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Quella volta con Piero

“Io intanto ti accarezzo e ti sbaciucchio la bocca ancora umida del mio sperma dicendoti che sei il mio bel puttanone…”

L’altra sera avevamo invitato a cena Piero, il figlio ventenne dei nostri
vicini di casa che l’anno scorso avevo cresimato dietro insistenza dei suoi genitori che conoscevo da quando si erano interessati per farmi acquistare l’appartamento in cui ora vivo con la mia Raffa.
Piero è un gran bel ragazzo alto e muscoloso, ma molto timido che dal primo giorno che conobbe la mia donna ha avuto occhi solo per lei e Raffa lo ha sempre stuzzicato e messo in imbarazzo ogni qualvolta si faceva aiutare a portare la spesa o restava sola con lui.
Quella sera, quando dopo cena ci sedemmo a prendere il caffè in salotto Lei si andò a sedere vicino a lui facendo in modo che la gonnale risalisse fin quasi all’inguine mentre aveva slacciato il nastrino del suo top per mostrare ancora di più il solco dei seni.
Piero non sapeva dove guardare e cercava di fare l’indifferente chiacchierando con me quando ad un tratto Raffa metendo il broncio lo fece girare verso di lei dicendogli: “sei proprio maleducato, io sono qui vicino a te e tu invece di parlare con me continui a discutere con Leo”, così facendo fece scivolare la mano sulla patta dei pantaloni toccandolo e stringendolo mentre diceva col suo fare più ingenuo “guarda com’è grosso questo muscolo, quando vai in palestra fai sollevamento pesi anche con questo?”. Piero mi guardò imbarazzato ma io sorridendo gli dissi stando al gioco: ha ragione Raffa deve essere un muscolo che fa parecchi esercizi falle vedere se davverò è grosso e duro come sembra”. Fu così che si aprì lentamente i pantaloni tirando fuori il suo cazzo mentre Raffa lo afferrava subito fra le mani mormorando: “ohh com’è grosso” e pian piano si chinò su di lui piazzandoselo vicino alle labbra, mentre io le dicevo:dai prendilo in bocca fagli vedere quanto sei brava, fallo godere”.
Come fosse in preda ad una specie di raptus, subito afferrò senza esitazione il suo menbro iniziando a sbocchinarlo.Lo sento gemere di piacere mentre lo lavora ben bene succhiandogli ad una ad una le palle grosse e pelose per poi risalire lungo l’asta, insalivarlo ben bene e risucchiarselo nella profondità della sua gola. Intanto io mi alzo avvicinandomi a loro e le slaccio la gonna facendogliela scivolare lungo le cosce assieme alle mutandine dicendole:”dai fai vedere tutte le tue cose che è da tempo che Piero le desidera”.
Il giovanotto continuando a gemere senza alcun ritegno e persa ogni timidezza le afferra ad un tratto la testa fra le mani dicendole con voce strozzata: “dai, dai… sto venendo si… bevimi si cosi bravaa” e le schizza in bocca tutto il suo sperma che Raffa manda giù senza perderne neppure una goccia. Subito le mette una mano sul sedere continuando a venirle il gola comme se pisciasse e le dice: “dio quanto sei bella”. Mentre è ancora impegnata a mandar giù tutto quel latte inizio a stringermi a lei facendole sentire il mio cazzo fra le pacche e subito mi accorgo che spinge il sedere verso di me per sentirlo maglio, per prenderlo. Sentivo il mio bastone crescere sempre più contro di lei mentre le mia mani che frugavano nella sua fica già si impiastricciavano tutte del suo piacere. Mentre col suo cazzo in mano che cercava di far tornare subito duro gemeva di piacere come una vacca alle sensazioni che le mie dita immerse nel suo ficone fradicio di umori le davano,ed al mio cazzo che pian piano le penetrava nel culo risalendo su, sempre più su nel suo sfintere, Piero le accarezzava le spalle e le titillava i capezzoli.
