“Non sapevo assolutamente che età potesse avere ma doveva essere compresa fra i trenta e i quarant’anni…”
• La signora e l’adolescente
Erano gli anni cinquanta, ancora non c’era
la TV e noi adolescenti si andava al cinema molto spesso, specie di pomeriggio. Vicino casa c’era una bella sala cinemetografica di seconda visione. In quel tempo i cinema si dividevano in prima, seconda, terza visione e sale parrocchiali. Andavo spesso, specie dopo i compiti. Mia madre, attenta ed apprensiva, mi metteva in guardia contro i pedofili.
“Stai attento” mi diceva “ Se si avvicina un uomo e ti molesta chiama la maschera o vai via, mi raccomando”.
Il giorno quando mi accadde questa vicenda ero andato a vedere -Caroline Cherie- film con la bellissima Martine Carol, prima attrice a mostrare un seno nudo, e che seno, in un film in costume. Noi adolescenti ci andavamo solo per quella scena. Avevo appena compiuto 14 anni , le seghe erano all’ordine del giorno e quella scena era uno stimolo imperdibile. In sala c’era poca gente; era di primo pomeriggio e la sala era semivuota. Accanto a me nessuno. Una persona entrò nella fila dove ero seduto e mi venne subito in mente l’avvertimento di mia madre. Ero in apprensione ma mi calmai subito. La persona che si sedette proprio accanto a me era una donna, quindi niente paura.
Dopo un po’ mi chiese sottovoce se il film era iniziato da molto tempo. Avvicinandosi percepii un piacevolissimo profumo. Venne l’intervallo e mi accorsi che la mia vicina era una donna molto bella. Mi offrì un gelato che accettai volentieri. Ripresa la visione la signora sussurrò che sentiva molto caldo e si slacciò il cappotto. Sbirciando mi accorsi che aprendo il cappotto aveva scoperto completamente le gambe. Si vedevano le cosce ben oltre l’orlo delle calze.. Ogni tanto un commento sottovoce finchè attivò la scena del seno nudo. “ Ah, ora capisco perché ci sono solo dei ragazzi in sala. Siete tutti venuti per il seno; beh, molto bello anche se il mio è più bello”. Arrossii e non commentai credendo di aver frainteso. “ Un seno nudo è eccitante, vero?” Continuò.
“Sì, è molto bello” dissi appena. E lei di rimando “ Sentiamo un po’ come è eccitante” disse e posò una mano sulla patta dei miei pantaloni. Rimasi disorientato; non mi aspettavo una simile mossa.
“Beh, non è così eccitante a quanto sento; dammi la mano e posala qui, vediamo se questo è meglio”.
Prese la mia mano e la posò ben oltre l’orlo delle calze. Sentii il calore di quelle belle cosce lisce e calde e… Bong,il cazzo esplose nei pantaloni. Spinse un po’ più in su la mano e avvertii i peli del pube. Sotto il cappotto non aveva né gonna né mutandine. Ora ero io ad avere caldo. Rimise una mano sulla patta dei pantaloni e “Ora sì che sento l’eccitazione e che bel gonfiore che sento”. Non riuscivo a dire niente. Lei cominciò a sbottonarmi i pantaloni poi, introdotta la mano dentro si insinuò nelle mutande , impugnò l’uccello e lo tirò fuori.
“Che bel pistolone che hai”. Mi sussurrò che non aveva mai visto un cazzo così grosso in un ragazzino della mia età . Non sapevo assolutamente cosa fare, ero impietrito dalla sorpresa. Andare via? Ma certo che no; quello che mi stava succedendo era assolutamente piacevole. Era la prima volta che mi toccavano il pene e per giunta era la mano di una bella donna. Non sapevo assolutamente che età potesse avere ma doveva essere compresa fra i trenta e i quarant’anni.
Iniziò una lenta sega. Intorno a noi non c’era ovviamente nessuno e lei si avvicinò e mi circondò le spalle con il braccio libero. La sua testa vicino alla mia, il suo profumo quasi mi stordiva. Forse emisi un gemito, lei percepì che ero prossimo all’orgasmo e sussurrò “aspetta, non venire, tesoro, altrimenti ti sporchi tutto, ti bevo tutto io”; poi si chinò, prese il cazzo in bocca e succhiò dolcemente finchè non mi scaricai nella sua gola. Mi asciugò con un fazzoletto e richiuse i pantaloni.
