“Parlando di vari argomenti decisi di inviare lui e tutta la sua famiglia da me in villa, dove avevo anche la piscina, cosicchè noi avremmo potuto parlare ed…”
Salve, sono Giorgio, noto imprenditore del Bergamasco, celibe e benestante.
Lo
scorso Luglio, in un caldo pomeriggio, mi trovavo per lavoro a passare per Cremona quando, intravidi da lontano un mio vecchi amico del liceo, Marco.
Lo chiamai e lo invitai a prendere un caffè in un noto locale del centro.
Parlando rinverdimmo vecchi ricordi di scuola ma in lui vedevo qualcosa che non andava, quindi incalzai i discorsi cercando di capire. Era più abbottonato della Ghestapo !!!
Mi disse solo che si era sposato, aveva una figlia di 18 anni ed un figlio di 15 anni; che lavorava nel campo edile ma che la crisi stava colpendo anche lui.
Parlando di vari argomenti decisi di inviare lui e tutta la sua famiglia da me in villa, dove avevo anche la piscina, cosicchè noi avremmo potuto parlare ed i suoi figli svagarsi in piscina. Lui accettò contento. Io mai mi sarei aspettato ciò che poi sarebbe accaduto.
Il sabato arrivò e lui con tutta la famiglia.
La moglie Francesca era un tipo sui 40 anni grassottella e trasandata, insomma nulla di speciale – il figlio Riccardo era un ragazzotto di 15 anni con pircing vari ed in piena crisi adolescenziale, sempre incavolato con il mondo – la figlia Claudia invece attirò la mia attenzione, era diversa dal resto della famiglia, era castana, di corporatura esile, 3 di seno ed apparentemente dai tratti molto dolci.
Li feci accomodare in casa indicando loro lo spogliatoio vicino alla piscina, mentre io e Marco ci accomodammo nella veranda che da sulla piscina dove mi feci portare dalla colf che avevo fissa in casa due birre fresche.
Lui iniziò a lodarmi per la villa, diceva che gia dai tempi della scuola si intuiva che avrei fatto successo e cose del genere; era totalmente diverso dal tipo che avevo incontrato qualche pomeriggio prima, tutto silenzioso e schivo.
Iniziò a raccontarmi la storia della sua vita dall’uscita della scuola ad oggi, poi fortunatamente fummo interrotti dagli schiamazzi dei suoi ragazzi che provenivano dalla piscina.
I ragazzi giocavano allegramente, la moglie era distesa su una sdraio a prendere il sole, lasciammo i nostri discorsi a dopo e ci unimmo a loro.
La mattinata passò tranquillamente fino a quando fummo avvertiti che era pronto il pranzo.
Ci mettemmo gli asciugamani a dosso e andammo al gazebo dove il desco era imbandito.
La colf ci aveva preparato un meraviglioso pranzo a base di pesce.
Mangiammo e soprattutto bevemmo, poi i ragazzi tornarono a giocare a bordo piscina, Francesca (la moglie) si distese sull’erba a dormire e noi ci riaccomodammo in veranda a sorseggiare una vodka ghiacciata.
Fu quello il momento in cui Marco si fece coraggio: “Giorgio, sono sull’orlo di una crisi economica, per favore riesci a darmi una mano”?
Io abbassai gli occhiali da sole “quanto ti serve”!
“Non è un discorso di quanto…avrei necessità di stabilità” mi rispose.
“vediamo cosa si può fare ma…io cosa ci guadagno” ribattei.
Lui allargò le braccia “non ho nulla”!
Io gli sorrisi beffardamente ed esclamai “tua figlia è una bella ragazza”!
“No Giorgio, non puoi chiedermi questo, mia figlia mai, e poi…è ancora vergine”!
“Appunto” ribattei “lei per un giorno intero sarà mia, in cambio ti faccio assumere da una mia ditta edile, stipendio 1500 euro netti al mese.
Pensaci, sarà un sacrificio di tua figlia solo per una volta e tu avrai la stabilità che cerchi, prendere o lasciare”.
Marco mi guardò con disprezzo.
“Ora godiamoci questa bella giornata, mi farai sapere con calma” aggiunsi.
