“Lo aveva invitato a cena nell’unico ristorante del posto, per conoscerlo meglio, parlare, sapere un po’ di più dello straniero…”
La Sera
Arrivata la sera, lei gli aveva dato appuntamento alle
otto, dato che l’aria era fresca e non c’era molto da fare in quel villaggio. Lo aveva invitato a cena nell’unico ristorante del posto, per conoscerlo meglio, parlare, sapere un po’ di più dello straniero. Lei si era preparata, non che ci volesse molto d’estate a vestirsi, ma era da tanto che non aveva un appuntamento galante, si sentiva su di giri. Si era fatta una doccia, messo l’olio sul corpo, ma contrariamente al solito,con maggiore lentezza, assaporando già in quei gesti un anticipo di corporeità che lei avvertiva già a livello mentale. Aveva scelto una gonna di seta indiana rosa, adornata da una bordura fatta di tanti specchietti colorati, con appese delle monetine, che facevano un lieve rumore quando lei si muoveva, sopra aveva abbinato una magliettina microscopica di cotone multicolore con prevalenza il rosa, traforata che lasciava intravedere il reggiseno, anch’esso rosa. Al momento di scegliere lo slip, aveva optato per il nulla, la nuda pelle liscia, che a volte d’estate indossava, la faceva sentire libera e bagnata. Lo sfregamento fra le grandi labbra le dava una sensazione di piacevolezza, di sensualità sua che pareva trasmettersi anche attraverso il suo viso,a coloro che la circondavano. Aveva spruzzato sul pube due gocce di profumo francese, che non usava tutti i giorni, ma quando si sentiva particolarmente sensuale. I sandali: quelli erano la sua croce e delizia, li sceglieva sempre col tacco a spillo, scomodissimi da usare in città, figuriamoci in un campeggio, ma non aveva resistito, ne aveva calzato un paio dorati con il tacco e il rialzo, erano tempestati di pietre dorate e la base era maculata. Insomma così vestita appariva una via di mezzo fra un’odalisca e una tigre all’attacco. Si era truccata anche un po’ perché non era molto brava in questo, giusto per dare un po’ di colore alla sua pelle che era già scura. Si erano avviati al ristorante, quando lo videro arrivare con una ragazza, non stava mai solo, c’era sempre qualcuno che gli ronzava intorno, ma la congedò, forse perché gliel’aveva già data o non aveva nessuna intenzione di dargliela. Si avvicinò a loro ed insieme andarono al ristorante. Lui indossava dei pantaloni larghi molto colorati, stile hawayano e una t-shirt, sandali ed appariva elettrizzato. Ordinarono: loro delle pizze, lui una bistecca con patatine, come i bambini, perché pare che le patatine non le mangiasse durante l’inverno. Lui masticava lentissimamente, aveva tagliato la bistecca in mille pezzettini, si vede che era un buongustaio, aveva messo del sale sulle patatine e le girava con le dita, esattamente come un bambino. Lei era vorace, quando mangiava sembrava non mangiare da un secolo, era rimasta contraddetta dai peperoni sulla pizza vegetariana, ma aveva mangiato lo stesso e chiacchierato. Avevano parlato del più e del meno, dei loro gusti in fatto di cinema, del nome di lui un po’ inconsueto. Poi si erano allontanati, lentamente, era ancora presto, avevano fatto una passeggiata nella pineta, lei gli aveva rivolto qualche domanda personale, ma lui si era mantenuto sempre sul vago. Arrivati davanti al camper,si erano seduti: gli uni di fronte all’altro; il marito l’aveva presa in braccio e le aveva messo le mani sotto la gonna, lei continuava a parlare indifferente, lui aveva infilato le mani nei pantaloni larghi. Ad un certo punto il marito le ordinò:-Spogliati! Lei cominciò a togliersi la gonna, non aveva nulla sotto, poi entrò nel camper e finì di spogliarsi sfilandosi la magliettina e togliendosi il reggiseno. Anche loro erano entrati, ma lei non osservò i movimenti, vide solo ad una distanza considerevolmente giusta un grosso membro già pronto da gustare. A lei piaceva sempre iniziare con il sesso orale, ma di solito, doveva lavorarlo, mentre lui faceva la stessa cosa con lei: la leccava. Quella sera il suo piatto preferito era già pronto e lei cominciò subito a gustarselo. Ma le sembrava di non sapere da che parte iniziare, avrebbe voluto infilarlo tutto in bocca, ma non era possibile, perché era troppo grande, continuava a succhiarlo, ma sentiva che rimaneva sempre qualche parte che non riusciva a fare sua. La sua ingordigia la faceva annaspare. Non sapendo che fare gli disse che voleva essere penetrata da dietro, in vagina e lui calzò il profilattico, mentre lei prendeva in bocca il membro del marito, che non era rimasto inerte, la stava accarezzando. Lui cominciò a darle dei colpi lenti, ma profondi, ma a quel punto, lei aveva perso il controllo di sé. Non si rendeva conto di quello che stava succedendo, era come in trance, sentiva che due uomini si davano da fare per soddisfarla e lei era in un’altra dimensione: quella del piacere, che voleva dare e ricevere. L’uomo non parlava: era come se fosse abituato a mantenere un distacco dalla donna, come se fosse al suo servizio: non emetteva alcun suono dalla bocca,era forse concentrato sul suo ruolo. Lei, dopo un po’ gli ordinò di mettersi sotto e lui lo fece, senza replicare. Era questa la posizione che lei abitualmente adottava da sempre, perché le dava maggior piacere, poteva muoversi come desiderava, fermarsi quando voleva e poi ricominciare. In questo modo riusciva a raggiungere diversi orgasmi: uno non le bastava, le sembrava di prendere l’aperitivo quando arrivava una volta sola. Lui cominciava ad avere caldo, nel camper l’aria non circolava e poi , forse ,era un po’ spaventato e sorpreso dall’evento. Allora lei accelerò i colpi, che già erano decisi per raggiungere il primo orgasmo. Si alzarono subito, uscirono all’aria aperta, lì non c’era bisogno di vestirsi, iniziarono a chiacchierare per conoscersi ancor meglio. Lei era un po’ contrariata, dall’aver dovuto interrompere così presto quella piacevole cerimonia. Era una donna senza peli sulla lingua, abituata a dire quello che pensava subito, senza riflettere e senza pensare alle conseguenze delle sue parole. Disse che non le bastava il sesso col marito, che voleva di più, desiderava provare sensazioni più forti e lo straniero cercava di capire quali fossero i gusti di lei. Si fece tardi ed andarono a letto, ma lei era ancora eccitata.
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