“Risale con la lingua all’apice del mio uccello e ne ingoia la rossa, pulsante e vogliosa testa…”
Un po’ di tempo fa mi sono dovuto recare dal dottore per
un fastidio al culetto.
Mi bruciava e doleva spesso, la cosa mi preoccupava perché temevo di non poter più trastullarmi da solo con i miei giochi.
Ho un amico che lavora al policlinico il quale mi ha messo nelle mani di un suo giovane collega (massimo 27/28 anni) che si occupa di cose del genere, è un proctologo.
Io sono andato un po’ dubbioso e lui non mi ha messo molto a mio agio, faceva molto il professionale con una certa arroganza e supponenza.
Poi, però siamo arrivati al momento fondamentale, mi ha detto di abbassarmi pantaloni e mutande e mettermi a pancia sotto.
Come mi ha toccato le chiappe ho avuto un fremito, era il primo uomo che lo faceva, ma sono riuscito a nasconderlo, me le ha allargate per bene e ha iniziato a toccarmi il buchetto da fuori “le fa male?” “per niente, ma visto che mi stai toccando il culo dammi pure del tu.” cercavo di rendere la situazione meno imbarazzante anche perché avevo paura che l’adrenalina e l’imbarazzo mi facessero venire il pisello duro, “ok, se non ti fa male temo che dovrò ispezionarti dentro”.
Mi spalma il culetto di vasellina ed infila un dito. “oh!” faccio io, anche perché aveva il dito gelato. “male?” “no e che hai le dita freddissime” “ehm… scusa” lui inizia a sciogliersi, dal tono della voce sento che, stranamente, è il più imbarazzato dei due. Lui si scusa e mi chiede se voglio che le passi sotto l’acqua calda per evitare l’impatto, mi sono rilassato un po’ e sorridendo gli dico “no meglio così, le dita fredde mi danno una sensazione piacevole … sul fastidio”, lui sempre più imbarazzato “o… ok”.
Sento il suo dito muoversi nel mio ano e la cosa mi piace non poco, lui insiste “ora ti faccio male?” perché sento un gonfiore sotto le dita”, “no per niente”. “Senti non ti innervosire ma devo infilare un altro dito per cercare di tastare meglio questo rigonfiamento”. Decido di provocarlo un po’: “io non m’innervosisco, ma non è che tu ti diverti a frugarmi nel culetto???”.
“io… bè… ma cosa dici…assolutamente, pe…perché dici così?” “sai di solito i dottori non infilano le mani nel culo dei loro pazienti senza nessun altro strumento se non il loro tatto”. “Ma questo non è vero! Il tatto è fondamentale, e poi è solo un passaggio preliminare prima di usare eventualmente il divaricatore, anche perché io ho solo due mani e non riesco a tenerti le chiappe aperte e esplorarti il culo” si arrabbia quasi e allora cerco di smorzare (strano mi sia venuto in mente questo verbo eh eh) i toni “se vuoi posso tenerlo aperto io per te?”.
Lui è completamente stralunato “magari, …ehm cioè volevo dire sarebbe molto più semplice. Mettiti a pecora, cioè ehmm volevo dire a 4 zampe… si insomma hai capito no???” “si si ho capito benissssimo” “e… poi con entrambe le mani afferrati le natiche e tienile il più aperte possibile”. Allora io mi sono girato “però devo sfilarmi almeno i pantaloni se no non ci riesco” lui diventa paonazzo “OK” mi fa. Levo i pantaloni e mutande e mi rimetto a 4 zampe con il culo sparato in faccia a lui, il pisello e le palle che gli penzolano davanti e mi apro le pacche come una gatta in calore.
Lui infila le dita e le muove lentamente, sento il cazzo che mi sobbalza di fremiti ma cerco di distrarmi per non farlo eccitare.
Sento le dita che si agitano metodicamente nel mio buchetto ed a un tratto sento effettivamente un pizzico ma nulla più, tanto basta per una piccola contrazione del buco che si stringe, “piano se fai così mi fai male e tu ti dilati più del necessario”, “in che senso?” chiedo; “bé l’orifizio è molto elastico ed adattabile più te lo allargo più resta largo poi”, “ahh … e quindi resto aperto ed indifeso per quanto tempo?” “per circa una decina di minuti ma .. ehm cosa intendi per indifeso??” sorrido è il momento giusto penso e butto lì l’esca “sai hai il mio culetto a portata di …. mano e se lo trovi anche più largo chissà che idee ti possono venire in mente??!?!?!?” finalmente si decide a scoprire un po’ le sue carte “hai ragione sono in una posizione dominante!” e mentre lo dice sento affondare un colpo con le due dita che non ha nulla dello scientifico.