Il pomeriggio passò tranquillamente e verso sera i miei ospiti si congedarono.
Passò l’estate quando, i primi di settembre, ricevetti una telefonata con una richiesta di incontro da parte di Marco e sua moglie.
Ci accordammo per vedersi due giorni dopo, nel pomeriggio, da me.
Marco si presentò con sua moglie.
Li accolsi offrendo loro da bere; fu la moglie Francesca ad andare subito al sodo:
“Giorgio, tu hai fatto una proposta a mio marito da vero porco, come puoi pretendere che la nostra bambina appena 18 enne, soddisfi le tue voglie di porco maiale in cambio di un lavoro per mio marito?”.
Avresti preferito che la proposta l’avessi fatta a te? (Ribattei io con durezza), invece no, io mi sollazzo con gente giovane e provo ancor più piacere se trattasi di vergine; la mia proposta rimane quella fatta, prendere o lasciare, non ci sono alternative, voi volete una cosa che io sono in grado di darvi ed io voglio una cosa che avete voi, non ci sono proposte alternative. Se la ragazza accetta, sappiate sin d’ora che ho intenzione di prendere sia fica che culo, se non accetta, amici come prima e levatevi dalle palle!
La mia arroganza ed il tono della mia voce incupì i volti dei miei interlocutori, i quali si guardarono negli occhi poi, Francesca si rivolse nuovamente a me, ma con tono più sottomesso: “Giorgio, tu ci stai prendendo per il collo, stai approfittandoti di una nostra situazione di difficoltà, che bisogno c’è di voler fare anche il culo a nostra figlia, potresti accontentarti di sverginarle la fica”!
Il mio tono invece si inalberò ancor di più “senti, non sei nelle condizioni di dirmi cosa devo o non devo fare, ho deciso di farle anche il culo nell’istante in cui tu, Francesca, mi hai rivolto la parola con arroganza, dunque sei tu l’artefice del destino di vostra figlia, ripeto prendere o lasciare senza ma o senza se, vi do cinque minuti per decidere dopodichè non se ne farà di nulla e vi lascerò affondare nella merda.
Se decidete di accettare pretendo che vostra figlia sia consenziente”!
I due mi guardarono fisso negli occhi con assoluto disprezzo poi, parlottarono tra loro ed infine Marco mi disse “Accettiamo ma voglio prima firmare la lettera di assunzione”!
Io acconsentii, davanti a loro chiamai il mio commercialista impartendo disposizioni per l’assunzione dal primo del mese successivo e dando istruzioni circa il compenso netto mensile concordato ma, mettendo il periodo di prova, così chè, se la figlia non avesse assecondato i miei desideri, io potevo licenziare suo padre.
Ora spettava a loro parlare con la ragazza e convincerla!
Dopo circa due giorni ricevetti una telefonata da lei appunto, Claudia, la quale chiese di incontrami…c’era d’ aspettarselo del resto, accettai convocandola l’immediato pomeriggio.
Si presentò puntualissima, la sua bellezza mi parve superiore a quando l’avevo accolta a casa mia.
Si accomodò davanti alla mia scrivania iniziando a parlare:” mio padre e mia madre mi hanno detto tutto, ti confesso che sono incazzatissima con te per la meschinità con la quale ti sei permesso di prendere per il collo la mia famiglia ma, come tu sicuramente avrai ben valutato, io non posso che accettare tale ricatto, perchè di esso si tratta ma, dato che sei così borioso e ti piacciono le sfide, voglio giocare al rilancio, non solo ti asseconderò per una volta ma, se mi assumi in uno dei tuoi uffici come segretaria, sono disposta a diventare il tuo sborratoio personale per te o per chi tu vorrai”. Pensaci bene, nel tuo lavoro avere una diciottenne da dare in pasto a qualche persona importante o creditore può farti comodo! Chiedo tre mila euro netti al mese e sarò a tua disposizione 24 ore su 24, basta che tu mi chiami !
Caspita pensai, la ragazza la sa più lunga della sua famiglia; è astuta e cerca di prendere a proprio favore una situazione quantomeno sgradevole.
