“Cisco si appoggia su Alessandra piazzandole il cazzo fra le tette: in effetti, con le zinne della mia compagna la spagnola riesce anche troppo bene, facendo…”
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Cisco e Clara
Nei racconti precedenti ho narrato le avventure che
io, Alex, e la mia consorte Alessandra abbiamo vissuto prima con Nevio e Rosalba e poi con William e Liliana (vedi i tre episodi di “Iniziò tutto con una gita in barca” e quelli di “Un’amicizia profonda”). Il nostro ingresso ufficiale nel mondo della trasgressione, però, era avvenuto un po’ prima, con una coppia di amici di un paio di anni più giovane di noi.
Con Cisco, operatore di porto con i camalli, robusto ma un po’ più basso me, ci eravamo conosciuti nello stesso club che frequentavamo io e Nevio; avevamo gli stessi interessi sportivi per cui si andava spesso in montagna assieme. Clara, sua moglie, era una donnina che, all’occorrenza, sapeva essere spigliata e frizzante: un metro e sessanta di altezza, capelli castani e un corpicino ben proporzionato e senza un filino di grasso in più.
L’intrigo amoroso – se così possiamo chiamarlo – cominciò quando, nel corso di un’escursione sulle colline che cingono la città , Alessandra avanza il suggerimento di cambiare meta il week end successivo e di andare, invece che in montagna, al mare:
– “La montagna mi piace moltissimo e ci vado sempre volentieri, ma per una volta non potremmo andare tutti assieme al mare a prendere la tintarella?”
– “Si può fare”, risponde Cisco, “ma dove andiamo, le spiagge qui sono sempre molto affollate e l’idea di finire nel solito carnaio non mi entusiasma”.
– “Il mare piace anche a me”, interviene la nostra amica, “ma ho solo un brutto costume nero tutto un pezzo che mi sta male e non mi piace neanche un po’”.
– “E’ vero Clara”, riprende suo marito, “tu non hai mai voluto comprare altri costumi perché noi il bagno andiamo a farlo in un campeggio naturista dall’altra parte del golfo. Lì i costumi non servono per niente e si prende il sole in libertà ; non so come la pensiate voi, se avete problemi a mostrare il sedere, ma a noi la spiaggia naturista e fare il bagno nudi piace molto”.
Noi non l’abbiamo ancora mai fatto, ma l’idea di provare qualcosa di nuovo ci incuriosisce.
– “I costumi che porto (e che mi son fatta da sola con l’uncinetto) sono talmente ridotti che anche se li levo mostrerò poco di più”, fa Alessandra, “non mi vergogno a mostrare la ciccina e le tette per cui io ci proverei se Alex non ha niente da ridire”.
– “Per me va benissimo, non ho niente da obiettare”, aggiungo io, ”non sono stupidamente geloso e non credo di perdere qualcosa se qualcuno ti guarda la patatina: con i costumi che porti se non la hanno già vista è un miracolo, mentre le tette le hanno viste di sicuro. Si può senz’altro tentare, non ci siamo mai stati e potrebbe essere un’esperienza interessante, anche se ho paura che la vista di tante fiche, culi e tette mi faccia tirare l’uccello (e di fare quindi brutta figura)”.
I due amici mi rassicurano che, passato il primo momento, diventa tutto normale e non ci dovrebbero essere erezioni imbarazzanti.
Detto fatto, la domenica successiva ci si sposta un’ottantina di chilometri sino a raggiungere un grande campeggio naturista sulla spiaggia. Parcheggiate le macchine ci spogliamo e ci avviamo verso il mare; in effetti la nudità generale ha un effetto calmante: si possono ammirare le bellezze muliebri senza mettere in moto meccanismi erotizzanti. Cosa che mi permette di godermi la vista del corpicino nudo di Clara: due tettine piccole ma ben erette (penso sode, ma non oso toccarle per verificare), un culetto da favola e un triangolo di pelo scuro che nasconde la passerina. Se io mi godo la vista di Clara nuda Cisco non è da meno, anzi si complimenta subito con mia moglie:
– “Cara Sandra lascia che ti dica che sei una bellezza, non credo di offenderti se ti dico che hai delle tette molto belle e toste; non trovi anche tu che sia un peccato nasconderle con il costume?”
– “In effetti il senso di libertà che provo a girare con tette e patata al vento è qualcosa che non avevo mai provato: è stata una buona idea venire fino a qua, peccato non averci pensato prima”, risponde Alessandra che nelle spiagge normali dava spesso scandalo riducendo al minimo i costumini di filo che si creava da sola, soprattutto il reggipetto che finiva per coprire soltanto capezzoli e areole.
