“Naturalmente io avrei solo dovuto servire, non cucinare…”
“Una moglie ignara degli avvenimenti non mi era mai capitata…” PREMESSA
Essendo un fatto realmente accaduto, cambierò i nomi dei personaggi principali con nomi a mio piacimento e dichiaro da subito che ogni riferimento a fatti e persone esterne è puramente casuale.
Un ringraziamento anticipato va ai miei protagonisti Arianna e Giulio che fornendo informazioni, che non avrei potuto nemmeno immaginare da solo, hanno contribuito alla scrittura del racconto.
Possiamo dire di averlo scritto a 6 mani, grazie ragazzi.
IL COMPLEANNO di ARIANNA
Io sono Luis, piacere di conoscervi. Sono un ragazzo di 30 anni. Fisico asciutto, moro con gli occhi neri, riservato ed educato, etero e con un pene nella norma, amante della pulizia e del sano sesso. Per sesso intendo sesso vissuto con piacere intenso, non la solita botta e via.
Era l’inizio della primavera, io mi ero sinceramente un po’ stancato delle solite cose che mi venivano proposte.
Carsex, locali e cinema non erano piu cose che ci eccitavano tanto.
Desideravo altro, rinnovare un po il mio baule di esperienze con qualcosa di nuovo ed originale.
Una sera vengo contattato da una coppia, che iscritta da poco su un sito di scambisti, chiedeva di incontrarmi. Nel loro profilo non avevano foto o video dove poter capire come fossero fisicamente quindi abbiamo spostato la conversazione tramite mail.
La mail scritta dal marito in questione, Giulio, allegava delle foto di entrambi e mi descriveva la situazione, oltre a riportare il suo numero di cellulare.
Erano una coppia di 30 anni lei e 39 lui, entrambi etero. Lei dal fisico asciutto, capello biondo corto, carnagione chiara, terza piena di seno con grossi e larghi capezzoli e un culetto da sballo. Lui molto alto, un po in carne ma con un bel viso, barba corta e curata e con capello brizzolato. Erano sposati da 5 anni e ancora non avevano figli.
Mi disse che la settimana dopo sarebbe stato il compleanno di Arianna, sua moglie.
Mi raccontò che mentre facevano sesso immaginavano spesso che ci fosse un secondo uomo, quindi voleva organizzare qualcosa di interessante.
Era la mia occasione per uscire fuori dagli schemi, fare qualcosa di nuovo, qualcosa di erotico e di classe.
Una moglie ignara degli avvenimenti non mi era mai capitata.
Accetto la proposta.
Nelle mail successive ci scambiammo dettagli importanti per poter far riuscire la cosa al meglio.
Arianna e Giulio non avevano mai fatto nulla del genere, nessuno scambio di coppia o gioco erotico che implicava qualcun’altro nel loro rapporto.
Era la loro prima esperienza.
Ma Giulio mi assicurò che non sarebbe andato storto nulla. Era fondamentale. La cosa avrebbe potuto degenerare e il loro matrimonio finire, cose che sottolineai spesso proprio per far rendere conto ad un marito, eccitato, della reale situazione che poteva verificarsi. Giulio era sempre piu determinato e sicuro.
Quella sicurezza la passò a me.
Ancor piu ero eccitato all’idea di accontentarlo.
Facendo le cose nel modo giusto potevamo esaudire la richiesta e se voluto chiudere il gioco prima di far danni. Questo era il patto.
Arrivò il grande giorno, venerdi.
Mi recai a casa di Giulio e Arianna verso le 17:00.
L’appartamento era grazioso, in pieno centro a Roma. Non molto grande ma aveva una bella sala, una cucina spaziosa, un bagno con vasca e una camera da letto, tutto in stile moderno. Giulio era ad aspettarci e ci disse che Arianna sarebbe arrivata per le 19:30 dal lavoro. Quindi avevamo un po di tempo per sistemare i dettagli e fare il punto della situazione.
Pochi secondi dopo arrivò la cena, che Giulio aveva commissionato ad un ristorante di zona.
Naturalmente io avrei solo dovuto servire, non cucinare.
