“Quando i colpi di Franco accelerarono il ritmo, ebbi l’esatta contezza che il suo orgasmo stava per esplodere e…”
Aprii gli occhi; la luce filtrava dalle persiane chiuse e il cinguettio
degli uccelli era la melodiosa sveglia per il nuovo giorno.
Mia moglie non era accanto a me; forse era in bagno? Attesi qualche minuto… poi mi parve di udire un flebile lamento.
Scesi dal letto e silenziosamente andai verso la cucina, dove era accesa la luce.
Eccoli lì, gli svergognati! Loredana con ancora addosso la camicia da notte, ma tirata su fino alla gola ed il suo corpo completamente nudo, mentre Franco, alle sue spalle, la accarezzava in ogni dove e lei, con il suo cazzo in mano, a masturbarlo.
Sul fuoco c’era la moka che fra poco avrebbe invaso la casa dell’aroma del caffè.
Loredana si girò, si mise in ginocchio e prese in bocca il manico di Franco. Dopo pochissime succhiate, l’amico la tirò su e, sollevatale di nuovo la camicia alla gola, le fece poggiare un piede su una sedia e la penetrò.
Che spettacolo! Il viso di Loredana stravolto dal piacere; la visione di mia moglie, completamente nuda, mentre delle mani le carezzavano e stritolavano le mammelle; dita che le titillavano i capezzoli divenuti duri e protesi come lamponi; quelle stesse dita che dai seni scendevano verso il pube a strapazzare il clitoride, mentre lievi gemiti le uscivano dalle labbra in concomitanza con i colpi di cazzo che la stantuffavano.
Uno spettacolo che, solo chi lo vive, può apprezzare. Quando i colpi di Franco accelerarono il ritmo, ebbi l’esatta contezza che il suo orgasmo stava per esplodere e… “Uhrgggg” fu il suono che gli sfuggì dalla bocca, unito ad uno squittio represso di mia moglie, mentre faceva da corollario il gorgoglio della caffettiera.
Loredana, con una mano a coppa sulla fica onde evitare che lo sperma colasse per terra, scappò in bagno e Franco staccò uno scottex per pulirsi l’uccello.
Non si erano accorti che li avevo spiati, né ho mai detto loro di averlo fatto, anche se sono certo che mia moglie avesse mangiato la foglia, perché in un’altra occasione, dopo aver finito con Franco, non andò in bagno, ma venne da me e volle che la scopassi con la fica ricolma di sborra.
Verso le undici arrivarono Biagio e Grazia che, insieme a Loredana e Liliana, lasciammo al lido, mentre io e Franco andammo alla stazione di Sapri ad aspettare l’arrivo di Victor.
Al suo arrivo mi abbracciò con la familiarità di sempre e subito lo mettemmo al corrente di ciò che le donne si aspettavano da lui e, in particolare, Grazia.
Giunti al lido, Biagio e Loredana, ci fu detto, erano in acqua a far il bagno e, quindi, procedetti a fare le presentazioni di Liliana e Grazia, il cui nome ci ispirò l’appellativo, per le nostre donne, di “Grazia, Graziella e grazie al cazzo”.
Finalmente tornarono Biagio e Loredana e quest’ultima, presomi in disparte, mi informò che Biagio aveva voluto far l’amore con lei in mare, a ridosso di uno scoglio, dicendole che era INNAMORATO di lei e, durante il previsto “partouze”, avrebbe voluto stare sempre con lei, senza dar modo ad altri di avvicinarlesi.
Ovviamente la cosa mi diede fastidio e, riferendola a Franco, me ne lamentai.
E’ pleonastico dire che, in breve, tutti i componenti il gruppo erano informati del comportamento per niente corretto di Biagio… “Ma che crede, questo stupido, di poter ottenere le grazie delle nostre donne come un dongiovanni da strapazzo?” ebbe a concludere Franco, a sua volta indispettito.
Nel pomeriggio, dopo un frugale pasto, si aprirono le danze e, sia io che Franco, non demmo modo a Biagio di accostarsi alle nostre donne, per altro aiutati, nella circostanza, dalle urla di Grazia che, avendo monopolizzato Victor, chiedeva che il marito le fosse vicino, affinché la vedesse godere mentre era martellata dal poderoso manico nero.