“AHHH” Preso alla sprovvista non riesco a trattenere un gemito, di sorpresa più che piacere, ma tant’è il mio dottorino si infervora.
“lo sapevo che ti piaceva sentirmi giocare con il tuo culetto ogni volta che ti tocco, le tue palle ed il pisello sussultano, vedi?!?!?!” e così dicendo mi tocca dove sa ed il mio pisello realmente sussulta, una, due, tre, quattro, cinque volte, colpi profondi, secchi ma non violenti di chi sa bene come fare. Io mi lascio andare ed in breve sento il pisello crescere, lui inizia a massaggiarmi leggermente le palle, è una sensazione moltooo piacevole. Quando il mio cazzo si fa duro, grosso e turgido lui lo afferra, senza togliere le due dita dal culo, e mi sega “ohhh vuoi mungermi qui??” gli chiedo “perché no!?! Tanto poi pulisco tutto non ti preoccupare”.
Sono eccitatissimo: a pecora sul lettino del dottore con le sue dita nel culo ed il mio pisello in mano.
Sento la sua lingua che inizia a leccarmi le palle, le dita uscire dal culetto e subito il guizzare umido della sua lingua che si infila con avidità. Gemo di piacere: “sono in tuo potere”, ma subito mi dice che preferirebbe essere lui in mio potere, ummm interessante!
Purtroppo però dopo pochi istanti bussano alla porta. Immediatamente ci fermiamo io mi rivesto di corsa mentre lui cerca la voce giusta per dire di aspettare un momento, non posso fare a meno di notare i suo pantaloni gonfi.
Appena ho indossato mutande e pantaloni lui apre la porta ed entra un’infermiera “dottore il prof. l’aspetta al piano di sotto”, “va bene vado immediatamente, lei nel frattempo predisponga una visita con il signore per la settimana prossima. Arrivederci e mi raccomando non lasci raffreddare la parte” mi saluta ed esce.
Io resto lì un po’ deluso, ma quando l’infermiera mi fissa un appuntamento per il martedì successivo mi dico che lo farò capitolare immediatamente senza attendere niente, vedrà se la parte è fredda o no ed io finalmente avrò la mia prima esperienza.
La settimana dopo mi preparo per andare, ma stavolta sotto i vestiti indosso calze nere e reggicalze di pizzo nero e perizoma nero e nella borsa da lavoro metto un frustino ed un dildo.
Quando arrivo in sala d’attesa verso le cinque del pomeriggio di martedì non c’è nessuno e neanche il mio dottore, dopo un po’ arrivano 4 persone e poi lui.
Immediatamente fa “chi è primo?” “io!” rispondo subito, ma lui ribatte che la mia questione è un po’ più complicata e deve anche aspettare delle analisi e quindi io dovrò aspettare.
Dopo quasi tre ore di attesa, finalmente esce l’ultimo paziente e lui mi fa segno di entrare.
“scusami padrone se ti ho fatto aspettare, padrone ma così nessuno ci disturba” come mi hai chiamato?” “padrone! non vuoi? Te l’ho detto l’altra volta che preferisco essere io in tuo potere”.
“mi sembrava di ricordare qualcosa del genere, schiavo, perciò ho portato qualche giochino” estraggo frustino e dildo e i suoi occhi si illuminano. “Allora cosa vuoi fare? Restiamo qui o cosa?” chiedo, “possiamo restare solo che – chiude la porta a chiave – ti dispiace se mi metto un po’ più comoda sono stanchissima” senza aprirsi il camice si sfila la tuta e noto che le sue gambe sono velate. “uuuuummmmm che belle gambe” “ti piacciono? Con la seta poi mi sento più eccitante” si apre lentamente il camice e scopre il resto.
Sono a bocca aperta per la sorpresa. Indossa calze nere e reggicalze ed un mini perizomino bianco velato e sopra un corpetto nero e bordeaux di pizzo, è senza peli, ma non credo depilato piuttosto quasi glabro. Fa una piroetta e chiede “ti piaccio?” “moltissimo” sento già una scossa nei miei pantaloni.
Si leva le pantofole che solitamente usano i dottori ed apre un mobiletto da cui tira fuori un paio di scarpe col tacco e le infila.
Si gira verso di me e mi dice “ora sfilerò per la mia padrona”.
Lascia cadere il camice e cammina sculettando davanti a me, prima si avvicina e poi si allontana in modo che io possa ammirare il suo culo ancheggiarmi davanti, una vera maestra, poi si riavvicina, quando è vicino al mio corpo si gira e si china a 90° appoggiandomi il culo proprio sul mio pisello ormai duro “si penso proprio di piacerti mia padrona”. D’istinto le do un colpo col frustino “ahi! Perché?” “perché sei una monella!!” “si padrona sono una monella birichina e mi devi punire se faccio la cattiva” mi sembra quasi sentirla fare le fusa.
