“Mi asciugò il fallo, sentendo le sue mani su di me rirpese subito vigore ma a quel punto ero io a condurre il gioco, la sollevai e la misi sul cofano…”
Era una ventilata serata di agosto quando una passerina passò e si
rubò la mia verginità…
ma cominciamo dall’ inizio.
Avevo 17 anni e verso la metà di giugno avevo intrapreso una sorta di strana relazione con una ragazza conosciuta qualche tempo prima; sottolineo la stravaganza del nostro rapporto perché agli occhi di tutti eravamo semplicemente una coppia di amici molto affiatati di quelli che stanno sempre insieme mentre quando ci trovavamo da soli ci comportavamo come fidanzati anche se non arrivavamo mai a cose sessuali o spinte.
Tecnicamente io e lei non stavamo insieme quindi un giorno di luglio venni a scoprire che si stava frequentando da poco con un altro ragazzo che intrigava molto, me la presi molto perché si son sentito preso in giro, però la sera stessa mi contattò e mi disse che non voleva assolutamente perdermi quindi le cose si erano ribaltate ora io ero il suo amante.
L’ estate proseguiva inesorabilmente verso la fine e lei si divideva tra me e lui anche se tra di noi il massimo era qualche palpata mentre ci baciavamo.
Arrivò agosto e lei partì per 2 settimane al mare, ci sentivamo ogni giorno e non vedevo l’ora di rivederla quando il 21 agosto mi chiamò e mi disse che i suoi avevano chiesto se andavo a passare l’ ultima settimana al mare con loro; io non ci pensai due volte e la mattina seguente ero già in macchina con mio zio per raggiungerla. Arrivai verso l’ora di pranzo e la trovai ad aspettarmi, l’abbracciai forte e quando ci staccammo mi guardò con uno sguardo che non avevo mai visto, un misto tra passione e paura, però non ci feci caso; mi portò a casa mi sistemai e andammo in spiaggia. La giornata proseguì normalmente soliti baci di nascosto alla sorella e alla famiglia e niente di che, quando stavo per andare a letto è venuta a darmi la buonanotte e mi bacia come non aveva mai fatto prima, un bacio appassionato, sentivo la sua lingua massaggiarmi dolcemente la mia mi spense la luce e se ne andò a letto senza dirmi una parola.
La mattina seguente andammo in spiaggia, una giornata come tante altre apparte il fatto che ad un certo punto mentre si girava per cambiare posizione sull’ asciugamano mi sfiorò “Pericle” ( è così che chiamo il mio amico 😉 ) mi guardò e sorrise, allora capii immediatamente come andava a finire quella settimana. Tornati a casa la sera ogni occasione era buona per toccarmi e farmelo rizzare ed io di certo non ero da meno, la massaggiavo copiosamente appena potevo e sentivo le mutandine bagnarsi sempre di più.
La sera successiva andammo in spiaggia a guardare le stelle e mentre ci baciavamo cominciai a toccarla sempre più appassionatamente, gemeva e implorava di non fermarmi ed io non smisi finchè non venne, d’improvviso mi tirò fuori “Pericle” dai pantaloni e mi masturbò come nessuna mai aveva fatto prima infatti durai pochissimo perché ero super eccitato, in poco più di 5 min schizzai tutto il mio seme caldo sulla sua mano e per terra, 4 fiotti abbondanti non ero mai venuto così tanto; mi bacio ci pulimmo e tornammo a casa.
L’ultimo giorno trascorse velocemente anche per l’impazienza di quello che sarebbe successo quella stessa notte. Dopo cena uscimmo e cercammo tutta le sera un posto dove scopare, però non trovammo niente : il lungo mare era pattugliato da persone e dai bodyguards degli stabilimenti, i giardini erano pieni di persone e ragazzi, in casa non potevamo perché ci avrebbero sentiti e allora optammo per farlo nel giardino di casa. Mi mise seduto su una sedia, si spogliò davanti a me, era veramente bella : una quarta di seno, taglia 42, alta 1,65 cm occhi verdi e capelli lunghi marroni; si avvicinò mi baciò e cominciò a spogliarmi mi denudò subito e cominciammo a masturbarci ed a baciarci a vicenda, fece colare della saliva sul mio bastone che era durissimo e si sedette sopra di me facendosi penetrare lentamente, una scossa elettrica mi solcò tutto il corpo, una sensazione mai provata prima; cominciò a muovere il bacino sempre più velocemente ed io seguivo i i suoi movimenti, l’eccitazione era troppa, la feci spostare e venni in preda ad uno spasmo di piacere.
Mi asciugò il fallo, sentendo le sue mani su di me rirpese subito vigore ma a quel punto ero io a condurre il gioco, la sollevai e la misi sul cofano dell’Audi di suo padre e lì la possedei con una foga inaudita facendola venire per ben 2 volte fino che non mi disse: – Ehi aspetta un attimo son sfinita…
Allora mi abbassai davanti a lei e comincia a leccare tutto quel ben di Dio, i suoi umore colavano fuori dalla fessura ed io succhiavo tutto senza farmi scappare neanche una goccia di quel nettare divino.
Stesi un asciugamano per terra, la presi e la feci inginocchiare e cominciai a scoparla questa volta a pecorina per la terza volta, ad ogni penetrazione sentivo bagnarsi sempre di più la sua micia ed io ad ogni colpo mi avvicinavo a quello che sarebbe stato l’ orgasmo più bello della mia vita, mi disse che stava per venire quindi aumentai il ritmo facendola quasi svenire dal piacere e un attimo dopo essere venuta uscii di corsa per eiaculare; fu l’orgasmo più abbondante della mia vita, schizzai 5 volte sulla sua schiena ed i getti arrivarono persino sui suoi capelli; ci accasciammo li sul asciugamano sfiniti dalla nostra passione.
Ecco la mia prima volta, inutile a dire che non dimenticherò mai più quell’ estate.
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