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Il caso

“La troia rispose che ero anche peggio e che quelle poche volte che lei lo voleva nel culo, io resistevo 20 secondi…”

Passata l’estate, non parlammo più Claudia ed io dei fatti avvenuti in
vacanza, nemmeno nei momenti più intimi. Finché un giorno me la vidi arrivare a casa verso le 19, con un viso rosso e una strana meraviglia stampata negli occhi. Alla mia richiesta di spiegazioni rispose. “indovina chi ho incontrato in metrò?”, risposi che non lo immaginavo né che avessi voglia di rispondere agli indovinelli. Spogliandosi in camera disse: “Graziano, il ragazzo albanese di Tortoreto”. Rimasi folgorato. Continuo “mi ha chiesto di incontrarci, per una pizza, è venuto a Roma con due suoi connazionali per lavorare in una ditta edile e il sabato a sera è libero. Che cosa né pensi?”. Stranamente confuso risposi di “si”, chiedendo a lei invece se ricordava come lo avessimo conosciuto. Con un sorriso molto malizioso rispose “eccome”.
Avendogli, Claudia, dato il mio numero di cell. Dopo qualche sera, mi arrivo la telefonata di Graziano, che mi chiedeva la nostra disponibilità per una pizza il sabato venturo. Risposi di sì e concordammo sia l’ora sia il posto.
La sera stabilita, dopo aver lasciato la prole dai nonni, Claudia si vesti in modo molto elegante, sia nell’intimo sia sopra. Si respirava un’aria strana tra di noi, ma non accennammo a nulla.
Arrivammo all’ora stabilita e Graziano ci saluto con calore e affetto. Mangiammo e dopo un po’ inevitabilmente, il discorso cadde su Tortoreto. Graziano ci disse di essere stato ospite per un breve periodo di Paolo e Pina a Bologna e che grazie a Paolo (era architetto) aveva avuto quel posto a Roma. Ci raccontò pure delle scopate con Pina e che finalmente Paolo lo aveva preso nel culo.
L’aria divenne più densa e “finalmente” Graziano ruppe gli indugi chiedendoci se poteva venire a vedere la nostra casa e continuare la chiacchierata. Uscimmo, pioveva era la fine di ottobre e tutti e tre, nella nostra macchina partimmo.
L’arrivo a casa fu liberatorio per la magnifica sensazione che piano piano mi era salita dal ventre e che mi riscaldava in modo strano tutto il corpo.
Ci accomodammo e dopo il primo drink offerto, Claudia chiese a Graziano se volesse visitare la casa. Alla sua risposta affermativa Claudia lo condusse nella stanza da letto e con un’azione inconsueta e mai fino a quel momento pensata baciò Graziano. Io rimasi immobile. Graziano continuò il bacio e prese la testa di Claudia tra le mani per meglio baciarla. In un attimo tutti e tre fummo nudi. Claudia con solo le calze si faceva leccare a gambe oscenamente aperte, la figa da Graziano, mentre io glielo mettevo in bocca.
Quando fu la volta di Graziano per il pompino, Claudia riuscì a mala pena ad arrivare alla meta del cazzo.
Graziano “leccami anche le palle”. Claudia esegui ubbidiente e vidi la sua lingua spostarsi dalla cappella alle palle come una troia abituata al trattamento. Io leccavo la figa e avevo la netta percezione di quanto fosse infoiata mia moglie. Mi colava la sua broda sul viso. Graziano chiese un preservativo ma Claudia “no dai”. “stai attento però”. Mi alzai e andai vero la bocca di mia moglie mentre Graziano cominciava a infilarlo nella fica. Era spaventosamente grosso e dopo il secondo affondo, udendo i gridolini di Claudia e vedendo come si muoveva, le venni in bocca. Fu l’inizio. Graziano rivolto a mia moglie: “ il cornuto fa sempre cosi?”. La troia rispose che ero anche peggio e che quelle poche volte che lei lo voleva nel culo, io resistevo 20 secondi. La risposta di Graziano non si fece attendere. La pompava furiosamente e io frastornato piacevolmente stavo seduto a menarmi una sega. Ogni colpo era più possente e quell’enorme cazzo scompariva nella fica di mia moglie che a gambe aperte lo implorava di sfondarla. La volto e continuo una pecorina da favola. Mi chiese “ cornuto prendi un po’ di crema che ora ti faccio vedere come si spacca il culo alle mogli vogliose”. Tremando e non capendo più nulla spalmai il culo di Claudia che per la prima volta nella serata mi guardo quasi ringraziandomi.
Appena mi tolsi venne spontaneo dare un bacio alla cappella del cazzo di Graziano, il quale: “Bravo cosi devi fare, cornuto e frocetto, un giorno ti spaccherò il culo anche a te”. Gli sorrisi e vidi il grosso cazzo avvicinarsi al buco di mia moglie. Si apri e piano spari in quell’antro che si apriva. L’inculata fu stupenda. Il cazzo entrava e usciva dal culo e ad ogni colpo mia moglie urlava di piacere. Usci e il buco rimase per alcuni secondi aperto. Sborrai di nuovo senza nemmeno essermi toccato. L’inculata prosegui con Graziano che spingeva fino alle palle e Claudia che urlava ormai frasi senza senso.
Venne reggendo mia moglie per i fianchi, con lei che con la testa tra i cuscini, spingeva con il culo come implorasse di essere rotta per sempre. Un rivolo di sborra e un rumore piacevole uscirono dal buco sfondato, appena il cazzo di Graziano, ancora semi duro usci.
Rimanemmo in silenzio. E dopo davanti alla porta, prima di uscire, Graziano ci disse: “Il lavoro durerà due anni, se volete, ci possiamo rivedere, è stata una piacevole serata”. Rispondemmo di sì e quando fu uscito i e Claudia ci baciammo e ci stringemmo come non avevamo fatto mai.

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Trio

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