Le afferro le chiappe e la tiro ancora più addosso a me “si mi piaci gattina e molto. Oggi vedo che vuoi cambiare i ruoli e allora metti tu 4 zampe sul lettino che ti visito io” “si padrona subito”.
Sale immediatamente ma in modo sensuale sul lettino e si mette 4 zampe “ecco la tua gatta in calore con la coda ben alzata” inarca la schiena e mi mostra ancora di più il suo magnifico culo “ora sta a te esplorarmi il culetto”.
Io mi avvicino e le tocco e bacio il culo le cosce, le lecco le scarpe e salgo piano lungo le gambe le cosce ancora e poi il culetto “mmmmm che goduria padrona” “zitta schiava! Altrimenti ti dovrò sculacciare” “scusami padrona” dice con fare da vera troietta.
Le accarezzo il perizoma e sento che anche la sua pisellina è molto stimolata dal nostro gioco, allora scosto il perizoma ed inizio a toccare il suo buchetto “ahi mi fai male sono asciutta” “non ti preoccupare ora ci penso io tesorino” senza farmelo dire 2 volte inizio a leccarle il buco del culo, prima attorno e poi dentro, cerco di infilare la lingua ma niente.
“sei vergine?” “si ma solo di cazzo perché qualche giochino dentro l’ho infilato”.
Vado a prendere il dildo ma non lo uso subito. L’eccitazione mi sale alle stelle, infilo un dito dentro e lo muovo per dilatarle il buco che cede subito, è molto elastico.
Sento gemere di piacere il mio dottorino e allora levo il dito ed infilo la lingua, poi di nuovo il dito e ancora una volta la lingua, come sento cedere il buco infilo 2 dita e poi 3 lui geme di piacere.
“Sei una vera e propria maestra dei preliminari”, dice, “ancora non hai visto niente” mi affretto a rispondere, prendo il dildo e lo infilo piano nel culetto “ohhh siiiiii così mia padrona” finché non entra tutto dentro con semplicità.
Inizio a sbottonarmi i pantaloni perche non li sopporto più ma lui subito si gira e mi dice “padrona lasciami questo privilegio”.
Scende dal lettino senza levarsi il dildo dal culo, anzi fermandolo con l’elastico del perizoma per non farlo uscire, e si mette in ginocchio davanti a me. Mi accarezza piano l’uccello ormai duro, mi abbassa la cerniera sbottona i pantaloni e li abbassa. Con sua grande meraviglia scopre che anche io avevo pensato di sorprenderla con perizoma e calze.
“che bella sorpresa mia padrona” mi tocca la pisella gonfia ma ancora non a pieno regime, l’accarezza ancora dentro il perizoma che ne prende la forma e poi inizia a baciarlo a leccarlo. Ad un certo punto, a causa delle dimensioni mooolto ridotte del perizoma le mie palline escono curiose e lui subito le afferra e se le porta alla bocca come un frutto speciale.
Che goduria!!!!!
Le lecca, le assaggia, le bacia, le succhia ….. mmmmmmmmmmmmmm… in breve diventano più sode ma ancora morbide.
“Padrona consentimi di levarti le mutandine” mi chiede il mio dottorino ormai schiavo totale.
“No, Serva! Scostale soltanto” rispondo “e continua a fare ciò che stai facendo altrimenti sarò costretta a punirti”. “si padrona sarò bravo ed ubbidiente”.
Mi scosta le mutandine e riprende a leccarmi le palle e poi inizia a salire lungo il cazzo ormai duro.
Arriva con la lingua fino a su e poi riscende senza mai scoprire la cappella, l’eccitazione è enorme e quando finalmente mi fa uscire la cappella da fuori mi sembra quasi di venire “hhoooo” gemo.
Lui mi guarda e sorride di piacere.
Risale con la lingua all’apice del mio uccello e ne ingoia la rossa, pulsante e vogliosa testa.
Mi spompina come una vera maestra e mentre mi succhia in quel modo le sue mani cercano il mio culo. Si ferma solo un secondo per leccarsi un dito, in modo tale da infilarlo umido dentro il mio culetto, capisco cosa vuole fare e nuovamente mi allargo le chiappe “mmmmmmmmm si dai tesoro così”. Mentre mi succhia noto che il dildo le fuoriesce dal culo forse troppo dilatato ormai. “che troia!” penso.