Diedi una mano a Giulio a sistemare la sala e la tavola, apparecchiamo in due tutto a dovere, sembrava la tavola di un ristorante a 5 stelle, set di posate per 2, piatti impilati per antipasto e seguito, 2 calici per il vino e 2 bicchieri per l’acqua. Per ultimo una candela al centro e preparammo le luci soffuse.
Mi sistemai in cucina e iniziai a vestirmi da perfetto cameriere.
Indossai una scarpa nero lucido, un pantalone elegante nero, una camicia bianca, un panciotto nero e misi anche il papillon. Una veloce pettinata ai miei lunghi capelli ricci ed ero perfetti cosi. Non ho parlato degli slip perché non li misi affatto, lasciai il mio giocattolo libero nel pantalone. Sarebbe stato tutto molto piu semplice in questo modo, un po scomodo, ma semplice per quello che avevamo in mente.
Arianna alle 19:30 spaccate arrivò a casa.
Io rimasi in silenzio in cucina, Giulio andò ad accoglierla.
Le diede due baci e le disse di andare in bagno a prepararsi e poi in camera a vestirsi che l’avrebbe portata a cena, ordinando di non andare o guardare in cucina ne in sala perché c’era una sorpresa.
Arianna molto stupita lo guardò negli occhi, lo baciò per qualche secondo e si diresse velocemente verso il bagno.
Giulio tornò da me, mi disse che tutto procedeva bene e poi, ribadendo il fatto che l’avrebbe tenuta lontana dalla sala e dalla cucina, mi invitò a seguirlo verso il bagno.
Io lo seguii.
Giulio aprì delicatamente la porta senza far rumore e mi fece intravedere Arianna che si spogliava e si infilava nella vasca.
Aveva un corpo da favola, era una sventola da paura.
Arianna era come l’avevo vista in foto, anzi meglio.
Un seno fantastico e un culetto da oscar.
Tornammo in cucina subito perché Arianna faceva tutto molto velocemente, eccitata all’idea che Giulio si fosse messo in opera nell’organizzarle qualcosa di speciale. Non immaginava nemmeno cosa sarebbe successo dopo.
Giulio la prese dal bagno e la accompagnò in camera da letto dove Arianna aprendo l’armadio tirava giù vestiti per la serata, coperta solo dal suo accappatoio rosa. A Giulio quei vestiti non erano graditi, anche se belli Giulio voleva qualcosa adatto a ciò che stava per accadere, allora si propose per sceglierle l’abbinamento corretto.
Arianna, incredula a tutto ciò, perché mai Giulio si era prestato a tanto, lo lasciò fare.
Giulio le prese per prima cosa le scarpe, una scarpa aperta nera, con tacco non troppo alto e che si allacciava a x sul polpaccio arrivando appena sotto il ginocchio. Poi passò all’intimo, prese un perizoma nero senza pizzo e lo poggiò sul letto, Arianna disse che non aveva a corredo nessun bel reggiseno per quello e Giulio le rispose che quella sera non l’avrebbe affatto indossato. Il suo seno, una terza piena, era ben tirato su al naturale che l’avrebbe voluta cosi per la sera del suo compleanno. Lei, anche questa volta, acconsentì.
Poi prese l’abito, un vestitino nero a righine finissime grigio chiaro a gonna corta e ondulata molto leggero con spalline molto fine e grossa scollatura. Arianna disse: “ si è molto bello ma non avrò fresco tornando a casa?”
Giulio le rispose: “Non preoccuparti perché prevedo una serata molto calda”.
Arianna sorrise e iniziò a vestirsi come Giulio le aveva chiesto. Poi tornò in bagno a rifinire il trucco e a sistemarsi i capelli.
Giulio tornò da me che balbettava dall’eccitazione e non riusciva a descrivermi cosa le avesse fatto indossare. Facemmo come precedentemente una capatina in bagno.
Giulio scostò appena la porta e vedemmo Arianna che si truccava davanti allo specchio.
Una mano poggiata sul lavandino a sostegno, l’altra che passava il rossetto color carne sulle labbra. Il suo seno stava nel vestitino tirato talmente su che si gonfiava sopra la scollatura. Il culetto spinto in fuori e verso l’alto che le impennava la gonnellina leggera. Le gambe ben dritte sopra quei tacchi e i polpacci racchiusi in quel giro di lacci la rendevano molto sexy.
