“Difatti anche lui non resiste e mi penetra con forza ma dopo un paio di colpi si ferma…”
Sono una signora sugli anta, avevo risposto all’annuncio di un Cinquantenne, libero
professionista, skipper, giovanile, fantasioso, trasgressivo, molto riservato, superdotato di intelligenza e buone maniere, gaudente, amante del buon cibo, del buon vino, di tutti i piaceri della vita…….
Gli avevo illustrato, rispondendo all’annuncio, ad un mio frequente sogno erotico, quello di fare sesso con uno sconosciuto raggiungendolo al buio di notte.
Allo skipper l’idea era piaciuta, ma aveva rinviato l’incontro al ritorno dalla sua lunga crociera estiva.
Ci eravamo sentiti per telefono, via sms e via email.
Al sua ritorno Lui organizzò il tutto indicando via e mail le regole del gioco.
Appuntamento per venerdì sera, lui mi aspettava in barca.
Arrivata al parcheggio del porto gli ho telefonato il mio arrivo, lui mi ha indicato dove si trovava la sua barca (banchina, pontile e n. del posto barca) mi ha dato il nome della barca e mi ha chiesto di indossare una gonna e di non indossare mutandine.
Ho obbedito lasciando lo slip sul pavimento della mia auto.
Mi ha chiesto di salire in barca senza chiedere l’usuale permesso, scendere le 4 scalette ed entrare nel quadrato (all’interno della barca), sulla mia sinistra, sul tavolo da carteggio avrei trovato una mascherina (di quelle che vengono utilizzate nei voli intercontinentali per dormire) da indossare subito.
Lui era nella cabina armatoriale di prua, probabilmente disteso sul letto nel buio totale, all’esterno della barca c’era solo la luna per far luce, all’interno solo un led leggerissimo.
Mi ha chiesto: “hai indossato la mascherina”?
Ho risposto: “si”.
E’ uscito dalla cabina, io ero li in piedi, impalata, praticamente cieca, ha spento anche il flebile led, ha riposto giacchetta e borsa che tenevo in mano ed mi ha detto: “benvenuta a bordo”.
Io ero già più che bagnata, tremavo, sia per l’eccitazione che per la paura, lui mi ha divaricato leggermente le gambe ed ha infilato una mano sotto la gonna per constatare l’entità dell’allagamento….
Gli ho detto: “tesoro ti devo dire che come inizio mi piace e mi eccita moltissimo…non amo la volgarità ma vorrei che tu ti esprimessi non troppo delicatamente, mi piacerebbe sentire le tue mani su tutto il corpo e vorrei che mi accarezzassi e mi facessi sentire la tua eccitazione”
Io li’..ferma al buio totale con le mani di uno sconosciuto che mi accarezzano …una vera libidine…
Gli ho detto ancora:” Vorrei sentire il tuo cazzo duro ma solo per constarne l’eccitazione….la penetrazione in tutto ciò è solo la ciliegina sulla torta….Vorrei essere masturbata e stimolata anche mentalmente.”
Costatato l’allagamento lui ha cercato di riportare il liquidi verso la parte alta del corpo ecco infatti che infilate le mani sotto la camicetta stringe con forza quasi fino a farmi male i seni.
Mi spinge (siamo ancora in piedi) contro il tavolo da carteggio facendomi sentire chiaramente la sua eccitazione.
Tutto questo nel buio completo.
A questo punto lui accende la luce (io sono ancora bendata con la mascherina che avevo indossato) e incomincia a complimentarsi con me, sollevando la gonna, le mie belle gambe ed aprendo leggermente la camicetta i miei seni che precedentemente aveva strizzato.
Sbottona tutta la mia camicietta.
Le sue mani mi rispondono.
Stringono entrambi i seni e pizzicano i capezzoli turgidi per l’eccitazione.
Poi si china e li mordicchia succhiandoli e giocandoci con la punta della lingua.
Io mi agito sono molto eccitata..
Strofino le mie cosce per trovare un po’ di sollievo alla mia voglia.
Lui bacia i miei seni e scende.
