“”Tira su la gonna e mostrati, apri le gambe”…”
Racconto vero.
Qualche anno fa la chat più in voga era C6
ed io muovevo i miei primi passi sulle chat (e non solo sulle chat, ero anche molto più inesperto e meno consapevole), sui gruppi di discussione e riuscii a fare un pò di amicizie, tra cui una signora di vicino Cremona, dalle chat siamo finalmente riusciti in breve a passare al telefono, sicuramente più gratificante che un arido schermo, popolato da lettere e faccine, ed infatti fui subito premiato dai suoi iniziali commenti di quanto bella fosse la mia voce (utile plus che poi ho sapientemente usato per tutti i miei incontri), bassa (da subwoofer incorporato), calda e melodiosa. Tutti questi complimenti mi misero subito allegro, anche lei aveva una bella voce ed iniziammo a parlare di noi, era sposata e lavorava nel commercio con suo marito, ma non voleva parlare molto di se ed in fondo neanche di me, dopo un pò di preamboli venne subito al punto chiedendo di vederci (decisa la giovine) e ci demmo quindi appuntamento in un distributore fuori da un paesino dei dintorni di Cremona.
Ci andai carico di belle speranze arrivando leggeremente in anticipo, pochi minuti ed arriva anche lei che riconosce la descrizione che le avevo fatto della mia macchina (un van tipo camioncino, ma molto spazioso….) e parcheggiata la macchina viene subito da me. Questo mi diede sentimenti contrastanti, minuta ma armonica belle gambe, un seno normalissimo, però…. un viso decisamente bruttino con un bel naso adunco, quasi da arpia. Mmm pensai, ecco cosa accade negli incontri al buio.
Arriva, apre la porta e si siede sul lato passeggero suggerendomi di muoverci su una piazzola più avanti. Cosa che faccio prontamente mentre penso a cosa posso fare per sganciarmi in modo cortese, ma veloce.
Lei invece parte di nuovo con i complimenti, ancora sulla mia voce, su di me, omone affascinante ed attacca a parlare di suo marito lasciandomi interdetto: “Lui sa che sono qui con te e ci aspetta”. “Come sa che sei con me???? Cosa vuol dire che ci aspetta” scattai un po terrorizzato immaginando siculi con lupara pronti ad attendermi o trappole inverosimili per prendermi in mezzo e ricattarmi. “Si ci aspetta, a lui piace vedere, non ti preoccupare non pretende di partecipare, ma vuole esserci anche lui”. Fulmine a ciel sereno, non credevo ancora esistesse questo lato della sensualità ed ancora non credevo fosse possibile.
Indispettito, in difficoltà nel gestire una situazione nuova le dissi che ero venuto solo per un primo contatto, ma che oggi non avevo molto tempo e quindi avrei dovuto ripartire subito, ma ci saremmo sicuramente sentiti più avanti accesi la macchina e tornai al distributore chiedendole di scendere. Lei mi guardò con occhioni alla ‘gatto di shreck’, apri la portiera e scese rimanendo li, portiera aperta a guardarmi e poi fe un gesto valido come un incantesimo, si alzò la gonna dicendomi: “guarda che ho delle belle gambe”.
Era surreale, lei con la gonna alzata, mutandine bianche vecchio stile e tutta la gente intorno indaffarata a caricare le macchine di benzina. Ma fu anche un incantesimo perchè mi diede consapevolezza dei rapporti di forza tra noi: ero io a comandare e lei ad ubbidire pur di farmi restare. Un nuovo potere mi era dato: l’ascendente su di lei. “Ferma, opriti e risali”, lesto rispostai la macchina alla piazzola. Di nuovo fermo, la guardo e decido di sondare i limiti del mio potere. “fammi vedere di nuovo le gambe” le ordino. Lei sorride, sgrana gli occhioni e tira su di nuovo la gonna. Sarà anche bruttina, ma le gambe le ha veramente belle e questa nuova situazione è estremamente eccitante. Decido di osare anche di più, non ho nulla da perdere e tutto da guadagnare. “Togli le mutandine voglio vederti nuda sotto la gonna”. Mordendosi un labbro ubbidisce di nuovo. “Tira su la gonna e mostrati, apri le gambe”. Non ci posso credere, fa tutto quello he le dico, mi mostra una fighetta infantile depilata (a me piace pelosa) che la rende ancora più scricciolo. Allungo la mano e le tocco la coscia, rabbrividisce, ma rimane a gambe apere e gonna sollevata. Gioco con le unghie sulla sua coscia, sul suo pube rasato e poi faccio scorrere un dito tra le labbra della sua figa, in lunghezza, su e giù senza penetrarla, mi basta sentirla scattare ogni volta che con la nocca sfrego contro il suo clitoride. Si bagna, la guardo, ha gli occhi chiusi ed ulteriore magia, mi sembra anche più carina, potenza della mente umana….
