“Fammi vedere per cortesia, altrimenti non posso metterlo apposto”…”
Lori è la tettona padrona di un bar dalle parti in cui
sto.
“Oh, guarda chi abbiamo qua”, come sempre Lori accoglie così gli avventori che non vede da un po’. Il tutto sottolineato da una camicetta bianca aperta al punto giusto e un bel sorriso.
“Il solito macchiato, grazie”, “Subito!…Valentina! Valentinaaaa! Guarda che è qua se gli vuoi parlare di quel problema col computer!”.
Valentina è la figlia diciottenne di Lori. Una ragazzona cicciotta, tutta tondeggiante e con due grasse tettone.
Valentina mi porta il caffè preparato da sua madre. Credo che anche Lori si accorga che i miei occhi cadono spesso nella scollatura della figlia, oltre che nella sua. Mi descrive il problema con il computer: “Internet non funziona più come prima. Si aprono finestre strane in continuazione”.
“Va bene se passo oggi pomeriggio?”
Alle due precise sono a casa loro, e inizio a trafficare sul PC. Lo conosco bene. E’ lo stesso che usava suo fratello. Quante foto porno c’ho trovato dentro!
“Valentina, ma il PC…funziona. Qual è il problema di preciso. Fammi vedere”
“Beh, appena mi collego, si aprono dei siti che non voglio…”
“Sì, Valentina. Ho capito. Fammi vedere per cortesia, altrimenti non posso metterlo apposto”.
Mi scanso leggermente per lasciarla operare col comp e connettersi. Si deve sporgere in avanti. E in quella posizione posso godermi ancora le sue tettone, vederle penzolare a pochi centimetri da me, sentire il calore del suo giovane corpo. Sono solo pochi secondi, ma hanno un effetto istantaneo sul mio cazzo che si gonfia immediatamente.
Per qualche minuto, non c’è nessun segno di finestre strane dal monitor del PC. Poi ad un tratto appare una biondina intenta a succhiare un cazzone nero di dimensioni spropositate. Valentina emette un piccolo “Oh” che richiama la mia attenzione.
“Ah però!” commento io. “Adesso capisco a cosa ti riferivi!”, le faccio guardandola con un sorrisino. Provo a chiudere la finestra, anche se la visione era interessante. Valentina era un visibilmente agitata, temeva l’arrivo delle madre, come darle torto, ma sorpresa la finestra non si chiude…e anzi il PC si blocca.
“E’ tutto bloccato”, le dico, “bisogna spegnere il PC”. Istintivamente Valentina si piega in avanti per spegnere il PC, deve tener premuto il pulsante per qualche secondo. In quella posizione il suo viso è vicinissimo alle mie gambe. Guardo l’immagine nel video per l’ultima volta immaginandomi al posto nel nero e Valentina inginocchiata tra le mie gambe intenta a succhiare. Il monitor diventa nero. Torno alla realtà. Valentina si alza è rossa in viso per la colpa della posizione che ha dovuto tenere per qualche tempo. O forse anche lei fantasticava come me su un pompino.
Sistemo il computer, e me ne vado. “Allora tutto a posto?” la voce di Lori mi sorprende dal cucinino vicino all’ingresso, non mi aspettavo fosse già tornata dal bar. “Sì, sì. C’era un virus che aveva modificato dei parametri ora tutto è a posto”. “Entra che ti offro un caffè e mi dici quant’è”, mi avvicino al cucinino, “ah, e chiudi la porta un attimo”.
“Siedi siedi e spiegami cosa è successo”, mi dice con una voce ferma e per nulla dolce. Un po’ perplesso inizio a spiegargli il virus, quello che faceva e “No, non mi interessa questo, intendo cosa hai fatto con Valentina”. Stupito chiedo cosa intenda.
“Prima ho guardato dentro alla camera di mia figlia…lei ti stava facendo un pompino! E’ così che si sistemano i computer?”
“Ma no Lori, hai visto sbagliato, s’era piegata per spegnere il PC!”
“Sul serio?” mi fa con la voce di chi si sente presa in giro.
“Sì!”
“Bene, dimostramelo!”, quasi mi grida, “Mostrami il tuo cazzo duro e ti crederò”.
