“Ma ritorniamo a noi, dopo averle messo la crema, la stessa cosa l’ha fatta lei con me e anch’io non senza imbarazzo mi sono tolta la parte sopra del costume,…”
“Caro Paolo,
iniziare questa lettera mi procura un dolore pazzesco ma necessario,
e quando la leggerai, capirai molte cose di me, cose che non ti ho mai confessato, cose che non ho mai confessato nemmeno a me stessa.
Sai da dove provengo, conosci la mia famiglia, i miei genitori sono devoti alla Chiesa, credono fortemente nei valori cristiani, hanno cercato di trasmettere questi stessi valori a me e a mia sorella Francesca, molto probabilmente non li ho recepiti. Devo dar loro atto che c’hanno messo un bel impegno, tutti i giorni a ripeterci i fondamenti su cui si basa una famiglia, l’importanza della fedeltà , la devozione, la sottomissione, il rispetto reciproco, la comunicazione e via dicendo. In tutta la mia vita non li ho mai visti arrabbiati, sempre felici e sorridenti, sempre assieme, sempre una carezza, un abbraccio, alla fine sembravano un po’ stucchevoli nella loro infinita amorosità , ma quando ti accorgi che non sei come loro, che hai capito i loro insegnamenti ma che non li condividi, o per lo meno hai altre idee per la testa, hai altri stimoli, hai altri orizzonti, vuoi evadere dalla tua quotidianità , ti ritrovi a dover fare una scelta, e questa scelta che ho fatto la sto facendo pagare a te, adesso, si perché è arrivato il momento di dirti addio Paolo, con te ho cercato di dare un senso a quello che mi è stato insegnato nella mia vita, ma non fa per me, ho altre ambizioni, ho altri orizzonti, ho un altro lido su cui voglio arrivare, non so se capirai mai, ma anche se ti voglio un bene immenso, non sei l’uomo che amo, perché si, non posso amare gli uomini, amo un’altra donna Paolo, ho provato a fartelo capire, in tutti i modi, ma la tua sordità ma ha nauseata, il tuo far finta che le cose vadano bene, la tua superficialità nell’affrontarmi, mi hai sempre detto che sarà solo un momento passeggero, che passerà , che tornerò quella di prima, ma io non tornerò, perché non sono mai andata, sono sempre stata così, sin da adolescente, quando nello spogliatoio della palestra guardavo con viva curiosità le mie compagne di classe, e poi una volta a casa mi chiudevo in cameretta a fantasticare sulle loro forme adolescenziali, frutti acerbi che mi hanno tenuta sveglia per parecchie notti, forte anche del senso di colpa che mi veniva, perché convinta che fosse una cosa sbagliata desiderare un’altra ragazza, ma al tempo stesso non riuscivo a tenere a freno la voglia che avevo, mi toccavo di nascosto, procurandomi piacere, quel piacere saffico che con te non ho mai provato, te lo devo confessare Paolo, con te ho passato bellissimi momenti, ma non ho mai provato quel piacere che volevo ardentemente, non sei mai riuscito a toccare le giuste corde del mio essere donna, non mi sono mai sentita appagata totalmente anche se sei stato un amante caloroso, passionale, importante, non sei una donna però Paolo, purtroppo…
Non so se rimarremo amici, magari in futuro, perché come amico sei meraviglioso, premuroso, affettuoso, hai sempre buoni consigli, ho visto in questi anni come hai trattato i miei amici storici, come fossero i tuoi più cari compagni di vita, sei una bella persona, ma non sei la mia vita, non sei quello che voglio come amante, cerca di capire per favore, perché ti ripeto che è difficile per me scriverti queste cose…
Arriva la parte più difficile adesso, raccontarti di lei…
E’ stata una cosa inaspettata, fatico ancora adesso a crederci, ma è così, reale, viva, eccitante, mia…
Susanna la conosci, è la mia migliore amica, siamo cresciute assieme, ci siamo sempre volute bene, ma non sapevamo cosa la vita ci stesse nascondendo, è nato tutto quella notte che siamo andate alla casa al mare io e lei, quel weekend dove tu eri via per lavoro, come spesso facevi, e io e lei ci eravamo ritagliate uno spazio tutto nostro, lei era in crisi col suo fidanzato e tu stesso mi hai incentivato a starle vicina, e così ho fatto. So che pensi che alla fine le sono stata un po’ troppo vicina, ma al cuore non si comanda caro mio, e tu lo sai bene, hai lasciato la tua fidanzata storica per me, te lo ricordi? Con questo non voglio assolutamente dirti che chi la fa l’aspetti, voglio solo farti capire cosa mi è successo dentro, cosa il mio cuore è riuscito a farmi capire…
Al rientro mi sono ben guardata dal raccontarti cos’era successo, però meriti che adesso te lo racconti, te lo devo Paolo, per il rispetto che mi è stato insegnato, per l’affetto che provo per te, spero solo che capirai Paolo….
