“Rotolammo di fianco sugli asciugamani, sempre avvinghiati e continuando i movimenti amorosi, poi ci scambiammo e io la penetrai nel culo messa di fianco e…”
Omai era da giorni che nella solita spiaggia naturista veniva la coppia
che tanto mi attirava.
Più giovani di qualche anno di me e della mia compagna, lei forse con qualche chilo in più ma comunque una bella ragazza, affascinate e seducente, lui un bel tipo prestante, si presentavano sicuramente come una coppia affiatata, innamorata e come persone educate e pulite.
Ci era pure capitato di fare l’amore a qualche metro di distanza; magari iniziavamo noi e loro subito dietro a ruota o viceversa e sicuramente la cosa era stata molto più che piacevole, travolgente: diciamo pure che non ci eravamo certo risparmiati nel mostrarci reciprocamente le nostre abilità nell’atto d’amore, quasi un una competizione sfrenata dove però alla fine tutti vincevano e nessuno restava col premio di consolazione.
Ma, per quelle strane situazioni che si creano a causa di una paradossale (visto il contesto) forma di pudore reciproco nemmeno conoscevamo i nostri nomi … anzi, salvo qualche timido saluto al momento di andare via, in effetti non c’era stato alcun rapporto personale.
Quel pomeriggio, erano abbastanza distanti da noi, mentre vicino si era accomodata un’altra coppia, più occasionale come frequentazione.
Ad un certo punto quest’ultimi, cominciarono a fare sesso, cominciando prima con sensuali e vari preliminari e successivamente, presi dall’impeto amoroso, con un rapporto completo ed appassionato: chiaramente la cosa mi eccitava particolarmente e avrei voluto fare lo stesso con la mia donna, che però, infastidita dalla particolare cafonaggine di alcuni voyer attirati dalla situazione per i quali evidentemente “la classe era acqua (e pure sporca!)”, non riusciva a lasciarsi andare.
Chiaramente deluso e scocciato, decisi di fare due passi per distrarmi e mi diressi più avanti passando dal sentiero riparato dai cespugli e andai verso le dune, passanzo nei pressi della zona dove quel pomeriggio stava la ns coppietta “preferita”.
Incontrai nel sentiero lui, visibilmente eccitato, che si era spostato per intercettarmi; già stimolato abbondantemente dalla situazione precedente, quest’ultima sorpresa mi caricò ulteriormente e non potei nascondere la mia eccitazione: un po’ mi sentivo imbarazzato, non capivo le sue intenzioni, o forse non credevo alle conclusioni a cui mi portava il mio istinto.
In passato avevo già avuto qualche scambio bisex, in occasioni nelle quali mi andava e, pur essendo prevalentemente e decisamente etero, non mi aveva creato problemi.
Passai oltre, poi mi girai, e vidi che effettivamente ed inequivocabilmente mi lanciava come dei messaggi in codice: ero proprio io l’oggetto della sua eccitazione, il movimento silenzioso della sua mano ,sul suo turgido pene eretto, era come la melodia delle sirene che amaliano i marinai per attirali a loro e, in quasto caso, sprofondarmi in un gorgo di sensualità.
La cosa un pò mi rendeva perplesso, visto come ambedue avevamo verificato di avere la passione per le nostre compagne, ma la situazione mi intrigava e, con circospezione, mi avvicinai a lui.
Da quella posizione mi resi conto che la sua compagna aveva il controllo della situazione e quindi poteva vedere che lui si toccava per mantenere l’erezione mentre c’ero io; e poteva pure constatare l’analogo risultato su di me e vedere come anch’io rispondevo alla pari del suo uomo.
La cosa mi stava veramente mandando su di giri; lentamente mi accostai a lui cominciando ad accarezzarmi il pene, ormai eccitato al massimo.
Qualche secondo di stallo e poi lui allungò lentamente la mano cominciando ad accarezzarmi delicatamente il membro turgido.
