“Con ancora un po di paura addosso mi sedetti qualche tavolino piu lontano e tra un sorso e l’altro sempre di sfuggita le lanciavo qualche occhiata…”
Trascorsero un paio di giorni da qulla fatidica sera…ma della mia vicina
piu nulla. Che si fosse accorta del mio spiarla dietro la finestra? il dubbio mi incuteva un po di terrore…e se l’avesse detto al marito e si fosse incazzato? magari pensavo : “potrei trovarmela alla porta a raccontare tutto a mia madre!” questi pensieri mi inquietavano non poco.
Era appena cominciato il weekend e quella mattina di sabato non andai a scuola , ne approfittai per fare quattro commissioni arretrate visto il troppo tempo che dedicavo allo studio. Scesi in strada di buon mattino e mi recai al bar sotto casa. Andai al banco e ordinai cornetto e cappuccio come al solito ma con mio grande stupore con la coda dell’occhio mi accorsi subito della presenza della mia vicina di casa qualche tavolino piu in la. Feci finta di non accorgermi di lei…ma la sua presenza mi turbava e scombussolava allo stesso tempo.Non l’avevo mai vista al bar… perchè me la ritrovo qui proprio dopo il “fattaccio”?? Ha gli occhiali da sole , beve succo d’ananas e legge il giornale in tutta tranquillità come se stesse aspettando qualcuno. Indossava un grazioso vestitino estivo , color viola che dava sfogo al suo seno prosperoso con una profonda scollatura e gloria alle sue gambe scoprendole fino quasi all’inguine. “una figa pazzesca” pensavo fra me e me mentre furtivamente lanciavo qualche occhiata verso di lei .Anche i “soliti” frequentatori del bar l’avevano notata cosicchè i tavolini vicino al suo erano tutti gia occupati. “chi è questa figona??” “ma quanto è tosta…guarda che tette” erano i commenti poce gentili che sentivo bisbigliare qua e la fra i clienti del bar. Con ancora un po di paura addosso mi sedetti qualche tavolino piu lontano e tra un sorso e l’altro sempre di sfuggita le lanciavo qualche occhiata. Non avevo gli occhiali da sole quindi i miei sguardi sarebbero stati palesemente notati da lei che invece con gli occhi coperti dalle lenti scure poteva squadrarmi da capo a piedi senza problemi.
Ero a qualche metro dal suo tavolo , senza ostacoli che ci impedissero di osservarci bene a vicenda. Le sue gambe accavallate erano rese tremendamente sexy da due tacchi a spillo che sapientemente faceva ciondolare di tanto in tanto fra un sorsetto e un altro. Mi resi conto che la stavo fissando indecentemente da qualche secondo… lei se ne accorse e alzò gli occhiali sopra la testa. Mi guardò con aria compiaciuta e con occhi da gattina ammaliatrice mi sorrise. Ebbi un sussulto, ora al di là di ogni dubbio sicuramente si era accorta di me…
facendo la finta indifferente cominciò a scosciare e riaccavallare le gambe. Si sventolava col ventaglio e sbuffava per il troppo caldo pizziacandosi il vestitino all’altezza della scolatura per farsi aria e darsi un po di refrigerio . Ma quei movimenti erano per me letalmente sexy : mi guardò di nuovo divertita , arricciò un sorrisetto beffardo e spalancando piano le gambe mi lasciò intravedere le sue mutandine. Erano semitrasparenti e coprivano un cespuglietto di peluria che gonfiava leggermente una figa pulsante e vogliosa.
Ebbi un accenno di erezione , le sue provocazioni mi eccitavano come un torello. Ora sapevo che anche lei sapeva e questo mi mandava fuori di testa. Richiuse e riaprì le gambe un altro paio di volte causa “elementi di disturbo” che si intromettevano nella nostra traiettoria. Poi si alzò , rimise gli occhiali e lasciando il bar affollatissimo passò dietro di me radente al muro tanto che per il poco spazio forse volutamente sfiorò con il seno la mia testa e fece cadere un bigliettino sul mio piattino del cornetto. Pagò e si dileguò senza degnarmi di uno sguaro. Aprii il bigliettino e c’era scritto su un numero di telefono cellulare….
Tornai a casa su nella mia mansarda e non combinai niente quel pomeriggio : ero troppo eccitatato da quello che era accaduto al bar e aspettavo con ansia le 8 di quella sera per vederla di nuovo.
