“Il bagaglio più pesante era forse il trolley leopardato della mia lei dove vi ci custodiva gelosamente tutto il ‘necessarie del piacere’ : vibratori di varie…”
“LA NOSTRA PRIMA VACANZA… NATURISTA !” – Prima parte –
Agosto 2016: finalmente il giorno della partenza per le vacanze arriva e vista la nostra meta, un rinomato camping naturista in Croazia, i bagagli erano decisamente ‘leggeri’ e contenevano il minimo indispensabile per il periodo di permanenza. Il bagaglio più pesante era forse il trolley leopardato della mia lei dove vi ci custodiva gelosamente tutto il ‘necessarie del piacere’ : vibratori di varie misure, strapon singoli e doppi, frustini vari, ecc.ecc. I nostri compagni d’avventura erano Elisa e Mario, ormai divenuti nostri veri amici (e trombamici).
Con loro il divertimento era assicurato in tutto e per tutto. Viaggiammo durante le ultime ore della notte e le prime luci dell’alba, per giungere il prima possibile nei pressi del camping ed avere la possibilità di una migliore scelta di qualche bella e comoda piazzola, lasciata libera da chi ne aveva già trascorso li la sua vacanza.
Il tempo di fare il check-in presso la reception, montare le tende e completare l’allestimento della nostra ‘residenza estiva temporanea’, che intorno alle 11,30 eravamo già distesi sulle sdraio sotto il caldo sole e sopratutto completamente nudi ! Intorno a noi gente di ogni genere, di ogni età e proveniente da diversi luoghi d’Europa (credo, forse, che la Germania ne fosse la più rappresentata) e comunque tutte accomunate dal grande senso di libertà assolutà.
Tutto questo non ha proprio nulla a che vedere con il sesso anzi, ti da la forte consapevolezza di poter vivere liberamente il tuo corpo senza nessuna malizia e restrizione, perchè proprio questo ne è il senso ed è anche ciò che tu vuoi. Quei corpi nudi, che si muovono assolutamente ‘liberi’ di fare tutte quelle azioni ‘quotidiane’ che ci appartengono, rendono sempre più piacevole il fatto di poterlo fare.
Ma il tutto, non preclude assolutamente la nostra voglia di ‘porcellinità’ e di trasgressione, che ci ‘contraddistingue’ decisamente dalla felice famigliola, tranquilla e spensierata alle prese con i fornelli, intenta ad ogni ora del giorno a cucinare ogni sorta di carne o insaccato dalle più svariate composizioni (e nell’aria se ne percepivano tutti gli ‘odori’!). La nostra ‘residenza estiva’ non prevedeva nessun tipo di cucina (se non un piccolo fornellino elettrico ad uso esclusivo per il caffè ed un piccolo frigorifero dove mantenere in fresco l’ottima sangria e le numerose bottiglie di Pignoletto portate dall’Italia.).
L’ampia tenda (4,5×3) all’interno della quale vi erano i nostri due comodi letti matrimoniali quasi ‘uniti’ tra di loro, era il ‘fulcro’ di tutto, dove avremmo trascorso i nostri momenti di totale relax e di assoluto piacere, insieme a quelli trascorsi durante la normale ‘vita di mare’ e quelli vissuti in barca (quest’ultima, prenotata anzitempo e che sarà scenario di molteplici momenti di goduria totale).
Il primo giorno fu decisamente tranquillo. Il viaggio, l’ambientamento a quella nuova situazione, il primo sole che cominciava a dorare i nostri corpi nudi, contribuirono a far si che cosi fosse, ma dentro di noi c’era la grande voglia di vivere piacevoli momenti di sesso in condivisione totale, che non tardarono ad arrivare e infatti, già nel secondo giorno iniziarono tutti i nostri fantastici ‘giochi’.
Quella mattina, era domenica, prendemmo la barca per gustarci la bellezza delle coste vicine e approdare in qualche caletta delle tante isolette poco distanti. Il mare era una tavola e ne agevolava la navigazione. A prua la mia lei ed Elisa erano distese a prendere il sole, a gambe aperte, rendendo lo scenario ancora più interessante e suggestivo.
Durante tutta la navigazione, io e Mario ce ne stavamo al timone, contemplando le bellezze della natura, compreso quelle due sventole a gambe divaricate che si gustavano a pieno la brezza marina, e che ne accarezzava loro le grandi labbra. L’erezione dei nostri uccelli non tardò ad arrivare, tanto che Mario in un attimo era già tra loro due che tenendo le loro gambe sempre aperte, come se fossero in attesa di essere trombate da un momento all’altro, cominciarono a prendergli l’uccello, prima tra le loro mani per poi iniziare a succhiarglielo, mentre io le osservavo in ammirata contemplazione ma contemporaneamente mi accingevo a fermare la barca, preoccupandomi di calare con cura l’ancora, assicurandomi che fosse ben posta sul fondo, la sua cima ben tesa e scongiurando ogni possibile contatto con altre imbarcazioni nei 360° qualora il poco vento presente avesse improvvisamente cambiato direzione.
