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Scopare al bar

“Dopo poco lancia un urlo e si agita tutta come percorsa da una scossa elettrica…”

Come tutte le mattine, anche oggi sono andato al bar presto, a
bere il caffè e comperare le sigarette per la giornata. Il bar è gestito da due donne, madre e figlia, con le quali ho un rapporto molto amichevole, ma che non hanno mai destato il mio interesse sessuale. Stamattina però, entrando, ho trovato una novità molto carina. Le due signore stanno per andare in vacanza, ed hanno assunto per questo periodo una supplente. Una donna piccolina, capelli castani, occhi pure. Un seno piccolo ma molto ben fatto e un culetto rotondo tutto da palpare.
Non vi annoierò con i preliminari, passando subito al sodo. Dopo aver fatto amicizia con Mirella (questo il nome della supplente) chiacchierando con lei, sono arrivato qualche sera dopo poco prima dell’ora di chiusura.
“Mi daresti ancora qualcosa da bere Mirella? Vedo che stai mettendo a posto…”
Lei mi sorride, mi guarda con aria da furbetta e mi chiede cosa voglio.
“Dammi una birra piccola… col caldo che fa ho una sete bestiale.”
Lei mi prepara la birra, me la serve al bancone.
“Scusa, ma mentre bevi metto a posto così finisco prima” Al bar c’ero solo io. Avevo studiato bene la situazione.
“Senti Mirella, se vuoi ti do una mano. Così si finisce ancora prima…”
“Sei gentile” dice lei “Mi sistemeresti i tavolini di fuori per favore?”
Eseguo … lascio la birra al bancone, vado a dare una sistemata e in men che non si dica tutto è a posto. Torno dentro, sorseggio un poco di birra e chiedo se ci sia ancora qualche cosa da fare.
“Beh, se hai proprio voglia di lavorare ci sarebbe da mettere a posto qui dietro il bancone…”
“Ai suoi ordini, signora” rispondo. Lei si mette a ridere e io mi fiondo dietro al bancone insieme a lei.
Sto mettendo in ordine, quando lei prende uno sgabello e mi dice:
“Devo salire qui per mettere a posto una cosa… mi tieni per favore? Ho sempre paura di cadere…”
Lei sale. È vestita con un abito leggero che lascia intravedere le sue forme. Io la prendo per i fianchi… mi trovo il suo culo proprio davanti al naso. In quel momento l’uccello mi diventa duro all’istante e non posso fare a meno di darle una palpata. È più forte di me. Non so che reazione aspettarmi…
“Ehi … mi fa lei … ti avevo detto di tenermi, non di palparmi …” ridendo, ma senza sottrarsi alle mie mani.
“Cosa vuoi farci Mirella … l’occasione fa l’uomo ladro…”
e mi avvicino, dandole un bacio sul culo seguito da un morsettino delicato. La sento gemere e sento il suo culo che si appiccica alla mia faccia. Infilo una mano sotto la gonna e salgo verso l’alto. Arrivo a toccare le mutandine e lei, per tutta risposta, piega leggermente le ginocchia per facilitarmi. Scosto il tessuto con un dito, sento le grandi labbra socchiuse. Percorro tutta la fessura dal basso verso l’alto mentre la sua figa si schiude come un fiore. Arrivo al clitoride, che titillo col mio dito mentre lei comincia a muovere il bacino e a gemere, poi torno indietro e le infilo tutto il dito nella figa, che ormai è già completamente bagnata.
“Aaaahhhhhh ….adesso cado davvero … fammi scendere ti prego … vieni con me in cucina …. Aspetta solo un attimo”
La lascio scendere. Lei prende una chiave, chiude le porte del bar e si fionda in cucina, insieme a me. Non ci vede nessuno.
“Ho voglia di cazzo … fammelo vedere ti prego … da quando non sto più con mio marito ne ho sentito la mancanza.”
E così dicendo mi tira giù i calzoni, fa uscire il membro dalle mutande e se lo infila in bocca leccandolo e succhiandolo come se fosse il migliore dei gelati. Il mio cazzo già duro adesso sta per scoppiare. È veramente brava a fare pompini.
“Alzati” le dico . La prendo e la metto seduta sul bancone. Metto una mano sotto la gonna e le sfilo le mutandine. Poi esploro con le dita la calda fessura … un lago. Mi piego in avanti e infilo la faccia in mezzo alle sue gambe, in quel boschetto di peli castani. È bagnatissima. Lei appoggia la schiena alla parete, allarga le gambe il più possibile tenendosi le ginocchia con le mani. Dopo poco lancia un urlo e si agita tutta come percorsa da una scossa elettrica. Mi prende per la nuca e mi incolla la faccia alla figa mentre scuote il bacino. La mia faccia è piena dei suoi umori. Da tanto miele che esce sembra mi stia pisciando in faccia.
“Scopami ti prego … riempimi la figa … dammi tutto il cazzo… sfondami la figa …”
io non mi faccio pregare. Mi rialzo, appoggio la cappella alle grandi labbra completamente aperte e con un colpo deciso faccio scomparire il cazzo fino alla radice in quel caldo lago di piacere. Lei comincia a muoversi come un’ossessa mentre io rispondo ai suoi colpi affondando il cazzo che vedo uscire e rientrare nella sua figa bollente. Mentre la scopo come una furia lei urla frasi sconnesse…
“Scopami porco … sfondami la figa… vengooooo …. Siiii … ancora …. Dammi tutto il cazzo … scopami l’utero … un’altra volta …. Siiiii vengo ancora …”
Mirella sta venendo a ripetizione, e ormai tutto il bancone è bagnato dei suoi umori. Il mio cazzo è completamente fradicio, e duro come il marmo.
Mentre continuo a pomparla con una foga inusitata, sento la sborra salire dalle mi viscere…
“sto per venire …” le dico
“Riempimi tutta… voglio la tua sborra nell’utero” e io continuo, muovendomi sempre più veloce finché sento il cazzo contrarsi e sputare fuori tutta la sborra che i miei coglioni potevano contenere. Lei emette un rantolo, si scuote ancora. È venuta di nuovo.
Mi accascio su di lei, sfinito, e lei mi mette le mani sulla nuca, carezzandomi.
Mi rialzo, dopo un po’, la guardo carezzandole il viso e la bacio. Il cazzo è sempre duro, sempre dentro la figa.
“Erano mesi che non scopavo più sai … “ mi dice. “è stata un’esperienza fantastica.”
“Anche per me Mirella. E spero che non sia l’ultima.”
Lei mi guarda con una luce negli occhi.
“Domani sera avrò ancora bisogno di aiuto… Se sarai bravo alla fine ci sarà un bel premio per te.
Hai impegni?”
“Sì … ho promesso di aiutare una bella cameriera a mettere a posto il bar. E lei mi ha detto che se l’aiuto bene alla fine ci sarà un bel premio.”