La giornata passa lietamente; in acqua si nuota e si gioca, prendendo confidenza con i corpi, ma senza malizia; si pranza al sacco, scattiamo qualche foto.
– “Cisco non ti dispiace se facciamo qualche foto? Ti assicuriamo che non gireranno, ma qualche foto ricordo questa giornata la merita” chiede Alessandra che è la brava fotografa di famiglia.
I nostri amici si dichiarano subito disponibili: “Non ci sono problemi, piuttosto gradiremmo averne una copia. Siamo amici da tanto tempo che penso che dei nostri nudi nel vostro album di fotografie e vostri nel nostro non daranno scandalo. La morale è piuttosto cambiata in questi ultimi tempi, pensate che non fanno più notizia neppure gli scambi di coppia”.
– “Beh, abbiamo visto che fare il bagno nudi non solo è piacevole ma qui è abbastanza normale, scattare delle foto ricordo è una cosa simpatica, ma lo scambio di coppia non credo sia proprio una situazione comune” risponde Alessandra “qualche volta ne abbiamo parlato con Alex, ma ci pare molto difficile mettere d’accordo quattro persone: lui piace a lei ma non all’altro o all’altra o viceversa”.
– “Guarda che ti sbagli cara Sandra, lo scambio di coppia è molto più diffuso di quanto tu possa pensare” prosegue sorridendo il nostro amico “quando si tratta di andare a scopare l’accordo si trova presto. Perché, pensi che ad Alex non piacerebbe andare a letto con Clara?”
Questi discorsi scopatori mi turbano un po’, per cui mi butto in acqua per evitare che si noti troppo il risveglio del pisellino che, mio malgrado, si sta gonfiando.
– “Guardate, guardate ragazze, l’idea di uno scambio di coppia eccita Alex e gli fa tirare il cazzo” grida Cisco burlandomi e seguendomi in acqua mentre le nostre compagne ridono.
– “Dì la verità , tu ci staresti a fare uno scambio di coppia, il tuo cazzo sta parlando per te, sicuramente ci avrete già pensato”.
– “Ne abbiamo parlato con Sandra, è vero, ma soltanto in via accademica, tanto per fare delle ipotesi e, perché no?, per scaldare un poco l’atmosfera quando facciamo all’amore” rispondo un po’ imbarazzato immergendomi sino al torace per nascondere l’uccello ormai duro “però passare all’atto pratico credo sia molto più difficile”.
– “Difficile ma non impossibile, caro Alex, nella vita non si sa mai dove si può andar a finire” chiude la discussione Cisco tornando a riva.
Finita la giornata balneare torniamo a casa, stanchi e ben rosolati dal sole, soprattutto io che, partito con le chiappe bianche, me le ritrovo quasi vermiglie (non così l’uccello, per fortuna, perché Alessandra aveva provveduto a spalmarmelo ben bene di crema protettiva solare).
Una settimana dopo Cisco ci telefona per sapere come erano venute le diapositive che avevamo fatto in spiaggia. Dato che non ci pareva opportuno portarle al nostro circolo per proiettarle lì, in fin dei conti anche se erano state fatte al mare e sulla spiaggia, sempre di nudi si trattava e non mi pareva il caso di rischiare di esibire le terga, le passerine e i seni delle nostre donne ad un pubblico più ampio, per cui ho suggerito che venissero da noi una sera per vederle.
Così qualche giorno dopo, all’imbrunire, gli amici vengono a trovarci. Lui indossa calzoni lunghi scuri e una maglietta a maniche corte, lei una gonna vaporosa e il busto coperto da una camicetta; io sono in calzoncini corti e una polo mentre Alessandra indossa un vestitino chiaro abbottonato sul davanti. Ci accomodiamo in salotto: io e Clara ci sistemiamo sul divano, Cisco e Alessandra sulle due poltrone affiancate, quindi spegniamo la luce per meglio guardare le diapositive. La visione delle immagini dei nostri corpi nudi scalda un po’ l’atmosfera:
– “Ma lo sai, Sandra, che hai veramente delle belle tette”, fa Cisco, “non pensavo che fossi così ben fornita, se mi è concesso dirlo, sono grandi e pare stiano su abbastanza bene senza problemi”.
