il gesto non era per me, ma per tutte le auto che li stavano inseguendo. A quel punto parte una bella conversazione, chiedo se sono lì per giocare con altre coppie o se cercano compagnia da un singolo e mi spiegano che vorrebbero un singolo, ma uno solo e non una gangbang, quindi lasceranno passare del tempo fino a quando resterà il più tenace, tanto la notte è lunga e molti di loro dovranno pur rientrare dalle mogli ignare :-)) A quel punto mi faccio audace e mi propongo, dico anche: perché aspettare le 3 di notte? Tanto io posso restare anche fino all’alba… Sorridono e lui mi chiede se ho un posto dove andare, rispondo di no perché avendo poco più di 20 anni vivo con i miei e quindi… Mi dice che allora è meglio fare come dice lui, loro fingono di andarsene, si scrollano di dosso gli altri singoli e poi decidiamo di vederci in un posticino appartato dopo mezzora. Si raccomandano di non partire appena se ne vanno altrimenti qualcuno potrebbe mangiare la foglia e seguirmi rovinando il gioco, si vede che hanno esperienza da vendere pur essendo giovani, poco più di 30 anni. Quindi partono e io faccio come mi hanno detto, resto fermo al mio posto, accendo una Camel e ripasso mentalmente quanto tempo mi ci vorrà per arrivare al posticino indicato. In un quarto d’ora dovrei arrivarci, quindi mi muovo solo quando sono sicuro che gli altri singoli ormai non pensano più a me.
Ora devo dirvi una cosa che spiegherà il seguito, tutto quello che ho appena scritto è avvenuto nello spazio di un’oretta e io in tutto quel tempo sentivo l’uccello premere pronto a esplodere nelle mutande dall’eccitazione, avevo la mascella serrata dal nervosismo emotivo che mi era preso e sentivo le mani sudatissime. Quindi immaginate quando sono arrivato sul posto indicato e ho visto la Golf posteggiata come fossi contento. Mi accosto con l’auto e loro mi sorridono, poi vedo lei che abbassa il sedile, si tira su la gonna e comincia a toccarsi, lui lo aveva in mano e senza dire una parola mi schiaccia l’occhiolino. Scendo dall’auto, apro la loro portiera e mi sdraio (molto scomodo causa altezza) accanto a lei. Comincio a baciarla, scendo con la bocca su due seni imperiali, enormi, morbidi e sodi allo stesso tempo, lei continua a toccarsi fino a quando con delle contorsioni varie riesco a sostituire le sue mani con la mia lingua, un delirio… La sua patata era fradicia, mi godo tutto quel nettare, ormai sono in estasi e potrei andare avanti a leccarla per ore. La sento venire quando la sua accogliente figa mi rapisce letteralmente tre dita, faccio fatica a capire dove mi trovo, lui che si è fatto piccolino su un lato come per non disturbare, io padrone di quella grandissima figa, neanche nel più bel sogno… Ma come tutti i sogni poi c’è il risveglio: lei decide che vuole conoscere il mio arnese, mi comincia a carezzare ovunque, arriva ai jeans e li apre, tira fuori l’uccello dalle mutande ci posa le labbra e… paff, vengo, provo a trattenermi ma non riesco, sborro copiosamente in quella bocca meravigliosa, lei pulisce tutto poi si alza mi guarda e parlando a suo marito dice gelandomi: lo sapevo che era troppo giovane, meglio gli adulti… Mi sarei voluto sotterrare, provo a spiegare che era la prima volta con una coppia e che l’eccitazione ha giocato un brutto scherzo, ma mentre lui non si poneva il problema lei era proprio delusa. Chiedo se hanno tempo, sono giovane e potrei avere la rivincita in pochi minuti, ma lei mi rigela e dice: noi vogliamo persone che sappiano giocare, mi dispiace perché hai delle belle potenzialità, ma io la maestrina non la voglio fare. E comincia a rivestirsi. Quindi cerco ancora di fare un po’ di conversazione, ma l’atmosfera si è raffreddata, mi rivesto anche io, li saluto dicendo: alla prossima e mentre lui dice: arrivederci e chissà lei di nuovo: dubito che ci sarà una prossima volta… E infatti pur avendoli rivisti altre volte in quel posteggio con me non sono più venuti. Negli anni mi sono rifatto con altre coppie, ma il ricordo di quella figuraccia mi brucia ancora oggi.
Questo è il mio secondo racconto, sono storie vere, vissute da una persona che negli anni ha avuto modo di conoscere tanta gente di tutti i tipi, persone con cui c’è stata solo una serata o persone con cui si va a pranzo insieme ancora oggi… Alla prossima
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