“Decisamente più spaesata mia moglie…”
Cosa frena solitamente la decisione di provare situazioni intriganti, sperimentazioni erotiche di
coppia, lasciandosi alle spalle ansie, dubbi e imprevisti?
Cos’è che blocca i nostri istinti più reconditi, che sin dall’inizio dei tempi, fino alle prime civiltà coese come Greci e Romani, hanno da sempre fatto parte dello stile e dell’evasione naturale delle comunità?
Siamo una normale coppia della provincia di Milano. Bella, ma decisamente normale. Entrambe sotto i quaranta portati splendidamente, considerando la maggior parte di chi ci sta intorno. La prole, il lavoro e le difficoltà giornaliere che affliggono milioni di persone sono parte integrante della normalità menzionata.
La variante però, che ci differenzia rispetto alla maggioranza e ci accomuna con un numero sempre crescente di individui, è la visione un po’ più aperta di ciò che riguarda la sfera sessuale.
Non siamo per lo scambio e nemmeno sentiamo, fortunatamente l’ardente desiderio di tradimento che pervade molte coppie sopraffatte dai loro istinti. Posso dire con certezza che sia io che mai moglie siamo entrambe soddisfatti uno dell’altra, curiosi però per ciò che riguarda fantasia e un pizzico di trasgressione.
Dopo aver guardato e fantasticato per mesi su siti esibizionisti e scambisti, ci siamo decisi a contattare una coppia per condividere e scambiare sensazioni, provando situazioni maliziose, magari fino ad arrivare a “giocare” uno di fronte all’altro.
Dopo un po’ di tempo la ricerca si sofferma su due coniugi lombardi, con un epico nome, un po’ più maturi di noi, entrambe superata la cinquantina, ma a giudicare dalle fotografie ben tenuti, spiritosi e soprattutto con le nostre stesse limitazioni.
Spesso fantasticando, mia moglie mi ha sempre confidato che avrebbe preferito, se avesse dovuto, un uomo con qualche anno più, invece che un giovincello spregiudicato, e a giudicare dalle immagini la persona che si faceva chiamare Tristano, rientrava a pieno nel canone in quelle fantasie.
I suoi capelli brizzolati il fisico ancora longilineo e la buona “attrezzatura“ sul basso ventre facevano decisamente rientrare l’uomo nell’immaginario di quella porcellina di mia moglie, che con un sorrisetto malizioso mi disse: “però, messo bene il nonnino. Chissà come sarebbe……” per poi trasformare il sorrisetto in una fragorosa risata.
La cosa non mi lasciò indifferente, mischiando dentro di me sconcerto e eccitazione anomala, diversa dal solito.
Risposi subito a tono contrapponendo il solito triste machismo : “Ah sii. bè chissà come sarebbe una spagnola tra quelle tettone della sua compagna”; di tutta risposta sorridendo mi disse che l’ennesimo pensierino saffico era venuto anche lei, visto le dimensioni di quel seno prosperoso e invitante.
Mia moglie, oltre ad essere bella ed affascinate e con un culo da urlo, non ha dalla sua un grosso seno, questo forse l’ha portata spesso a fantasticare fantasie lesbo di ciò che avrebbe fatto nel caso si fosse trovata con la faccia tra due grosse mammelle.
Dopo aver contattato i coniugi per qualche sera tramite mail per affinare dubbi e titubanze decidemmo di sentirci telefonicamente, per una chiacchierata a quattro e definire finalmente dove e come si sarebbe svolto l’incontro.
Fu tutto molto spontaneo e divertente, Tristano e Isotta, questi i loro pseudo, si dimostrarono frizzanti e per nulla datati, inoltre desiderosi d’incontrarci, pur dimostrando di non esagerare. Così mi venne in mente che per aggirare il possibile imbarazzo del momento, avremmo potuto sederci intorno ad un tavolo giocandoci vestiti e fantasie erotiche nascoste, a strippoker.
La cosa trovò consensi da parte di tutti, e una volta accertata la loro genuinità, decidemmo di invitarli a casa nostra.
Dopo un quindicina di giorni arrivò l’atteso momento. Dal pomeriggio l’atmosfera cominciava a surriscaldarsi, facendo attenzione a non citare espressamente l’argomento, forse per non mostrare la frenesia e un pizzico di timore che ci permeava. Innegabilmente però era chiaro per entrambe sentire l’eccitazione salire man a mano che l’orario si avvicinava.