Arianna era uno schianto! Il profumo inebriante che usciva dal bagno era paradisiaco.
Per noi 2 era una preda troppo appetitosa. Ci saremmo impegnati al massimo. Tornammo subito in cucina.
Giulio mi disse che mi avrebbe chiamato per il vino e per tutto il resto della cena.
L’iniziative le avrei prese solo io, lui era la mia spalla e non viceversa.
Eravamo già eccitati ma occorreva molta lucidità.
Si inizia!
Arianna uscì dal bagno, attese Giulio che le prese subito la mano, si scambiarono i complimenti per l’abito, anche Giulio era in giacca azzurra e cravatta abbinata, e si diressero verso la porta.
Ma Giulio l’accompagnò in sala tenendole gli occhi coperti con le mani.
Arrivati davanti la tavola le liberò gli occhi e le disse: “sorpresa”.
Arianna osservò la tavola, si girò verso di lui e sorridendo gli disse: “ che scemo che sei”
Giulio le scostò la sedia e la fece sedere, poi si sedette lui.
Si guardarono in faccia per qualche secondo, erano uno di fronte all’altra, poi Arianna gli chiese: “ e … cosa mangiamo?”
Giulio a voce alta esclamò: “possiamo avere del vino come aperitivo?”
Presi la bottiglia di prosecco con la mano destra, misi il tovagliolo rosso sul braccio sinistro e uscii dalla cucina diretto in sala. Pochi passi ed ero alla sinistra si Arianna. La sua testa era all’altezza della mia vita.
Dissi: “buona sera, io sono Luis e sarò il vostro cameriere per questa sera”
Arianna sorrise arrossendo, mi guardò negli occhi, poi osservò come ero vestito e rivolgendosi a Giulio disse: “tu sei proprio scemo” e rise con discrezione.
Versai da bere nel calice di Arianna, non potevo fare a meno di guardarle i seni, da sopra si vedevano benissimo. Erano stupendi, molto gonfi e tirati su, i capezzoli uscivano appena dalla scollatura e tra i due seni c’era lo spazio sufficiente per poggiare la bottiglia che avevo in mano. Saliva il profumo della sua pelle al mio naso e inebriava i miei sensi. Le sue gambe, bellissime e accavallate l’una sull’altra, lasciavano spazio, nonostante la scarpa alle sue bellissime e finissime caviglie.
WOW pensai e andai da Giulio, versai anche a lui il prosecco, poi rimasi a centro tavolo fermo finche Giulio mi disse che potevo andare.
Tornai in cucina piu eccitato che mai.
Giulio chiamò per l’antipasto. Uscii nuovamente. Era un’antipasto di mare misto, come piaceva ad Arianna, ma lei anziché guardare il piatto mi osservo’ ancora di più .
Poi guardando Giulio gli disse: “non avremmo speso meno andando al ristorante?”
Giulio rispose: “non tutto ti danno al ristorante”
Rimasi un po congelato dalla frase di Giulio, non l’aspettavo affatto.
Arianna si mise a ridere di nuovo con fare molto garbato e annuì.
Aveva involontariamente rimesso apposto le cose. Una reazione strana ma era quello che mi occorreva in quel momento.
Tornai in cucina, dando modo alla coppia di rimanere un po sola e sondare la situazione.
Dalla porta della cucina vedevo tutto. Arianna era di spalle a me, Giulio di fronte. Iniziarono a parlare. Arianna chiese come gli era venuto in mente e Giulio diede varie e vaghe spiegazioni ma tanto per chiacchierare. Poi le disse che era uno schianto. Lei ricambiò i complimenti. Giulio chiese se il cibo le piacesse lei disse di nuovo di si e aggiunse: “è molto carino”. Giulio sorrise, era quello che voleva sentirsi dire e non aveva nemmeno dovuto chiedere. Le rispose subito: “sono contento che ti piaccia, l’idea mi intriga anche”.
Arianna chiese: “che vuoi dire? in che senso ti intriga?”
