“Mi accorgo che il suo ritmo segue quello delle mie laccate allora le intensifico sino a quando Marco con un gemito invita Maura a staccarsi da lui…”
Da qualche tempo, io e la mia compagna, avevamo iniziato a giocare
con i nostri sensi stuzzicandoli in situazioni cariche d’erotismo che vedevano coinvolte anche altre persone. Sino ad ora ci si era limitati a semplici occhiate seducenti, a frasi invitanti, a volte esplicite altre velate, a lievi carezze anche se molto intime e, forse, a qualche fugace bacio. Era chiaro che prima o poi saremmo andati oltre. L’occasione si presentò una sera.Avevamo invitato a cena Barbara e Marco, una coppia d’amici di vecchia data. Le nostre serate, in genere, si concludevano con delle lunghe chiacchierate che grazie alla buona intesa fra di noi spaziavano su ogni argomento senza remore o tabù. Quella sera il discorso si portò presto sull’erotismo. Maura confessa a Barbara quanto si era eccitata a stuzzicare quel suo vecchio conoscente davanti ai miei occhi.
– Sai,- dice Maura guardando Barbara – ogni volta che ripenso a quei momenti mi eccito, sento un calore che nasce dentro di me e che mi spinge a riprovarci. Magari questa volta spingendomi un poco più in la.
Barbara si volta verso di me chiedendomi:
– E tu, cosa ne pensi?-
Io gli rispondo che la cosa non mi ha disturbato, anzi mi ha profondamente eccitato. Vedere la mia donna che esprime il suo desiderio e la sua sensualità non creava in me sentimenti di gelosia, al contrario me la faceva vedere donna, femmina.
Una vera femmina che sapeva gestire il suo sesso e il suo sentimento, unendo le due cose quando era con me e mantenendole separate quando era con altri. Non sono geloso del suo corpo, semmai lo sono della sua testa, del suo amore.
Barbara accenna un sorriso di approvazione, poi si rivolge a Maura:
– Dunque uno dei tuoi sogni erotici è quello di “metterti in mostra” davanti a lui?-
– No – gli risponde lei – o meglio, sogno sempre delle situazioni intriganti e quella era una di queste. Il mio vero e grande sogno erotico è quello di farmi due uomini insieme. Vorrei essere fra le mani di due uomini contemporaneamente, godere delle loro attenzioni e farli godere tutti e due. Lui, ( rivolta a me ) lo sa e sino ad ora mi ha fatto provare qualcosa di simile con dei giochetti ma quello è un desiderio che non ho ancora appagato.
Barbara lancia un’occhiata a Marco, si solleva leggermente dal divano sistemandosi la gonna, prende tempo, mi guarda, poi rivolta a Maura dice:
– Questo è un desiderio comune a molte donne, anche se non lo confessano. Farti due uomini e farli godere ti fa sentire molto donna, forse anche un po’ vacca, ma profondamente femmina. Ti consente di superare i tuoi limiti. Limiti che credi di avere ma che appena superato il primo imbarazzo vedrai crollare insieme con tutti i tuoi tabù e tutte le tue remore. E’ una cosa che ti fa provare un’eccitazione mai vista e….oh Dio come ti fa godere. Se il tuo lui non è contrario non è una cosa impossibile da fare. Marco non è contrario e io la ho provata, per questo te ne parlo così.-
Rivolta a me chiede:
– Tu , saresti contrario, vorresti far realizzare un sogno alla tua donna?-
Osservo Maura che alle parole di Barbara è rimasta ammutolita con uno sguardo indecifrabile, sembra che la sua mente sia altrove….e io immagino dove.
Senza rendermene conto sento la mia voce che dice:
– Si potrebbe fare, perché no?…Ma tu che ruolo avrai?-
– Solo di guida …. Se lo vorrete!- Risponde Barbara.
Marco che sino a quel momento è rimasto muto si agita inquieto sulla sedia.
Maura, sentita la mia risposta, mi lancia uno sguardo tra lo stupito e lo speranzoso.
Barbara, allora, si alza dal divano invitando Maura a sedersi nel centro. Si avvicina a me, che sono seduto su una sedia, si china appoggiando le labbra al mio orecchio e mi sussurra:
– Non te ne pentirai!- mentre si allontana le sue labbra sfiorano le mie e veloce la sua lingua le scorre.
A questo punto afferra la mano di Marco e lo accompagna sul divano a fianco di Maura che ha lo sguardo fisso su di me forse in attesa di una mia espressione di disappunto che però non arriva.
Capisco che aspetta solo la mia approvazione, un via libera, allora gli dico:
– Dai, è come l’altra volta al bar. Solo che adesso puoi fare sul serio!-
Lei volge lo sguardo a Marco, con gli occhi lucidi e le guance leggermente arrossate dal desiderio. In silenzio lo invita a toccarla.
Barbara che osserva la scena da dietro il divano dice a suo marito di iniziare a sbottonargli la camicietta. Mentre lui esegue Maura spinge in avanti il petto inarcando leggermente la schiena, china la testa verso di lui e la appoggia su una sua spalla. Lui allora avvicina, titubante le labbra alle sue, la bacia mentre gli fila la camicia.