– “Sono contento che Sandra ti piaccia, è una bella donna, ma anche tua moglie non è male: complimento per complimento guarda che bel culo che ha e poi se le tette non sono grandi come quelle di Sandra in compenso sono perfette. In più guarda il pancino ed il triangolino nero sul monte di Venere: degni di un pittore. Non puoi proprio lamentarti”, faccio io mentre Alessandra interviene:
– “Beh Cisco, me lo avevi già detto in spiaggia che ho belle tette, ma un complimento fa sempre piacere; in effetti sono una sesta misura e come vedi sono sode e stanno su anche senza reggipetto”. Cisco, scambiando questo commento alla foto per un invito a provare, porta le mani a coppa sulle tette di Alessandra.
– “E’ vero sono sode, ma staranno su se levi il reggipetto?”
– “Che sciocco che sei. Non le avevi già viste al bagno senza reggipetto? Certo che stanno su da sole, e se non ci credi guarda”, ribatte Alessandra scostando le mani di Cisco e aprendo i primi bottoni del vestito in modo da, slacciato il reggipetto, far vedere la parte superiore delle tette, sino alle areole ma bloccandosi sui capezzoli già un po’ eretti. Mentre Cisco le si avvicina io metto le mani nella camicetta di Clara accarezzando lievemente le sue tette che scopro senza reggipetto:
– “Guarda Sandra che Clara è senza reggipetto, perché non lo levi anche tu?”
– “Ma Alex cosa fai con quelle mani,” mi dice Clara, “sei proprio un discolo”.
– “Scusa Clara, ma ero curioso, hai delle tette molto belle, a coppa, e l’altro giorno al bagno avevo proprio voglia di toccarle per vedere quanto sono sode, spero non averti offesa”.
– “Non mi sono offesa”, mi risponde subito sorridendo Clara, “anche perché a quanto vedo anche Cisco sta verificando la compattezza delle tette di Sandra”.
Infatti Cisco s’era avvicinato ancora di più ad Alessandra e, aperti altri due bottoni, aveva abbassato il reggipetto e fatto uscire le sue tette mettendo bene in mostra le areole rosa e i capezzoli, ora ben turgidi. Le immagini sullo schermo pare non interessino più nessuno, evidentemente siamo tutti impegnati a conoscerci un po’ meglio direttamente, nella luce soffusa del proiettore. Cisco dopo aver palpato le tette infila velocemente la mano sotto il vestito di Alessandra sino a salire dalle ginocchia all’inguine:
– “Uaaoo Sandra, ma sei senza mutandine!”.
– “Certamente, non te ne eri accorto? D’estate a casa giriamo senza vestiti, stasera il vestitino e il reggiseno li avevo messi perché siete venuti voi e non ci pareva molto educato accogliervi nudi. Però fermati ora, se continuiamo così finiremo per fare qualcosa di cui ci si potrebbe poi pentire, quindi leva le mani dalla mia ciccina e fai finta di essere ancora al campo naturista”.
– “Al campo naturista era un’altra cosa, qui non ci vede nessuno”, ribatte Cisco, “sono sicuro che se andiamo avanti così non solo non ci pentiremo ma saremo contenti tutti, in fin dei conti non stiamo facendo nulla di male”.
– “Andiamo avanti a guardare le foto, non siete venuti qua per questo?” fa Alessandra ricomponendosi un po’ e rimettendo a posto il vestito, ma liberandosi del reggipetto, ormai del tutto abbassato, e sistemandolo sul bracciolo della poltrona.
– “E’ vero” interviene Clara “Cisco stai buono e godiamoci invece le foto. Piuttosto Sandra, non è possibile rinfrescare un po’ l’ambiente, qui fa un caldo da morire”.
– “Sì, purtroppo siamo all’ultimo piano e d’estate l’ambiente diventa torrido. Se volete potete mettervi un poco in libertà : possiamo dare a Cisco un paio di calzoncini che saranno sicuramente più comodi che quei calzoni scuri, tu se vuoi puoi liberarti della gonna e rimanere in mutandine, facciamo finta di essere in spiaggia” risponde mia moglie, sempre molto cortese e disponibile con gli ospiti “io purtroppo devo tenermi il vestito perché adesso sotto non indosso nulla”.
– “E’ una buona idea” fa Cisco, “anzi, se per voi non è un problema anch’io rimarrei in mutande e se tu vuoi Sandra puoi toglierti il vestito, perché nascondere le cose belle?”.