Intorno alle 22 arrivarono i nostri ospiti, dopo convenevoli e presentazioni con tanto di bottiglia di champagne posta al centro del tavolo su cui si sarebbero consumate le fantasie, ci sedemmo a scambiare inutili conversazione su percorso, traffico e altre futilità. Tutto ciò che non riguardava il vero motivo per cui ci trovassimo lì, era palesemente superfluo, e lo si leggeva chiaramente su i volti di tutti i partecipanti.
Per uscire dall’empasse dissi esplicitamente di accomodarsi e prendere ognuno il proprio posto per il gioco. Abbassai le luci per creare atmosfera, ci disponemmo in modo speculare al fine di trovarci il proprio compagno/a di fronte e i “concorrenti” su entrambe i lati.
Tristano dal vivo non aveva disilluso quello che mia moglie aveva percepito, e compiaciuta mi fece il solito sorrisetto malizioso, dal canto suo, non smetteva di toglierle lo sguardo di dosso, soffermandosi appena possibile sulle linee delle natiche messe in risalto da una gonna nera che le fasciava splendidamente la sua bella silhouette.
Fortunatamente anche Isotta, era ben tenuta anzi a differenza delle fotografie faceva trasparire tutta la sua femminilità nonostante avesse una decina d’anni più di mia moglie.
Al di sotto di un completino rosso, con spacco vertiginoso, facevano bella mostra delle calze a rete rigorosamente nere. Forse una combinazione po’eccessiva, ma che rendeva ottimamente l’idea e il motivo per cui fosse lì. In alto poi la vista non era da meno, la scollatura mozzafiato metteva in risalto quello che di sicuro svettava come pezzo forte, due tette davvero grosse, credo una quarta abbondante, il tutto incorniciato da capelli neri, riccioluti, che adornavano un viso solare e spiccatamente mediterraneo.
Stavolta fui io che feci la smorfia a mia moglie, la quale mi aveva sorpreso più volte, cercare di sbirciare tra la esplicita scollatura. Isotta sia accorse dell’interesse, d’altra parte esposte com’erano difficilmente qualcuno avrebbe potuto fare diversamente e fece chiaramente capire di apprezzare, sistemandosi più volte il decolté in modo vistoso.
Il gioco cominciò e le prime vestizioni a scivolare via con un pizzico d’imbarazzo, poiché chiunque avrebbe dovuto togliere l’indumento in piedi, in bella mostra davanti a tutti, furono la camicetta bianca di mia moglie e la parte superiore del vestitino di Isotta. La prima per la poca conoscenza pokeristica, la seconda, penso, per non essere da meno nell’attirare sguardi bramosi da parte dei presenti.
Io e Tristano col susseguirsi del gioco, ci impegnammo fin tropo chiaramente nel sbagliare il più possibile, per non rimanere, a differenza delle signore, coperti fino al collo.
Ed allora ecco che in poco tempo tra una risata e l’altra, un bicchiere di champagne e sguardi che traboccavano eccitazione ci ritrovammo tutti più o meno in mutande. Le regole prevedevano che le donne non avrebbero potuto considerare calze e affini come indumenti da barattare, così da far alzare sensibilmente la temperatura del salotto alla vista di mia moglie col reggicalze che tratteneva una balza di pizzo nero sovrastante il nylon che inguainava le sue splendide cosce. Il tutto poco sotto al perizoma che spariva semi nascosto tra i suoi magnifici glutei. Dall’altra, Isotta rispondeva con le sue esplicite autoreggenti a rete che anticipavano poco più su, un piccolo tanga completamente di pizzo.
Noi maschi, ormai in boxer, non potevamo altro che gustarci quelle due splendide visioni e trattenere a stento l’istinto di toccarle. Tristano teneva spesso la mano al di sotto del tavolo poggiata sul cazzo, con la quale si toccava ogni qual volta vedeva il fondo schiena di mia moglie spuntare per piccole porzioni fuori della seduta .
Da lì a poco anche reggiseno e perizoma di entrambe le signore scivolarono sul divano mettendole in condizione di non poter andare avanti, lasciandole nude tranne che per calze e accessori vari come da accordi, una visione a dir poco divina !
Fu a quel punto che Isotta propose….uno STRAPPO alla regola per continuare e per rendere ancora più piccante la partita, disse:
“Perchè non sopperiamo alla mancanza di indumenti con… azioni, naturalmente entro certi limiti” si affretto ad aggiungere, sorridendo.
