“Desideravo che me lo chiedessi
Le sue mani scorrevano lungo il mio corpo facendomi venire i brividi, ecco infine sentii, il suo cazzo enorme, percorrersi…”
Mi trovo fuori al negozio a pulire le vetrine, nel fare vedo
riflesso nello specchio una persona avvicinarsi con una 24ore, sicuramente sarà un rappresentante, lo vedo entrare nel supermarket, resto a pensare, sicuramente non mi è nuova quella faccia, mentre continuo le mie pulizie, penso e ripenso a quel volto, da qualche parte lo sicuramente visto o conosciuto.
Cazzo noooooooooooo, non può essere, invece è lui, Enzo (leggete racconto disfatta totale), che ci fa in giro.
Cerco di finire il lavoro, distraendomi per non pensarci, sicuramente si sarà scordata di me, forse neanche si ricorda.
Tempo mezzora ecco le risposte alle mie domande,
– Scusi signorina ma lei è Lisa
– Sì, perché?
– Non si ricorda di me?
– No, dovrei?
– Si forse ha ragione, quella serata non è andata tanto bene per lei, si ricorda, l’avevo conosciuta alla festa di Camilla, poi l’accompagnata, perché il suo fidanzato non veniva.
– Sì, altro che se non lo riconosciuto,
– Allora come andata a finire con il suo ragazzo.
– Da schifo credimi, ci siamo lasciati
– Mi dispiace, per colpa mia, è successo tutto.
– A me no, anzi la devo ringraziare, se non mi portava in quel posto, non avrei scoperto il doppio gioco di quel mezzo frocio.
– Senta, io ho da fare ancora un’oretta qui, il tempo di sbrigare alcune pratiche la invito a pranzo.
– Non non deve scomodarsi
– Non devo e come, non mi dica altro passo alle 13.00.
Enzo, l’uomo più intrigante che avessi mai visto e conosciuto.
Alto, un po’ di pancetta, occhi neri, molto intensi, capelli neri , e poi come non pensare al suo bel coso, una virilità a dir poco strano ricordo le mani ben curate e calde da mozzare il fiato, mi avevano colpito, oggi ho avuto la risposta sul suo lavoro
Ancora due ora e sarebbe tornato, come cavolo devo vestirmi?
Ancora mille domande, il tempo passò in un lampo a volte, sono al contrario non passa mai, invece quella mattina passa velocemente.
Eccolo arrivare e varcare l’uscio,
– Buongiorno dolcezza, siamo pronti?
– Si ecco un minutino e la raggiungo
– Mi raggiungi, che fai mi dai del lei?
– Ok
Mi recai in bagno, aggiustandomi i capelli, un filo di trucco ed ero pronta. Chiusi e ci incamminammo per il viale, in prossimità del bar, m’invitò a prendere un aperitivo, quello era il bar più costoso del campeggio, mi guardò negli occhi tutto il tempo, leccandosi spesso le labbra
Quella lingua me la ricordo e come,anche la mia fica se la ricorderà,non mi è mai successo, ma quel giorno mi sentivo in imbarazzo, mi prese le mani fra le sue, sentivo che mi stavo bagnando.
Uno sconosciuto , mi sentivo eccitata come una debuttante,avevo una voglia matta di riprovare quella lingua dentro di me, che mi penetrasse e mi leccasse dalle labbra ai capezzoli fino alla figa, quanti pensieri.
Pagò il conto uscimmo.
Mi portò in un ristorante da sogni , mangiammo tutto a base di pesce, non so quanto costò quel meraviglioso pranzo, ma so soltanto che per tutto il tempo che stemmo li, non mi levava mai gli occhi di dosso, il mio perizoma stava affogando, spesso mi puliva la bocca con il suo tovagliolo, questo gesto non faceva altro che farmi emozionare, accompagnati da una bottiglia di vino bianco fresco al punto giusto, fu il più bel pranzo della mia vita fino allora.
Terminato, uscimmo e saliti in auto, il solito SUW per strada mi chiese come mi sentivo se il pranzo era stato di mio gradimento
– Ce da chiedermelo, sono stata trattata come una regina
– Lo sei, per questo ti ho portato li
– Cosi, mi confondi, signor Enzo
– Enzo e basta, come devo dirtelo
Ci fermammo davanti ad una villa, molto bella antica sicuramente tutta in pietra
– Qui abito io,
Ci fu un tempo interminabile di silenzio tomba, non aprimmo bocca.
