““Che ne dite se ci spostiamo a bere qualcosa nella villa sulla spiaggia dove stanno i ragazzi?”
“Certo Sweety, ai tuoi ordini, come sempre…”
Serata magnifica. Clima ideale, leggerissima brezza marina e i fuochi della grigliata
a far da contrasto poetico con il calar della sera.
La spiaggia, la sabbia ancora calda, giovani prevalentemente intorno alla trentina d’anni, musica e drink per tutti.
Io e Tommaso seguiamo le nostre muse, Patty e Sweetfanny, che si tengono per mano suscitando l’attenzione eccitata di alcuni dei presenti.
Non mi sfugge lo sguardo di due ragazze, con rispettivi compagni, che sorridono e dapprima guardandosi, seguono l’incedere delle nostre due donne.
Osservare la scena è di per sé estasiante. Così come i vestiti leggeri, marini e colorati delle nostre.
Io e Tommy beviamo un drink chiacchierando col ragazzo di questa mattina.
“Vi è piaciuto oggi? Vedere le vostre donne così eccitate?”
“Per me la libertà della mia compagna e la sua eccitazione libera è componente essenziale del nostro essere coppia e di amarci. Non voglio limitarla, anzi. Non sono geloso. Ma sono geloso… L’idea che pensi a qualcun altro senza dirmelo mi fa incavolare. L’idea che non mi racconti davvero quello che pensa mi limita. Invece così Lei è cambiata, si sente libera, scopre se stessa e io so che la sua evoluzione sessuale la rende più felice perché rende migliore e più completo il suo modo di vivere… Tu sei un ragazzo molto bello e una donna come la mia o come Sweety come può restarti indifferente?”. Non potevo essere più esplicito…
Tommy annuì. Il pesce grigliato e il vino scorrevano.
Vidi Patty bere e sorridere insieme alle due ragazze di prima. Accanto a Lei naturalmente Sweety. Sentii uno strano brivido. Lo sguardo di Patty di traverso, di nascosto, a cercare il mio confermò che la serata non finiva li…
Ballammo a lungo. Risate. Le ragazze erano bellissime, profumate, tante. E i ragazzi anche. L’ambiente era divertente e frizzante.
“Che ne dite se ci spostiamo a bere qualcosa nella villa sulla spiaggia dove stanno i ragazzi?”
“Certo Sweety, ai tuoi ordini, come sempre…”.
Quando entrammo le nostre dee iniziarono a baciarsi con le due ragazze. Sembravano due coppie di fidanzate… Poi il divano. Patty e Sweety erano in pieno controllo dell’eccitazione che cresceva.
Divenne un’orgia in pochi minuti.
Patty era presa a baciare una delle ragazze senza sosta. Le due bocche si piacevano ed erao voluttuose. Ma sotto la mia Patty c’era un ragazzo ben conficcato dentro di Lei e che ne governava i fianchi. E dietro Patty si stava avvicinando un altro ragazzo pronto a completare una doppia penetrazione.
A poca distanza analoga cosa accadeva a Sweety.
Io e Tommaso scambiavamo le posizioni con una ragazza dai capelli rossi, la pelle bianca e dei capezzoli alti e dritti oltreché incredibilmente sodi.
Poi Tommy la prese da sotto mentre io le violai il culo senza ritegno, limitandomi a riempire di saliva il suo dolce buchetto prima di agire.
Mi sentivo un animale, forte, potente, completo. Fino ad esploderle dentro, tra le grida assatanate di un “rompi bene questa piccola troia” che sentivo intorno a me.
Patty mi guardò e quasi strozzando in gola un grido sussurrò un “vengooooo” liberatorio.
Quando i sussulti dei due ragazzi terminarono dentro di lei si buttò per terra, indifesa.
Aveva crema che le usciva da dentro, tanta, ovunque.
Fanny in quell’istante chiamò i due ragazzi e le due ragazze a sé pretendendo un orgasmo da bere e condividere.
Con la solita dolcezza erotica che la contraddistingueva, Fanny fece esplodere i ragazzi liberandoli dolcemente e continuamente per diversi secondi, in orgasmi lenti e completi.
Leccò, bevve, condivise con le ragazze. Poi si avvicinò a Patty. Si abbracciarono e baciarono. Patty leccò la crema rimasta sul viso di Fanny, come una brava amica che ripulisce l’altra. Si abbracciarono ancora, dolcemente, in un momento di meritato riposo.
Dopo qualche minuto i saluti e i grazie dei ragazzi e delle ragazze.
“Non era mai stato così coinvolgente e liberatorio. Lo facciamo ma è stato un gioco d’amore bellissimo. Siete stupendi”.
Tornammo in albergo. Ci sentivamo legati, complici, amici.
Uscendo dalla macchina, al parcheggio, Patty ci fermò.
“E adesso ancora un’ultima follia…” “Dai Patty, ancora, ma non ti è bastato?” Le rispose l’amica.
“Dormiamo l’una col marito dell’altra e domattina non ci raccontiamo nulla…”
Facemmo la strada verso la hall in silenzio.
All’uscita dell’ascensore Fanny ci guardò e sorrise, senza rompere il silenzio.
Mi prese per mano e mi portò nella sua, nella loro stanza.
Guardai Patty aprire la porta, guardarmi ed entrare con quell’uomo, ormai un amico ma comunque un altro uomo con la mia donna, nella nostra stanza. Nemmeno un sorriso. Solo uno sguardo, deciso. E chiuse rapidamente la porta.
Fanny mi guardò e sorrise. “Vedrai andrà tutto bene e questo non farà che rendere più forte il vostro amore. Adesso ama me, desiderami e io amerò te… Va tutto bene…”
Fu dolcissima. Sweetfanny mi piaceva straordinariamente.
La sua pelle, il modo di muoversi, la sua voce erano rassicuranti e molto, tanto sexy. A letto era dolce e troia, madre e amante, guardava e faceva scorrere i sospiri e i mugolii così bene da lasciare estasiati nella totale eccitazione e in un clima di relax surreale per un uomo eccitato.
Mi lasciai andare, senza mai dimenticare il pensiero di Patty con l’uomo di Fanny, da sola, in quella stanza. La vedevo, la immaginavo, impazzivo nell’immaginarla far tutto ciò che faceva con me. No, di più, perché lui non era il suo uomo che per una notte e pertanto poteva essere libera da condizionamenti. Feci l’amore con Fanny ancora, a lungo e fu bellissimo, erotico e pieno di parole bellissime e di profumi buonissimi. Il sapore del corpo e dell’intimità di Fanny erano gustosi. Eccitanti, da perdercisi.
La feci godere molto, più volte. Alla fine, nel cuore della notte, mi abbracciò come se mi volesse davvero bene e prima di dormire mi disse…
“Guarda che io amo mio marito e non potrei farne a meno.. E poi… pensa ai bidoni dell’immondizia e all’uomo delle pulizie che vi ha svegliato…”.
Era stato così con Patty la prima volta. Le aveva raccontato tutto. Sapeva.
Fanny e Patty avevano deciso di giocare a scambiare le loro personalità. Di sperimentare un cambiamento di ruolo e di osare nel portare la nostra gelosia, il nostro desiderio di sentirle nostre, all’estremo. Erano divine. Io e Tommy, che ora era in quella stanza, con mia moglie, la mia donna, la mia zoccola, con cui stava parlando o scopando o che stava violentando con il suo consenso, sapevamo di essere fortunati ed estremi. Sapevamo entrambi di avere delle compagne speciali. Ma non sapevamo ancora quanto speciali e particolari…
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