– “Beh, non ci sono problemi a rimanere in mutande, ci siamo visti nudi pochi giorni fa” rispondo io prima che Alessandra possa replicare “qui perlomeno se ci tira l’uccello non facciamo brutta figura con nessuno”.
– “Io mi tolgo solo la gonna dato che non porto il reggiseno” fa Clara mentre Cisco si slaccia i pantaloni rimanendo in slip e maglietta. Lo slippino che indossa, molto ridotto, non riesce a nascondere una notevole erezione, un rigonfiamento piuttosto eloquente. Visto che è in mutande lui mi levo i calzoncini e resto in slip pure io (e anch’io con il pisellone in via di tiraggio).
– “Vedo che questa volta non è solo Alex a essere turbato dalla vista delle nostra nudità ” lo canzona Alessandra “vedo che ora anche tu Cisco cerchi di nascondere qualcosa di grosso che cresce in fretta.”
– “Qui l’atmosfera è ben diversa dalla spiaggia” replica Cisco “La penombra, le tue tette, il sapere che sotto quel vestito sei senza mutande, nuda, mi hanno effettivamente mandato un pochino su di giri” avvicinandosi a lei e riprendendo a palparle le tette.
– “Cisco, Cisco, stai fermo, voi tre vi siete messi un po’ in libertà perché fa caldo, io non posso farlo perché rimarrei nuda; proseguendo in questo modo finirai per cercare di scoparmi” gli dice Alessandra fra il serio ed il faceto “guarda che Alex potrebbe vendicarsi con Clara”.
– “Cosa ci sarebbe di male Sandra, sarebbe uno scambio alla pari, non ti sembra?” gli risponde Cisco ammiccando, mentre io, per meglio accarezzare il petto di Clara le ho tirato su la camicetta: il suo seno è piccolo, ma bello sodo, con le ampie areole bruno scuro e i capezzoli duri ed eretti. Senza pensarci due volte mi avvicino con la bocca per baciarli mentre Clara, facendo finta di allontanarmi, mi dice:
– “Ma Alex cosa fai, mi stropicci la camicetta”.
Non rispondo, la bocca è impegnata a mordicchiare i capezzoli mentre la destra si infila nelle mutandine che trova bagnate e che sposta per finire con un ditino nella fica.
– “Alex, Alex, stai fermo, se continui così dove andiamo a finire”, fa Clara, allargando un po’ le gambe e scostando con la mano le mie mutande in cerca dell’uccello, “cosa penserà di noi Sandra?”
Avevo completamente dimenticato che c’era mia moglie a un metro da noi. Giro un poco la testa per vedere la sua reazione al mio comportamento, forse troppo disinibito, ma lei pare non abbia tempo da dedicarmi: è semidistesa sulla poltrona, con il vestito sbottonato del tutto, con tette e fica bene in mostra e con Cisco che le sta accarezzando la passerina mentre l’uccello gli spunta, ben duro, dalle mutande.
– “Credo proprio che Sandra non avrà nulla da dire”, le rispondo tirandole giù le mutandine, “è meglio cercare di non fare brutta figura con loro”. E così dicendo mi spoglio del tutto rimanendo nudo e con il cazzo ben in tiro mentre Clara, per non stropicciare la camicetta se le toglie. Cisco non è da meno e, dopo aver sfilato il vestito di Alessandra, si toglie mutande e maglietta, rimanendo nudo pure lui, esibendo un cazzo svettante verso l’alto, un cazzo un po’ più corto del mio, ma più tozzo.
Ora nel soggiorno, malamente illuminato dallo schermo, siamo nudi tutti e quattro; per me e per Alessandra è la prima volta che ci troviamo in una situazione simile, ma l’atmosfera è tale che non abbiamo né titubanze né ripensamenti: lo scambio di coppia non era stato da noi programmato (anche se più di una volta ne avevamo parlato), ma forse era giunto il momento di provare a mettere in pratica le nostre fantasie. Cisco e Clara probabilmente erano venuti a trovarci con le idee ben chiare, forti anche delle allusioni fatte al bagno: allora la mia erezione a seguito dei discorsi scambisti deve essere stata percepita come una nostra possibile disponibilità . Poi qui le cose hanno preso questa strada da sole, e sicuramente non c’è stata resistenza psicologica da parte nostra.
Mentre Cisco prende l’iniziativa, cominciando dapprima a leccare la fica di mia moglie e poi mettendole dentro il cazzo, io distendo sul divano la sua e, inginocchiato per terra, comincio a baciarla partendo dalle tette per passare all’ombelico e finire poi nella patatina ove mi tuffo slinguando clitoride, grandi e piccole labbra, facendo vibrare la cara amica in un primo, piccolo, orgasmo.