Una cosa per volta, risposi, pensiamo a tuo padre ora, prima voglio metterti alla prova poi, se sarai all’altezza, potrei anche accettare la tua proposta!
Fissammo data luogo ed ora dell’incontro, inoltre le dissi che le avrei fatto recapitare a casa un vestito con scarpe e biancheria che avrebbe dovuto indossare al nostro incontro.
L’idea di farla mia, di possedere una vergine, mi elettrizzava !!!
Mi recai in un noto atelier della zona, gestito da una mia amica, scelsi accuratamente un nel maglioncino, una camicetta di seta, una minigonna, delle calze autoreggenti celesti ed un bel paio di scarpe tacco 12, cui aggiunsi un girocollo d’oro acquistato da un gioielliere di mia fiducia.
Sarò pure uno stronzo ma volevo che la “prima volta” fosse un bel ricordo !
Il giorno prima dell’incontro feci recapitare il tutto al suo domicilio, comunicandole che sarei passato a prenderla con la mia Ferrari l’indomani alle 9,00.
Passai la notte come un liceale la notte prima dell’esame di maturità.
Puntualissimo mi presentai a casa sua, le mandai un sms e lei scese, splendida come il sole.
Le aprii lo sportello dell’auto e, salendo, intravidi sua madre affacciata alla finestra a spiare.
La sua bellezza offuscava quella della mia auto rossa fiammante.
“Dove siamo diretti” mi chiese timidamente!
“Passeremo tutta la giornata assieme, vedrai, vivremo alla grande”!
Misi in moto e mi diressi verso porto Santo Stefano dove avevo fissato in un ristorantino di pesce sul mare, volevo fare il romantico!
Lungo il tragitto parlammo del più e del meno, gli abiti che avevo scelto per lei le stavano divinamente e la facevano più grande; lei mostrò apprezzamento, specialmente per il girocollo.
Arrivammo a destinazione, scendemmo dalla macchina e passeggiammo un po sul lungomare.
La poca gente che c’era non poteva fare a meno di notarci e sicuramente avranno pensato “cosa ci fa quel vecchio con una giovane così”…ma io anziché esserne offeso mi inorgoglivo ancor di più.
Verso le 12,30 ci recammo a prendere un aperitivo, abbastanza alcolico, il mio intento era quello di scioglierla un pochino grazie all’alcol. Verso le 13,00 ci recammo al ristorante dove mangiammo dell’ottimo pesce innaffiato da eccellente vino bianco, Terminato il pasto lei pensava di tornare verso casa, andando a consumare le mie voglie a casa mia ma…la stupii poiché io avevo una villetta lì, ed in quel periodo dell’anno la zona è poco frequentata, questo rende ancor più piacevole la frequentazione in questo periodo dell’anno. Avevo avvertito il “casiere” del mio passaggio e di farmi trovare tutto alla perfezione. Arrivati lei guardò gli ambienti con ammirazione, io non ce la facevo più, la cinsi a me e finalmente…le detti il primo bacio !!!
Claudia aveva abbandonato l’arroganza del nostro primo colloquio, ora pareva impaurita, tantè che nel sentire la mia lingua non apriva le labbra ma, dopo un poco di insistenza, rispose al mio bacio, abbandonandosi tra le mie braccia,
Solo a baciarla il mio cazzo di era indurito. Con la mano iniziai a tastarle il seno dall’esterno, aveva una seconda scarsa ma mi piaceva. Mi guardava con occhi da cerbiatta, era una donna bambina nelle mani della bestia, per questo cercavo di fare le cose dolcemente.
Le chiesi “sei sicura, vuoi andare avanti”? Annui !
Mi feci più audace ed intrufolai la mia mano sotto i suoi indumenti andando a toccare la sua pelle liscia e vellutata e cercando i suoi capezzolini che erano già appuntiti, segno evidente che la cosa iniziava a piacerle.
Socchiudeva gli occhi sotto le mie carezze.
Ci spostammo, andando in camera da letto, dove avevo fatto preparare tutto alla perfezione;
musica di Chopin come sottofondo in filodiffusione, allietava le nostre orecchie, un letto matrimoniale a baldacchino era al centro della stanza, lenzuola di seta rosse fuoco (come la passione), nell’aria aromi di incenso indiani ed accanto al letto una bottiglia di champagne con due flute.