A quel punto mi accorsi che Raffa era ormai completamente partita, aveva una voglia pazzesca di porcate mentre si sentiva invasa, bramata, posseduta e non riusciva a trattenere lamenti di piacere, ancor più quando iniziai a sussurrarle all’orecchio: “lurida sporcacciona, stai godendo come una porcellona, finalmente sei riuscita a provare il cazzo di Piero ora devi solo fartelo infilare dentro e farti riempire del suo fresco e giovane sperma” e continuando a lavorarle la fica con le mani: “godi, godi ancora, piscia tutto il tuo piacere, fammi sentire quanto sei porcella”. La faccio rimanere attaccata a me fino a quando non le ho vomitato nell’intestino fino all’ultima goccia di sperma e soltanto a quel punto mi sollevo dalle sue cosce per baciarle avidamente le labbra ancora umide della sborra di Piero.
Intanto le mani di Piero si danno sempre più da fare, diventano sempre più intraprendenti.
Le toccano il corpo le palpano la fica e l’ano intrufolandosi nei suoi buchi
Nel frattempo io continuo a baciarla in bocca succhiandole tutto lo sperma che ancora ha sulla lingua per poi risputarglielo in gola assieme alla mia saliva.
Eravamo ora stesi per terra sul folto tappeto con Piero che continuava a stringerla e ad accarezzarla prendendole le tette fra le mani e stuzzicandole i capezzoli che andavano facendosi sempre più turgidi,facendole nel frattempo sentire fra le cosce il suo cazzo che andava facendosi di nuovo duro e che si scontrava col mio che continuavo a baciarla.
Presa tra due fuochi, ci lasciavi fare abbandonandoti a noi e partecipando con tutto il tuo essere.
Ad un certo punto miscostò da lei facendola ritorvare con le spalle a terra mugolante di piacere mentre Piero sopra di lei le allarga le cosce e si prepara a penetrarla.
Vedo il suo cazzo sulle labbra della fica fradicia di umori che cominciava a fare pressione
“Fottila” gli dico “sbattiglielo tutto dentro”
“Fottimi” lo inciti tu spingendoti verso di lui
Fu un attmo, e con un secco colpo di renilo vedo introdursi dentro di te facendoti urlare di dolore e di gioia.
Impalata da quel giovane cazzo, non capivi più niente, provavi solo godimento oltra la gioia di sentirti finalemente posseduta, penetrata
“Si siicontinua così” gli dicevi “continua che mi fai godere… si ohh come godo, che sborrate mi fai fare”.
Con gli occhi chiusi ti lascia andare mentre il mio cazzo ti accarezzava le labbra
Lo ci afferri con tutte e due le mani portandotelo alla bocca mentre mi dici: “ti piace eh porco vedere Piero che mi fotte?” ed io di rimando: “si, si fatti fottere puttanella di merda”.
Per un attimo vedo e sento il suo corpo irrigidirsi per il dolore della penetrazione quando Piero comincia ad andare avanti e indietro nella sua fica con ritmo sempre più frenetico per poi trasmettere a me tutto il piacere che ti dona ciucciasndomi voluttuosamente le palle e il cazzo fino a raggiungere un bestiale godimento nel momento in cui Piero col suo enorme cazzo entra tutto dentro di te facendotelo rialire fino alo stomaco
Ecco, cosi… ohhh ti sta riempiendo tutta, vedo lo sperma scorrerti copioso lungo le cosce, ti sento godere, continuare a godere mentre anche io vengo assieme a voi nella tua bocca avida e calda.