– Bella, ma ci vivi solo?
– No, la divido con mia sorella, questa settimana lei è partita se ti va, saliamo magari il tempo di un bel digestivo, voglio farti ammirare il panorama che si gode dalla terrazza.
Sapevo a cosa andavo in contro, altro che digestivo, valeva la pena, erano una decina di giorni che non facevo sesso.
Entrati, rimasi folgorata da tanta argenteria e quadri appesi al muro, statue e tant’altro, chiuse la porta, accomodati, preparo un bel digestivo, al ritorno mi trovò in piedi ad ammirare un quadro di nudo femminile.
– Ti piace?
– Sì, molto, forse troppo nudo
– Ti eccita vero?
Non risposi, da dietro mi attirò a se, tra le sue braccia passandomi la lingua sul collo, succhiandomi un lobo, girai leggermente la testa, mi trovai la bocca invasa dalla sua lingua, strusciandomi potei accorgermi della bella erezione che stava avvenendo.
Mi colse alla sprovvista, mi sciolsi appena iniziò a cercare la mia e a succhiarla con desiderio.
Ero sempre più fradicia, quando le sue mani arrivarono a strizzare il mio sedere cosa mai successa ebbi un orgasmo senza nemmeno toccarmi la fica
– Sei straordinaria da quella sera non ti ho scordato, credimi, nessuna donna è riuscita a darmi emozioni come ci sei riuscita tu, ho voglia di fare l’amore con te.
In un frangente ci trovammo nudi, mi chiese di mantenere il perizoma, lo eccitava tantissimo, mi prese in braccio e mi portò in stanza da letto, un letto grandissimo a baldacchino.
Si sdraiò e mi misi di lato in ginocchio, lo baciai ancora prendendo in mano il suo bellissimo cazzo, duro che pareva dover scoppiare iniziai a fargli una sega, mi leccò i capezzoli diventati turgidi come non mai e presto scese per leccarmela. Finalmente la mia fica potrà gustarsi di nuovo quella lingua, questa volta molto comodamente sdraiata e rilassata su un bellissimo letto.
Iniziò a leccarmi l’interna coscia, vicino alle grandi labbra le poi mi prese in bocca il clitoride e iniziò a succhiare come dovesse fare un pompino.
Impazzivo di gioia, gemevo senza ritegno, a un certo punto non so che mi prese, gli strinsi la testa tra le mie mani costringendolo a non smettere di leccarmela, mi penetrò con la lingua in modo veloce e abile; dopo neanche un minuto ebbi un orgasmo che mi scombussolò. Mi accasciai quasi svenuta,.
Mi baciò profondamente, cresceva dentro di me il desiderio di avere il suo bellissimo cazzo, era talmente duro che pareva un ferro arroventato, lo volevo dentro.
– Enzo ti prego scopami,
– Ti accontento subito. Desideravo che me lo chiedessi
Le sue mani scorrevano lungo il mio corpo facendomi venire i brividi, ecco infine sentii, il suo cazzo enorme, percorrersi la strada tra le mie gambe, mi posi a riceverlo allargando quest’ultime, la mia figa non aspettava altro che riceverlo dentro di se.
Cominciò a spingere fermando di tanto in tanto, La figa era partita, Il piacere che mi stava donando m’inondava tutto il corpo, dai capelli alla punta dei piedi.
Quei movimenti indimenticabili mi stavano facendo eccitare come non mai, gemevo come una cagna. Dopo, un interminabile tempo ho goduto dando un urlo animalesco.
Mi abbracciò. Restando impalata sul bestione,
– Scusami, ti giuro che non mi succede quasi mai questa cosa, credimi.
– Di cosa vuoi scusarti, è talmente bello vedere una donna godere, poi tu sei speciale, il tuo modo di avere l’orgasmo è da brivido, da far impazzire l’uomo.
Ero eccitata come non mai, ma no mi sentivo ancora appagata, volevo disperatamente un altro orgasmo.
Ritornò a muoversi, colpi ben decisi, stavo impazzendo, gemendo fortemente .
Cambiammo posizione mi trovai a pecorina, da dietro ritornò a sbattermi, ogni colpo infertomi al culetto era un piccolo orgasmo, quando mi accorsi di avere un pollice dentro il culetto, m’infuriai come una cagna, volevo assaggiare quel cazzo, il culetto pretendeva la sua parte.
Quando capì che era pronta,
– Lo vuoi qui vero?
