“Perché non lo fai tu visto che fai tanto la moralista?” commentò con gesto di sfida Fiorella…”
Poco dopo da quello strano rapporto con Fiorella avevo già cambiato idea:
non poteva rimanere l’unica volta, anche perché era stato molto bello, ma in conclusione non avevamo fatto quasi niente, anche se per me non era affatto così.
Mia cugina, attraverso la sua esperienza sessuale e provocatrice, mi aveva fatto sentire meravigliosamente in macchina, aggiungendo quella sua deliziosa saliva. Quando giungemmo a casa dal mare, mi fiondai subito sotto la doccia prima di lei, che doveva aspettare il suo turno. Prima di spogliarmi però, rifletei un attimo, era meglio far andare prima Fiorella, visto le mie intenzioni maliziose. Così la chiamai.
“Fiorella! Sono un gentiluomo, fatti pure prima tu la doccia”
“Oh grazie, il sale e la sabbia mi stanno dando fastidio” affermò lei.
Mentre uscii dal bagno scontrai il mio pacco eccitato contro il suo ventre, facendola fremere un po’ e facendole capire che il mio amichetto era già di nuovo in tiro come se non fosse successo niente poco prima.
“Cazzo!” esclamò Fiorella.
“Cosa c’è?” chiesi io.
“Non mi dire che ti sei preso una cotta per me! Ce l’hai di nuovo duro come il marmo, sei proprio un bel birichino” mi accusò scherzosamente, poi, dopo un breve momento, continuò
“Certo che se ti comporti così con me finisce che io e te… prima che ti porti in Lombardia non riuscirò a resistere, sono umana anche io, e speravo che la masturbazione assistita in auto ti facesse placare la fame.”
“Scusami Fiorella, ti ho messa in difficoltà. Ma il fatto è che ci ho già ripensato, io ti desidero… ma adesso mi dirai che sei mia cugina, sei sposata, eccetera eccetera. Ti lascerò in pace, e tu mi aiuterai a conquistare una donna, anche se ci sono già riuscito probabilmente. Con te”.
Uscii dal bagno, mentre lei iniziò a spogliarsi e si infilò nel vano doccia. Avevo recitato una commedia, figuriamoci se dopo quello che era successo me la sarei fatta sfuggire proprio adesso! Via, andiamo, sarebbe stato da idioti. Era la prima volta per me che mi ero trovato in atteggiamenti abbastanza intimi con una donna, ma non potevo concluderla così la cosa, e quando più mi si sarebbe ripresentata l’occasione?
Due giorni dopo partii con Fiorella. Destinazione casa sua, nella bassa Lombardia. Non avevo più combinato niente con lei, e lei con me. Ero stato un semplice cugino, non un maiale come 48 ore prima. Con suo marito vivevano ancora in un piccolo bilocale nei pressi della città, adatto proprio per una neo coppia di sposi. Dopo che la aiutai a svuotare le sue valigie, portai le mie in camera sua, e le domandai
“Fiorella, posso dormire nel letto matrimoniale con te?”
Lei mi guardò con aria dubbiosa, ma poi si schiarì la gola e rispose
“Beh, metterti qui nel salotto richiede tempo, dovremmo aprire il letto-divano… si ok, mi hai convinta, ma niente strane idee, intesi?”
“D’accordo cuginetta, ricevuto, l’importante è che non ti metta incinta!”
Fiorella mi diede un’occhiataccia, ma poi si mise a ridere.
“Ma se non sai nemmeno come si fa, Ramando”
“Vuoi che ti mostri che so come si fa?” ed intanto mi stavo aprendo la zip dei jeans per mostrare la mia euforia.
Il campanello del citofono suonò e Fiorella con un gesto mi intimò di ricompormi.
“Sì?”
“Ciao Fiorella, sono Lara!”
“Ciao, ti apro”
Fiorella aprì la porta del cancello e attese l’arrivo di Lara, ovvero la figlia della sorella di sua madre, cioè sua cugina.
Le due si abbracciarono, poi Lara mi vide e fece
“Oh Ramando, come sei cresciuto! L’ultima volta che ti ho visto eri un bambino”
Venne verso di me e ci baciammo sulle guance, per fortuna non mi abbracciò, altrimenti avrebbe sentito a contatto col suo corpo la mia protuberanza nelle parti basse dovuta all’eccitazione di qualche attimo prima con Fiorella, e avrebbe capito del tutto che non ero più un bambino.
Lara era davvero una bella ragazza: bionda, con i capelli a caschetto, un bellissimo viso un po’ truccato, un seno leggermente più grande (anche se era sempre piccolo) della cugina, e un bel corpo niente male, aveva solo un paio d’anni in più di Fiorella.