– “Alex, Alex, mettilo dentro, è da quando ci siamo visti al bagno che penso a come sarebbe stato bello scopare assieme”. Io non me lo faccio ripetere e, salito sul divano, mi distendo su di lei puntando il pisello sulla patatina: basta una piccola pressione ed ecco che scivola dentro quasi sino alle palle. Sulla poltrona accanto a noi Cisco, lasciata la fica, ha messo in bocca di Alessandra il suo cazzo che lo accoglie con un po’ di fatica, viste le dimensioni, ma la bocca evidentemente è come la vagina, in grado di alloggiare anche oggetti piuttosto grossi. Dopo cinque minuti di pompino lo sposta tornando nella fica, quindi glielo mette in mano per una mezza sega mente lui si ingegna con un ditalino per passare, qualche minuto dopo a distenderla parzialmente sulla poltrona infilando il membro, ormai prossimo alla sborrata, fra le tette:
– “Dà i Sandra, fammi una spagnola, è da quando ho visto le tue tette che la sto sognando”.
– “Possiamo farla dopo, la spagnola, mettimelo dentro un pochino prima”, risponde Alessandra che vorrebbe chiavare con lui come stiamo facendo alla grande io e sua moglie.
– “Dopo, dopo carissima Sandra, dopo, adesso ti prego facciamo questo giochino, tu hai le tette che sembrano fatte apposta” implora Cisco, per cui lei cede rimandando la scopata a più tardi.
Non ci sono problemi, se non di spazio – un letto sarebbe più indicato, ma abbiamo cominciato in soggiorno e nessuno pensa di rompere l’incantesimo spostandosi. Cisco si appoggia su Alessandra piazzandole il cazzo fra le tette: in effetti, con le zinne della mia compagna la spagnola riesce anche troppo bene, facendo sborrare Cisco che dopo pochi minuti le spruzza sul collo e sul mento. Per fortuna anche Clara ed io siamo vicini all’orgasmo:
– “Clara, sto per venire, sto per venire, non ce la faccio più”.
– “Vieni, vienimi dentro Alex, non ci sono problemi, dà i, dà i, spingi che vengo anch’io”.
L’orgasmo arriva in contemporanea, lasciandoci sudati e impiastricciati.
– “Allora, Alex e Sandra, cosa vi pare della serata? Non avevate previsto una simile conclusione?” fa Cisco allungandosi sulla sua poltrona.
– “No, non era proprio previsto, penso che ci siamo lasciati prendere la mano ma, onestamente non posso dire di essere pentita: avevate ragione voi, lo scambio di coppia è meno difficile di quanto pensavamo” risponde Alessandra pulendosi con una salvietta mento, collo e la parte superiore del petto.
– “Allora potremo rifarlo ancora” deduce Cisco, ottenendo l’approvazione di tutti.
Rivestiti e usciti i nostri amici (ora qualcosa di più che amici) Alessandra ed io ci facciamo la doccia commentando la serata:
– “Mia dolce carotina, questa sera abbiamo fatto un grande salto: spogliare Clara, baciarle le tette e la fica e poi scoparla è stata una cosa quasi naturale, venuta da sé, spero di non averti ingelosito” le dico mordicchiandole il collo.
– “Non essere sciocco, lo so che mi vuoi bene e che con Clara si è trattato soltanto di un gioco di sesso; piuttosto non ti ha disturbato vedere un altro uomo scoparmi”?
– “Carissima Sandra no, non mi ha turbato, anzi vederti godere mi ha fatto solo piacere. Lo sai che a me basta saperti felice, soddisfatta” le rispondo.
– “Felice sì, è stata una bella serata, ma soddisfatta non del tutto: Cisco ha fatto mille giochini cambiando continuamente: un ditalino, una leccata alla patatina, un mezzo pompino, un inizio di chiavata poi di nuovo un ditalino e così via portandomi più volte sull’orlo dell’orgasmo, ma alla fine lui è venuto con la spagnola e io no” mi replica con un sorriso malizioso.
– “Beh, a questo rimediamo subito” le faccio io, con il cazzo nuovamente in tiro “però stavolta andiamo sul letto”. Cosa che abbiamo fatto, chiudendo la giornata con una scopata che, essendo durata un po’ di più grazie ai miei svuotamenti precedenti, ha permesso ad Alessandra di raggiungere più orgasmi.
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