“Era bello ma volevo un contatto più diretto…”
Epthameron
Epthameron, “che nome strano”, dissi a Virginia, la mia migliore
amica. “Mica tanto. Se ci pensi bene …decameron dieci giorni, epthameron sette giorni, anzi sette notti. Dai venite anche te e Giulio, sarà divertente. Sette giorni e sette notti liberi di fare sesso, di scambiarci i maschietti e altro”. Sì, era una crociera scambista a bordo di un elegante Yacht, appunto l’Epthameron.
L’idea, più che altro mi incuriosiva; da diverso tempo parlavamo di un’esperienza scambista completa Giulio ed Io. Tranne qualche accenno fatto con Virginia ed il marito, tipo toccatine, qualche bacetto, palpatine di tette e di sedere, balli un po’ avvinghiati, non avevamo avuto il coraggio di fare il passo decisivo Virginia e Claudio avevano avuto un paio di esperienze complete e aspettavano da noi il passo decisivo. Virginia insistè. “Dai è un’ottima occasione per lanciarvi, non trovi?”
Di lì a pochi giorni prendemmo la decisione di aderire e un sabato di fine giugno ci presentammo all’imbarco insieme ai nostri amici. Ad attenderci a bordo dello yacht una splendida ragazza bionda. Vestiva una mini mozzafiato, una camicia bianca aderente che metteva in mostra uno splendido seno. E non portava reggiseno. Accanto una ragazza mora, anch’essa molto bella, vestita con un semplice tubino nero, scarpe nere col tacco, orecchini di perle. Altri membri dell’equipaggio, quattro uomini, ci sarebbero stati presentati in seguito.
Oltre a noi si sarebbero aggiunte altre quattro coppie. Sistemati che fummo nelle rispettive cabine, l’interfono ci avvisò la prossima partenza dopo di che l’equipagio ci avrebbe atteso nel salotto grande di coperta per il brindisi di benvenuto.
Arrivammo in coperta, nello splendido salotto tutto bianco, fiori dovunque, tavolini con bevande e stuzzichini. La hostess che ci aveva accolto era in topless. Magnifica. L’altra ragazza, la mora, indossava un semplice grembiulino bianco e…basta.
Il resto dell’equipaggio, i maschietti, tutti in bermuda e a torso nudo. Tutti e quattro proprio niente male.
La hostess, si chiamava Jasmine, ci offrì il rinfresco e ci delucidò sulle “regole” della crociera. Le signore avrebbero alloggiato nella cabina assegnata per tutta la durata della crociera mentre i signori uomini avrebbero alloggiato ogni giorno in una cabina diversa in modo da facilitare gli scambi. Questo per cinque giorni. Il sesto e settimo giorno sex party nei due salotti di bordo aperto a tutti, ospiti e personale. “Volendo potete lasciare aperte le porte delle vostre cabine se volete farvi raggiungere da altre coppie per incontri più intriganti. Buon divertimento a tutti”.
“Ora signore se volete ritirarvi nellevostre cabine assegneremo ai vostri accompagnatori lo schema delle sistemazioni. Ah dimenticavo, per le signore è gradito il topless.”
“Wow che programma” mi disse Virginia in un orecchio. Parlottando con le altre donne ci avviammo verso le cabine. Cenammo nello splendido salone sottocoperta, serviti dalla ragazza mora (vestita del solo grembiulino ) che gli uomini seguivano con lo sguardo quando si girava. Aveva un culo splendido, ovviamente scoperto. Tutte le signore in topless e tutte abbastanza ben messe.
Ritirati che fummo nelle rispettive cabine fui raggiunta dal mio compagno per una notte. Riccardo.
Bel ragazzo, biondo non molto alto ma ben proporzionato.
“Ciao” Mi porse una rosa. Un gesto che non mi aspettavo e che me lo rese immediatamente simpatico.
“Complimenti, sei bellissima. Che bel seno! E che bel tutto il resto“ disse compiaciuto.