La punta della sua lingua gioca col mio ombelico, lo penetra, quasi lo scopa.
Con una mano mi accarezza appena tra le cosce sono sempre più bagnata.
Mi fa assaporare la mia stessa eccitazione dalle sue dita che sono scivolate tra le grandi labbra.
Tutto questo sempre in piedi ma per poco.
Mi fa accomodare sul maxilettone che si trova al centro del quadrato.
C’è una pausa, io sono sempre bendata.
Presumo che lui si stia spogliando.
Infatti si mette di fianco alla mia testa e porgendolo sulle mie labbra si scappella e si lascia leccare tutto il cazzo comprese le palle.
Poi mettendosi seduto sul mio viso mi obbliga a leccargli dietro il suo buchetto.
La mia lingua gioca col suo buchino prima ritrosa poi sempre più curiosa e vorace.
“Meriti un premio” mi dice.
Si alza e resta scostato da me per 10 minuti osservando il mio viso bendato che brancola incerto, le mie cosce che si dimenano e i miei seni gonfi di eccitazione.
Io ansimo e mi contorco.
Lui mi toglie la gonna, l’ultimo indumento che mi era rimasto e mi mette a pancia in sotto sul lettone.
Il mio culo si chiude, le mie natiche si stringono, punto le ginocchia sul letto, sollevo e apro le cosce, le natiche si offrono di nuovo a lui, alla sua lingua.
Mi lecca, lentamente, mentre le sue mani scivolano dai lombi verso le spalle come lingue di fuoco:
Mi spingo verso il suo viso, gli offro i miei sessi sfacciatamente, non ho più controllo, sono sua, sono completamente schiava di lui, del suo piacere, del mio piacere.
La sua lingua scende tra le mie labbra umide, i miei umori inondano la sua lingua, si mischiano alla sua saliva.
Prende tra le labbra il clitoride, lo succhia, lo morde, e preme forte su e giù fino a sentire i miei umori che scolano sui miei interni coscia, scosta il viso e guarda la mia eccitazione, le sue mani si sostituiscono alla sua bocca.
Con due dita allarga le labbra, si eccita vedermi cosi, squisitamente liquida.
Cresce anche la sua voglia di prendermi, di entrarmi dentro e mischiarsi ai miei umori.
Allungo una mano, il suo pene è dritto, di marmo.
Lui si solleva in ginocchio e lo avvicina al mio sesso, la cappella scivola tra le natiche fino alla fica, va su e giù, punta l’ano e poi scende ad accarezzare il clito.
Sono scossa dai gemiti, ansimo, sussulto.
Difatti anche lui non resiste e mi penetra con forza ma dopo un paio di colpi si ferma.
Sento la mia eccitazione liquida.
I muscoli vaginali in fiamme si stringono.
“Scopami… ti prego” ansimo io quasi pregandolo.
Lui ricomincia lentissimo, dentro, fuori.
Ed intanto mi massaggia l’ano umido e caldo.
Si stacca da me con mio grande disappunto.
Sento un dildo freddo che pian piano si fa strada tra le mie natiche ed entra nella mia vagina.
Dopo una serie di piccoli e devastanti miei orgasmi che mi hanno fatto cedere le braccia lascia il dildo nella mia fica e prendendomi per i capelli mi infila il suo sesso pregno dei miei umori in bocca.
Con una mano preme la mia nuca ritmicamente e con l’altra continuo a manovrare il fallo nella mia fica.
Quando viene preme la mia testa su di esso facendoti tossire, piccole gocce che colano dalla mia bocca.
Mi stacco da lui lasciandomi praticamente crollare sul lettone sfatto.
Estraggo il dildo lentamente e lo poso sul letto.
Dopo di che mi stendo vicino a lui ancora bendata.
Ci addormentiamo esausti l’uno vicino all’altra in un mare di sudore e piacere.
Al mattino ci guarderemo in faccia e conoscerò de visu lo sconosciuto che mi ha fatto godere e che ho fatto godere.
Forse domani mi scoperà veramente.
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