Mentre facevo tutto questo, il mio uccello non si era lasciato ‘distrarre’ per niente da tali operazioni, anzi, la situazione che stavamo vivendo contribuiva a rendere ancor più eccitante la cosa. La mia lei ed Elisa stavano ‘risucchiando’ l’uccello di Mario cosi tanto che lo vedevo ‘sparire’ letteralmente dentro le loro bocche, ora di una, ora dell’altra. Mi avvicinai a loro, porgendogli su un ‘vassoio d’argento’ anche il mio di uccello, disponibile ad essere accolto da quelle due bocche fameliche, tanto che a quel punto, se li succhiarono entrambi, come se non ci fosse un domani.
Momenti di assoluto piacere che ci trasportavano completamente, incuranti però del fatto che molte altre imbarcazioni cominciavano a sopraggiungere in quella tranquilla caletta e in molte di esse vi erano famigliole al completo, con tanto di bimbi al seguito. Quindi a malincuore dovettimo interrompere quel meravigioso momento, che da li a poco ci avrebbe portato a scatenare i nostri più animosi ‘istinti animaleschi’. Ripristinati i ruoli di ‘equipaggio modello’, ricomposti a modino, salpammo l’ancora, dirigendoci celermente verso il nostro ‘campo base’, dove avremmo proseguito il piacevole inizio di programma che si era appena acceso in ognuno di noi, nessuno escluso.
Per tutta la navigazione di ritorno, sembravamo come bimbi che stavano per giungere al luna-park a loro promesso, dove ognuno avrebbe trovato la sua giostra preferita. Arrivati al molo, ormeggiammo con molta fretta, ma con estrema cura, la barca. Ancorati gli ormeggi, con le cime di prua e di poppa, sbarcammo cosi in fretta da sembrare i marines al tempo dello sbarco in Normandia. Anche noi eravamo alla conquista di una cosa certa: il piacere.
Giunti al campo base, gli ordini furono imperativi per tutti: doccia rapida e tutti velocemente radunati (anzi, raggruppati) su quel comodo lettone a ‘quattro piazze’! Nessuno di noi sgarrò nemmeno di un minuto: furono solo 5 i minuti che trascorsero in tutto. Giusto il tempo di togliersi il sapore di sale dalla pelle e di sciacquarsi con cura ognuno tra le proprie gambe.
…”Allora, dove eravamo rimasti?”… disse sorridente la mia lei, che aveva ancora la sua topina bagnata e non di certo per l’effetto della doccia appena fatta, ma dall’acquolina rimastale dal succhiamento iniziato in barca…. “Dai Mario, vieni qua che ti continuo io a fare quello che stavamo facendo in barca insieme ad Elisa, al mio lui ci penserà poi lei… è bello poi anche così, no?”…
Mentre lei diceva cosi i nostri uccelli ripresero quasi subito la posizione ‘da combattimento’, la loro sensibilità a quelle sue parole non si fece attendere e fu così che ricominciammo il tutto. Vidi lei che senza nessun imbarazzo (e questo mi eccitava ancor di più) si rimise a succhiare il suo uccello e quasi contemporaneamente sentii le calde labbra di Elisa che cominciarono a succhiare il mio uccello, reso ancor più turgido dalla visione della mia lei che si adoperava divinamente in quella sua arte orale.
Continuammo a leccarci e succhiarci tanto di quel tempo che il piacere provato da ognuno di noi si poteva quasi toccare da quanto era grande la sua ‘presenza’. Sembrava che ci fossimo moltiplicati per quanto ci davamo da fare non c’era un attimo di tregua tra un cambio di posizione o di situazione all’altra. Fu un pomeriggio meraviglioso che culminò con la venuta di ognuno di noi in modo fantastico. Gli ‘schizzi’ dei nostri umori si sparsero in ogni parte dei nostri corpi ed anche su quel lettone a quattro piazze, che fu teatro in quell’istante del primo di molteplici momenti di piacere, quale life-motive di tutta la nostra vacanza.
Bello, bello, bello. Non mi stancherò mai di ripeterlo ! Una meravigliosa vacanza e con degli ottimi compagni di viaggio e di avventura, che avrebbero reso possibile tutto questo e … tanto tanto altro ancora. Mica è finita qui: questo ne è solo l’inizio !!!! 😉
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