“Alberto fece finta di resitere, ma poi accetto e si allungò sulla sedia…”
Ho appena saputo della morte di Sylvia Kristel, voglio raccontarvi l’episodio di
cui fu ispiratrice.
Alcuni anni fa, allora diciassettenne, iniziai a lamentarmi perchè non c’era alcuna intenzione di organizzare delle vacanze al mare, allora i miei mi proposero di andare a Catania da mio cugino Alberto, studente al primo anno di medicina, ovviamente accettai di buon grado.
La prima settimana di permanenza, l’ultima di giugno, passo in allegria, la mattino mio cugino Alberto andava all’università e io facevo una puntata alla Playa, al pomeriggio lui studiava e io dormivo o guardavo la TV, alla sera per locali insieme ai suoi coinquilini.
Con la prima settimana di luglio i ragazzi andarono tutti via e io e Alberto rimanemmo da soli, non ci si annoiava, fine settimana puntata a casa e lunedì solita routine.
il venerdì della seconda settimana Alberto tornò felicissimo
-Ho preso 28, adesso due giorni di riposo, Calo’ ti andrebbe di restare a Catania e spassarcela? E per iniziare una bella cena con due bottiglie di Lancers- .
Detto-fatto, telefonata a casa e preparativi.
A fine cena eravamo con la lingua leggermente impastata ma ben vigili, feci la proposta di uscire, ma con scarsa convinzione e Alberto propose di guardare un film erotico che uno dei ragazzi teneva in collezione, ovviamente accettai la proposta.
Devo premettere che all’epoca non avevo alcuna esperienza con ragazzi del mio sesso, ma non disdegnavo di trastullarmi con i tappi dei flaconi vidal, ce n’erano di due misure ed il più piccolo aveva avuto modo di visitarmi soventemente, mentre il più grosso lo avevo preso raramente.
tornando alla serata, Alberto mi propose “L’amante di Lady Chatterly” appunto con Sylvia Kristel.
Fin dalla prima scena, quella in cui lei si eccita a guardare i muscoli del guardiano iniziai ad eccitarmi e complice l’abbondante vinello mi allungai su divano poggiando la testa sulla pancia di lberto che si allungo con le gambe sulla sedia, a causa dei movimenti, più o meno involontari, mi ritrovai a scivolare lentamente sino a ritrovarmi il pacco di Alberto sotto le mie narici, aspiravo profondamente ad ogno occasione.
Ad un tratto, nel momento in cui la Crystel si mette a cavalcioni dell’amante seduto a terra e poggiato d un albero, per via di un movimento di Alberto mi ritrovai con la guancia sul suo cazzo durissimo, non dicemmo nulla, ma continuammo a guardare il film, in verità io facevo dei piccolissimi movimenti per sentirlo meglio.
Non avevamo il coraggio di fare nulla.
Alla fine del film eravamo entrambi rosso peperoncino, e parlavamo balbettando, forse colpa del vino, o forse no.
Trovai la forza di dire che avevo bisogno di andare in bagno, mi ci recai col mio cazzo dolorosamente duro e li con una sega stupenda svuotai una sborrata che mi sembrò incredibile.
Al ritorno in soggiorno Alberto era andato in camera, unica traccia della sua permanenza un fazzolettino accartocciato sul divano, lo presi e mi accorsi che era umido, non resistetti, lo avvicinai al naso e aspirai profondamente, un buonissimo odore, non so cosa mi prese, ma aprii il fazzoletto e allungai la lingua, mentro lo facevo, con la coda dell’occhio ebbi l’impressione che una figura mi stesse osservando dallo specchio, mi girai ma non cera nessuno, buttato il fazzolettino, a letto.
Al mattino, era sabato, Alberto mi svegliò e così via alla Playa.
Ancora non eravamo in spiaggia che si sentì chiamare, erano due suoi amici Teresa, gran pezzo di figa ed il fidanzato Roberto, scambio di convenevoli e ci invitarono alla loro cabina.
Le prime ore trascorsero tra bagli e sole, ad un tratto sentimmo
– Basta Tere’ –
Teresa aveva la mania di spremere i brufoli al fidanzato e lui si era rotto.
Dopo qualche minuto di broncio, parlottarono per qualche istante e poi mi sentii chiamare da Roberto,
– Calogero, mi faresti il favore di sostituirmi sotto le grinfie spremi brufoli di Teresa? –
Feci una risata e mi resi disponibile.
Teresa passo un’ora a spemermi le spalle e la faccia, in certi momenti mi ritrovai con la testa sulle sue tette o con la faccia tra le sue cosce, ma senza poter fare o dire nulla.
All’una tornammo a casa e dopo una bella doccia mangiammo un’insalata, durante il pranzo Alberto mi sfotteva per via della spremitura dei brufoli e io risposi – ALbe’ sei geloso? ti sarebbe piaciuto che teresa ti facesse lo stesso trattamento?-
Dopo mangiato mentre sparecchiavo passai alle sue spalle e gli aprionai un brufolo sulla fronte ed iniziai a spemere brufoli, un po’ dalla faccia ed altri dalle spalle.
Alberto fece finta di resitere, ma poi accetto e si allungò sulla sedia.