Giulio: “beh, siamo serviti come al ristorante ma siamo sempre a casa nostra, senza la gente intorno e la confusione”
Arianna: “si, questo l’ho capito, ma in che senso ti intriga? Chiedevo”
Giulio: “ti faccio una richiesta per fartelo capire, impiegherei troppo a spiegarlo”
Arianna: “chiedi pure e ti sarà dato, visto quello che hai organizzato mi sembra giusto”
Giulio: “senza fartene accorgere esci un seno dal vestitino”
Arianna: “ma che dici? Sul serio?”
Giulio: “si, l’ho sempre immaginato al ristorante”
Arianna: “ok, scemo”
Arianna posò il calice, prese la spallina del vestito e la scostò un po, io da dietro intuivo tutto ma non vedevo nulla, era molto eccitante.
Arianna: “va bene cosi?”
Giulio “certo, ora tirala fuori, voglio vedere il capezzolo”
Arianna prese il seno sinistro e lo mise poggiato sulla scollatura, Giulio era rossissimo in viso, si vedeva che era eccitato e io avevo capito che l’immagine che gli si proponeva era davvero di un erotico unico.
Arianna: “va bene cosi? Ti piace?”
Giulio: “si moltissimo, ora anche l’altro”
Arianna, scostate entrambe le spalline del vestito ma senza tirale giu del tutto, tirò fuori entrambi i seni completamente e disse: “sono belle le mie gemelline?” Giulio annui eccitatissimo, vedevo che si stringeva il pacco con la mano, ed esclamò: “Luis posso avere altro vino?”
Come prima presi la bottiglia e il tovagliolo dirigendomi verso il tavolo, Arianna fece un piccolo movimento per rimettere tutto al suo posto ma Giulio la guardò e le disse di restare ferma e mi disse: “servi da bere a mia moglie per favore”
Io risposi: “subito signore” e giratomi verso Arianna versai da bere nel calice, Arianna mi guardava in viso rossissima dall’imbarazzo, io la guardai prima negli occhi poi le guardai il seno. Stupendo, stavo morendo di eccitazione. Lei guardava Giulio con le mani unite poggiate sulle gambe e le spalle strette, in quel modo il seno si univa e impennava ancora di piu.
Rimasi fermo li dopo averle versato da bere, finche Giulio mi disse di andare a preparare i primi. Tornai in cucina molto eccitato.
Come entrai in cucina Arianna rimise apposto il suo seno nel vestito, guardò verso la cucina al volo e poi disse a Giulio: “tu sei proprio scemo, mi sono vergognata”.
Giulio: “io invece mi sono eccitato, sei stata fantastica”
Arianna: “ora ho capito cosa intendevi prima”
Giulio: “sono contento, è da tanto che immaginavo una scena simile al ristorante”
Arianna: “quindi? Non vuoi sapere se mi sono eccitata anche io?”
Giulio: “certo, ti sei eccitata?”
Arianna: “molto, mi è piaciuto farmi ammirare, Luis penso abbia gradito molto il mio seno, non si staccava piu dal guardarlo”
Giulio: “quindi … continuiamo ad ordinare? Ti va?”
Arianna: “certo, ho ancora piu fame ora”
Ascoltai tutto, ero al settimo celo. A quanto sembrava Arianna aveva capito benissimo le intenzioni di Giulio e la cosa le piaceva.
Arianna chiese a Giulio: “posso ordinare una cosa fuori menù?”
Giulio: “penso proprio di si, Luis puoi venire un secondo per favore?”
Andai al tavolo e Giulio mi disse che Arianna aveva una richiesta, restai accanto al tavolo impalato ad attendere che Arianna prendesse coraggio e aprisse la bocca nel dirmi cosa avesse in mente. Fu molto decisa come se fosse il suo turno di governare la situazione.
Arianna: “vorrei sapere se è possibile avere al posto del menù un piatto speciale, molto speciale “
Risposi con fare molto galante ed educato che qualunque cosa avesse richiesto il l’avrei potuta fare.