Passarono alcuni minuti in silenzio poi mi disse. “Ti va di venire a casa mia, abito qui vicino, ti farò vedere il seno”
Dissi subito di sì. Mi pregò di uscire qualche minuto dopo di lei; mi avrebbe aspettato all’angolo della strada. Così feci, poi la seguii a qualche metro di distanza. Entrò nel portone di una elegante palazzina. La seguii fino all’ascensore che tenne aperto. Mentre l’ascensore saliva, mi baciò dolcemente su una guancia poi lievemente proprio sulla bocca. Sentii il sapore del rossetto. Arrivammo al piano, aprì la porta di casa ed entrammo.
Era una bella casa, luminosa, bei mobili, piante e fiori dovunque. “ Mettiti comodo, caro ti preparo qualcosa da bere.”
Tornò poco dopo con della cioccolata calda che posò accanto a me, ma io ero rimasto attonito a guardare il suo abbigliamento. Smesso il cappotto era rimasta, dalla cintola in giù come l’avevo vista al cine. Praticamente nuda. Indossava una leggera vestaglia che mentre camminava si aprì sul davanti lasciando vedere le sue belle gambe inguainate nel nylon delle calze, e la corta sottoveste che copriva a malapena l’inguine. Sopra solo il reggiseno. Sedendo anche la sottoveste era salita e potevo vedere abbastanza chiaramente i peli della fica.
“Sono la prima donna che vedi così spogliata, vero caro?” Dissi di sì e che era molto bella e altre cose ma con imbarazzo. Credo che le piacesse vedermi imbarazzato ed eccitato. Era la parte del gioco che la eccitava di più prima di passare all’azione per sfogare la sua carica erotica.
Non mi ero imbattuto in un pericoloso pedofilo ma in un’ affascinante pedofila che mi iniziò al vero sesso abbandonando le pratiche masturbatorie.
Cominciò a toccarmi e mi insegnò come toccarla. Si tolse il reggiseno facendomi impazzire con le sue meravigliose tette quindi mi porse i seni. Mi disse che alle donne piace farsi accarezzare i seni, farseli baciare e succhiare cosa che feci con ovvio entusiasmo. Si stavano avverando le più libidinose fantasie che un adolescente possa avere.Poi mi fece frugare con le mani tra le sue cosce. “ Senti come è calda la mia passerotta. Accarezzami qui, caro, senti i peli come sono morbidi” e mi insegnò a leccarle la fica. Mi disse dove dovevo baciarla e come e dove leccarla. Profumava di mare e di muschio e aveva un sapore vagamente salato e pungente.Avvicinandomi a quella fica deliziosa guardai a fondo i peli lucidi e morbidi, guardai la fessurina e Valeria, per agevolarmi aprì con le mani le grandi labbra spiegandomi e illustrandomi il suo sesso con dovizia di particolari. Ora la fica non aveva più segreti pere me.Mi meravigliai che fosse così umida ma lei mi spiegò il motivo: non era assolutamente …pipì ma la conseguenza della sua eccitazione.Ero frastornato, quasi mi girava la testa tanto ero eccitato. Mi fece togliere i pantaloni e rimasi seminudo anch’io. Mi accarezzò cazzo e palle chiedendomi se veramente avessi solo 14 anni. Mi disse che il mio… arnese era grosso come quello di un adulto e anche ben dotato. Non ne avevo la consapevolezza. Mi sbaciucchiò un po l’uccello poi mi disse di seguirla in camera da letto. Camminando davanti a me le osservai bene il suo splendido culo. Aveva ormai solo calze e reggicalze. Si sdraiò sul letto e mi attirò verso di sé. “ Ora ti faccio diventare uomo. Voglio che metti il tuo bel cazzo dentro di me. Vieni caro.” Mi prese l’uccello, mi attirò verso di se e mi guidò dentro di lei. Non è che capissi molto in quel momento. Non potevo credere che si stava avverando la fantasia più ricorrente di un adolescente. Fare una vera scopata e con una donna adulta e non sognarlo semplicemente e assatanarsi di seghe. “ Ti piace? Senti come è calda, avvolgente e scivolosa. Ora devi muoverti su e giù così ci eccitiamo entrambi e avremo un orgasmo. Sai cos’è l’orgasmo, sì? Ti masturbi vero? E poi quando spruzzi la cremina hai l’orgasmo”. Le dissi che sapevo cosa fosse, non ero mica un bambino, conclusi piccato dalla domanda.