Gli andai incontro offrendomi. Mi abbracciò, ci baciammo poi, delicatamente, mi accompagnò verso il letto. Mi tolse gli slip “Mi piace molto come ti sei acconciata i peli. Mia moglie è completamente rasata; non è che mi dispiaccia, ma sentire un po’ di pelo mi eccita”. Aprii le ben bene cosce per agevolare la…visione. “che bellissima fica hai. Perfetta, piccola, ben disegnata, uno spettacolo. Ora sentiamo che sapore ha Oh scusa come ti chiami?”
“Giada” “Caspita, un nome che è tutto un programma” “ Come sarebbe?” “ Sai, nella Cina di qualche secolo fa alle ragazze che si sposavano si regalava “il libro da capezzale” che dava tutte le istruzione per essere perfette a letto. In quel libro la fica viene chiamata “la porta di giada” e la tua “porta” è un vero gioiello”.
Cominciò a baciarmi e leccarmi tutt’intorno alla fica senza mai toccarla veramente. Era bello ma volevo un contatto più diretto. Continuò a giocare con la lingua intorno alla passerotta finchè mi spinsi verso di lui. Sentii la sua bocca poi la lingua sul clito. Provai brividi di piacere. Leccando mi carezzava e stringeva i seni, pizzicando i capezzoli. Poi morse delicatamente il bottoncino e venni come una collegiale alle prime esperienze.
Ripresami cercai il suo cazzo. Bello, liscio e regolare come un fallo di gomma, e anche abbastanza importante. Aveva anche un buon sapore: sapeva di mare. Ora era abbastanza eccitato; si staccò con delicatezza, mi venne sopra e con un perfetto e morbido colpo di reni, mi penetrò.
Mi aprii tutta a lui poi lo avvinghiai con le gambe. Prese a muoversi dolcemete , lo sentivo , era forte duro e profondo. Mentre venivo scopata così dolcemente sentii dei sussurri: mio marito e la moglie di Riccardo erano entrati nella nostra stanza e ci guardavano. L’organizzazione aveva disposto le cose in modo che ogni sera ci fossero coppie incrociate. Elena, la moglie di Rick stava facendo una lenta sega a Giulio mentre ci guardavano. Se ne accorse anche Riccardo e allora prese a scoparmi con più veemenza. Eccitato, Giulio fece appoggiare Elena ad un tavolino e la montò alla pecorina. Non credevo che lo scambio potesse essere così eccitante. Sentii Rick venire dentro di me. Non sussultò, non aumentò il ritmo come faceva mio marito. Semplicemente scaricò il suo cazzo . Avvertii i suoi schizzi caldi, intensi. Venni anch’io ma molto blandamente; intanto Giulio ed Elena gemevano e mugolavano come gatti e vennero . Giulio dette gli ultimi colpi facendo oscillare e sbattere le tette di Elena contro il tavolino. Quando Riccardo si riscosse e scivolò fuori di me, gli altri due erano scomparsi. Andai in bagno e quando tornai vidi che il buon Rick si era assopito. Mi avvicinai, sussurrai il suo nome ma non Rispose. Dormiva beato.
Un po’ delusa e ancora carica di libidine, uscii dalla cabina. Avevo indosso solo lo slip del bikini. Sbirciai con discrezione nelle altre cabine mentre mi dirigevo in coperta. Nella cabina accanto erano in quattro sul letto. Una donna sopra un uomo, un altro dietro, probabilmente infilandole il culo per una classica doppia penetrazione, la seconda donna distesa, manipolata dalle mani di entrambi i maschi.
Altre cabine altre scopate e pompini e gemiti e io salii in coperta.
Raggiunsi il salotto bianco dove l’equipaggio al completo beveva, chiacchierava e ascoltava musica.
La mora, Rosita, spagnola, era completamente nuda così come i due marinai. Gli altri due, il cuoco e il comandante, in slip.
Jasmine mi si avvicinò e mi baciò sulla bocca.