La sera successiva mi ripresento puntuale all’ora di chiusura, senza però farmi vedere. Mirella sta sistemando, e sembra avere la faccia un po’ delusa perché fino a quel momento non sono arrivato.
“Buonasera …” le dico “ha bisogno di una mano?”
Lei mi sorride.
“Pensavo che non venissi stasera”
“A venire c’è sempre tempo …” nel frattempo mi ero avvicinato a lei avevo stampato un bacio in bocca, con tutta la lingua.
Per tutta risposta, lei mi aveva messo la mano sul pacco, già duro.
“Ho voglia di sentire la tua sborra calda dentro di me … voglio essere scopata subito … voglio il tuo cazzo. Oggi non ho pensato che a quello e ho dovuto masturbarmi quattro volte…. Ho la figa tutta bagnata….”
Era proprio vero: mentre parlava le avevo tirato su la gonna: era senza mutandine. Era bagnatissima.
Eravamo dietro al bancone, con le porte del bar aperte. Lei mi ferma, si tira giù la gonna, va a chiudere tutto, spegne le luci e torna da me nella quasi completa oscurità. Si spoglia completamente nuda, si inginocchia e comincia un pompino da favola. Mi lecca il cazzo come un gelato, prima la cappella, poi scende fino alla radice e va più oltre: le palle e il buco del culo. I miei occhi si sono abituati all’oscurità e vedo i contrasti delle sue forme. La tiro su, la faccio sedere sul bancone, le allargo le cosce e comincio come un forsennato a leccarle la figa, che è già un lago di umori. Prima il clitoride, poi le grandi labbra, infilando la lingua quanto mi è possibile.
Lei urla, geme, si scuote tutta. Poco dopo si squassa tutta:
“Vengo …. Godooooo …. Siiiii … leccami la figaaaa ….mmmmmhhhhh “ e riversa nella mia bocca una quantità di umori, che bevo avidamente. Mi tiene ferma la testa contro la sua figa.
Il mio cazzo nel frattempo sta letteralmente scoppiando così mi alzo e senza preavviso glielo infilo tutto in un colpo solo. Lei si avvinghia ai miei fianchi con le cosce e si spinge in avanti, per prenderlo fino in fondo.
Ancora una volta viene, bagnandomi il cazzo e creando rivoli che colano lungo le mie cosce e sul bancone del bar.
Io sono al limite della resistenza … con un urlo, le inondo la figa di sborra e mi accascio su di lei. Nello stesso momento lei ha un altro orgasmo, che la scuote tutta, dalla punta dei capelli alle unghie dei piedi.

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Lui & Lei

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