Lei non risponde al suo bacio, per ora lo lascia fare. Si lascia invadere dalla sensazione della sua lingua che scorre dal collo verso il seno. Ha un piccolo sospiro quando le mani di Marco, scivolando sulla sua schiena, slacciano la chiusura del reggiseno.
Spinge i suoi capezzoli verso le labbra di lui che inizia a succhiarli leggermente ma tiene ferme le mani, non lo tocca.
Marco, allora, traccia con le mani il contorno del seno e poi scende lentamente in vita slacciando ora i jeans leggeri che indossa Maura. Lei solleva un poco il sedere per facilitarlo nell’opera e lui rimane stupito nel costatare che sotto non indossa biancheria, lei odia il segno lasciato sui calzoni aderenti.
Le sue mani tentennano di fronte alla bionda peluria del pube, la abbandonano e risalgono verso i fianchi.
Barbara, a questo punto, si avvicina a me e mi guida sul divano all’altro fianco di Maura poi rimane lì davanti ad osservaci.
La mia compagna mi guarda con degli occhi arrapatissimi, allora mi chino verso il suo pube e dilatandogli le labbra con due dita inizio a leccargliela mentre Marco è impegnato a succhiargli i capezzoli.
Lei ha uno spasmo di piacere e emette dei mugolii di approvazione, è bagnatissima ma il suo ruolo è ancora passivo.
Ci pensa Barbara a dare una mossa alla situazione. Si inginocchia di fronte a me e dopo avermi aperto i pantaloni tira fuori il mio pene iniziando a succhiarlo.
Maura, che avendo gli occhi chiusi non ha visto la scena, si accorge che qualcosa di nuovo è intervenuto dal mio sospiro e dalla foga con cui ora gli sto leccando la vagina.
La guardo, vedo i suoi occhi dilatarsi mentre osserva Barbara che me lo succhia, allora le sue mani corrono verso la patta dei pantaloni di Marco e abilmente liberano il pene di lui. Lo mena un attimo poi finalmente la sua bocca lo accoglie facendolo ansimare di piacere. Io allora mi concentro sulla sua vagina leccandola velocemente e inserendo a volte la mia lingua dentro di lei, quanto più possibile.
Barbara è conscia del suo ruolo e il pompino che mi sta facendo è leggero, si limita a delle leggere leccatine e a delle sporadiche ma estremamente piacevoli ingoiate.
Maura, invece, sta succhiando con furia il pene di Marco. Quando lo ingoia la sua lingua lo stimola dall’interno della bocca e non lo lascia quando lo fa uscire. Lo tiene stretto in mano accompagnandolo dentro e fuori dalla bocca. Mi accorgo che il suo ritmo segue quello delle mie laccate allora le intensifico sino a quando Marco con un gemito invita Maura a staccarsi da lui.
Lei si abbandona sul divano, ansimando, come anche Marco. Barbara, ai nostri piedi, tenendomelo in mano ci guarda. Allora, io, con una mano dietro la nuca riavvicino il viso di Barbara al mio pene e la costringo ad ingoiarlo tutto. Alla vista di questa scena, Maura, con un gemito avvicina il suo viso a quello di Barbara , la quale gli offre subito il mio pene.
Maura lo ingoia subito come lei sa fare. La bocca della mia donna mi procura subito un intenso godimento. Poi lei si stacca e lo offre nuovamente a Barbara. Le loro lingue scorrono insieme sul mio membro e a volte ho la sensazione che si incrocino anche fra di loro. Mentre Marco sta sditalinando Maura io sento due lingue e due bocche sulla mia cappella non so di chi è l’una o di chi è l’altra. Sento i gemiti di due donne provenire da lì sotto e la situazione è insostenibile, gli urlo:
– Basta…. Fatemelo dopo!!-
Mi abbandonano, Maura mi guarda, è eccitatissima. La invito ad alzarsi in piedi con una mano dietro la schiena. Barbara gli mette le mani sui fianchi e la guida a cavallo di Marco. Lei prende in mano il pene di lui e se porta contro la vagina, con l’abilità dell’esperienza lo guida dentro di se. Scende molto lentamente, invitata dalle mani di Barbara che fanno pressione sulle sue spalle. Assapora ogni centimetro di quella penetrazione.
Osservo rapito il ventre della mia compagna che accoglie quel pene dentro di se mentre le mani di Barbara, appoggiate ai suoi fianchi, la invitano a muoversi.
Lei lascia che il pene di Marco affondi completamente dentro poi inizia a contrarre il bacino ritmicamente ondeggiando piano i fianchi.
Mi alzo e mi porto dietro il divano, di fronte a Maura che ha gli occhi chiusi, come lei si inclina in avanti per offrire il seno a Marco, io , gli appoggio il mio pene alle labbra. Lei apre gli occhi, fa scorrere lo sguardo dal mio membro sino ai miei, spalanca la bocca con un sospiro di piacere e lo ingoia. Ora non si limita più a tenere Marco dentro ma incomincia a cavalcarlo, prima lentamente poi sempre più veloce. Quando si alza, facendo uscire Marco, la sua bocca prende tutto il mio pene dentro. Quando scende, a prendere Marco dentro di se le sue labbra scorrono il mio pene. E’ molto concentrata ad assaporare la situazione e a sentire Marco che la penetra mentre con le mani gli stimola quello che può raggiungere della vagina, quindi la sua bocca non mi fa godere come al solito. Questo è un bene, non riuscirei a resistere a lungo. Mentre la guardo muoversi in quel modo mi eccito a dismisura, le sensazioni che sto provando mi stupiscono, non riesco a credere a me stesso.