– Sì ma fai piano hai un cazzo da cavallo
– Fidati
Tirò fuori dal comodino della crema, ne prese un po’ e iniziò a spalmarmela sul culetto, infilo un dito e poi due ben unti , poi ne prese dell’altra e se la spalmò sul cazzo,
– Sei pronta?
– Sì, fai piano
Iniziò a spingere la cosa che mi lasciò stupefatta, dall’enorme specchio sulla parete mi gustavo tutta la scena, era come vedere un film porno, stava iniziando a inculare in un modo diverso, difatti aveva coperto il glande con la sua pelle e poggiandolo sul mio ano spingendo me lo stava infilando direttamente dalla pelle al sedere, quando si accorse che il mio ano aveva ben accolto il cazzone mi diede una bella azione facendomelo entrare tutto. Mi trovai Il sedere aperto con un grosso palo, dentro cominciò a incularmi profondamente fermandosi, tutto dentro lo sfilava completamente, ormai la strada era fatta, per ritornare di nuovo a impossessarsi del mio povero ma piacevole culetto, ancora una maggiore penetrazione.
Iniziammo così un eccitante gioco. Lui sapeva il fatto suo, capì che provavo piacere nell’attimo in cui mi penetrava, cosi ogni tre o quattro botte, si sfilava, allontanandosi un poco per poi ritornare alla carica.
Cambiando posizione, mi fece mettere di lato, ritornò con il cazzo sempre più arrapato, mi allargai una chiappa per favorire l’inculata.
Questo era un modo diverso di venire inculata, credevo che ormai fossi diventata esperta nel prenderlo dietro, invece dovetti ricredermi, questo gioco, un paio di volte mi fece sentire un dolore lancinante.
Mi fece mettere a pancia sotto tuta stesa sul letto, prese il cazzo e me lo puntò di nuovo al culetto,
Tenendomi le gambe unite per rendere il culetto il più stretto possibile m’inculò lentamente, questa posizione qui non l’avevo mai provata, non si finisce mai di imparare,orami mi ero aperta, scivolava facilmente dentro e fuori, a qualsiasi velocità, senza incontrare resistenza.
Godevo come non mai, stava rendendo molto piacevole l’inculata, lui era sul punto di venire,
mi chiese se poteva inondarmi, lo lasciai fare, sentii mentre s’irrigidiva, il cazzo che pulsava subito dopo mi esplose nel culo.
In un attimo sentii diversi fiotti di sperma caldissimo inondarmi. Questa sensazione spaventosamente meravigliosa mi fece venire per l’ennesima volta.
Si lascio cadere sul mio corpo, riempiendomi di baci e carezze.
– Sei stata divinamente piacevole
Non risposi, sgattaiolai da sotto il suo corpo e mettendomi in ginocchio gli dissi di girarsi, presi in mano il cazzo in fase di riposo, me lo portai alla bocca leccandolo e togliendo tutto il bel sughetto che aveva eruttato poco prima.
– Cazzo, ne sai più tu che una troia, sei formidabile.
Nel leccarlo mi accorsi che ancora non aveva perso del tutto vigore, mi dedicai come non mai alla sua cura, poco dopo, i risultati stavano venendo fuori, di fatti lo sentii dare segni di risveglio, continuai con la lingua e bocca ed ecco in pochi minuti mi trovai la bocca riempita da quel meraviglioso cazzo.
Ormai era di nuovo pronto, lasciandolo sdraiato, andai su e prendendolo in mano, lo portai dentro la fica, iniziai una galoppata spesso fermandomi e muovendo solo il bacino, tipo danza del ventre, in tutti questi movimenti mi sentii dal culetto colarmi lo sperma che mi aveva riempito, allora mi alzai quel po’ che bastava, senza prenderlo in mano, riuscii a infilarmelo nel culetto, lui teneva gli occhi chiusi e sorrideva, con le mani mi strapazzava il seno, spesso mi tirava verso di se succhiandomi e mordendomi i capezzoli, inutile aggiungere che i miei orgasmi mi stavano letteralmente sfinendo.
Ancora un paio di salti e mi avvisò della prossima venuta, mi tolsi e gli dissi di alzarsi in piedi e mettermelo in bocca questa volta volevo gustarmi una bella bevuta, se lo prese in mano e segandosi m’inondò la bocca e il viso, nonostante fosse la seconda, ne fece molta con mio grande piacere me la gustai.
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