La cosa mi sembrava completamente senza senso, ma la possibilità di mostrare il cazzo a Lori, di mostrarlo alle sue tettone che ho sborrato per anni con la mia immaginazione, di mostrarlo alla sua perfetta bocca da pompini, per me era un’occasione fantastica. In un attimo apro i pantaloni e abbasso le mutande. Le mie palle penzolano gonfie della voglia che mi ha messo addosso Valentina e adesso Lori.
Sono li, con il cazzo duro e la cappella violacea che puntata nella direzione di Lori.
“E quindi? Adesso mi credi?”
Lori non risponde, si avvicina a me e mi prende il cazzo in mano, “Per essere duro è duro. Sul serio NON ti ha succhiato? Non è che gli hai sborrato in bocca vero?” mi dice con una voce mielosa e piena di voglia.
“No, non gli ho sborrato in bocca e non mi ha succhiato il cazzo!”
Lori passa l’altra mano sulla cappella, il liquido presborrata le bagna le dita “Già è vero che non hai sborrato, ma ne hai una voglia incredibile, vero?”
“Sì Lori, è vero!”
Mi guarda dritto negli occhi “Vuoi che ti faccio sborrare io, o preferisci mia figlia? Eh porco?”
Quelle parole mi arrivano come una bastonata, mi fanno piegare un po’ le gambe, non parlo ma Lori interpreta quel segno come un invito da parte mia, come a dire che ho scelto lei.
Si inginocchia e inizia a leccarmi la cappella, “Eh porco? Ti piace? Rispondi!”. Riesco solo ad ansimare a annuire. Mi accarezza le palle mentre succhia sempre più avida, sempre con maggior sete. Allungo una mano le tocco le tette, i capezzoli sono già duri.
“Uhm…ma quanta voglia abbiamo? Siediti che adesso ti svuoto io per bene!” mi dice mentre si toglie la camicetta e il reggiseno. Le sue tettone mi appaio davanti. Le areole sono belle violacee e i capezzoli grossi dagli allattamenti puntano convinti nella mia direzione. Si avvicina Lori, si riabbassa su di me ed inizia una lenta spagnola con le sue tettone.
Il loro calore e la loro morbidezza mi conquistano immediatamente. Il respiro sempre più affannoso. Fa capire a Lori che può farmi sborrare quando vuole, sono suo schiavo.
“Hai un bel cazzo, mi hai fatto bagnare come non mi capitava da anni. Che porco che sei! Dai! Dai! Sborrami sulle tette! Dai!”
Non riesco a resistere e immediatamente svuoto la mia voglia su di lei.
“Bravo, sono contenta che Valentina non t’abbia svuotato”, Lori si alza e lecca un po’ della mia sborra dalle sue tette, “dovresti vedere com’è ridotta la mia figa. E’ bagnatissima un vero lago!”
“Mostramela!”, è l’unico ordine che le do, Lori lo esegue senza fiatare. Alza la gonna, le sue gambe sono segnate da rivoli di umori scosta le mutande e mi mostra la sua figa pelosa.
Allungo una mano, mi basta toccarla e Lori schizza tutto il suo piacere in un orgasmo profondo.
“Mio marito è anni che non mi tocca. Grazie hai fatto svuotare anche me”. Ci ripuliamo alla meglio, a terra rimane l’orgasmo di Lori. “Lo ripulirò dopo”.
“Beh, allora io vado…va bene?”, Lori mi bacia e mi apre la porta del cucinino.
Appena fuori, a terra, c’è una pozza più grande e più densa di quella schizzata da Lori. “Questa è di Valentina, si stava masturbando mentre noi scopavamo”.
Sono senza parole, saluto con la mano Lori, “Prima di andare, vuoi assaggiare l’umore di Valentina?”. Mi chiede intingendo due dita nella pozza.
Lecco avidamente. E’ molto dolce.
“Ora vado, ciao”.
Appena fuori mentre ripenso a tutto quello che mi è successo, mentre penso alle tette di Loro, e a quelle di Valentina, mi ricordo di non aver tirato un soldo per il PC che ho sistemato.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.