Come risposi Arianna fece cadere il tovagliolo di proposito sotto il tavolino. Mi chinai per raccoglierlo e lei, aprendo le gambe, mi disse: “vorrei 1 piatto diverso, molto succulento, in modo tale da poter scegliere cosa mettere in bocca. E’ possibile?”
Risposi guardando Giulio che annuiva: “certo che si, 1 minuto e sono da lei”
Mi rialzai e posai il tovagliolo al suo posto, Arianna richiuse le gambe e guardò Giulio chiedendo con gli occhi il permesso, quel permesso che in realtà Giulio le aveva già concesso. Tornai in cucina, io avevo avuto l’input dal suo seno meraviglioso, dalle sue gambe a dalla vista del suo perizoma. Ero eccitatissimo, ma ancora non abbastanza da poter mettere con soddisfazione il mio caldo cazzo su un piatto.
Giulio lo aveva intuito e iniziò a chiacchierare con Arianna, chiedendole ancora se ero di suo gradimento e se avrebbe potuto fare questo e quello, stava sondando ancora la situazione, ma oramai era chiaro, Arianna stava giocando come lui voleva che facesse. Punto di non ritorno.
Nel frattempo, io in cucina mi menavo un po il cazzo per farlo diventare piu duro.
Senza darlo a vedere e con la porta socchiusa.
Arianna si alzò per andare in bagno. Tornò pochi secondi dopo, si sedette e posò il perizoma sul suo piatto dicendo a Giulio: “questo è molto bello, ma oramai è un po bagnato, non mi serve più”
Giulio si chinò con il capo sotto il tavolo, senza scomporsi piu di tanto, Arianna gli spalancò le gambe facendogli vedere la sua vagina completamente depilata e umida.
Lui si risollevò e le disse: “molto sexy, non ti vergogni più vedo”
Arianna annuì e gli chiese se il suo piatto avesse ancora tardato ad arrivare.
Giulio esclamò a voce alta: “è pronto il piatto speciale?”
Era il segnale che attendevo, presi il piatto tenendolo dal basso con la mano sinistra mentre con la mano destra impugnavo alla base il cazzo che usciva dal pantalone solo attraverso la zip aperta e lo poggiavo sul piatto, poi con un tovagliolo rosso lo coprii tenendolo sdraiato sul piatto.
Mi diressi al tavolo.
Come arrivai Arianna esclamò: “mmmm, era ora. Ho molta fame questa sera.”
Poi guardando Giulio disse: “posso curiosare?” Giulio rispose: “devi”
Arianna mi guardò senza scomporsi piu di tanto e mi chiese: “cosa hai di bello per me?”
Rispose: “questo pezzo di carne signora accompagnato da due uova sode” sollevò il tovagliolo e tenendo il cazzo alla base lo premette sul piatto. La reazione di Arianna fu fantastica, disse: “wow che bel pezzo di carne, posso toccarlo?” e senza ottenere risposta lo accarezzo solo con il dito indice della mano destra, al contatto vidi le vene che si ingrossarono.
Poi si rivolse a me e richiese: “ e le uova sono calde, posso sentirne il sapore?” risposi “certamente”, abbassò appena la testa e passò solo la lingua sulle palle e sulla mia asta che nel frattempo aveva espulso umori di eccitazione, ne assaggiò il sapore, mi guardò di nuovo e disse: “sapore buono e delicato, penso di volere le uova e la carne questa sera, sono sicura che i due piatti vadano in armonia insieme”. Giulio la osservava e non smetteva di accarezzarsi, era al settimo cielo.
Restai fermo accanto ad Arianna che, guardando Giulio, gli disse: “posso rifare la cosa che mi hai chiesto prima?”
Giulio rispose: “certo, se anche io posso slacciare la mia cintura per mettermi piu comodo”
Arianna rispose: “certamente, non vorrei farti scoppiare nei pantaloni”
Giulio, si alzò dal tavolo, si slacciò la cintura, calò i pantaloni e gli slip e tirò fuori un cazzo di tutto rispetto. Era gonfio e rosso, pulsava dall’eccitazione. Si rimise seduto al suo posto e continuava ad accarezzarlo molto delicatamente, aveva sicuramente paura di venire prima del dovuto.
