“Ero completamente bloccata dalla paura e dalla vergogna, ma non riuscivo a controllare l’eccitazione che mi aveva preso…”
Mi chiamo Stefano e mi piacerebbe sapere se sono riuscito ad eccitarvi
con i miei racconti, così se sono stati di vostro gradimento non esitate a scrivermi alla mia mail: [email protected]
Tornando a casa, senza che io facessi domande, Roberta mi racconto’ come era iniziata la storia con Susan e perche’ l’aveva assunta.
“Quando Susan si e’ presentata all’appuntamento per ottenere il posto, ho deciso subito di non assumerla” racconto’ mia moglie, “era troppo bella e tu sai quanto sono gelosa; comunque per non essere maleducata, ho ascoltato le sue referenze, le ho fatto compilare il modulo dei dati e le ho spiegato che cosa avrebbe dovuto fare; prima di andare Susan mi disse che aveva frequentato un corso di pubbliche relazioni e mi diede una videocassetta che secondo lei avrebbe dimostrato le sue capacita’. Infilai subito la cassetta nel videoregistratore e iniziai a guardare la cassetta in sua presenza.
Sul video apparve il volto di Susan, piu’ bella che mai, che si presentava: “Mi chiamo Susan Brith, sono nata a Berna il 14 gennaio 1965..” Dopo pochi secondi di visione, Susan spalanco’ la bocca e sussurro’ disperata: “Oh no! Ho sbagliato cassetta…”
Sul momento non capii e guardai avanti.
“Ho venticinque anni, sono alta un metro e settancinque, peso sessanta chili, le mie misure sono: Seno 98, vita 60 e fianchi 86”
Non capivo bene cosa centrassero le misure corporee con le pubbliche relazioni. Guardai Susan e mi accorsi che era diventata rossa come un pomodoro. Intanto sul video l’inquadratura si allargava fino a mostrare l’intero corpo di Susan completamente nudo, era seduta su di un tavolo di cristallo, le gambe spalancate, con una mano si massaggiva delicatamente la figa, mentre con l’altra accarezzava un grosso fallo di cristallo con all’interno una piccola lampadina accesa. Sul primo momento pensai:
“ma quarda questa quant’e’ troia” e mi venne l’istinto di cacciarla fuori.
Non so perche’ non lo feci e rimasi a guardare come ipnotizzata, quel cazzo luminoso che si faceva strada tra le labbra rosa della figa di Susan. Non mi era mai capitato di eccitarmi per una donna, ma in pochi secondi di visione avevo gia’ tutte le mutandine bagnate e non riuscivo a staccare gli occhi da quel sesso che venina spalancato e illuminato fino in fondo da quel fallo grosso come un braccio.
Rimasi immobile e zitta per alcuni minuti e altrettanto fece Susan, mentre il ritmo della masturbazione della ragazza sul video si faceva sempre piu’ veloce. Susan probabilmente intui’ che mi ero eccitata, mi si avvicino’ sinuosa, mi prese la mano e appoggiandosela su di in seno duro come il sasso, mi chiese con un sospiro:
“L’hai mai fatto con una donna?”.
Non risposi e rimasi immobile, anche se tremavo leggermente dalla paura e dall’eccitazione; Susan continuo’: “Vedrai, e’ un’esperiena meravigliosa!”.
Cosi dicendo mi infilo la mano sotto la gonna, abbasso’ le mutandine e infilo’ due dita nella mia fessura agitata muovendole ritmicamente. Poi disse con un sorriso malizioso: “Pero’, sei gia’ tutta bagnata” e si porto’ alla bocca le dita lucide del mio umore, succhiandole delicatamente, quindi in pochi istanti si spoglio’ completamente. Le chiesi con voce roca di chiudere a chiave la porta e staccai il ricevitore del telefono, poi rimasi immobile senza sapere cosa fare. Ero completamente bloccata dalla paura e dalla vergogna, ma non riuscivo a controllare l’eccitazione che mi aveva preso. Susan era veramente bellissima, molto piu’ che in video, si muoveva come una leonessa, e mi guardava come chi sa di averti in pugno.
Non capivo piu’ nulla, avevo scordato tutto e tutti, la fedelta’, i miei principi, me stessa, sentivo solo la mia figa pulsare, vedevo solo quel corpo nudo e sensuale, volevo solo toccare ed essere toccata, presa, accarezzata, baciata… Si avvicino’ e mi spoglio lentamente, troppo lentamente, come per farmi sospirare ogni indumento e quando fui completamente nuda, inizio’ a strofinarsi contro di me con tutto il corpo, pelle contro pelle, come un gatto che fa le fusa. Mi appoggio’ il palmo della mano sulla figa e disse: “Fammi sentire come la muovi, fammi sentire quanto ti puo’ eccitare una donna!” non aveva bisogno di dirlo perche’ il mio sesso si contraeva a ritmo forsennato, lasciandole cadere qualche goccia sulla mano ad ogni contrazione. Non capivo piu’ niente, avevo quel seno tondo che spingeva il mio, capezzoli contro capezzoli e quando Susan mi porto’ la mano bagnata sul viso, cospargendomi il viso di quel caldo nettare, tirai fuori la lingua e leccai come una forsennata il palmo della sua mano assaporando l’odore fresco della mia figa.