Stappai la bottiglia, riempii i flute e ne porsi uno a Claudia, brindando alla sua bellezza.
Bevemmo un paio di bicchieri poi, mi spogliai tutto. Il mio cazzo ergeva dritto all’inverosimile.
Mi sedetti sul letto e le ordinai “spogliati”!
Claudia, come un automa obbedì, si liberò del maglioncino, della camicia e della gonna.
Era uno splendore quella donna ragazza vestita del solo intimo!
La invitai ad inginocchiarsi davanti a me, poi presi dello champagne e lo versai sulla mia cappella.
Senza proferir parola Claudia aveva capito cosa volevo, si avvicinò al mio cazzo con schifo, mi guardò negli occhi ed io risposi con uno sguardo burbero; lei afferrò il cazzo e se lo mise in bocca.
Iniziò con leccate lente, era il suo primo pompino e non sapeva come fare. La guidai mettendo una mano sul suo capo. Era una ottima allieva, infatti in poco tempo stava imparando.
Talvolta gonati di vomito la pervadevano, subito controllati, pareva non gradire mentre io invece ero al settimo cielo.
Beandomi di quella situazione, con le mani le sganciai il reggiseno, e la invitai a rialzarsi.
La baciai sulla bocca assaporando il mio stesso sapore.
Le sue giovani mammelle sfidavano la legge di gravità…una terza misura era davanti ai miei occhi, adornata da minuscoli rosei capezzoli ritti come chiodi.
Quelle splendide tette all’altezza della mia bocca parevano chiamarmi, ed io… mi ci tuffai, leccandole, impastandole, suggendo da quei rosei capezzoli.
La cosa pareva piacerle.
Con la mano andai a cercare il suo fiore inesplorato, massaggiandole da sopra la sua intimità.
Le cosce dapprima chiuse, pian piano si aprivano con l’aumentare del piacere;
non avevo fretta, volevo che quel momento magico per me, fosse almeno gradevole per lei.
Quando mi accorsi che era leggermente bagnata, afferrai i bordi delle mutandine e zac, in sol colpo la lasciai nuda al mio sguardo. Una vampata di rossore pervase il suo viso.
Accostai il mio volto alla sua intimità, la odorai e piano iniziai da prima a baciarla e successivamente con la lingua iniziai a leccarla.
Questo trattamento parve dare i suoi risultati, leggeri gemiti di approvazione uscivano dalla sua dolce bocca.
Lentamente la invitai a stendersi su letto, con calma e vincendo una leggera ritrosia, le divaricai le cosce riprendendo a leccarla.
La sua ostrica dapprima socchiusa stava aprendosi lentamente, ed anche il clitoride iniziava a fare capolino. Mi concentrai su di esso, strappando sempre più gemiti di approvazione.
La stavo preparando al momento in cui l’avrei fatta diventare donna !
Il culmine arrivò! Sotto l’effetto della mia lingua riuscii a farla venire, lei si contrasse come in preda a crampi e poi … finalmente, dolce nettare uscì dal suo sesso.
Mi dissetai di esso e poi, salii anch’io sul letto puntando la mia cappella all’entrata della sua fighetta bagnata.
Sgranò gli occhi, era facilmente intuibile la mia intenzione, riuscì solo a dire “non farmi male”!
Un colpo secco di bacino e zac! La mia asta entrò in lei, sverginandola; il suono di un “ahi” rimbombò nella stanza.
Stetti immobile in lei circa un minuto, affinchè si potesse abituare all’estraneo, un rigolo di sangue uscì dalla sua fichetta. Iniziai a muovermi dentro di lei, dapprima lentamente poi aumentando il ritmo e con esso, arrivarono i gemiti di piacere di lei.
Andammo avanti circa 5 minuti poi volli cambiare posizione.
La baciai dolcemente e le dissi “ora vienimi sopra, voglio vederti negli occhi mentre godi”.
