“Alberto si mise dietro a Massimo e, aiutato da Miriam che insalivava e cacciava saliva dentro e gli bagnava il cazzo per lubrificarlo, incominciò a scopare…”
Anche questa storia, come altre del mio repertorio, è nata dalle
vicende che un’amica di a69 mi ha raccontato, proprio per farmela scrivere e pubblicare quassù.
Mi sono limitato a metterla in terza persona, ma con la telecamera sulla testa di lei, a cambiare i nomi (ovviamente) e a modificare qualche particolare: mica sono un cronista, io, sono uno scrittore dilettante, e quindi qualche cosa la devo inventare anche io, la deve aggiungere la mia fantasia.
Il tutto è cominciato con un banale scambio di coppia, con due tizi conosciuti su A69.
Dicevano di essere entrambi un poco bisex, ma nemmeno tanto, dicevano loro.
Erano disposti ad ospitare: meglio, così Massimo e Margherita avrebbero potuto chiamare la nonna, a curare i loro bambini. Avrebbe dormito nella cameretta, quindi potevano tornare anche tardi, a notte inoltrata.
Come si usa con gli amici ospitali, avevano portato un mazzo di fiori per lei, Miriam, e una bottiglia di prosecco per lui, Alberto.
Bella casa, carini i padroni di casa, simpatica la presentazione, subito accolti affettuosamente.
Gli sono piaciuti, hanno fatto i complimenti a tutti e due, ma di più a Massimo, il marito, che di tutti e quattro è il meno giovane, ha sessant’anni, portati bene, non li dimostra, compiuti un paio d’anni fa.
Questi due, più o meno vicini ai cinquanta, proprio come lei.
Si sono spogliati subito e li hanno invitato a fare altrettanto:
– Dai, Margherita, facci vedere come sei, da nudi si ragiona meglio – le diceva Miriam.
Fin qui, normale.
Avevano avuto qualche altra esperienza al Club Mediterranee e dopo, con le stesse coppie conosciute lì, ed era andata così anche le altre volte.
Miriam le aveva toccato le tette, come al solito, piacciono a tutti le sue tette, perché sono gonfie, non sono smandrappate e stanno su bene, ancora adesso.
Due palpate ricambiate, un bacio sulla bocca, con la lingua e tutto, e aveva chiuso gli occhi, perché Miriam era bella (e lo è ancora, si sono incontrati appena una settimana fa): è bella, molto sensuale, oltre che appariscente; aveva chiuso gli occhi, ma quando li ha riaperti Alberto stava ancora toccando Massimo.
Di solito i maschi si toccano reciprocamente il cazzo, così era successo le altre volte, magari in qualche caso anche un accenno di pompino, prima di lasciar perdere e di dedicarsi alle femmine.
In quel caso no, Alberto stava toccando il culo di Massimo, gli accarezzava le natiche, le baciava, gli diceva sottovoce delle cose carine, tipo che bel culo che hai, com’è bello sodo, ma quanto mi piace, posso morderlo piano piano, che bello, sembri un’indossatrice, che pelle liscia …
Miriam allora ha smesso di toccarsi e accarezzarsi con Margherita, e anche lei ha cominciato a toccare e baciare le natiche di Massimo, a scherzare col dito sul buco, a leccare.
Tutti e due, sia Alberto che Miriam, esaltati per il culo di suo marito.
Sì, anche altre volte, sia i maschi che le femmine, avevano fatto i complimenti a Massimo, per il fisico e per il culo, ma questo dopo, quando hai fatto sesso, magari dopo un paio di orgasmi, quando viene il momento di calma e di riposo, in cui parli con sincerità, e dici le cose che ti vengono in mente, senza secondi fini, perché le senti, punto e basta.
Ma questi due no.
Erano estasiati, infoiati, per il culo di Massimo.
Alberto era già in tiro, un bel cazzo, per carità lei ne ha visti anche di più grossi, ma poi chi se ne frega delle dimensioni: se non è troppo piccolo, se è bello in tiro, se rimane duro e se non viene subito, va benissimo; e quello di Alberto sembrava così.
Alberto a lei l’aveva appena guardata, appena un bacio in bocca ai saluti, appena una toccata alle tette quando si era spogliata, e poi subito si era dedicato al culo di Massimo.
E Massimo si era fatto coinvolgere: nelle altre occasioni, a quel punto, si sarebbe già tuffato tra le braccia della Miriam di turno e qualche volta, dopo cinque minuti era già in posa.
In genere faceva subito mettere la signora in ginocchioni, alla pecorina, per trombarla tenendola per le tette, o per i capelli.
E invece, quella volta, con Alberto e Miriam, si era messo lui alla pecorina, con le gambe lievemente aperte, e quei due lo toccavano dietro in tutta comodità, accarezzandolo, pizzicandolo, baciandolo, leccandolo.
Alberto gli aveva infilato un dito dentro, e Massimo non diceva niente. Anzi, gli stava venendo duro.
Anche Miriam gli aveva infilato un dito dentro, erano due le dita che Massimo aveva nel culo e non si lamentava, non diceva niente, gli piaceva e basta.
Margherita prese l’iniziativa, si sdraiò infilandosi tra le braccia di suo marito con la testa e glielo prese in bocca, tanto per non restare senza far niente, sperando in un sessantanove.
Oppure in un lecchino di Miriam, visto che era in posizione adatta.
E invece no, anche Miriam era tutta presa dal culo di Massimo.
Anche sboccata, se avessi un cazzo te lo infilerei, diceva, c’hai un culo troppo bello, mi piace troppo, dopo te lo chiavo con il mio strap on.
Alberto si mise dietro a Massimo e, aiutato da Miriam che insalivava e cacciava saliva dentro e gli bagnava il cazzo per lubrificarlo, incominciò a scopare Massimo.
