“Le sorprese non erano finite; entrarono Marina e Claudia abbigliate da resuscitare un morto: Claudia con pantaloncini jeans aderentissimi e sgarbatissimi, …”
Gran parte del pomeriggio era integralmente trascorso nell’occupazione più gradevole che
mai si fosse vista; “fare sesso, mi correggo, un buon sesso di gruppo” . Tra una cosa e l’altra ci eravamo dimenticati di avvisare Valentina ed Antonio *(“UNA COPPIA COME TANTE ALTRE” part 3 e 4). Senza perdere tempo, ci mettemmo al telefono e li invitammo a cena . Avvisammo Claudia e Fulvio e ci precipitammo da buoni padroni di casa al supermercato per fare la spesa. Arrivati tutti e quattro in prossimità del market, Claudia e Marina iniziarono a fare una vera e propria sfida su quello che si sarebbe mangiato per cena. Solo al sentirle sia a me che a Fulvio ci venne l’acquolina in bocca . Dopo un oretta era tutto ok, avevamo le nostre buste della spesa piene ,straripanti di qualsiasi ben di Dio. Tornammo precipitosamente a casa dove ognuno di noi si prodigò come poteva , al buon fine dell’iniziativa . Per rendere la serata più intrigante, ci guardammo bene dall’avvisare le coppie di amici delle relazioni intime intercorse sia con gli uni che gli altri. Ufficialmente , eravamo un gruppo di amici in vacanza che si ritrovava per una cena assieme. Ognuno di noi fece la sua parte, il tocco finale per la decorazione della tavola, con tanto di segnaposti e vari vasetti di fiori, sparsi qua e là, fu assolta egregiamente da Fulvio. Non passò molto tempo che sentimmo il campanello suonare Valentina e Antonio erano arrivati; mentre le nostre consorti si stavano preparando, li ricevemmo noi due; lei in splendida forma, un pochino abbronzata , con una minigonna da sballo che le fasciava i fianchi evidenziando le splendide chiappe tonde e sode ed un toppino aderente , indossato senza reggiseno che lasciava scorgere i grossi capezzoli. Simile visione alzò notevolmente la temperatura provocando strani movimenti nel bassoventre sia mio che di Fulvio. Le sorprese non erano finite; entrarono Marina e Claudia abbigliate da resuscitare un morto: Claudia con pantaloncini jeans aderentissimi e sgarbatissimi, che lasciavano scorgere palesemente le parti intime delineando la fisionomia della vagina e scoprendo sul retro le due belle chiappette: per finire una camicetta bianca completamente trasparente che metteva in mostra le due belle e piccole tettine con capezzoli all’insù annodata sopra l’ombelico. Marina aveva finalmente indossato un vestito vintage acquistato anni or sono dello stilista Paco Rabanne originale anni 60’ pagato una tombola presso un atelier di moda della capitale. Una sorta di maglia di metallo tipica delle creazioni anni 60 , da indossare senza biancheria intima, praticamente immettibile, pena l’arresto immediato per oltraggio al pudore. Le tre dee si muovevano sinuose tra noi lasciando dietro di loro tra noi comuni mortali, un alone di inebriante profumo e di lussuria. Dopo qualche chiacchiera e le dovute presentazioni, ci mettemmo a tavola , non staccando mai gli occhi di dosso dalle tre grazie (Grazia Graziella e Grazie al Cazzo come si dice a Roma).Finito di cenare, ci adagiammo sui divani ed iniziammo una piacevole conversazione. Personalmente non vedevo l’ora di prendere Valentina e dopo averla lentamente spogliata di ogni indumento, entrare finalmente nel suo caldo corpo sprizzante di voluttà. Pensavo in ugual modo, a chi si sarebbe scopato per primo, la mia bella e sensualissima mogliettina., chi le avrebbe fatto cadere il bel vestito in terra lasciandola come mamma l’aveva fatta. Durante le mie divagazioni erotiche, mi accorsi che l’atmosfera era cambiata, le donne avevano preso in mano la situazione, Claudia dopo essersi aperta completamente la camicetta, si era cimentata in una serie di effusioni a favore di Valentina; le due donne zitte zitte si regalavano sensuali carezze e baci appassionati. Marina per non essere da meno, si alternava nel succhiare i capezzoli alle due donne. Noi tre come tre