Noto che il ritmo di Maura aumenta, Marco cerca con dei movimenti del bacino di assecondarla sino a quando le mosse di lei non seguono più nessuna logica.
Lei abbandona il mio pene, si reclina all’indietro trattenuta dalle mani di Marco mentre lancia un grido di piacere. Allarga al limite le gambe e spinge il pube verso di lui mentre il suo bacino si contrae nel piacere. Accenna ancora a qualche piccolo salto per sentire il pene scorrere in lei ma è troppo appoggiata a lui per riuscirvi.
Si lascia ora cadere su di lui, esausta, mentre con la bocca cerca me. Gli offro prontamente quello che cerca e lei lo lecca lentamente e languidamente come i rimasugli del suo recente orgasmo gli dettano.
Dopo pochi istanti si solleva lasciando il pene di Marco lucido dei suoi umori, si siede sul divano a fianco di lui accettando le sue carezze.
Barbara ha osservato la scena seduta lì davanti. Mentre Maura mi stava succhiando la vedevo, a gambe aperte, toccarsi sotto la gonna. Con una occhiata cerco di capire se vuole le mie attenzioni e lei prontamente mi dice:
– Questa è la festa di Maura, dedicatevi a lei….-
Unisco le mie mani a quelle di Marco, insieme esploriamo il corpo di Maura; massaggiandolo e baciandolo giochiamo con i suoi punti erogeni. In breve la portiamo a nuova eccitazione, il suo corpo torna a rispondere. Prende in mano i nostri membri, menandoli delicatamente, mentre a occhi chiusi si gode le nostre carezze.
Evidentemente sente il pene di Marco ingrossarsi ulteriormente poiché all’improvviso si tuffa su di lui con la bocca.
Gli bacio la schiena scendendo sino alle natiche, con le mani raggiungo la sua vagina attraverso le cosce trovandola nuovamente umida.
Un’idea mi folgora la mente, invito lei a scendere dal divano, rimanendo in ginocchio di fronte a Marco. Dopo aver preso posto dietro di lei appoggio il pene sulle sue natiche strofinandolo.
Maura, senza mollare il membro di Marco, allarga leggermente le gambe, quel tanto che basta per consentirmi di penetrarla.
Mentre entro in lei la sento gemere, un suono sordo a causa del fatto che la sua bocca è impegnata.
E’ umidissima e dilatata dall’eccitazione, prima la prendo con una foga quasi violenta. Mentre la tengo stretta per i fianchi la sbatto con violenza mi eccita più il suono del mio corpo contro le sue natiche che quello che il pene mi trasmette.
Dietro di me sento le esclamazioni di Barbara che sottolineano magistralmente il momento.
Rallento e lascio scivolare una mano sulla vagina della mia donna, con le dita seguo il contorno del mio pene che entra in lei o ne allargo le labbra mentre entro, in breve lei torna a godere.
Mantenendo il ritmo osservo la sua schiena imperlata di sudore, i capelli biondi che nascondono in parte il suo viso che sale e scende sul pene di Marco. Mentre mi accorgo che il suo orgasmo nuovamente arrivando premo la sua testa contro Marco, costringendola ad ingoiarlelo tutto.
Viene gemendo, il suono fa effetto anche su Marco che urla nello stesso istante. Allora premo con più forza la testa di Maura contro il pene di lui e la sento nuovamente gemere quando sente lo sperma colargli in gola.
Esco da lei e vado sul divano, faccio un cenno a Barbara, che prontamente si inginocchia davanti a me e me lo prende in bocca.
Maura arriva quasi subito e si unisce a Barbara.
Provo un piacere indescrivibile mentre le loro lingue e le loro labbra danzano sul mio pene, vengo quasi subito. Ho gli occhi chiusi e non vedo dove va a finire il mio seme però per tutta la durata del mio orgasmo, e anche dopo, continuo a sentire le loro lingue su di me.
La serata è finita così lasciandoci spossati ma profondamente appagati, tranne Barbara che quella sera ha voluto fare un regalo alla sua amica. Ma la prossima volta ci dedicheremo a lei, questa almeno è stata la promessa mia e di Marco.
Nel frattempo mi propongo di approfondire un aspetto nuovo della mia donna che ho scoperto quella sera. Ho avuto l’impressione che lei godesse in modo particolare mentre mi leccava insieme a Barbara. Sono quasi sicuro che le loro lingue si siano incrociate e che qualche bacio se lo siano scambiato. Inoltre ho impresso nella mente la sua espressione mentre la mani di lei la guidavano su Marco, mi è sembrato che godesse di quel contatto.
Vedremo… se son rose fioriranno.
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