“Il gioco prosegui con uno scambio di partner per giochi di bocca e poi noi ragazze insieme prima lo succhiammo al suo tipo e dopo, mentre lei lo prendeva in…”
Le uscite col biondino sconosciuto si erano fatte sempre più frequenti e
mai scontante. Sapeva farmi arrapare ogni volta proponendo cose nuove e fantasiose. Era diventato un gioco piacevole e anch’io cercavo di inventarmi spesso situazioni piccanti. Quelle che più adoravo erano i giochi di ruolo. “Oggi voglio essere per te una studentessa maliziosa e tu sarai il mio professore di educazione fisica” oppure mi diceva “perchè stasera non facciamo l’avvocato che propone di andare a mangiare una pizza alla sua tirocinante per finire di parlare di lavoro?” . Passavo ore a prepararmi nei minimi dettagli: dai capelli al trucco passando ovviamente dai vestiti da rizzacazzo. Quel legame che si creava tra noi, mentre il resto della gente attorno ignorava la nostra complicità, mi faceva bagnare.
L’incontro tipico era in un pub dove dopo essersi stuzzicati con parole, sguardi e risolini finivo per uscire per prenderglielo in bocca nel vicolo dietro al locale incurante di chi potesse vedermi. Il suo sapore di cazzo mi è piaciuto fin dall’inizio e sentirlo sul mio viso dopo averglielo spompinanto con gusto, era inebriante.
Fu proprio una sera mentre glielo succhiavo appoggiato al muro di una casa di campagna che mi disse “voglio portarti in un club privè” : la fica grondava di umori “si, voglio proprio vedere cosa mi aspetta” risposi io. Spesso parlavamo del fatto che ci piace esser guardati, ma mai ero andata oltre al vecchietto al cinema che si toccava il cazzo mentre io glielo succhiavo al biondo.
Andammo a cena in un posto non lontano dal club, sembravamo una coppia felicemente innamorata. Indossavo un pantalone strettissimo di pelle nero con scarpa col tacco 12 color rosse bordeaux, camicetta dello stesso colore, leggera a far intravedere che ero senza reggiseno, capelli fluenti e bocca rossissima come piaceva a lui, quel lui che in camicia stava divinamente. Un buon vino rosso fece da protagonista.
Arrivammo al parcheggio del club mi porse una scatola dicendomi “Ho una sorpresa per te. Voglio che lo indossi” dentro c’era un corpetto nero con disegni in pelle nera, come se mi avesse letto nel pensiero.
Entrati nel locale c’era poco movimento.
Prendemmo da bere e ci mettemmo a sedere su un divano. Quando la serata si animò, iniziammo a ballare e mi sentivo stranamente a mio agio. Mi sussurrò all’orecchio che un uomo mi stava letteralmente spogliando con gli occhi, sorrisi maliziosa e mi sentii sempre più attratta e desiderata dal mio accompagnatore.
Poco dopo, si avvicinò una coppia che scoprimmo avere la nostra età: lui un tipo carino dai capelli e barbetta nera, lei una bella ragazza dal seno prosperoso. Una chiacchera, due risate e finimmo per andare a conoscerci meglio in una stanza di quelle con le finestre per i guardoni.
Non ci fu niente di più naturale: i vestiti caddero giù e, inizialmente ognuna col proprio compagno, iniziammo a regalargli un pompino e io, sapendo che la cosa faceva eccitare il mio lui, mi misi a culo ritto verso la finestrella in modo che vedessero quanto fossi cagna col mio padrone.
Le mani, poi, iniziarono una lenta danza sui corpi gli uni degli altri. “Brava la mia puttana che si fa toccare dalla ragazza. Mi piaci cosi zozza!” al che un bacio tra me e lei venne spontaneo “oh si, sei bellissima mentre baci lei”. Il gioco prosegui con uno scambio di partner per giochi di bocca e poi noi ragazze insieme prima lo succhiammo al suo tipo e dopo, mentre lei lo prendeva in bocca al mio lui, io gli leccavo le palle per poi intrecciare insieme le lingue sulla sua cappella.
“Adesso scopami, non resisto più, lo voglio dentro. Sfondami” così mi afferrò per le gambe, mi spinse a se e mi diete il cazzo tutto in colpo nella mia fica fradicia. Mi scopò da sopra, portando le mie gambe all’altezza delle mie orecchie in modo da esser bella larga e sentire i suoi affondi decisi. Accanto, lei si stava facendo scopare alla pecorina e un altro bacio scattò da solo. Intanto alla finestra ci guardavano di gusto e questa cosa mi faceva impazzire. Mi feci venire in bocca e lei sul seno, entrambe rivolte verso gli spettatori. Sfiniti, ci riposammo e ricomponemmo salutandoci e promettendo di rivederci.
“Chi è una bella cagnetta che si fa sfondare la fica con degli sconosciuti accanto?” “Io e voglio essere la TUA puttana e solo tua” “Certo, che si. Sei la MIA zozzetta vogliosa” e mi baciò stringendomi a se e tutto attorno si fermò.
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