A questo punto ruppi gli indugi e cominciai a ricambiare prendendo anch’io in mano il suo uccello, duro e di discrete dimensioni, un po’ più dotato del mio; la ragazza ogni tanto guardava e la cosa mi faceva impazzire: chiaramente era consenziente che il suo uomo facesse tutto cio’, ma fino a che punto poteva arrivare?
Ben presto i miei dubbi ebbero una risposta; lui si inginocchiò davanti a me e prese il mio cazzo in bocca, cominciando a succhiarlo con avidità, facendomi un pompino incredibilmente sensuale.
Ormai avevo la libido che straripava, e cominciai ad accarezzarlo come non avrei mai pensato di accarezzare un uomo: poi lo tolsi dalla sua calda bocca, gli feci segno di mettersi in piedi e nessuna remora decisi di ricambiare il pompino e, dopo averlo lavorato un pò con la mano, mi inginocchiai a mia volta e lo presi in bocca, duro e caldo com’era e cominciai a fare altrettanto.
Mi accorsi che la ragazza nel frattempo, piano piano, si era avvicinata, ogni tanto si toccava visibilmente eccitata dalla situazione: ormai era ad una decina di metri da noi; azzardai un segno verso di lei per farle capire che poteva avvicinarsi.
Quello che ormai poteva dirsi “il mio partner” confermò con un gesto e quindi vidi che lei, con una lentezza che mi sembrò quasi esasperante, comincio’ ad avvicinarsi, con un’andatura cosi’ sexy e maliziosa che dovetti concentrarmi per non venire troppo presto per l’eccitazione.
Dopo dei secondi che sembrarono anni, impiegati per coprire la distanza che ci separava, potevo averla fianco a me; ero sempre inginocchiato a succhiare il cazzo del suo uomo e lei si inginocchio’ al mio fianco ed allungò la mano sul mio pene, cominciando a lavorarlo con un tocco morbido e sapiente.
Allungai la mano verso la di lei zona genitale, dirigendomi alla sua figa sapientemente semi rasata, cominciai a passare le dita in mezzo alle sue labbra, e sentendola già bagnata, introdussi prima uno e poi altre due dita assieme e cominciai a masturbarla. Ormai i giochi erano aperti, le carte scoperte, quindi prendemmo due asciugamani e dopo averli distesi in un punto un po’ più riparato ci lasciammo andare a tutto cio’ che la fantasia ed il comune accordo ci suggeriva.
Lei spompinava lui e nel mentre mi faceva una sega, io la accarezzavo e la penetravo con le dita, diventate quattro vista la dilatazione che aveva per l’eccitazione; poi io succhiavo il cazzo al suo uomo mentre lei succhiava il mio, lei che inginocchiata prendeva un cazzo per mano e ci masturbava in piedi di fronte a lei, accarezzavo i suoi seni incredibilmente alti quanto grossi e sodi (tutti naturali!!).
Oramai senza più remore, dissi a lui di farmi vedere come la penetrava, così come avevo potuto già vedere nei giorni precedenti e fui subito accontentato.
La sdraiò sull’asciugamano, lei senza attendere si posizionò aprendo le cosce e lui subito fu dentro la calda, bagnata e fremente passera con tutto il pene, spingendo con forza e facendola gemere subito per il piacere; subito le porsi il cazzo in bocca, che succhiò con avidità, mentre continuava a mugolare godendo immensamente: poi mi sollevai un po’ e lo posi in bocca a lui che gradì immediatamente succhiando con forza ed intensificando le spinte sulla sua compagna.
Ormai qualsiasi freno era andato, c’erano solo tre persone eccitate che godevano immensamente, mani che accarezzavano, bocche che succhiavano e leccavano, e mi sembrò totalmente naturale ad un certo punto trovarmi a penetrare e spingere il mio sesso duro dentro quella figa calda.