Ci furono sguardi indistinti per assimilare la novità, ma visto che finora tutto era filato liscio nel divertimento e compiacimento generale non ci furono obbiezioni.
Ecco però che si verificò il primo momento cruciale, mia moglie si trovò ad avere ancora una volta la posta più bassa tra le carte, mentre Tristano con un full si assicurava quella più alta. A quel punto avrebbe dovuto riscuotere il premio lui solo, con le nuove regole.
Lei mi guardò disorientata, in fondo non ci aspettavamo di spingerci al di fuori della coppia, ricambiai lo sguardo cercando di rassicurarla anche se mi sentivo confuso tra ansia e eccitazione, potei aiutarla ben poco, considerando che i limiti proposti poco prima erano tutt’altro che definiti.
Fu Isotta nuovamente ad interrompere il disagio e dissipando le incertezze disse : “cronometro un minuto, nel quale in modo…manuale pagherei il…conto…a mio marito, ti sembra accettabile ?”
Mi moglie ci pensò un solo istante, dopodiché, forse complice la sana rivalità femminile e il prenderci gusto per la situazione venutasi a creare, sicura di se annuì, si avvicinò delicatamente al vincitore, il quale scostò leggermente la sedia dal tavolo, così da permettere agli altri una visione più ampia di ciò che sarebbe avvenuto.
Stavolta fu lei a guardarmi e a rassicurarmi, tutto era sotto il suo pieno controllo. Distolse lentamente lo sguardo dal mio e infilò la mano tra le mutande di Tristano facendola scivolare lentamente partendo dalla pancia. Con molta calma e tranquillità la vidi abbassare l’elastico per mostrare bene a tutti la sue dita decise armeggiare con un pisello che per la prima volta dopo molti anni non era il mio. Duro, vissuto, usurato forse da anni di scopate, lungo nella norma, ma decisamente tozzo e largo, comunque piacevole come novità !
Lui ebbe un sussulto quando sentì stringere delicatamente la cappella, per poi vedere la mano proseguire fino alla base del membro. Una ritmica danza manuale faceva da sfondo ad una atmosfera surreale. L’aria era altamente surriscaldata, che non potei fare a meno di toccarmi, estasiato da quella inedita situazione. Le sensazioni cominciavano a definirsi dentro di me, a delinearsi in quello che potevo percepire come gelosia e una strana eccitazione… molta eccitazione, come mai provata prima.
Decisi di lasciarmi andare per godere a pieno di quello che ormai non era più solo una nostra privata fantasia.
L’azione di mia moglie era decisamente uno spettacolo anche per me che non ne ero il beneficiario diretto, magnifico vederla godere a sua volta come una troia, compiaciuta e soddisfatta per l’eccitazione che stava regalando ad ognuno dei presenti
Vidi Isotta tenere sbadatamente l’orologio con una mano, mentre con l’altra alternava il massaggio ai suoi grossi seni con quello del clitoride che faceva capolino tra la sua folta peluria.
Tristano si riprese dal momento idilliaco e quasi meccanicamente allungò la mano finalmente su quei tanto agognati glutei. Ora la visione contraddittoria che si presentava, nella sua piacevolezza, era quella dell’ospite seduto nel mio salotto avvinghiato al culo di mia moglie e lei in piedi quasi al suo fianco con la mano serrata sul cazzo. Compresi da un mugolio della mia compagnia, che dopo un avido massaggio alle chiappe le dita dell’uomo s’insinuarono da dietro attraverso la peluria, fino a trovare la fica fradicia di umori, inebriato dal vederla godere la lasciai che si spingesse fino a dove avrebbe voluto.
L’uomo accortosi della sua accondiscendenza la strinse ancora di più, allungandosi verso l’alto per attaccarsi con le labbra ai capezzoli turgidi. Nonostante avesse almeno un paio di misure in meno di Isotta, la sua bocca passava avidamente da una seno all’altro facendo chiaramente apparire tutto il suo sfrenato apprezzamento.
Una voce interruppe quella surreale atmosfera:
“Il minuto è proprio terminato” disse Isotta.
