“Una sera, in un momento di particolare eccitazione e confidenza, riuscii a proporgliela…”
Ho quarant’anni, sposato da dieci. Col passare del tempo, nei miei pensieri
erotici è sempre cresciuta la voglia di trasgressione, di qualcosa che andasse ben oltre il convenzionale: i semplici rapporti non mi stimolavano i sensi più di tanto.
Tra i miei desideri erotici segreti, balenava l’idea di vedere mia moglie sissi scopata da altri uomini: trovavo l’idea tanto più eccitante quanto più immaginavo questo rapporto spinto all’estremo, sottomettendo alla passione erotica gli altri sentimenti, quelli vissuti abitualmente e normalmente nei momenti non caratterizzati dall’eccitazione. Sissi è una bella donna, bruna, di trentacinque anni, anche se ne dimostra di meno. Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare leggendo il seguito, il nostro rapporto matrimoniale era, per ogni verso, normalissimo. Abbiamo una figlia di nove anni. Andiamo abbastanza d’accordo, nei limiti di ogni coppia. Le voglio bene come moglie, assolutamente. Ma, nei momenti di eccitazione, è sempre cresciuto in me, nel tempo, questo folle desiderio.
Sissi è sempre stata una donna assolutamente convenzionale, attaccata alle tradizioni. Mi sembrava impossibile che potesse accondiscendere a tali idee. A volte avevo cercato di parlargliene, ma con accortezza, fermandomi non appena mi sembrava di verificare eventuali sue reazioni negative. Col passare degli anni, mi sono reso conto di trovare mia moglie sempre più disponibile verso quel tipo di discorso, seppure mai affrontato troppo esplicitamente. Forse anche lei si era un po’ assuefatta al semplice rapporto coniugale, e desiderava qualche evasione.
Fatto sta che Sissi aveva cominciato ad esprimere apprezzamenti nei confronti di Pino, l’istruttore di nuoto di mia moglie. E’ un ragazzo di ventiquattro anni, aitante e scapolo. Diverse volte sissi mi disse che aveva subito da lui qualche velata “avance”, e, da come lei si esprimeva, capivo che la cosa, anziché infastidirla, la attraeva decisamente. Così, avvicinandosi la data del nostro decimo anniversario di matrimonio, mi venne un’idea apparentemente folle, ma che, giorno dopo giorno, accresceva la mia eccitazione. Una sera, in un momento di particolare eccitazione e confidenza, riuscii a proporgliela. Lei, dopo un momento di apparente riluttanza, si dichiarò d’accordo. Così ci accingemmo a metterla in pratica.
Per qualche tempo sissi, frequentando la piscina, si dimostrò molto “disponibile” con Pino. Poi fui io a chiedere a quest’ultimo la disponibilità per un week-end insieme a noi, a festeggiamento di quel decimo anniversario. Dopo un attimo di sorpresa, egli si dichiarò d’accordo. Compresi che ne era entusiasta in quanto molto invaghito di Sissi.
Lasciata la bambina dai nonni, partimmo insieme, noi tre. Pino era un po’ stupito, perché pensava che ci sarebbero stati altri invitati. Avevo prenotato un alberghetto in un paese, che ben conoscevo, ma dove nessuno ci conosceva, a circa un’ora e mezzo di auto. Durante il viaggio, io guidavo, mia moglie Sissi era accanto a me, Pino dietro. Cominciai ad illustrare il programma, affermando che desideravo festeggiare il matrimonio, rivivendo, come in una celebrazione, tutte le varie fasi dello stesso. Così, spiegai, mia moglie aveva riportato con sé l’abito da sposa, che avrebbe indossato quella sera al ristorante. Capivo che l’uomo si stesse chiedendo qual’era il suo ruolo in tutto questo. Io portavo il discorso su argomenti sempre più intimi, calcando sulle grazie di mia moglie; cercavo di trarre da Pino qualche apprezzamento su di lei, che non tardò ad arrivare. Così, pian piano, gli spiegai che volevamo “celebrare” il “nuovo” matrimonio di Sissi, ma che stavolta volevamo fosse lui lo sposo. Restò inizialmente esterrefatto, ma poi, man mano che si rendeva conto che non stavo scherzando, sembrava eccitatissimo all’idea. Chiese a Sissi se anche lei fosse d’accordo: mia moglie rispose di sì, ma specificò che dovevo essere soltanto io a decidere, man mano, i dettagli. Arrivati in albergo, ci sistemammo nelle camere. Erano prenotate una matrimoniale, a nome mio e di mia moglie, ed una singola a nome di Pinoo. Per uscire la sera, feci vestire da sposa mia moglie; il giovane mise il vestito elegantissimo che gli avevo chiesto di portare. Mi tolsi la fede dal dito e la consegnai a Pinoo affinché la indossasse, e dissi : “Da questo momento vi dichiaro marito e moglie.”