Le due si sedettero sul divanetto e cominciarono a parlare dei loro fatti, e in modo penso involontario mi ignorarono totalmente. Poi iniziarono a parlare di uomini, e Lara raccontava di un tipo che aveva conosciuto in discoteca e che era stato un colpo di fulmine per lei e sperava che la cosa andasse avanti. Poi finalmente si accorse che esistevo anch’io, a differenza di Fiorella, e mi chiese
“E tu Ramando, come andiamo con le ragazze?”
“Chiedilo a nostra cugina!”
Fiorella rimase di sale, Lara non capì bene, avevo lasciato la cosa un po’ ambigua, ma poi aggiunsi
“Sì, chiedilo a lei, ha insistito per portarmi qui e per farmi conoscere qualche donzella!”
Mia cugina tirò un sospiro di sollievo, per un attimo aveva creduto che avrei raccontato quello che era successo in macchina al ritorno dal mare. Avrei voluto farlo, magari Lara era un po’ più troia di lei e mi avrebbe fatto godere fino in fondo.
“Bene, ma deve trovartene una giovane giovane, noi a confronto tuo siamo due vecchiette!” disse Lara.
“Mah guarda, anche se avete una decina di anni più di me, direi che siete tutt’altro che vecchiette” risposi io.
“Grazie Ramando” fecero le cugine in coro.
Lara poi aggiunse “Ti ci vorrebbe una quindicenne, ma a parte una cugina mia e di Fiorella non ne conosco io. E tu, Fiorella, ne conosci, visto che gli hai promesso l’America a questo ragazzo?”
“Beh, veramente gli ho detto che lo avrei portato in discoteca, e sai quante ce ne sono lì, mica le devo conoscere già io, spetta a lui farsi sotto”
Questa volta non riuscì a trattenermi e dissi apertamente “Come ho fatto con te!”
“Cosa?” fece Lara, con un volto incredulo che roteò a guardare prima me e poi Fiorella.
“Sai Lara, nostra cugina è davvero una gran porcellina. Mentre un tardo pomeriggio tornavamo dal mare, ingorgati nel traffico, per scherzo mi tirai fuori il membro, poi però con la sua saliva mi facevo bagnare la mano per farmi una sega e, infine, per non sporcare l’auto le ho sborrato sulle sue mani e lei ha bevuto tutto!”
“Oh porca troia! Ma sta scherzando!” disse scandalizzata Lara.
“Il viaggio deve avergli dato alla testa, ho un cugino testa di cazzo” disse furiosa con me Fiorella.
Ritirai giù la lampo dei pantaloni come prima, ma questa volta estrassi fuori l’arnese che balzò prontamente al richiamo dell’alzabandiera
“Eccola la testa di cazzo, Fiorella, ecco il tuo cugino testa di cazzo. Lara scusami, ma nostra cugina dopo avermi fatto credere che l’avrei posseduta, alla fine ha deciso di non darmela, e ci sono davvero rimasto molto male.” Ero davvero convinto più che mai di quello che dicevo, o la va, o la spacca.
Lara si rivolse verso Fiorella e la accusò, con mia gran sorpresa
“Non si può giocare con un adolescente senza dargli la giusta ricompensa, come hai potuto lasciarlo in queste condizioni, non vedi come lo hai ridotto? Si tira fuori il fallo perché vuole che lo accontenti, per giunta davanti a me!”
“No! No! No! Sono una donna sposata, mi sono impegnata e non posso, vorrei, ma non posso. Perché non lo fai tu visto che fai tanto la moralista?” commentò con gesto di sfida Fiorella.
“Sei d’accordo Ramando? Quanto meno non è incesto, noi due non siamo parenti anche se abbiamo una cosa in comune, la nostra dolce cugina Fiorella che si riserva della sua preziosa etica”.
“Mi piaci molto Lara, ma non vorrei che lo facessi per compatirmi o perché provi pena per me!”
“Ma va’, vieni qui che ti sistemo io!” chiosò Lara.
Mi avvicinai e con un incredibile impeto Lara impugnò il mio cazzo e cominciò a segarlo velocemente, poi, sempre seduta sul divano, lo prese in bocca e cominciò un energico pompino. Per la prima volta una donna me lo stava prendendo in bocca e, anche se non era mia cugina come tanto avrei desiderato e sperato dopo i recenti eventi, era pur sempre una che aveva un po’ del suo sangue, ma niente del mio.