Ora è decisamente bagnata ed le chiedo “ma è vero di tuo marito che ci aspetta?”, lei apre gli occhi e mi risponde “si è vero, ma non sei obbligato”. Sorrido, mi sento potente e padrone della situazione, ora le infilo un dito nella figa , poi due e la esploro dall’interno. Ansima e geme. “Cosa vuoi che faccia allora?”. “Tutto quello che vuoi, basta che non smetti e continui a parlare, hai una voce bellissima e sensuale che mi fa godere”. Continuo per un po’ a sbatterla con le dita e poi mi fermo ed esco dalla sua figa. “Bene allora farai tutto quello che voglio? Sono il tuo padrone questo pomeriggio?” “Si” risponde. “Bene allora è meglio che ci spostiamo,, ma prima aprimi i pantaloni e tirami fuori il cazzo, schiava”. Sorride, anche lei ha una consapevolezza ha vinto un round, sono con lei, non sono andato via.
Mi apre i pantaloni e mi tira fuori una bella asta. ormai turgida. “Ma è grosso! La mia mano non si chiude!” commenta, ma con gli occhi sorride e mi valuta con attenzione. “Succhialo lo stesso”. Veloce ubbidisce, mentre io metto in moto e vado sulla comunale in cerca di angoli riparati.
Mi succhia mi lecca, lecca il quidi pre-seminale che ormai inizia ad uscire. Finalmente trovo una strada sterrata che porta verso una macchia di alberi, mi ci infilo veloce ed arrivo ad una angolo appartato. Mi fermo e si ferma chiedendomi “Ti piace, sono brava con la bocca” Di nuovo il potere su di me, mi sta chiedendo se l’accetto. Provo ad andare ancora più in là. “Si sei brava, ma per essere la mia schiava devi essere anche la mi troia, sei la mia troia?” Neanche un istante di incertezza. “Si”. “E cosa fa la mia troia?” Capisce il gioco delle parolacce e entra subito in sintonia. “Si prende questo enorme cazzo in figa, tutto tutto e si beve tutta la sborra con gli dai”. Mmm non male.. Allora mi muovo verso di lei, capisce e si apre. Dovrei usare i condom, ma li odio e non sono mai giusti per la mia misura. Lei nenanche me lo chiede. Appoggio la cappela sulle sue labbra della figa ed inizio a giocare, il suo brodo cola, mi lubrifica il cazzo che ora sivola sempre più facilmente tra le labbra ed infine con un colpo di reni la inforco. Urla e poi geme. Ora la sbatto sul serio, è minuscola, ma il cazzo se lo prende tutto. “Parlami ti prego, dimmi cosa vuoi farmi e cosa vuoi faccia”. “Voglio sbatterti, voglio aprirti la figa per bene in modo che stasera tuo marito neanche lo senti, voglio che tu ti senta la mia troia, di mia proprietà” le rispondo. Si inarca e geme con dei fremiti, le gambe si muovo scoordinate dietro di me, sta venendo, ma io non lo sono e continuo a sbatterla per il mio piacere. Quando una musica appare nell’aria, lei si irrigidisce, io mi fermo, ma ben dentro di lei e lei si allunga a prendere la borsa per tirar fuori un enorme cellulare vecchio modello guarda il numero e mi dice “E’ mio marito”. Altre idee diaboliche mi vengono in mente. “Rispondi le ordino”. “Ciao caro….si sono con lui…non vuole venire” Io allora riprendo ad andare su e giù con energia, colpi lenti, ma vigorosi. Lei ansima e mi guarda. “Digli cosa sto facendo” le ordino. “Siamo in macchina…. e stiamo facendo …. si. quello..” Non mi basta. “Troia, digli per bene cosa sto facendo”. “Mi sta scopando… ha l’uccello dentro di me e lo sta facendo andare.. e grosso, mi ha spaccato, mi ha aperto la figa… vuole che sia la sua troia… si la sua troia… è un vero padrone….. mi ordina e io faccio….non no ha messo il guanto… mi sta facendo colare” “come una troia” fisco io. Poi inizio ad andare più veloce e le intimo “digli che è un bravo cornuto e che la sua mogliettina riceve tra un pò la sua giusta razione di sborra” mi guarda ma poi ubbidiente” sta accelerando, mi dice di dirti che sei un bravo cornuto e che mi fà tornare a casa piena della sua sborra”. “Passamelo” le ordino.
“Ciao cornuto, tua moglie è una troia fantastica da sbattere” silenzio e poi un vocina “Lo so”, poggio il telefono sul suo petto lasciandolo aperto. ” Facciamo sentire al cornuto come ti sbatto, apri le game troia” intimo di nuovo ed inizio a muovermi con maggior velocità chiedendole “chi sei allora? digli per bene chi sei in questo momento” “sono la tua troia, la moglie di un cornuto contento e la tua schiava troia”. Ancora pochi colpi e svuoto i coglioni dentro di lei. Riprendo il telefono “Te la rimando farcita di sborra, non farla pulire e sbattitela così com’è appena arriva.” “Va bene” risponde dopo alcuni attimi di silenzio.
Esco dalla sua figa e le ordino di mettersi subito le mutande, voglio che porti la mia sborra a casa.
Poi mi faccio leccare per bene il cazzo in modo che sia ben ben pulito e poi ci riassestiamo per salutarci. Ci sarà sicuramente un altro incontro, bruttina, ma capace, alla fine mi ha fatto fare tutto quello che voleva lei, mi rimane ancora il dubbio di chi fosse il vero padrone…
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