E’ un’estasi di piacere la sua bocca sul mio cazzo e il suo dito che si muove nel mio culo, ma non voglio venire subito “fermati schiava!” lui continua “fermati schiava!” scandisco bene dandogli un’altra frustatina leggera sul culetto e lui si ferma immediatamente “dimmi padrona” “alzati! Ora voglio giocare un po’ io” “va bene ma prima puniscimi per non averti ubbidito subito. Me lo merito”.
Prendo il dildo e lo levo dal culetto, la faccio mettere carponi sulle mie gambe ed inizio a sculacciarla, quando le sue chiappe diventano colorite le divarico ed infilo nuovamente il dildo, poi riprendo a sculacciarla mentre muovo il dildo come la cloche di un aereo.
La mia serva geme e si lamenta di piacere “continua” mi dice ad ogni sculacciata “voglio essere punita! Così!”.
Quando mi fermo “ora penso che non sbaglierai più” gli dico ammiccando “ora alzati”.
Lui si alza dinanzi a me, è eccitato il suo perizoma a stento contiene parte di un bellissimo cazzo, mi alzo e mi avvicino in modo tale che i nostri cliti possano conoscersi per bene, si sfregano e si toccano, poi gli afferro l’uccello e inizio a segarlo, sento la mano sporcarsi del suo liquido preorgasmico allora nuovamente lo passo tutto sporco sul mio cazzo, poi lo faccio di nuovo girare e chinare un po’ e gli muovo il dildo nel culo “preferivo il tuo cazzo padrona”, “aspetta mia troietta servile”.
Lo faccio rigirare e m’inginocchio davanti a lui, gli lecco e succhio la pisella mentre gioco con le sue palle e con il dildo che ha nel culo. Ad un tratto mentre lo sento gemere di piacere con tutte e due le mani gli afferro le chiappe ed il dildo e lo tiro a me: mi sta scopando la bocca al ritmo incalzante delle mie stesse mani.
Sono eccitata come una puttana in calore mi alzo lasciandolo a cazzo all’aria, lo giro con violenza e lo faccio chinare sul lettino, sfilo il dildo e gli lecco di nuovo il culetto e poi gli infilo un dito e poi 2 e poi 3 “oooooohhhhh si padrona stuprami” lui gode “ora si che il tuo culetto sarà largo”, avvicino la mia cappella grossa calda e bagnata al suo buchetto e la lascio scorrere tra le chiappe. Inizio a cercare di entrare, lui si dilata le chiappe aprendo a più non posso il suo culo, incomincia ad entrare sento già la punta che gode del calore del suo culetto, piano piano spingo sempre di più “siiiii padrona siiiii scopami”.
Ormai è aperto, la fotto che è un piacere, ad ogni spinta lui geme ed io mi eccito sempre più.
Lo sculaccio e gli tengo il pisello ben stretto, lo sego a ritmo delle inculate.
Stiamo per venire entrambi ma nessuno dei due vuole perdere niente del piacere altrui.
Quando mi fermo lui subito si gira mi afferra il cazzo, lo lecca, lo succhia e lo spompina con voracità, l’eccitazione è al culmine sento che sto per venire e i miei gemiti e lamenti di piacere glielo fanno capire, accelera.
Gli afferro i capelli per non farlo scappare, ma è una precauzione inutile è evidente che vuole dissetarsi al mio cazzo.
“vengo vengo! Continua che …….ooohhhhhh” lui non si muove e il primo schizzo gli riempie la bocca, ma un mio movimento lo fa uscire un po’ ed il secondo schizzo di sborra finisce sulle labbra e sul viso.
Lui continua a segarmi e a leccarmi il cazzo sporco di sborra calda poi si passa il pisello tutto sporco sul viso sulla bocca sulla lingua, mi è venuta una voglia sporca ed irrefrenabile, la faccio stendere sul lettino ed inizio a succhiarlo anche io sento il suo cazzo in bocca che pulsa di piacere in pochi secondi la sento sussultare di piacere “vvvvveeennnggooo” le esce un grido soffocato dall’estasi.
Mi schizza la sua calda sborra sulle labbra, in bocca sul viso. Continuo a leccarlo e poi con la bocca tutta sporca del suo sperma mi avvicino e lascio che la sua sborra gli coli sul viso e sulla bocca. La troietta non si sposta ma mi lascia fare e poi inizia a leccare anche il suo sperma e a toccarsi la bocca e poi leccarsi le dita mugolando di piacere. Che troia!! Quanto mi fa eccitare!
Siamo stremati sul lettino sporchi ed esausti.
Lui insaziabile mi dice “se mi dai qualche minuto mi do una ripulita e ti porto da un paziente particolare ……”
….. ma questa è un’altra fantasia o un’altra storia.
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