Ti dicevo che quel fine settimana io e Susanna siamo andate alla casa al mare, nonostante fosse Maggio, abbiamo trovato un tempo stupendo, una temperatura molto piacevole, un sole alto che ci ha regalato la prima abbronzatura della stagione. Siamo arrivate la mattina, il tempo di aprire casa e sistemarci un attimo e siamo corse in spiaggia, spiaggia che era li per noi, c’era pochissima gente, quasi nessuno, l’ombrellone più vicino ce l’avevamo ad almeno cento metri, una volta stesi gli asciugamani ci siamo cosparse di crema, e vedere Susanna mettersi la crema, le sue movenze, come si accarezzava le gambe, mi ha messo i brividi, inconsciamente ho cominciato ad accarezzarmi le gambe anch’io come faceva lei, una leggera eccitazione si respirava nell’aria, abbiamo iniziato a sorridere ed ad ammiccare a movenze più libertine, ma ognuna per conto proprio, come se volessimo solamente far eccitare l’altra, beh, lei con me ci è riuscita, ma il gioco era finito li per il momento. Abbiamo preso il sole supine per una buona oretta, parlando un po’ del più e del meno, eravamo d’accordo che non si sarebbe parlato di problemi almeno fino a domenica, quindi il sabato sarebbe stato una giornata di festa solo per noi, senza tante rotture. Quindi, dopo un’ora, decidiamo di prendere il sole di schiena, per non arrivare a casa con il lavoro fatto a metà , Susanna mi chiede se la potevo aiutare con la crema, e mentre gliela stavo spalmando sulle spalle, lei si toglie il reggiseno del costume, la vista del suo seno mi ha portato indietro ai tempi della scuola, un tuffo di vent’anni dove la guardavo nello spogliatoio della palestra mentre si cambiava, un seno che ho visto crescere e modellarsi col tempo, un seno che mi ha sempre stuzzicato, un seno che rivisto dopo tanto tempo, mi ha scosso nuovamente, mi sono morsa le labbra dal desiderio di poterlo anche solo sfiorare, ti confesso che Susanna ha un seno perfetto, sodo, una terza scarsa, ha l’aureola del capezzolo piccola, non ha nei, non ha imperfezioni, è solamente desiderabile, l’hai vista qualche volta in costume, sai che ha un fisico niente male, ma non immagini cosa nascondeva sotto le coppe del costume. Ma ritorniamo a noi, dopo averle messo la crema, la stessa cosa l’ha fatta lei con me e anch’io non senza imbarazzo mi sono tolta la parte sopra del costume, rimanendo in topless, e sarà stata la situazione, sarà stata Susanna che mettendomi la crema più volte mi ha sfiorato il seno, mi sono eccitata da morire, la dolcezza con cui mi ha messo la crema non ha eguali, movimenti sapienti, toccava i punti deboli della mia fragile resistenza, si, mi sono bagnata con le sue carezze, e il costume bianco mal celava questo mio stato d’animo, perché mi sono accorta che in trasparenza si vedeva la piccola striscia di peli che tengo sopra la mia patatina. Ho visto un paio di volte Susanna che indugiava li a guardare, ma l’ho sempre considerato una semplice curiosità da parte sua, col senno di poi invece…
Avevo deciso di rimanere in spiaggia fino a fine pomeriggio, di mangiare giusto un po’ di frutta per non morire di fame, così la giornata è passata tra chiacchiere e qualche carezza, con la scusa della crema e di non volerci abbrustolire, ogni ora ci dedicavamo alle carezze, e ogni volta le nostre mani osavano di qualche centimetro, finchè Susanna non mi ha messo la crema anche davanti e sulle gambe, le sue mani mi hanno massaggiata per una decina di minuti mandandomi in estasi, devo anche aver emesso qualche gemito di piacere, più volte ho contratto le gambe perché le sue mani mi facevano impazzire e quando la guardavo lei sorrideva come niente fosse, come fosse normalissimo quello che stava facendo, io però non mi sono spinta a tanto, le ho si spalmato la crema, ma i miei erano movimenti più “normali”…
Una volta ritornate a casa, abbiamo fatto la doccia, prima lei poi io, e non ti nascondo che la curiosità era tanta, così l’ho spiata dalla serratura della porta, quello che ho visto mi ha fatto impazzire, Susanna era in piedi dentro alla vasca, una gamba sopra il bordo, rivolta verso di me come se sapesse che stavo guardando, e con una mano teneva il doccino per risciacquarsi e con l’altra si stava toccando, si Paolo, si stava accarezzando la micetta, completamente depilata, la vedevo aprirsi le grandi labbra, cercare il clitoride, toccarlo, passare le dita lungo l’apertura e con delicatezza infilarsi il dito medio dentro, i suoi movimenti lenti mi hanno devastata, ero bagnatissima che ho iniziato a toccarmi anch’io e…sono venuta Paolo, ho avuto un orgasmo come da tempo non ne avevo, un piacere che mi ha fatto cedere le gambe, mi sono dovuta sedere sul pavimento. Poi di fretta mi sono ricomposta e ho aspettato Susanna che uscisse per potermi rinfrescare, ho fatto anch’io il suo gioco sperando che anche lei fosse dietro la porta a spiarmi, una situazione che aveva dell’incredibile, al solo toccarmi saltavo dai brividi che mi provocavo…
Per la cena siamo uscite, siamo andate alla pizzeria che c’è li poco distante, sembravamo due gemelle, vestite uguali, corporatura simile, i pochi clienti che c’erano hanno tutti sgranato gli occhi quando siamo entrate, canottierina aderente senza reggiseno sotto, mini bianca, pelle lucente dall’olio, capelli sciolti alle spalle, sorriso solare e infradito, proprio due belle figliole.