coglioni eravamo spettatori di un’ esibizione di altissima carica sessuale, che si stava consumando proprio sotto i nostri occhi increduli. Come impietriti , un poco per la sorpresa, un poco per la gioia iniziammo lentamente a liberarci degli indumenti per raggiungere le donne in preda all’estasi. Fummo ammoniti di non interromperle e ci pregarono di pazientare per un pochino. Mentre le guardavamo dimenarsi e baciarsi con cupidigia, iniziammo tutti e tre contemporaneamente a toccarci il, cazzo a distanza ravvicinata dalle nostre mogli. Le donne, esseri profondamente superiori, avevano accelerato i tempi scuotendoci da tutte le nostre paure e tabu. Osservavo la bravura di Marina nel leccare la clitoride con lenti ma efficaci movimenti di lingua, percepire il piacere che le donne provavano nell’accogliere la sua linguetta nel loro sesso. Lo show durò molto tempo nel quale le posizioni cambiarono ,fino all’epilogo : le tre donne messe a triangolo si leccavo al fica a vicenda smaniando come delle ossesse. Ci avvicinammo solo nel momento dell’orgasmo, quando esauste urlarono all’unisono di piacere. Erano venute tutte tre assieme. Presi i miei due amici e li portai verso mia moglie, la quale uno alla volta ingoiò i nostri cazzi; due pompatine ad uno e subito dentro un altro; altre due pompatine ed un altro ancora , così per un bel po’. Fui proprio io ad interrompere il carosello , facendole prendere due cazzi contemporaneamente dentro la bocca e ( un sogno che avevo nel cassetto da diverso tempo) per la serie non c’è due senza tre, la brava mogliettina si ingoiò persino il terzo. Visione paradisiaca, mia moglie con tre e dico tre cazzi in bocca; sarebbe stato meraviglioso sborrarle tutti in gola e riempirla di sperma. Purtroppo non fu così, le altre donne reclamarono la loro razione di cazzo. Mio malgrado Valentina si buttò a braccia aperte verso Fulvio, era stata folgorata dalla sua esagerata virilità; non è facile trovare un cazzo lungo oltre 25 cm (un cavallino) per sua fortuna era solo lungo e non largo altrimenti l’avrebbe rotta. Nonostante tutto, quando lo appoggiò sul suo buchetto del culo e lo spinse fine in fondo, la povera Valentina divenne paonazza in volto emettendo un urlo misto tra piacere e dolore. Nell’assistere all’impalamento della moglie, Antonio si diresse verso Marina e prendendola per i fianchi dopo averla messa a novanta gradi o meglio alla pecorina, senza indugio alcuno, le infilò il suo grosso cazzo nel culo fino a sbattere i coglioni contro le cosce. Non rimanevo che io; presi la testa di Claudia e me la portai in prossimità del cazzo, senza replicare la donna spalancò la bocca accogliendolo tutto dentro di se: sentivo le sue labbra carnose aderire attorno al mio cazzo ed andare su e giù fino a toccarmi le palle completamente irrigidite da tale goduria: percepivo la sua linguetta roteare con movimenti concentrici precisi,attorno alla mia cappella infuocata di piacere. Purtroppo la bravura della donna nei manicaretti orali era fuori da ogni schema ; fatto fu, che non riuscendo trattenermi , un poco per la situazione , un poco per quello che vedevo affianco a me e diciamolo soprattutto per la maestria della mia amante, non ci volle molto per eruttare tutto il mio piacere liquido nella bocca della bravissima ed espertissima pompinara. Non passo molto tempo che vidi uscire il lungo cazzo di Fulvio dal culo di Valentina per schizzarle tutto il suo piacere sulla schiena e tra le chiappe. L’ultimo fu Antonio che uscito dal culo(culo per modo di dire, sembrava più un cratere lunare ) di Marina come un tappo dello champagne dalla sua bottiglia dato la sua enorme cappella, preferì spruzzarle il seme nella bocca facendole fare, dato la quantità , dei gargarismi di sperma . Eravamo tutti soddisfatti, come cenetta ed inizio serata non era stata male ed eravamo solo all’inizio , la notte era ancora giovane e noi avevamo ancora molta voglia di divertirci….. fu allora che a Marina venne l’idea…
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