Puntuale rientò in casa. Stavolta la prima cosa che fece fu di alzare le tapparelle e aprire le finestre. Io ero gia pronto da un pezzo dietro la finestra comodo sulla poltroncina per gustarmi lo spettacolo. Accese le luci , ando in bagno tornò in camera , si tolse bracciali e scarpe… a piedi nudi gironzolava lenta… consapevole degli occhi che aveva incollati addosso. Uscì fuori il terrazzino , fumando una sigaretta lanciò piu di qualche occhiata verso la mia mansarda come a volersi sincerare della mia presenza. Tornò allora dentro , accese anche il lume della sua camera e prese a spogliarsi : di spalle tirò giu la zip del vestitino , lo stesso che indossava la mattina, scoprì la sua bellissima schiena . Non portava il reggiseno e potevo vedere bene le sue tettone enormi che si lasciavano intravedere morbide dai lati della schiena. Si prese le bocce in mano , con movimenti lenti e sensuali si girò e con quel sorriso sornione prese a farle ballonzolare sempre coperte dalle sue mani che a stento le contenevano. Stavolta nel guardarmi le scappò anche qualche risatina compiaciuta. Io avevo il cazzo di ferro nel jeans. Premeva la patta quasi facendomi male. Lo accarezzavo con una mano e con l’altra tenevo il cell. Ero troppo eccitato e confuso da capire quando chiamarla e cosa dirle…lei intanto proseguiva il suo spettacolino. Liberò le tettone svettanti sull’addome piatto con i capezzoli turgidi e prese a tiarsi giu il vestito fino alle caviglie.Non portava le mutandine . Si sedette sul letto e quasi fosse in attesa prese a massaggiarsi le gambe , il seno stuzzicandosi i capezzoli. Non volevo fare la figura del pivellino e allora mi decisi a chiamare quel numero scritto sul pezzo di carta. Squillò qualche istante e dall’altro capo mi rispose lei :
:-“Finalmente ti sei deciso a chiamare”
io un po imbarazzato :-” beh si… dopo quello che ho visto stamattina al bar …era il minimo”
lei :-“ah bene solo quel che hai visto al bar?? e quello che hai visto ieri? e quello che stai vedendo adesso??”
aveva una voce fioca e sensuale… continuava ad accarezzarsi mentre con l’altra mano reggeva il cellulare all’orecchio
:-” ti piace lo spettacolino?? lo so che ti sei ammazzato di seghe in questi giorni …”
io :-“beh si… la guardo ogni sera quando rientra dal lavoro…”
lei :-” sei un cattivo porcellino…spiare nelle case altrui… dovrei denunciarti…” disse scherzosamente :-“e cosa ti piace di piu ??” mi sussurrò mentre sorridente si faceva ballonzolare un zizzona in mano…
io :” le sue tettone…” risposi
lei :” mmmm…e così vai pazzo per le mie tettone….beh io te le ho mostrate ora però perche non ti slacci il jeans e mi fai vedere tu ora il cazzone?”
il modo come lo disse e la sua voce mi mandarono in corto il cervello . Sbottonai il jeans , tiari giu la zip e mi mostrai in slip. Il mio uccello era durissimo : si vedeva chiaramente la cappella dura sotto la stoffa e le prime goccioline dell’eccitazione che la bagnavano un po…
lei” mmm …ma che bel bastone abbiamo li sotto… perchè non togli anche gli slip?”
eseguii subito , liberado il mio cazzo in tutta la sua lunghezza.
lei :-“mmmm…bello grosso e bello duro…scapellalo” dicendo questa parole cominciò a portarsi una mano verso la figa. Io strinsi il pugno intorno al glande e lo scappucciai completamente. Era rosso e umido , la sensazione di piacere ai primi su e giù fu straordinaria.
lei :-” mmm …si…mi stai facendo bagnare tutta… ho la figa fradicia per colpa tua…” la vedevo adesso giocare piu decisamente con il suo clitoride…:-” dai porcone , fatti una bella sega per me… lo so che hai una gran voglia” le sue parole adesso sembravano rotte dall’eccitazione e dal fiato corto. :-” si si… ecco” riuscii a balbettare io mentre con foga ora presi a segarmelo.. :- ” mmm dai…bravo cosi…spaccati il cazzo….mmmm….voglio vederti skizzare come un maiale” io avevo il cervello in tilt x quelle parole . La sega era furiosa : la cappella scompariva freneticamente nel mio pugno chiuso…il rumore liquido sempre piu intenso…le palle sempre piu grosse e vogliose. Lei cominciò a gemere:-” haaa siiii daiii cazzone sborra…. non ce la faccio piu sto per venireeee…” riusciva trasalita a sussurrarmi. Era come se attendesse il mio orgasmo che arrivò impetuoso sputando fuori fiotti di caldo sperma denso che si appiccicarono e colarono sui vetri della finestra.Sentii quella sensazione stupenda di quando si svuotano i coglioni. Lei appena mi vide venire si lasciò andare e fra i forti gemiti distorti del cellulare la sentii godere mentre si ficcava quasi tutta la mano in quella figa fradicia.. :-” aaahhh sssiiiiiiii…vengooo” la sentii e la vidi abbandonarsi sul letto chiudendo la conversazione al cellulare che lasciò cadere sul materasso annientata dal fiatone…
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