Mi stesi sul letto, la mia asta si ergeva come un totem, lei mi accovacciò sopra di me, punto l’asta alla sua fighetta e si lasciò andare a peso morto. Questa volta da subito, i gemiti erano di piacere; iniziò a cavalcarmi alternando il ritmo in base al suo godimento ed infine entrambi avemmo un sussulto e…venimmo assieme.
Quando si rese conto di ciò che era successo sgranò gli occhi! Caspita mi sei venuto dentro…e se resto incinta? Non temere risposi, io non posso avere bambini! Mi sorrise! Si accasciò sul mio petto e di sua iniziativa questa volta, mi baciò. Fu un bacio dolcissimo.
Ci recammo nella stanza da bagno e facemmo la doccia assieme, non persi tempo, continuando a stuzzicare il suo giovane corpo e complimentandomi con lei ma, avevo in mente di completare l’opera e così fu.
Usciti dalla doccia ci mettemmo gli accappatoi profumati e tornammo in camera da letto.
Io ricominciai a baciarla poi, presi dal comodino un unguento a base di rosmarino “ora ti faccio un bel massaggio”! Aprii l’accappatoio ed iniziai a spalmare il suo corpo, il collo, le spalle, i seni, il pancino, il monte di venere…fino ad arrivare ai piedi poi,,,la feci girare ricominciando dalle spalle.
Mi soffermai ad ungere il suo culetto e lei…intuì le mie intenzioni.
“No, ti prego dai”. Io austero “ricordati i patti”.
“Sei un porco maiale, vuoi rovinare tutto”, ma io me ne fregai.
Con il dito iniziai a penetrarle il culetto, lei si irrigidì ed io risposi sculacciandola.
Ricominciai con il dito nel culetto, prima uno, poi due ed infine tre.
Iniziai a masturbarla nel culo mentre con il pollice le stuzzicavo la fichetta e, questo trattamento ottenne i suoi risultati tanto che lei iniziò a dimostrare di gradire.
Afferrai un cuscino, lo posi sotto la sua pancia in modo da far risaltare il culetto, presi in mano la mia cappella, cosparsi anch’essa di unguento e la puntai al suo sfintere.
Iniziai pian piano, puntandole prima la cappella, poi via via entravo in lei fini a quando non le fui tutto dentro. Un urlo lancinante da prima riempì la stanza e lacrimoni solcarono il suo angelico viso poi piano piano i lamenti scemarono, si stava abituando.
Lasciai che il suo intestino si adattasse per qualche minuto poi…iniziai a muovermi dentro di lei.
Più andavo avanti e più lei assecondava i miei movimenti, evidentemente si era adattata anche a questo e la cosa iniziava a piacerle.
Andammo avanti circa una decina di minuti poi, arrivato al culmine, le scaricai nel culetto un getto di sborra calda e mi adagiai accanto a lei spossato. Ero esausto ed al tempo stesso appagato.
La carezzai, lei rispose alle mie carezze e poi…ci baciammo!
Ci addormentammo l’uno accanto all’altra, svegliandoci dopo un paio d’ore.
Ci rivestimmo e la riaccompagnai a casa.
Nel tragitto parlammo dell’accaduto e mi complimentai con lei.
Scendendo dalla macchina le dissi “sei stata bravissima, domani passa da me, ho deciso di accettare la tua proposta, firmiamo il tuo contratto di assunzione”.
Mi dette un bacio sulla bocca, sua madre era alla finestra ed assistette a tutto.
L’indomani mattina, verso le 10,00 Claudia si presentò da me, firmammo la lettera di assunzione in qualità di mia “segretaria personale” con un netto in busta di euro 3 mila, come da lei richiesto.
Il mio cazzo era già in tiro, pensando alla splendida giornata con lei ed immaginando le future.
Feci dare una scrivania a Claudia ed iniziai a spiegarle in generale i suoi futuri compiti anche se…l’avrei utilizzata in ben altre mansioni!
A volte infatti certe cose capitano a proposito…lo stesso giorno ricevo una telefonata da mio fratello Luigi, mi invitava la domenica successiva alla festa del 18° compleanno di mio nipote Salvatore!
Cavolo, dovevo pensare ad un regalo, all’altezza dei suoi 18 anni e, mentre ragionavo mi venne l’illuminazione…gli avrei regalato un pomeriggio con Claudia!