Quindi ci avviammo verso il ristorante che avevo prenotato: un locale abbastanza tranquillo, dove nessuno ci conosceva. Mentre ci apprestavamo a salire in auto, invitai Sissi a sedersi dietro, accanto a Pinoo. Comunicai che io ero l’autista che conduceva l’auto degli sposi, e gli sposi erano loro. Questo sarebbe stato il nostro ruolo, per noi, e per chiunque ci avesse visto. La situazione già mi eccitava in maniera particolare, e percepivo che anche i due sul sedile di dietro erano ormai molto coinvolti. Al ristorante, essi si misero ad un tavolo a due, io mi sedetti da solo ad un tavolino accanto, dove potevo ben osservare tutto ciò che facevano. Come avevamo programmato, al personale ed agli avventori che facevano domande, dichiaravano che effettivamente erano freschi sposi, che avevano scelto una luna di miele particolarmente intima, e che io ero un amico loro testimone. Chi non ha vissuto situazioni del genere non può capire quale piacere erotico può dare, vedere la propria moglie apparire in tutto e per tutto, pubblicamente, moglie di un altro, tra l’altro un ragazzo semisconosciuto molto più giovane di lei! Il banchetto avanzava, vedevo che, come mi ero raccomandato, i due “sposini” consumavano parecchio vino, ulteriore allentamento dei freni inibitori. Con apparenza scherzosa, ma in realtà eccitatissima, cominciai a gridare, rivolto a loro : “Bacio…bacio”, come in ogni banchetto matrimoniale tradizionale. Finalmente Pino si avvicinò a Sissi e presero a baciarsi in bocca, abbastanza voluttuosamente. L’uccello prese a tirarmi come mai in vita mia : mia moglie stava baciando un altro, davanti a tanta gente, che vedeva in loro una vera coppia di sposi. Io ero solo in un angolo, ed in realtà ero il vero marito: che eccitazione!
Osservando sotto il tavolo degli sposini, notavo che Sissi si era sfilata le scarpe, e i suoi piedi nudi si strofinavano talvolta sulle gambe di Pino. Nel’ebbrezza che avanzava, stavamo tutti lasciandoci andare. La coppia, durante la cena, si esibì spesso in effusioni e carezze davanti a tutti gli avventori (che peraltro si comportarono con discrezione, senza “impicciarsi” più di tanto). Con la mente un po’ offuscata dal’alcool, mi sembrava di star vivendo davvero il matrimonio di mia moglie con un giovane estraneo, e non soltanto una rappresentazione dello stesso. E vivevo una sensazione particolare: nel ruolo che, nel’immaginario comune, doveva essere della vittima, del povero cornuto, ero invece in realtà il regista di tutto, ero io che disponevo ed esercitavo il potere per placare i miei sensi!
Quando uscimmo dal ristorante eravamo abbastanza brilli ed eccitatissimi. Ora si trattava di far cambiare Sissi, togliersi quel’abito da sposa per passeggiare un po’ in paese. Mi venne al’improvviso un’altra idea eccitante, accettata, dopo un po’ di titubanza, da Sissi. Andammo insieme in un viale fuori dal centro, che ben conoscevo, frequentato dalle prostitute. Qui facemmo scendere Sissi, con gli abiti di ricambio che avevamo portato. Io e Pino, defilatici un po’, osservavamo da dentro l’auto. Mia moglie si spogliò, nel rivestirsi rimase per qualche istante con le sole mutandine, in piedi, scalza, col seno nudo, mentre auto di clienti delle puttane giravano intorno. Un uomo si fermò, avendola certamente scambiata per una di quelle, le chiese qualcosa dal finestrino, poi si allontanò. Intanto io facevo battutine a Pino, capivo che lo spettacolo lo stava eccitando. Io mi eccitavo ancor più nel dirgli che tra poco avrebbero coronato la loro prima notte di nozze. In breve, Sissi fu rivestita e salì in auto. Aveva indossato una camicetta leggera e trasparente, senza reggiseno, come le avevo chiesto. Una gonna nera lasciava libere la gambe, ai piedi sandali aperti. Così ci recammo in paese. C’era ancora abbastanza gente che passeggiava sul corso. Mandai avanti Sissi e Pino, abbracciati da vera coppietta. Io, dietro, più defilato. Osservavo gli sguardi eccitati dei passanti posarsi sulle grazie, abbastanza in vista, di mia moglie. Feci una battutina a Pino: “Guarda tua moglie, appena sposata é già desiderata da altri. Non sei geloso?”. Cercavo di capire i sentimenti di Sissi : era infastidita da quello stranissimo gioco, lo accettava soltanto per me? O anche lei se ne sentiva coinvolta quanto me? E Pino? Quali sentimenti provava? Si stava innamorando di lei, o cercava solo una trombata e via? Certo, mi sembrava che il gioco piacesse anche a lui. Avevo condotto le cose in maniera che i sensi di tutti fossero stimolati al massimo livello, con un’eccitazione incredibilmente dilatata nel tempo. Adesso era tempo di passare alla “consumazione”.