Mi trovai sotto, con Lei che mi cavalcava e vidi che lui si era posizionato dietro di lei: cominciò a toccare il mio pene che entrava nella sua compagna, raccolse un pò di umori e capii che li usava per lubrificare l’ano di lei aggiungendo anche della saliva: confermò le sue intenzioni posizionandosi per bene dietro e poggiando la turgida cappella sul buchetto, poi cominciò delicatamente a spingere.
Mi resi conto che lei si abbassava di più per facilitare l’operazione, i suoi bellissimi e grossi seni quasi mi soffocavano: cominciò a emettere dei gridolini di piacere che diventarono quasi un urlo quando finalmente lui entrò del tutto e cominciò a pompare con vigore.
Sentivo il suo cazzo nel culo che quasi toccava il mio nella di lei figa, mentre lei ormai fuori di testa si agitava, gemeva ed assecondava con i movimenti del suo bacino quelli dei nostri cazzi che si muovevano dentro le sue intimità per trarne ogni minimo godimento. Ero quasi soffocato dalle sue grosse tette, leccavo e succhiavo i suoi capezzoli turgidi ed eccitati. Rotolammo di fianco sugli asciugamani, sempre avvinghiati e continuando i movimenti amorosi, poi ci scambiammo e io la penetrai nel culo messa di fianco e lui la prese nella vagina.
Poi, lui tolse il suo cazzo, prese in mano il mio togliendolo dal culo della compagna e me lo fece mettere di nuovo nella figa bagnata; si posizionò di fronte a lei, sdraiato e con mio stupore cominciò pure lui ad penetrare nella figa, delicatamente.
Lo sentivo che entrava, scivolando dentro, toccando il mio cazzo, e per un attimo pensai che la poveretta rischiava di rompersi veramente; ma questa sensazione fu subito spazzata via, mi accorsi che lei si dilatava ancora di più per accogliere tutti e due i cazzi, ormai grossissimi e durissimi per l’eccitazione parossistica, la sentii godere con voce strozzata, la sentii muoversi come una vera sacerdotessa del sesso per assecondare i nostri movimenti, la sentii vibrare in ogni cellula del suo corpo.
Quanto durò? minuti, ore, anni …. chissà !?! …. il tempo sembrava essersi fermato.
Furono momenti intensissimi, e quando alla fine cominciammo a venire, mi sembrò la cosa più eccitante del mondo dividere lo sperma di lui con la ns bella dea, succhiare con lei quel cazzo così bello e capace, e poi far fare a loro due la stessa cosa col mio.
Dopo qualche minuto passato per riprendere quasi conoscenza, cominciai a realizzare che avevo lasciato la mia compagna sola ed ormai era già passata più di un’ora.
Salutai con discrezione e tornai, facendo un giro largo per non far vedere la vera direzione di provenienza.
Lei mi vide e un pò scocciata mi fece notare che mancavo da un bel pezzo, che aveva dovuto assistere da sola oltre che all’amplesso anche a tutte le varie masturbazioni dei voyer di passaggio.
Insomma, mi presi una bella lavata di capo, giustificandomi che avevo camminato a lungo non rendendomi conto dell’ora: il nostro rapporto, allora, non prendeva in considerazione assolutamente situazioni simili.
—— Nota dell’autore —-
Questo racconto è ispirato, (seppur con molte aggiunte ed amplificazioni della situazione dettate dalla fantasia) a un fatto vero che è realmente accaduto e che ha portato ad una radicale evoluzione (fortunatamente in meglio) della nostra vita di coppia, in quanto dopo qualche mese ho voluto “confessare” tutto alla mia splendida (dentro e fuori) compagna, che contrariamente a quanto pensavo, mi ha capito, accettato ed ora ci ritroviamo più affiatati e complici di prima.
Siamo riusciti (anche grazie all’inserzione) a reincontrare la splendida coppietta: c’e’ stata una serata incredibile fra tutti e quattro, ed è per questo che vogliamo, io ed “Eva”, ringraziare pubblicamente dal più profondo del cuore coloro che hanno, seppur involontariamente, portato questa grande e splendida evoluzione del nostro rapporto.
Drake
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