Tornati all’improvviso tutti alla realtà, vidi i contendenti che si distolsero rimanendo qualche secondo inebetiti, fino a recuperare ognuno la propria seduta originale. Poi Tristano mi guardò come a scusarsi per quelle reazioni quasi incontrollate, al quale risposi con un cenno che era tutto a posto. Mia moglie invece evitò di guardarmi, forse per uno strano senso del pudore, ma fui io ad insistere mandandole un bacio svolazzante aggiungendo: “Però, che spettacolino ci avete regalato”. E mi girai a trovare consensi da parte di Isotta, la quale aggiunse: “Proprio eccitante, per essere solo all’inizio”. E scoppiò in un’altra risata.
A questo punto la mia bella e….abilissima moglie, si girò sorridendomi e mi chiese sottovoce: “Hai apprezzato” gli risposi positivamente in modo neppure tanto velato.
Riprendemmo con le carte che scorrevano veloci sul tavolo, quasi bramosi di sapere a chi sarebbe toccato questa volta. Anche lo smistamento adesso appariva superfluo, per quelle sensazioni vissute poco prima. Ora la fortuna però sembrava volermi assistere, mi entrò subito un tris. Adesso volevo poter vincere io. Vedere mia moglie con un altro mi aveva eccitato come non mai, ora però volevo essere egoisticamente solo io l’oggetto delle attenzioni. Cambiammo le carte, ovviamente ne chiesi due, e distrattamente seguivo gli altri. Mi accorsi solo di una mossa un po’ maldestra di Tristano che a fine mano si rivelò più chiara. Fece in modo che non avesse nulla, forse equiparare la situazione precedente o per lasciar campo libero agli altri, borbottando qualche falsa giustificazione.
Non acquisì nulla di importante con il cambio carte, ma il mio tris d’assi mi dava abbastanza tranquillità nell’essere il prescelto. Calammo i punteggi sul tavolo e davvero la fortuna mi stava sorridendo, questa volta Isotta sembrava proprio avere il punteggio più basso. Così la mia dolce e piacevole vendetta si sarebbe consumata perfettamente. Avrei avuto la mia soddisfazione come uomo e come marito, pensavo!
Isotta, scostò la sedia e fece per raggiungermi, guardandomi compiaciuta e soddisfatta per consumare a sua volta…. voglia e vendetta.
Ma fu mia moglie questa volta con voce sorpresa ad intervenire dicendo : “Anch’io ho fatto tris”. Tristano si sporse a controllare e confermò sghignazzando. Controllai a mia volta, in fondo non poteva altro che farmi piacere che avesse vinto anche lei, ma mi resi conto che il suo era un tris di Re, ed io l’avevo d’Assi. Quindi aggiunsi : “Il mio ha un valore superiore però”. Mi guardò divertita ma palesemente delusa, per il semplice fatto di non avere vinto.
Isotta che nel frattempo era già di fronte a me in tutta la sua porcaggine, con indosso solo le autoreggenti e i suoi meloni a portata di mano, mise tutti d’accordo dicendo che non era un problema e avrebbe potuto prendersi cura di entrambe contemporaneamente. Tutto il mio corpo sembrò inebriarsi a quella magnifica e inaspettata affermazione. Decisamente più spaesata mia moglie. Isotta la rassicurò e decise di farsi trasportare liberamente dagli eventi, visto l’inaspettato ma piacevole esito vissuto precedentemente. Ci fece accomodare entrambe sul divano, molto vicini, accostati spalla a spalla.
Cercò in modo superfluo, la complicità del marito il quale posizionò la sedia proprio di fronte a dove si sarebbe consumato il pegno, per non perdersi un solo istante dello spettacolo.
Si avvicinò a noi molto lentamente, prese la mia mano destra e se la portò sul seno sinistro, contemporaneamente prese quella sinistra di mia moglie e l’appoggiò sul suo seno destro!
Si lasciò sedere usando come appoggio le nostre due ginocchia. Adesso eravamo noi a palpare e massaggiare quelle tette bramate e desiderate sin dai primi contatti.
Vidi mia moglie eccitatissima, palesemente estasiata come me, nell’avere trasformato fantasie in realtà.
Isotta cominciò a dondolarsi avanti e in dietro così da strofinare la sua fica bagnata su entrambe le nostre rotule.
Si protese verso di noi fino ad infilare la mano tra le cosce di mia moglie, mentre con l’altra cominciò a masturbarmi. La visione surreale di ciò che avevo davanti mi rese terribilmente felice, girandomi notai il viso madido di sudore della mia mogliettina. Cercai la sua bocca, ci avvinghiammo in bacio intenso, consci di vivere un’esperienza unica. Ancora con le bocche serrate e le lingue incontrollate sentii mancare il peso ed il contatto con Isotta, la quale senza fermare la sua azione si protese in avanti fino a mettere i suoi capezzoli tra le nostre labbra. Avidi di piacerete continuammo inserendo e avviluppando quelle morbide protuberanze. Stavo proprio godendo come un porco e mi faceva godere ancora di più vedere e condividere mia moglie in quel modo.