Nel tornare in albergo, i sensi cominciavano a non esser più trattenuti. Dallo specchietto retrovisore vedevo i due avvinghiati, si baciavano ed accarezzavano, le mani si soffermavano sulle parti intime. I miei sensi erano stimolati come mai prima d’ora. Parcheggiammo, prendemmo le chiavi delle due camere. Era circa l’una di notte.
Ovviamente, ci riunimmo tutti nella camera matrimoniale. Era tardi, stavamo in silenzio, nessuno si sarebbe accorto di quanto accadeva. Dalla valigia, aprii una poltroncina da campeggio che mi ero portato per l’occasione. Da lì avrei assistito alla prima notte di matrimonio di mia moglie. Sissi sembrava aver perduto ogni imbarazzo. Con studiata lentezza, si spogliò completamente; rimase qualche istante così, immobile, nuda. Pino la scrutava in silenzio, poi le pose le mani sui fianchi. Era la prima volta che mia moglie appariva completamente nuda davanti ad un altro uomo, che non fossi io. O almeno così pensavo, anche se in quel momento sentii di desiderare che avesse già avuto altre avventure, che mi avesse cornificato mille volte a mia insaputa. Quindi Sissi, a piedi nudi, si recò in bagno. Pinoo prese a spogliarsi. Io mi sedetti sulla poltroncina. Quando lei tornò si misero sul letto e dissi loro: “Tanti auguri”. Cominciarono ad abbracciarsi e strofinarsi l’uno sull’altro. A un certo punto mi chiesero se volevo partecipare. Ma io rifiutai. Quello che avevo creato non era un modo originale per farmi una scopata: era qualcosa di molto più complesso, desideravo che mia moglie fosse soltanto sua, che spingesse ad ogni possibile estremo quel rapporto. Finalmente, Pino le infilò l’uccello nella vagina. Le era salito sopra, spingeva con forza. Dal mio punto d’osservazione vedevo le piante dei piedi di Sissi agitarsi ed avvinghiarsi alla schiena e al culo dell’uomo che la stava possedendo.. . lei aumentò repentinamente il movimento del bacino esclamando: “Sì…”. Godeva come una pazza. Quella donna inibita, che per anni avevo cercato invano di spingere a rapporti appena un po’ fantasiosi, stava facendosi scopare da un giovanotto quasi sconosciuto! Avevo il cervello in fiamme, tutti i sensi mi sembravano esplodere. Fu allora che Pino esplose il suo seme nella pancia di mia moglie. Mugolava, mentre la riempiva. Rimase qualche istante dentro, mentre lei gli diceva che lo amava. A quel punto anche io gli misi il mio cazzo nella bocca e venni nelle sue labbra; in tutta la mia vita mai avevo goduto tanto!
Sapevo che talvolta, quando l’eccitazione erotica ci spinge a fare cose che a freddo si rifiuterebbero, appena svuotati ci si sente colti da rimorsi e pentimenti. Quasi con stupore, constatai che stavolta, da quella situazione estrema, non avevo residuato rimorsi o rimpianti, ma già provavo un gran desiderio di andare avanti. Vedevo invece Sissi un po’ smarrita, forse sentiva di avere esagerato. Le feci capire che non era affatto così, che il sesso stimola i sensi quanto più in maniera estrema riesce a far superare determinati limiti.