Telefonai a mio fratello e chiesi se mi poteva mandare Salvatore sabato pomeriggio a dare una mano per sistemare alcuni fascicoli voluminosi in ufficio, e lui, dato che non era la prima volta che chiedevo questo genere di favori, disponibile come sempre, acconsentì.
Chiamai Claudia, spiegandole tutta la questione e raccomandandomi che avrebbe dovuto essere accondiscendente su qualsiasi richiesta di mio nipote.
Sapevo che mio nipote era un bel ragazzo ma lei questo lo ignorava, dunque al tempo stesso avrei fatto un regalo ad entrambi.
Dissi a Claudia anche che avrei assistito alle loro performance,
Mio nipote era alto 1,90, faceva palestra, era moro con capelli abbastanza lunghi ed era considerato insomma un figo dalle sue amiche.
“Sicuramente di ragazze se ne sarà fatte parecchie” pensai, ma Claudia è ben altra cosa, lei è disponibile a dare tutta se stessa!
Il sabato venne, Claudia era già in studio con me dalla mattina, avevamo provveduto ad andare a comprare per lei un top ed una minigonna, con scarpe ballerine, avevo preteso che non portasse intimo. Poi passammo in pasticceria a prendere una torta e dello champagne.
Tutto era pronto! Alle 3 di pomeriggio puntualissimo si presentò mio nipote.
Entrando notò subito Claudia. La presentai come mia segretaria personale e lui “sei il solito maiale eh zio…mica male te le scegli”! Claudia sorrise, poi venne da me, mentre mio nipote non c’era e mi disse “il regalo mi sa che lei lo fa a me, è un bel figo suo nipote”! Io sorridendo le dissi “ricordati di dargli quello che le altre hanno difficoltà a dare”, lei mi sorrise con complicità !
Mio nipote si mise subito al lavoro, andò nella stanza magazzino ed iniziò a sistemare le varie scartoffie.
Dopo circa mezz’ora lo chiamai nel mio ufficio.
Arrivò e si sedette sulla poltrona davanti a me. “Vedi Salvatore, domani è la festa per i tuoi 18 anni, lo zio non sapeva cosa regalarti ma, voleva farti un regalo speciale quindi…”e lascia in sospeso il discorso perchè Claudia entrò con la torta e lo champagne…”ecco il tuo regalo”!
Salvatore mi guardò perplesso…”la torta zio”?
“No” risposi io, “Claudia è il tuo regalo”. Salvatore non capiva!
“Ti offro di fare l’amore con Claudia, qui subito”! Claudia sarà a tua disposizione e non ti negherà nulla”. Mio nipote mi guardò dritto negli occhi “nulla nulla zio?” ed io sorrisi!
Stappammo lo champagne e brindammo allegramente alla salute di Salvatore!
L’allegria pervase la stanza!
Claudia si avvicinò a lui e dopo avergli dato un bacio sulla bocca, prese la sua mano mettendosela sul seno e disse “Buon Compleanno”!
Salvatore, a detta di mio fratello era uno “sciupafemmine” ma invece rimase lì inebetito.
“Dai Salvatore, scarta il tuo regalo” ma lui era come pietrificato…immobile !!!
Fu Claudia a prendere l’iniziativa, si avvicinò a lui e nuovamente lo baciò sulla bocca, cercando con la sua lingua quella di Salvatore, il quale, dopo un po di titubanza rispose.
Salvatore, forse per la troppa emozione si rimise a sedere sulla poltrona.
Claudia si mise a cavalcioni su di lui ricominciando a baciarlo.
Salvatore si fece coraggio ed i due giovani iniziarono a toccarsi, fino a quando, Claudia prese la mano di Salvatore accompagnandola sotto la sua mini, facendo in modo che lui sentisse che non portava l’intimo.
Quella fu la sveglia per Salvatore. Si alzò ed in un batter d’occhio spogliò immediatamente Claudia, lasciandola completamente nuda; dopodichè si spogliò anche lui, mettendo in evidenza un cazzo di almeno 23 cm.