“Benvenuta cara”. Rimasi piacevolmente sorpresa per quell’accoglienza. Seduta che fui sul divano si accoccolò ai miei piedi, mi tolse con grazia lo slip e cominciò ad accarezzarmi la fica. Teneramente, prima giocò un po’ con i peli, intrecciandoli fra le dita, poi scese e con un dito, percorse tutta la fessura che si stava inumidendo. Giocò ancora un poco e mi penetrò prima con un dito , subito dopo con due e ancora con tre. Mi sfuggì un gemito di piacere. Sfilò le dita e cominciò a baciarmi prima sui peli e poi sulla e dentro la fica.
Il cuoco, un egiziano leggermente scuro di pelle e dai lineamenti belli e aristocratici le si avvicinò dietro e dal movimento di Jasmine capii che l’aveva penetrata, non sapevo se dentro la fica o nel culetto.
Si avvicinò uno dei marinai e spinse il suo grosso e nodoso cazzo nella mia bocca. Si avvicinarono anche gli altri, Rosita che si mise ad accarezzarmi il petto e il comandante che montò Rosita. L’altro marinaio si masturbava gurdandoci.
Il tutto avveniva in una atmosfera tenue quasi misteriosa, con i nostri corpi argentei illuminati solo dai raggi della luna.
Jasmine si staccò da me lasciando il posto al marinaio che smesso di masturbarsi mi ficcò il suo attrezzo nella fica ben lubrificata da Jasmine. Ci raggiunse anche Rick che forse voleva riprendersi la sua compagna di quella notte.Il marinaio tolse il cazzo dalla mia fica che fu riempita subito da Rick, per metterlo in bocca a Jasmine.
Avevamo formato un gruppo niente male: tre donne e quattro uomini. Mentre Rick mi pompava ,con forza stavolta, il marinaio mi riempì la bocca di sperma. Non me l’aspettavo e per poco non vomitai. Tossii un paio di volte e sentii lo sperma che mi colava sui seni. Rosita me lo spalmò accuratamente sulle tette. Quando venne l’egiziano, nelle fica o nel culo di Jasmine, si scatenò un godimento a catena. Venimmo tutti quasi contemporaneamente eccitati gli uni dagli altri.
La seconda sera lo scambio incrociato fu con una coppia di Genova. Lei alta , bionda, occhi azzurri, veramente bella; lui moro, alto magro molto simpatico e con un uccello spropositato. Ci chiesero se potevamo stare un po’ tutti e quattro assieme e non facemmo obiezioni. Andammo nella loro cabina. Monica indossava una mini sottoveste molto eccitante, Giulio era già nudo. Io con delle culotte celesti, Antonio in slip.
Parlammo un poco poi Antonio mi si avvicinò mi baciò un seno e invitò Giulio a spogliare la moglie. Giulio si avvicinò a Monica da dietro, le sfilò la sottoveste mentre le infilava il cazzo, ormai eretto, tra le natiche. Antonio mi spinse sul letto e senza togliermi le mutandine ma semplicemente scostandole mi impalò sul suo bastone di carne. Non che avessi preso molti cazzi in vita mia ma quello fu sicuramente il più grosso. Mi faceva anche un po’ male ma cercai di posizionarmi al meglio per agevolare la scopata che partì con affondi da spadaccino. Giulio mi guardava sempre più eccitato e spinse sull’acceleratore e entrò nel culo di Monica
“Ahi ahi mi spacchi, fa piano. Non sono abituata a farmi inculare” “Sta troia a me lo rifiuta sempre” disse Antonio. “Dai, poi lo do anche a te ma prima fai il servizietto Giada”. Successe. Mi aprì il culo e sentii un dolore lancinante. Mi piaceva essere inculata ma Tony era veramente grosso. Godettero tutti tranne me.
La terza notte il mio compagno sarebbe stato Claudio, il marito di Virginia, la mia amica cui sarebbe toccato il mio di marito. Quando Claudio entro im cabina mi trovò vestita con un baby doll fumè molto ma molto arrapante come mi disse. Mi guardò compiaciuto e ”Giada tesoro, è da quando ti conosoco che aspetto questo momento. Finora mi sono trattenuto ma stanotte ti farò sentire le campane“.