Pinoo si era lavato. Ora i due “sposini” stavano abbracciati sul letto in attesa della “ricarica”. Tutti tacevamo. Non c’era alcun commento. Sissi si era messa a pancia in giù. La luce lunare che filtrava dalla finestra, illuminava il suo culo, le gambe, le piante dei piedi. Già ero di nuovo eccitatissimo. Chiesi a Pino se quel didietro non fosse interessante. Mia moglie mi capi al volo e prontamente con le mani si allargava le natiche e il buchino posteriore. Quando Pino la penetrò, lei fece appena una piccola smorfia. Raccomandai a Pino di sfondarla, ma di usare la massima delicatezza possibile. Poi, avvicinandomi al viso di Sissi, dissi: “Mi sembra il giusto trattamento per chi mette le corna al marito. Giusto?” Sissi, con il capo, accennò affermativamente. Così godetti ancora, mentre Pino sfondava a colpi di cazzo il culo di mia moglie. Ho letto che a volte si diventa “cuckold” per una sorta di latente omosessualità, desiderando inconsciamente di trovarsi al posto della propria donna mentre un altro maschio la possiede. Non ritengo proprio che possa essere il mio caso. In tutta la situazione il ruolo di Pino era per me abbastanza marginale. Era solo a Sissi che era puntata tutta la mia attenzione, godevo nel vedere ciò che lei faceva…………………. All’improvviso Pino tirò fuori l’arnese dal culo di mia moglie e glielo avvicinò alla bocca. Erano chiarissime le sue intenzioni. Ero curiosissimo di vedere come avrebbe proceduto la cosa, perché a me, in tanti anni, lei si è sempre rifiutata di prenderlo in bocca. Invece l’uccello del’amante sparì immediatamente nella sua gola, mentre con la mano lui le spingeva la testa su e giù ritmicamente. Mi eccitò moltissimo il fatto che mia moglie concedeva a quel’uomo ciò che a me aveva sempre negato. Godevo al pensiero che ciò che ora lei stava succhiando era appena uscito dal suo buco del culo, riportandone odori e sapori. In pochi istanti, l’uomo inondò di sperma la bocca di Sissi. Lo vidi colare dalle sue labbra, ma gran parte doveva averne ingoiato. Per lei, era certamente la prima volta. E stavo per venire anch’io dal piacere!
Poi, i due si acquietarono. Si addormentarono abbracciati, come due veri sposini. Una sorta di senso di gelosia cominciò a passarmi nella testa: che Sissi si fosse davvero innamorata? L’idea, stridendo con i miei sentimenti razionali, aumentava a dismisura la mia passione sensuale. Arrivò il mattino : scesi al bar dell’albergo, consumai qualcosa rapidamente. Poi mi feci predisporre un vassoio con colazione per due. Lo portai in camera: ci tenevo a servire a letto i due sposini. Di parole ne facemmo poche. Quindi ci rivestimmo, pagammo il conto e risalimmo in auto. Prendemmo la via del ritorno. Sissi era adesso accanto al posto di guida, con la gonna del giorno prima, le gambe in alto, i piedi scalzi appoggiati sul cruscotto. Pino, silenzioso, sedeva di dietro. A un certo punto del viaggio, Sissi mi disse che doveva fare pipì, mi chiese di fermarmi dove possibile. L’idea risvegliò in me eccitazione. Svoltai entro sentieri di campagna, fino ad un punto abbastanza appartato. Quindi la feci scendere dall’auto. Camminando scalza, si avvicinò ad un cespuglio, si accovacciò per urinare, abbassandosi le mutandine. Le chiesi di toglierle, lei eseguì. Gettai le mutande tra i rovi, dicendole di lasciarle lì. Nel frattempo feci scendere Pino. Le mostrai Sissi che pisciava con la gonna sollevata, con la fica e il culo ben in vista. Chiesi provocatoriamente all’uomo se quello spettacolo non meritasse, secondo lui, qualche azione conseguente. Vidi il viso di Sissi accendersi di soddisfazione: probabilmente anche lei lo desiderava. Tornò all’auto, ancora con la gonna sollevata ed i piedi nudi. Si adagiò di sponda sul sedile anteriore. Pino le montò sopra, mentre si tirava fuori l’uccello. Io restai in piedi davanti allo sportello, osservando alternativamente lo spazio circostante e la coppia che scopava. Sul vetro anteriore dell’auto, le piante dei piedi di Sissi premevano e si agitavano. Con colpi violenti, l’uomo, ancora una volta, le venne completamente dentro, mentre lei gli gridava che lo amava, che era lui l’uomo della sua vita. Godevo come un pazzo i due continuavano a baciarsi in bocca, io a menarmi l’uccello cercando di trattenere il più possibile l’eiaculazione. Non è facile descrivere le sensazioni che si provano in momenti simili..
Dopo un po’, ripartimmo. Mentre tornavamo, mi chiedevo come cambierà ora la nostra vita. In due giorni, quell’anniversario di matrimonio ha certamente modificato la nostra precedente esistenza, probabilmente un po’ troppo piatta. Quasi certamente Pino e mia moglie continueranno comunque a frequentarsi, ad avere rapporti. Anche di ciò sono contento: l’eccitazione che vivo in questa situazione è talmente grande da aver cancellato in me qualunque diverso desiderio di trasgressione o di “scappatelle”. Questa sarà ora la mia condizione erotica! Ora potrò invitare a casa l’amante di mia moglie, e rinnovare nel nostro letto le emozioni di questa particolare luna di miele.
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