Senza dire niente Susan si stacco da me, e si sedette sul bordo della scrivania, spalanco’ le gambe, mi prese la testa tra le mani e mi spinse la faccia contro il suo sesso implume.
“guardala” disse “annusala” aveva un profumo tanto inebraiante che ci infilai dentro il naso. Susan ebbe un fremito, e mi ordino’ di leccarlgliela, di farle sentire la lingua. Affondai la lingua piu’ in fondo possibile, e per la prima volta assaggiai il sapore di una donna. La leccai dappertutto, soffermandomi sul clitoride, per poi tornare verso il basso; Susan si sdraio’ sulla scrivania e alzo’ le gambe in modo da permettermi di leccarle anche l’ano, dove spinsi la lingua piu’ dentro possibile, avanti e indietro, avanti indietro. lei intanto sospirava come un mantice, tanto che avevo paura che qualcuno ci potesse sentire.
Tornai sul clitoride, lo presi tra le labbra come se fosse un piccolo fallo e lo succhiai fino che quando ebbe l’orgasmo mi sborro’ letteralmente in faccia come se fosse stata un uomo. Continuai a leccare come una forsennata, mi eccitava da morire sentire quel liquido denso e viscido che colava sulla faccia e non avrei mai smesso se Susan prendendomi per i capelli, non mi avesse tirato su fino a portare il mio viso all’altezza del suo; mi bacio’ sulla bocca, prima delicatamente, poi sempre piu’ intensamente, fino ad infilarmi la lingua in bocca, succhiando la mia con volutta’. Intanto con le mani mi allargava le chiappe con forza, mentre i nostri sessi si strifinavano uno contro l’altro. Non resistevo piu’ volevo assulutamente godere, ma ero completamente nelle mani di quella donna e aspettavo la sua iniziativa. Infatti dopo qualche minuto, Susan mi fece mettere a carponi sulla scrivania, si mise dietro di me e inizio’ a leccarmi l’ano.
Sentivo la punta della lingua farsi strada nel mio orifizio, mentre le dita di Susan iniziarono a penetrarmi la figa, prima una, poi due, avanti e indietro ritmicamente, fino a quando con delicatezza Susan mi infilo’ tutta la mano e le sue dita mi solleticarono il collo dell’utero. Susan ha delle mani estremamente affusolate per cui mentre mi penetrava in quel modo, non ho provato alcun dolore e tu sai quanto sono stretta” prosegui’ Roberta; “lo so” dissi,
“finisci di raccontare!”. L
‘uccello mi si era nuovamente indurito e premeva nei pantaloni, anche se mi scoprii un po’ geloso di quel rapporto, l’eccitazione era pero’ molto maggiore e restai in silenzio ad ascoltare il racconto della prima esperienza lesbica di mia mogile.
Roberta continuo’: “Ero impazzita, non ero cosi’ eccitata da molto tempo, dalle prime scopate con te: avevo la lingua di Susan che si infilava nel buco del mio culo, la sua mano che mi stantuffava la figa e due dita dell’altra mano che mi sgrilletavano il clitoride; in men che non si dica venni, tre volte consecutive, sempre piu’ forte e quando lei estrasse la mano mi girai per prenderle la mano e gliela leccai e succhai tutta, fino a quando non rimase traccia del mio liquido.
Rimasi seduta sulla poltroncina, completamente nuda, con le gambe spalancate, senza un briciolo di forze, a guardare quella donna che si rivestiva. Quando fu completamente rivestita, si avvicino’, mi bacio languidamente e teneramente sulla bocca e mi disse: “Per l’assunzione, pensaci, ma non sentirti obbligata; fammi sapere qualcosa…” e se ne ando’. Quando mi ripresi, decisi di dimenticare tutto e di non assumerla, ma non riuscivo a togliermela dalla mente, finche’ dopo due giorni andai a casa sua per dirle che non l’avrei assunta. Fini’ con un’altra scopata incredibile… e l’assunsi.” Non sapevo cosa dire e Roberta mi anticipo’ mettendomi una mano sulla patta mi disse:
“Brutto porco, lo sapevo che ti saresti eccitato… invece di essere geloso!” poi continuo’: “Non ti illudere di scopartela senza di me! Adesso sono gelosa di te e di lei!”. Quella notte non dormimmo per niente… sembrava di essere tornati ai bei tempi, quelli in cui ci eravamo conosciuti.
Segue…
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