Dopo cena ci siamo concesse una passeggiata in riva al mare, scalze abbiamo passeggiato a pelo d’acqua, mano nella mano a raccontarci i ricordi del passato, di come siamo cresciute dalla scuola ad oggi, di cosa abbiamo realizzato dei nostri sogni e di cosa no, e tutte e due avevamo quel sorriso amaro di chi non aveva fatto quello che voleva della propria vita. Siamo rientrate che era quasi l’una, l’aria era un po’ frizzante tant’è che entrambe avevamo i capezzoli rigidi e non si poteva nasconderli, ma si stava comunque bene in spiaggia. Dopo esserci preparate per la notte, ci siamo coricate, nel lettone, visto che c’è solo quello per dormire, ci siamo augurate la buonanotte e spento la luce, la giornata era stata lunga e un po’ di stanchezza si stava facendo viva in noi. Nonostante questo però, ho faticato a prendere sonno, istantanee di Susanna al mare che mi metteva la crema, di lei in doccia, di lei la sera in pizzeria si susseguivano nella mia mente, piccoli brividi mi correvano lungo la schiena, mi sarò rigirata un centinaio di volte, lei invece se ne stava beata li a dormire il sonno dei giusti, solo quando le ho dato le spalle per cercare di calmarmi, una vampata di calore mi ha bruciato la schiena, la sua mano appoggiata all’altezza delle spalle mi ha fatto incendiare, sentirla avvicinarsi e sussurrarmi nelle orecchie che aveva bisogno di un abbraccio ma ha sciolto, ci siamo abbracciate per un tempo interminabile, nude entrambe sotto le lenzuola, i nostri corpi così vicine e così ardenti, uno attaccato all’altro, una fusione di sentimento unica, due care amiche che si vogliono bene, ho iniziato ad accarezzarle i capelli, l’ho coccolata per un bel po’, sentivo il suo respiro sempre più lento, il mio cuore battere sempre di più invece, ero confusa, tanto anche, Susanna ha alzato la testa, mi ha guardata negli occhi, aveva i suoi lucidi, il sorriso che aveva in quel momento resterà per sempre scolpito nella mia memoria, mi ha guardata, le sue labbra si sono avvicinate alle mie, ma ha sfiorato la bocca, un primo bacio, innocente, un secondo e poi un terzo, le mie mani che dalla testa iniziano a scorrere ogni centimetro possibile del suo corpo, le sue che mi prendo il seno, le nostre bocche che si incontrano nuovamente, questa volta consapevoli di quello che ci aspettava, ci siamo baciate, caldamente, come due amanti che non si vedono da una vita, è stata la mia prima volta, la mia rinascita, abbiamo fatto l’amore, abbiamo goduto dei nostri corpi e delle nostre menti, ci siamo amate come solo due donne sanno fare, abbiamo provato quello che ho sempre cercato di nascondere a me stessa, Paolo, io amo Susanna, forse l’ho sempre amata ma ho sempre negato a me stessa questa gioia, ti sto scrivendo questa lettera perché non mi vuoi parlare, non accetti questa cosa, che io possa averti tradita con un donna, ma non è una semplice donna, è Susanna, la mia vita, l’amore di sempre, e per lei è la stessa cosa, mi ha confessato che mi ha sempre amata, fin da ragazzine, ma anche lei aveva paura, paura della reazione della gente, paura dei suoi genitori, paura di non essere corrisposta, ma adesso siamo cresciute, siamo maturate, ci siamo trovate finalmente e non sarà certo qualche bigotto benpensante a farmi perdere questo treno.
Se sei arrivato a leggere questa lettera fin qui, significa che hai capito di cosa ti sto parlando, ti voglio bene Paolo, ma per me sei come un fratello adesso, ho trovato il mio equilibrio, sono felice, rimarrai nel mio cuore, se puoi cerca di capirmi…
Con le lacrime agli occhi ti saluto, Valentina…..”
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