Arianna, alla vista del suo cazzo, disse: “vedo che ti piace vedere che io mi appassioni al cibo questa sera”. Prese le bretelline del vestito e, questa volta, le tirò completamente giù.
Era a seno scoperto a pochi centimetri dal mio cazzo che, pressato sul piatto dalla mia mano, diventava sempre piu grosso e gonfio facendo fuoriuscire una buona quantità di umori.
I suoi seni erano gonfi, li premeva tra se stessi con le braccia e li faceva ballonzolare appena mentre ci guardava in viso e disse: “vi piacciono le mie pere? Se gradito io ho portato la frutta”
Sorridemmo timidamente e accennammo con il capo il nostro gradimento.
Arianna prese il mio cazzo con la mano destra e quello e passò il glande gonfio e rosso sui suoi capezzoli. Bagnò i suoi capezzoli con il mio liquido e poi disse: “voglio mangiare la carne per prima” in un battibaleno mi prese il cazzo in bocca, tutto di un colpo, e iniziò a pomparlo delicatamente. Io posai il piatto e le accarezzai il seno. Mentre Giulio si toccava sempre di piu Arianna mi segava delicatamente toccando con il pollice la punta e strofinando il mio cazzo con la lingua.
Eravamo tutti eccitatissimi.
Mi guardò nuovamente negli occhi e, mentre mi segava, disse: “ora le uova, voglio assaggiarle” iniziò a pompare piu freneticamente, stavo quasi per venire. Se ne accorse e si fermò.
Si alzò dalla sedia e disse a tutti e due: “vorrei servire il dolce sul divano” e si diresse a pochi metri dove vi era un divano fatto a penisola, ci guardò e ci disse di sederci. Sedemmo subito tutti e due, uno accanto all’altro, lei in piedi di fronte a noi con il seno al vento. Bello, eretto, sodo, con i capezzoli gonfi.
Si girò di spalle e tolse il vestitino facendolo scivolare delicatamente in terra, mostrando un culetto stupendo. Si chinò in avanti e allargò le natiche. Era uno spettacolo fantastico.
Giulio mi guardò e disse: “ti piace mia moglie?”
Risposi: “Tantissimo”
Arianna si avvicinò, si inginocchiò e prendendo in bocca il cazzo di Giulio, iniziò a segare il mio delicatamente. Poi si alternò con la bocca su tutti e due e strofinandomi le tette sul cazzo disse: “il letto ci contiene tutti questa sera, e io voglio scartare i miei regali sotto le lenzuola”
Ci dirigemmo verso la camera da letto spogliandoci e lasciando vestiti ovunque, tutti e tre.
Passammo tutta la notte alternandosi tra le curve di Arianna, lei che gemeva e ci tirava verso di lei con molta frenesia e inaspettata calma. Era eccitatissima e coinvolta.
Ebbe il regalo da tutti e due quella sera, Giulio per ultimo, attese che venissi sul corpo di Alessia per godere di quella vista e solo ad allora esplodere dentro di lei.
La mattina seguente si svegliarono ma io ero già tornato alla mia vita, sul tavolo lasciai il “conto”, un foglietto con scritto: SERVIZIO COMPLETO + PEZZO DI CARNE + UOVA = PERE, BACI ED ESPERIENZA DA RIPETERE.
Mi contattò Giulio il giorno dopo, mi ha ringraziato. Lo sentii a natale e capodanno, mi ha ringraziato. In tutto ciò, io ringrazio lui e la sua fantastica moglie. Perché grazie a loro, sono uscito dalla banalità e ho iniziato a prendere gusto di una cosa nuova: l’eccitazione mentale è piu importante di quella fisica e una cosa fatta bene ne provoca tanta, indispedabile per poter star bene.
Ci rivedemmo tempo dopo, in un ristorante a cena tutti e tre. Ridemmo tutta la sera sul comportamento dei camerieri che ci servivano.
Questo racconto è stato lungo lo ammetto, ma solo così era possibile e giusto dare importanza ai gesti e le sensazioni piu che alle posizioni effettuate a letto, che volendo alla fine sono sempre le stesse e le ben conosciamo tutti.
Luis
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