Isotta scivolò lentamente verso il basso fino ad inginocchiarsi per terra. Certi di un’altra delle sue azioni ad effetto, continuammo a baciarci e lasciammo scorrere gli eventi
Si portò leggermente più vicina al mio ventre e chiese a mia moglie con aria furba : “Posso ? ”
A quel punto interrompemmo il bacio e vidi quest’ultima farle un cenno di approvazione, continuando a penetrarsi da sola. Isotta spalancò la bocca e fece sparire la mia cappella al suo interno. Calda, umida…la sua bocca vogliosa succhiava il mio cazzo con voracità. Ripresi a baciare mia moglie per poi passare a mordergli i capezzoli. Con la coda dell’occhio mi accorsi avvicinarsi Tristano al nostro trio, stanco dal menarselo in solitario. Non avevo ne tempo ne voglia di interrogarmi su cosa sarebbe successo e continuai a ciucciare i capezzoli di quel piccolo e delizioso seno che conoscevo perfettamente.
L’uomo avanzò posizionandosi al fianco di sua moglie, continuando a masturbarsi mentre la guardava la spompinarmi.
Nemmeno il tempo di abituarmici e ci fu l’ennesima alternanza di emozioni, Isotta arrestò la sua bocca, sfilò lentamente il mio cazzo e mi disse sorridendo: ”Un po’ per uno….. no?”
Frastornato non capì cosa alludesse quell’esperta puttana, ma mi fu tutto più chiaro quando apri le cosce di mia moglie e s’insinuò dentro con la faccia. Nessuna resistenza, nemmeno psicologica, ormai da parte della mia compagna si contrappose all’evento.
Ancora una volta riuscì a sorprenderci lasciando inalterato il piacere comune.
Tristano approfittò dell’enorme piacere che sua moglie stava dando alla mia e cominciò a strofinargli la cappella sui seni. Mia moglie in preda all’orgasmo cercò il mio pisello prima con la mano e poi con la bocca. In pieno piacere dopo aver goduto e gustato anche il nuovo cazzo che le si strofinava addosso decise di agguantarli entrambe contemporaneamente. Una nuova e sconvolgente, eccitantissima visione si presentava davanti ai miei occhi. Vedere mia moglie con due cazzi tra le mani e la testa di Isotta che la leccava la fica era davvero irresistibile tanto che sentivo il mio sperma salire sempre di più.
Notai il compagno di gioco avvicinare continuamente la cappella dai capezzoli al viso di mia moglie, la quale nell’enfasi sembrava apprezzare.
Certo che non avrei resisto ancora molto, la baciai e la esortai a fare quello che palesemente assatanata si tratteneva dal fare: “….Prendiglielo in bocca” gli dissi.
Sciolta da quell’ultimo freno inibitorio accolse in bocca il cazzo di Tristano, continuando con l’altra mano a masturbare anche me.
Impossibile andare oltre, feci appena in tempo a sollevare il ventre e ad avvicinarmi in direzione della fica dove la lingua di Isotta, accolse la sborrata ripulendo sapientemente cappella, e gli umori di mia moglie.
Pochi Istanti dopo sentii con un gemito anche Tristano esplodere, vidi la mia compagna posizionare il getto in corrispondenza del suo seno, e l’abbondante colata bianca le inondò le tette.
Sfinito mi lasciai cadere al suo fianco, ci baciammo dolcemente in quella surreale atmosfera.
Un pò assonnati ci accorgemmo che i nostri ospiti si stavano già rivestendo, desiderosi come noi di farsi un bagno e tornare alla propria intimità. Ci salutarono, invitandoci a non perdersi di vista. Isotta non si smentì quando abbozzò che la prossima volta avremmo potuto alzare la posta. Stanchi per poter replicare dopo quel turbinio di emozioni ci infilammo sotto la doccia.
Una volta a letto ci baciammo teneramente senza dire nulla. Poco dopo mia moglie mi disse: “Finiamo quel che abbiamo lasciato incompiuto?”; come avrei potuto dirgli di no!
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