Appena ci fummo scaricati io restai disteso accanto a te mentre Piero col cazzo che a poco a poco si ritirava restò su di te accarezzandoti e dicendoti: “sono felice, sei la mia maialina”.Io intanto ti accarezzo e ti sbaciucchio la bocca ancora umida del mio sperma dicendoti che sei il mio bel puttanone.
Intanto Piero, fattosi empre più sfrontato, col cazzo che stava rizzandosi di nuovo allunga una mano verso di noi dicendomi:” ora tocca a me e prenderla in quel magnifico sederino che si ritrova”.
“Serviti pure” gli rispondo mentre già un brividodi piacere percorre il corpo della mia Raffa al pensiero di prenderlo in culo da Piero e sentire al tempo stesso il mio cazzo di nuovo tosto penetrarle le la fica umida ed appiccicosa
Piero la fa girare in moda da stare lui sotto e lei sopra di lui.
Adesso finiremo quello che abbiamo cominciato le dice Piero facendola cavalcare sul suo cazzo che in quella posizione doveva arrivarle sicuramente fin quasi nello stomaco.
Le sue tette gli sbattevano in faccia mentre lui sotto di lei lavorando di bacino la pompava aggrappandosi alle sue pacche che cercava di allargare ancora di più.
Veniva come una fontana quando ad un tratto la tenne bloccata su di lui col suo cazzo che vibrava dentro di lei e spalancandole al massimo le cosce mettendo in evidenza il foro palpitante del suo ficone mi disse, come fosse lui il padrone: “dai infilaglielo dentro che la riempiamo come un uovo”.
Per un attimo Raffa si irrigidisce cercando di divincolarsi dicendo non… no tutte e due insieme no, ma io mordicchiandole i capezzoli con Piero che la tiene ben ferma le dico: “stai calma troiona, lasciati andare” e subito le faccio sentire il mio bollente bastone risaliere su per le ovaie.
Subito cominciai a pomparti mandadoti a sbattere sul cazzo di Piero che si incuneava sempre più nella tua ampolla anale.
Entrambi dentro di lei, cominciammo a a muoversi all’unisono.
Invasa dappertutto chiavata nello stesso momento davanti e di dietro perse il senso della realtà, ed era tanta la foia che avevi che ogni botta era un gemito e gli orgasmi ormai non li contavi più.
Intanto stretta tra i nostri corpi accaldati ed ansimanti continuavi a dimenarti ed a mugolare di piacere come impazzita nell’oscenità di quella immensa orgia.
Eri uno spettacolo, ti sentivi solo una gran viziosa vogliosa solo di godere
Stretta fra noi impazzivi di piacere contorcendoti ed urlando persa nel delirio dei sensi mormorando: “si… che bellooooo ohhhh come mi piace si dio che meraviglia mi sento tutta penetrata…… tutta invasaa”
In preda ad un desiderio travolgente assapori l’oscena sensazione di nostri due cazzi che riempiendoti si toccavano dentro di te attraverso il sottile velo di carne che li separava quasi masturbandosi a vicenda
Posseduta contemporaneamente ti sentivi trafitta come una farfalla e continuavi a vibrare di piacere come una foglia venendo in continuazione.
“Avanti” ti incitiamo continua a pomparti
“avanti troia fa in modo di farci venire contemporaneamente”.
La festa e il godimento continua fino a quando non ci senti irrigidire e la sborra irromperti nel culo e nella fica trascinandoti in un altro orgasmo sconvolgente da fasrti quasi svenire
SUrlo infoiato “si sii… vacca troia fottuta così si ti riempio tutta tuttaaaa… ti sfondo baldracca” mentre Piero ti stringe sempre più forte a se dicendoti “fammi sentire come godi dimmi che ti piace avere in culo il mio cazzo mentre sei impalata su tuo marito
E tu: “si siii ohhh… come me lo sento tutto dentro il culo ohh si come godo ooh se godooo….. impazzisco di piacere non smettete” e poi rivolta a me:”senti la mia fica come à tutta bagnata di piacere come freme attorno al tuo cazzo, sborrate insieme luridi porci riempitemi la pancia e il culo del vostro seme”
Accelleri il movimento del bacino per farci sborrare contemporaneamente fino a che non senti il culo e la ficaa che si riempiono di lava bollente quasi in contemporanea.
Ora sei tu stessa a scostarti da noi per rovesciarti sulla schiena spalancando le cosce per offrirti di nuovo alle nostre voglie al nostro possesso.
Adagiata sul soffice tappeto,ti ritrovai così in un groviglio di pelli lisce e odorose, accarezzata, lambita, succhiata e alla fine di nuovo penetrata, posseduta e goduta da mani gentili ed esperte da bocche golose ed avidi cazzi lunghi durissimi ed instancabili.
Sembri essere diventa un autentico oggetto di piacere, uno strumento di godimento non una donna
Ti facciamo sentire solo una puttana, una femmina impaziente di dare e ricevere piacere senza remore ne tabù.
“Mio dio” continui a gemere “AH AHH oh ohhh dio che bello vengo vengo Oh si… avanti ancora… ancoraa cazzoni FOTTETEMI CHIAVATEMI TUTTA.
Aahgghh, che bellezza”. Gridi come un invasata: “su sfondatemi penetrami
Si spaccatemi in due coi vostri cazzi d’acciaio”
Continui a farfugliare parole senza senso a lamentarmi di piacere
“Tuttto dentro, spingi ancora muoviti non smettere… Avanti bastardi datevi da fare, riempitemi, fottetemi tutta che sono la vostra puttana che sono qui per farvi godere”
Continuiamo ad alternarci su di te a fare su e giù stringendoti i fianchi dicendoti “tieni…tieniiii ti piace eh? Avanti muoviti continua a fare la maiala che ti riempio tutta di sborraaaa… ahhh ne ho un casino da schiaffarti nel culo” mi dice Piero che adesso te la ha messo nel culo.
Continuiamo così fino all’alba ritrovandoti alla fine abbracciata a Piero mentre io ti lecco la fica fino a prosciugartela.
Alla fine senza dire neppure una parola, come se tutto quello che avevamo fatto durante la notta fosse più che normale cominciammo ad andare nel bagno per sistemarci.

Disclaimer! Tutti i diritti riservati all’autore del racconto – Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell’autore.
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Trio

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