Mi prese per mano, mi fece sedere sul letto e cominciò ad accarezzarmi le cosce. Poi i fianchi fino al seno. Mi prese la mano e la portò sul suo gonfiore. Ci abbandonammo a carezze e baci in un preliminare lunghissimo. Passammo poi ad un 69 sdraiati di fianco. Sentivo la sua lingua in perlustrazione nella fica mentre io assaporavo il suo attrezzo. Passò in rivista tutte le piegoline della fica per poi fermarsi sul clitoride. Finalmente, entrambi impazienti, mi girò bocconi sul letto e mi infilò da dietro. Mi baciacva il collo, dietro le orecchie, la schiena, aumentando il mio desiderio. Ma io lo volevo davanti, volevo sentire il suo peso sulla fica, volevo avvinghiarlo con le gambe, volevo stringermi a lui con forza. Mi girò, mi penetrò di nuovo e mi portò ad uno sfinente orgasmo.
Più tardi disse” Se andiamo nella mia cabina, possiamo vedere Virginia e Giulio, così, poi al nostro ritorno a casa potremo fare un bel quartetto senza più problemi” “Sì sì andiamo a vedere che fanno quei porcellini”.
Virginia stava cavalcando Giulio, ci guardò, sorrise e ci invitò sul letto. Assistemmo al suo orgasmo, poi tutti appagati cominciammo a parlare dei futuri incontri a quattro.
Le altre due sere rimasi sola in cabina con i maschietti di turno. Assaggiai ancora due nuovi cazzi, niente di speciale ma uno dei due mi scopò ben cinque volte. La mattina dovet ti metetre la passera al fresco nel bidè per farla riprendere un po’.
E venne la sera del party nella sala comune. Otto donne e dieci uomini. C’era infatti, l’equipaggio al completo.
Tutte le donne in topless e debbo dire che era un vero campionario di belle tette. Luci soffuse, musica d’atmosfera, tanti divani e, complimenti all’organizzazione, una ciotola piena di preservativi. Non volevamo diventare un deposito di sborra.
L’ambiente cominciò a scaldarsi, si formarono le prime coppie e si videro i primi cazzi inguainati.
Cominciò il festival delle scopate. Gli slip cominciarono a volare sul pavimento, le risate e il parlottio si cominciò a trasformare in gridolini e gemiti. Poi si sentì un ansimare diffuso, un sommesso sbattere di corpi che fottevano. Fui presa da due forti mani che si strinsero sui seni. Fui spinta gentilmente in avanti e riempita da un cazzo lungo e vigoroso. Inchinandomi trovai un cazzo pronto per la mia bocca. Vicino a me Virginia. Dal labiale capii…” Mi sta aprendo il culo come una mela. Mi fa male, ma mi piace, che porcona che sono” Vidi coppie sdraiarsi sui divani, altre in piedi, altre donne venivano scopate sui tavolini. Non avevo mai visto una tale sarabanda di scopate . Andò avanti fino a notte inoltrata. Mio marito lo vidi solo di sfuggita, un bacetto e via a infilare nuove fiche. Fui montata ben più di dieci volte ma non tutte le volte si concluse con orgasmi. Un cazzo entrava, usciva poi un altro, un altro ancora, in bocca, in fica e anche alcuni in culo. Pian piano alcune coppie si ritirarono nelle rispettive cabine. Rimanemmo in poche, Virginia, Jasmine ed io e quattro o cinque maschietti. Rosita servì alcuni rinfreschi poi andò adormire. Mi si avvicinò il comandante e “ ancora non ho avuto il piacere della tua fica, posso?” Mi stese su un divano , mi fece voltare e via nel culo. Lo sentii fino in gola tanto era grosso e lungo e, nonostante l’attività serale, ancora bello duro. Giulio e Claudio stavano facendo un bel sanwiches con Jasmine. Andai a letto sfinita ma sazia di cazzo come non mai.
La sera seguente il party fu più contenuto. Ormai tutti avevano scopato tutti. Si chiacchierò molto, ci scambiammo indirizzi per futuri piacevoli scambi di vedute.
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