Prima, forse, sentiva un po’ di dolore, ma poi a quel porco di suo marito cominciava a piacere, anzi gli piaceva proprio prenderlo in culo: si comportava e parlava come se fosse una troia.
Afferrava le cosce di Alberto, per farlo entrare meglio, e lo incitava:
– Di più, dentro di più, scopami il culo, più forte, dai, fammelo sentire forte, dammelo tutto, ancora dai.
E poi:
– Sì, dimmi che ti piace il mio culo, che sono la tua troia, dimmi che te lo faccio venire duro, che ti faccio godere; ancora dai, dimmi che mi vuoi inculare, dimmi che ti piaccio, dammelo, dammelo forte…
Margherita era a dir poco sconcertata.
Erano andati lì, aveva insistito lei per scambiarsi con qualche coppia di A69, avevano scelto insieme lei e suo marito quelli che piacevano di più, a lui ma anche a lei, pregustava un lecchino diverso, una scopa extracontrattuale, un cazzo forestiero, magari anche un po’ di sesso anale, che non guasta mai.
E invece?
Invece, adesso, sdraiata sotto Massimo, con il suo cazzo in bocca, di solito bello grosso, più grosso di quello di Alberto, tanto per dire, ma adesso stava diventando mezzo molle, a cercare un improbabile sessantanove, invece doveva sentire suo marito fare la checca?
E quella stronza della Miriam, allora?
– Dai, sborragli nel culo, dai che dopo voglio incularlo io, con il mio strap on, scopalo, dai, sborragli dentro, dai, che ho voglia.
Tanto per dire, non che la cosa le piacesse particolarmente, ma se i due maschi si fottevano tra di loro, non era più giusto che Miriam si scopasse lei la fica di Margherita, con quel cazzo artificiale che aveva in mano? No?
Macché, anche lei innamorata pazza del culo di Massimo.
Dopo un po’, incuriosita dalla scena, dalle voci, dalle parole, dal godimento di quei tre, si alzò, tanto Massimo le era già venuto addosso, con il cazzo tutto molle, e cominciò anche lei a toccare il culo, ad aiutare Alberto, ad incitarlo, a lisciare le chiappe di suo marito.
Quando Alberto, magari per un colpo troppo forte usciva dal culo, interveniva lei, se non l’aveva già fatto Miriam, e glielo riavviava e lo puntava dritto, con la direzione giusta per farlo entrare.
E scoprì che la cosa era eccitante, piaceva anche a lei.
Una scoperta nuova. Meglio così, che vedere Massimo fottere un’altra. Proprio nessun paragone.
Questa sì che era una cosa eccitante.
L’esperienza più nuova tra tutte le trasgressioni vissute con suo marito. Quindi della sua vita.
Cambiarono posizione, Massimo sdraiato sulla schiena, le gambe alte, larghe, neanche fosse una donna davanti al ginecologo.
Gli giravano più possibile il culo, in modo che il buco fosse nella direzione giusta e Alberto glielo infilava dal davanti.
Qui era meglio, poteva anche baciare in bocca Massimo, poteva, cara grazie, mettergli una tetta in bocca, per farsela baciare, anche Miriam interveniva di più, sui capezzoli dei due maschi, ma anche su quello libero di Margherita, che magari ricambiava; insomma, in quella posizione partecipavano di più.
Ma la star, l’autentica star di quella serata, quella sera, era Massimo, anzi, il culo di Massimo.
Nemmeno quando finalmente gli sborrò nel culo, nemmeno allora Alberto s’interessò di lei.
Aiutò Miriam a infilarsi lo strap on, allacciandoglielo dietro, l’aiutò a indirizzarlo per bene nel buco di Massimo, tutto sporco ancora della sua sborra, e aiutò sua moglie a chiavare Massimo, che si era messo a pecora, adesso.
Però, l’inculata col cazzo artificiale non piaceva a Massimo, forse gli faceva male, fatto sta che lui stesso pregò Miriam di smettere.
Preferiva il cazzo di Alberto.
E si preoccupò lui proprio, con la mano e poi con la bocca, a rimetterlo in piedi.
Anche Alberto aveva voglia di scoparlo ancora. E così ricominciarono.
Si trovarono lei e Miriam, ancora con lo strap on allacciato, a guardare, a tocchettare, a incitare i due mariti.
Tanto per gradire, Margherita volle provare la protesi di Miriam.
E venne anche lei, ma più per l’eccitazione della scena che stata vedendo, che per quel coso che la trapanava.
I dubbi le vennero dopo, mentre tornavano a casa, in silenzio.
Non ne parlò con suo marito: magari era successo così quella volta, sono cose che possono accadere, via. Non stiamo a preoccuparci.
E se invece non fosse stato un episodio isolato?
Bè, se proprio a Massimo piaceva quel tipo di sesso, non c’era bisogno che l’accompagnasse lei: bastava che andasse in una sauna gay e ne avrebbe trovati di cazzi, quanti ne voleva. E anche su a69.
Anche lei: tra quelli che le avevano risposto su a69, ce n’erano almeno venti che si proponevano in coppia e da singoli: poteva sperimentarli tutti, e scegliere i migliori, se proprio l’avesse voluto.
Certo che vedere suo marito infoiato, a chiedere più cazzo, più dentro, più forte, era stato intrigante, una botta di vita diversa, oltre che mille botte nel culo di lui.
E cosa doveva fare, adesso?
Accettare un altro invito di Alberto e Miriam?
Addirittura quelli si erano prenotati per il sabato successivo.
Oppure far finta di niente e proporre un’altra uscita, con un’altra coppia?
Oppure aspettare che fosse Massimo a dire qualcosa?
Se il racconto è piaciuto, ci sarà un sequel.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.