Sentivo la sua lingua laboriosa attorno la cappella, mi stava facendo impazzire, era molto brava anche se non potevo fare paragoni perché per me era la prima volta. Notai che Fiorella si era messa una mano dentro il pantaloncino corto e si stava menando la gloriosa fichetta, quella di cui avevo assaggiato gli umori. Ma adesso avrei voluto assaggiare gli umori di donna direttamente attaccato alla fonte, così chiesi a Lara se potevo ciucciarle la fica.
“Oh certo, almeno non sei un egoista, a quanto pare.” Commentò Lara.
Le allargai le gambe e gliele alzai, la tirai un po’ verso di me in modo da distendersi per bene sul divano, poi mi inginocchiai e iniziai a baciarle la micetta da sopra il pantalone leggero e bianco, da cui traspariva un intimo anch’esso bianco. Iniziai a sputarci sopra in modo che si potesse vedere cosa c’era sotto, e cominciai a leccare ritardando l’avvenimento.
“Oh dai, ti prego, strappalo pure, ma prenditela come si deve!” implorò Lara.
Ricevuto l’ordine strappai il pantalone, giusto dove c’era la tanto desiderata fessura, scostai le mutandine e iniziai a leccargliela. Introdussi la lingua dentro, era davvero bollente la figa, stava ardendo di passione la ragazza. Col pollice iniziai a massaggiarle il clitoride in modo da procurargli un orgasmo in modo che potei subito ricevere il suo dolce nettare. Era un po’ diverso da quello di Fiorella, ma pur sempre buonissimo.
“Ok, ora fottimi” comandò Lara.
Fiorella intanto era seduta al suo fianco e si stava masturbando rimanendo vestita; era già venuta un paio di volte almeno perché i suoi pantaloni erano fradici.
Presi in braccio Lara e introdussi il mio cazzo nella sua figa e cominciai lentamente a scoparla. Appena mi sentii più sicuro aumentai il ritmo, non lo avevo mai fatto prima ma fortunatamente ero molto sicuro e a mio agio di quello che stavo facendo.
“Non riesco a resistere per molto, sei troppo eccitante!” dissi a Lara “E poi vedere nostra cugina che si masturba guardandoci mi sta mandando in delirio”
“Avanti allora, scaricami tutto dentro, non ti preoccupare, non mi metti incinta” incitò Lara.
La rigettai sul divano, perché mi stavo massacrando le braccia per tenerla, e diedi le ultime stantuffate prima di venirle dentro. Poi mi gettai in terra completamente esausto, addirittura per un attimo mi parve di svenire, ma era stato semplicemente magico.
“Mio bel stallone, sei stato molto bravo!” commentò Lara “Ma ora devo andare che è tardi. Fiorella, vado un attimo in bagno a sciacquarmi…”
“No, ti dispiacerebbe se scaricassi la sborra che hai ancora dentro in un bicchiere?” chiese Fiorella.
“Certo che no, ma devi darti da fare stasera con tuo cugino perché il suo seme lo dovresti bere direttamente da dove viene prodotto” osservò Lara.
Mentre le due stavano scaricando nel bicchiere la sborra che era rimasta dentro la fica, Fiorella si era messa a 90°, e quella visione mi fece balzare subito in piedi, così come il mio cazzo tornò subito sull’attenti. Lara capì le mie intenzioni e attaccai Fiorella alle spalle, le sfilai rapidamente il pantaloncino (non aveva mutande, perfetto!) e glielo misi nella figa e comincia a trombarla senza che riuscisse ad accorgersene in tempo.
Lei tentò di divincolarsi ma la mia complice Lara la bloccò e fece una cosa che mi fece venire quasi subito: le prese la testa con le mani e a forza la tirò a se contro il suo monte di Venere, facendogli così succhiare i suoi umori misti alla mia sborra.
Dopo alcuni minuti raggiungemmo l’orgasmo tutti e tre contemporaneamente, ululando come dei dannati, ma la differenza era che lo facevamo per il piacere immenso.
Una volta finito l’amplesso ci ricomponemmo alla belle e meglio e Lara disse
“Fiorella, ho sbagliato. Avevo detto che la sborra l’avresti dovuta bere non da un bicchiere ma direttamente da chi la produce… invece l’hai bevuta da chi la ricevuta”
Scoppiamo tutti insieme in una fragorosa risata, e Fiorella ringraziò personalmente la cugina con un caloroso bacio in bocca per averle aperto gli occhi, poi le rispose
“Tranquilla, molto presto la berrò dalla fonte”.
Infatti quella sera avremmo dormito poco così come nei giorni seguenti saremmo rimasti a letto nel nostro nido d’amore, finalmente Fiorella aveva capito che agli istinti certe volte non si può mettere nessun freno, nemmeno a quelli incestuosi.
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