Mentre mi muovevo dentro di lei gemeva , mi diceva che mi sentiva grosso dentro di lei, che le facevo anche un po’ male. Mi diceva quello che dovevo fare: baciami i capezzoli, spingi di più, muoviti veloce. Non è che mi rendessi esattamente conto di quello che mi stava accadendo e l’orgasmo quasi mi sorprese.
“Mamma mia quanta crema mi hai iniettato, ti ho sentito fino in gola. Sei stato bravissimo”. Uscito che fui mi fece sdraiare e , con la sua calda lingua mi ripulì l’uccello . Il mio sapore le piaceva da impazzire mi disse.
Dopo il tempo necessario per riprendere un po’ le forze mi disse che le era piaciuto tantissimo e se volevo continuare. Ovviamente dissi di sì. “Bene, allora facciamo rinvenire il monello e sii bravo perché ora voglio venire anch’io”. Mi baciò sulla punta del cazzo mentre mi accarezzava dolcemente i testicoli. Era una sensazione fantastica. Ero diventato nuovamente duro; lei andò un attimo al bagno, a ricomporsi, mi disse. “Ora caro rigiochiamo un po’ ma cambiamo posizione. Mi metterò carponi sul letto e tu infilerai il tuo giocattolo da dietro. Sentirai come è bello così. Sentirai il mio culetto ad ogni spinta che darai e ti assicuro che sarà molto piacevole”. Ma dovrò entrare nel culetto?” Dissi. “ No, oggi no ma è probabile che lo faremo la prossima volta. Verrai ancora a trovarmi, vero?”
“ Sì, sì certo che verrò, quando lei vorrà ”
“ Tesoro, devi darmi del tu. Facciamo l’amore perciò puoi darmi del tu, sono la tua dolce amica Valeria, ok?”
Assentii e la vidi inginocchiarsi difronte a me porgendomi il suo bellissimo culo. Vedevo quelle natiche così belle, il buchetto grinzoso, la parte inferiore della sua fichetta e un po’ di peli. L’accarezzai poi misi il viso tra le natiche e la baciai dovunque. “Caspita come sei svelto ad imparare. Sì caro, fai così sei bravissimo, mi stai facendo svenire. Ora qua, dammi il giovanotto che lo guidiamo dentro “ Mi prese il cazzo durissimo e mi fece strada verso la fica e entrai fino in fondo con una forte spinta. Ora sapevo come dovevo fare. Cominciai a pomparla con foga aggrappandomi quasi alla sua vita per non scivolare fuori. La sentivo bagnata e avevo paura di uscire, di fare brutta figura. Mi prese una mano e se la portò sul seno invitandomi a tastarla con forza, a pizzicarle i capezzoli che erano diventati duri come bilie. Ansimava e gemeva e anch’io avevo il fiato corto. Ero stanco e sudato. La stavo montando da diversi minuti poi lei emise uno strano verso, una specie di grido rauco tremò tutta , sussultò dimenando il culo fino a farmi esplodere in un’orgasmo molto forte, tanto forte che l’uccello usci dalla fica spargendo sperma sul sedere ,sul letto, ovunque.
“Mamma mia tesoro, sono distrutta. Sono stata con altri tuoi coetanei ma una cosa così non mi era mai successa. Sai, mi piace fare l’amore con i ragazzi della tua età perché siete inesperti, spontanei e non siete violenti e presuntuosi come gli adulti. A te è piaciuto, caro?”
Risposi di sì, che mi sembra un sogno. E che lei era così bella, così liscia, così morbida, che tutto in lei era bellissimo. Dopo esserci rivestiti, mi offrì ancora dei dolci e stampandomi un grande bacio proprio sulla bocca disse: “Se vuoi faremo l’esperienza che ti ho promesso. Ci rivediamo qui la settimana prossima stessa ora, ok?”.
Annuii e uscii da casa di Valeria con un senso di soddisfazione misto a stordimento.
(continua)
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