Continuando a spremergli quelli sulla faccia, per trovare una posizione più frontale mi ci misi a cavalcioni e con piccoli movimenti mi sistemai sul suo pacco, lentamente mi ritrovai seduto sopra un palo sul quale iniziai a strusciarmi.
Ero eccitatissimo e dopo una quindicina di minuti ebbi bisogno di andare in bagno.
Dopo aver svuotato la vescica mi sciacquai col bidè e per calmarmi il prurito al culo mi passai un po’ di Leocrema e un po’ di balsamo per capelli ben in fondo al cuol con un paio di dita, asciugatomi tornai da Alberto che mi aspettava nella medesima posizione in cui lo avevo lasciato, ovviamente ripresi dalla medesima posizione che avevo.
Dopo qualche minuto il cazzo di Alberto aveva ripreso il turgore precedente e non resistetti a farglielo notare, – Albe’, il pensiero di Teresa ti crea qualche problemino –
-no, sei tu che standomi sopra rischi che ti impalo come la Crystel nel film di ieri –
– Prima dovresti essere capace di centrarlo – feci io provocatorio
e lui – Ringrazia che indossiamo i pantaloncini .
Come un flash, mi abbassai i pantaloncini e mi rimisi a cavalcioni, – .
Ovviamente continuai a strusciarmi sulle gambe e sul cazzo di Alberto che era sempre più duro, ma non si decideva, ad un certo punto mi alzai e andai a bere, tornando lo apostrofai
– Tanto non lo centri neanche se ti togli i tuoi pantaloncini –
a quelle parole si alzò e tolse i pantaloncini tornando a sedersi.
Io mi rimisi a cavalcioni e facendo finta di spremere e continuando a strusciarmi definimmo i termini della scommessa:
Alberto, mentre io spremevo i forungoli, avrebbe cercato di centrarmi il culo, io dovevo continuare a muovermi come avevo fatto sino a quel momento, accordo fatto.
Avevo iniziato a muovermi quando mi fermò
– Ma se io riesco cosa ci guadagno?
-Se riesci ti faccio un pompino, ma se non riesci entro 15 minuti, sarai tu a farlo a me –
accordo fatto iniziammo.
Io mi muovevo su e giù con una certa lentezza e Alberto ad ogni occasione dava colpi che a volte erano distanti. Un colpo dietro l’altro ed io che salivo e scendevo, facendo finta di spremere e strusciando il culo sul suo cazzo, ero eccitatissimo, dopo una decina di minuti decisi di aiutarlo e inarcando il culo mi offrii, sentii un colpo di cappella contro l’ano e l’anello allargarsi per far posto alla cappella, subito modificai la posizione e riuscii a farla uscire, – ce l’ho fatta, l’ho centrato –
ovviamente non accettai e Alberto si lamentò che se fosse stato lubrificato mi avrebbe rotto il culo, io sempre a cavalcioni gli misi due dita in bocca e gli dissi – bagnali con la saliva – e non appena lo fece le portai in culo, (non al, ma IN) per lubrificarlo, poi ripetei con della saliva mia e ripresi a muovermi.
Il gioco non poteva durare a lungo, dopo pochi secondi reinarcai il culo e mi avvicinai offrendomi, stavolta Alberto poggiò le mani sulle mie gambe trattenendomi e abbassandomi, d’un tratto sentii la sua cappella dilatarmi in culo ed entrare per almeno 5 cm, mi fermai fingendo una smorfia di dolore e dissi -Fermo, mi fai male, hai vinto, sei riuscito a centrarlo, pago la scommessa-
mi fermai e per almeno 5 minuti rimasi con la sua cappella infilata in culo, messo a cavalcioni si di lui e facendo dei piccolissimi movimenti, Alberto cercava di spingere, ma io lo fermavo fingendo dolore , dopo qualche minuto, scesi dalla posizione, andai a prendere dei fazzoletini imbevuti e dopo aver pulitto per bene il cazzo di Alberto lo presi in bocca.
Era la prima volta, aveva un sapore che ancora ricordo, iniziai a leccarlo, dando delle lunghe succhiate, con la lingua mi divertii a metterla tra cappella e pelle, cercai di infilarla nel forellino, insomma me lo gustai e nel medesimo tempo mi masturbavo, d’un tratto vidi le cosce di Alberto irigidirsi, mi sentii fferrare dalla testa e spingere il cazzo in fondo alla gola, riuscii a trattenerlo un po’ fuori e di colpo una quantità indistriale di sborra schizzarmi in bocca e fuoriuscirmi dai lati, fu un’esplosione di eccitazione e venni anch’io.
Non ingoiai nulla, ma mi assaporai quel buonissimo gusto.
Rimasi a terra, non riuscivo ad alzarmi, mi tremavano le gambe.
Alberto si alzò e si mise sul divano, per alcuni istanti rimanemmo in silenzio poi parlò -è stato bellissimo –
io risposi – anche per me, desideravo farti un pompino – si alzò e avvicinandosi a me disse – allora sono in svantaggio, io desideravo incularti- e abbassandosi mi baciò intrecciando la sua linga alla mia ancora impastata della sua sborra, quando si staccò gli dissi – se riesci a centrarlo di nuovo te lo faccio fare-
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.