Invero, la sera, dopo cena, si verificò una scena analoga, con il possesso esclusivo di Victor da parte di Grazia.
A quel punto si mosse la padrona di casa, Liliana, la quale, adducendo che anche le altre donne avevano il diritto di godersi il manico Victor, lo andò letteralmente a strappare dalle grinfie di Grazia.
Fu così che Liliana ebbe la sua prima esperienza con un black; Franco, il marito, non mollava per niente Loredana e, quindi, io e Biagio ci demmo a trastullare l’inesauribile Grazia.
La mattina dopo, domenica, mi svegliai senza che Loredana fosse al mio fianco.
Ritornai, come il giorno precedente nei pressi della cucina e lì erano sia Franco che mia moglie a scopare allegramente: sembrava la scena di un film con il fermo immagine; qualcuno avrebbe potuto ipotizzare che dal giorno precedente non avessero mai smesso di copulare.
Mi diressi, allora, nella stanza di Liliana; la trovai nuda, a gambe larghe, che si sditalinava. Mi fiondai fra le sue cosce e cominciai a leccarla, chiedendole se le fosse piaciuta l’esperienza con Victor.
“Ho ancora il suo odore addosso; mi ha aperta e riempita tutta; ieri non ho voluto lavarmi, proprio per conservare sul corpo i suoi aromi; non li stai avvertendo, lì, nella mia fica?”
Eh, sì, come no! Conoscevo molto bene quell’odore e sapore per averlo più volte assaggiato sul corpo di mia moglie. Poi aggiunse:
“Franco sta scopando con Loredana, vero?”
“Sì” risposi “proprio come ieri”.
“E’ vero – riprese lei – ohhhh, quanto piacere mi dai… gliel’ho detto, a Franco, che non deve essere così insistente con Lory, ma non mi dà retta… uhhmmm, che bello, lecca… lecca…, leccami anche il culo, che ieri sera è stato preso da Franco, mentre davanti avevo Victor… sembra proprio che Lory sia entrata nel sangue a Franco ed egli non riesce a resisterle… dovrò ringraziare Lory che non gli si nega mai, lo accoglie sempre di buon grado, senza mai mostrarsene infastidita. Ora, però, scopami… mi piacerebbe che Franco, finito con Lory, mi vedesse mentre scopo con te, proprio come gradito a noi scambisti”.
Durante la monta, sentimmo gridolini e gemiti di Grazia, provenire dalla stanza affianco.
“Biagio, guarda, guarda Victor che non è mai sazio di me; guardalo come mi scopa, me lo sento fino in gola tanto è lungo e grosso…. ahhhh, godo, Biagio sto godendo, guarda questa tua “maialina” come gode con il cazzo di un nero”.
Queste parole erano afrodisiache anche per me e Liliana, per cui ci davamo dentro a più non posso, quasi fosse l’ultimo giorno della nostra vita.
In quella entrò Franco con ancora in mano il suo uccello lucido della fica di mia moglie. Liliana lo volle in bocca “Vieni qui – disse – te lo pulisco io, mentre Lucio mi manda in estasi. Qualche minuto dopo giunse anche mia moglie che, guardandoci e sentendo le urla di Grazia, sorrise e disse:
“Ma quella è proprio un’assatanata… è da ieri che sta scopando con Victor e ancora non è sazia? Sembra proprio che non voglia mollarlo!”
Mi venne da pensare, alle considerazioni esternate da mia moglie “Dici bene, Grazia sta scopando da ieri e ancora non è sazia; e tu, che hai scopato da ieri l’altro con Franco, sei sazia?”
Poi, distesasi al fianco di me e Liliana, che non avevamo smesso di scopare, mi baciò in bocca dove sentii il sapore di Franco. Quest’ultimo, dopo la pulizia ricevuta dalla moglie, si accostò alle spalle della mia; le aprì le chiappe e prese a leccarle il buchetto:
“Questo è un altro – riprese Loredana – possibile che ancora non ne hai abbastanza? Abbiamo appena finito di scopare?!”
Quelle parole furono per me il colpo di grazia: riempii la fica di Liliana di un mare di sborra, costringendola a scappare in bagno per non sporcare le lenzuola.
(continua)
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