Claudia non se l’aspettava e strabuzzò gli occhi; l’idea di essere posseduta da quell’arnese al tempo stesso la eccitava e la preoccupava.
Si avvicinò al cazzo di Salvatore ed inginocchiatasi iniziò da prima a leccare la cappella, poi se lo infilò in bocca cominciando a spompinarlo. Io mi godevo la scena; vedere due bellissimi giovani corpi era uno spettacolo meraviglioso! Mi complimentai anche con me stesso, Claudia aveva imparato in una sola lezione a fare i pompini ed ora stava dando il meglio di se.
L’idillio andò avanti una decina di minuti, fino a quando Salvatore iniziò a rantolare, scaricando nella bocca di Claudia una enorme quantità di sperma che lei, sorprendentemente, deglutì, lasciandomi meravigliato.
Poi alzandosi venne da me e mi baciò in bocca! La sua perversione era strabiliante.
Salvatore invece di essere appagato pareva impazzito, afferrò Claudia, la stese a terra, le allargò le gambe ed iniziò a leccare avidamente la sua fica, pareva ossessionato!
Leccava con avidità mentre con un dito stuzzicava il buchetto del culo di Claudia, la quale, dai gemiti che emetteva, era evidente che stesse apprezzando, infatti arrivò anche il momento di Claudia…iniziò a dimenarsi ed a gemere con maggiore veemenza fino a quando anche lei …venne!
Mi sarei aspettato una pausa ma avevo sottovalutato entrambi,
Salvatore si distese con il suo bastone eretto come il pennone di una nave, ed invitò Claudia ad impalarsi. Lei in trance si dispose su di lui, puntò la cappellona all’entrata della sua fighetta lasciandosi cadere! Temevo che quell’arnese la sventrasse! Un gemito incomprensibile uscì dalle sue labbra ma, dopo, capii che era di approvazione. Come un’ amazzone iniziò la cavalcata, variando ritmo in modo da dare ed ottenere più piacere. Salvatore non stava fermo un attimo, con le sue mani impastava quelle splendide tette concentrandosi sui capezzoli che erano talmente ritti da poterci appendere un quadro!
Claudia venne almeno due volte quando Salvatore volle cambiare posizione. La fece mettere a 4 zampe, io intuii e gli porsi della creme che avevo precedentemente preparato…capii cosa volesse fare! Claudia che invece non aveva capito, intuì quando senti l’indice di Salvatore esplorare il suo culetto ma, stranamente, non fece opposizione, disse solamente “Buon Compleanno”. Dopo aver lubrificato per bene Salvatore puntò la sua cappellona allo sfintere e zac con un colpo di reni entrò nel suo culo! Claudia urlo dal dolore, un arnese del genere è impegnativo anche per le più esperte ma, dopo poco iniziò a muoversi assecondando i movimenti di Salvatore!
Andarono avanti per un buon quarto d’ora, io talvolta mi avvicinavo a Claudia baciandola e tintinnandole i capezzoli, lei aveva gli occhi sgranati dal piacere, pareva in trance!
Finalmente Salvatore era all’epilogo e scaricò in quel culetto una sborrata da record!
I due giovani si accasciarono a terra appagati, si guardarono negli occhi sorridendosi.
Successivamente si rivestirono, Salvatore se ne andò ringraziandomi mentre Claudia rimase un po con me a parlare.
Quando restammo soli anche lei mi ringraziò esaltandomi le doti di Salvatore.
Qualche giorno dopo, Salvatore venne a trovarmi in ufficio, chiedendomi il numero di telefono di Claudia. Avevo intuito che forse si era innamorato…e così fu!
Due settimane dopo tornò nuovamente da me per parlarmi, raccontandomi che Claudia ora era diventata la sua ragazza, quindi mi spiegò che aveva saputo del contratto e mi pregò di rinunciare alle mie pretese su di esso.
Io acconsentii fin quando Claudia fosse stata la sua ragazza, garantendo che avrei dato gli stessi soldi.
Dopo due anni i ragazzi si sposarono! Claudia è ancora la mia segretaria e prende gli stessi soldi!
Lo stipendio ormai è diventato un “vitalizio” ma quello è il mio regalo di nozze per gli sposi !!!
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