“Il posto dove ospito è piccolo, ma ci si diverte molto…”
Gang Bang.
In preda a una dirompente voglia di sesso, decido
di organizzare una piccola gang bang da me. Mi piace stare al centro dell’attenzione di più uomini e organizzare questo tipo di serate a tre o quattro è una situazione che trovo particolarmente eccitante. Il posto dove ospito è piccolo, ma ci si diverte molto.
Decido di contattare Andrea, un ragazzo che ho già incontrato altre volte, un gran bel tipo, bello di viso, labbra carnose, maschio e alto, un corpo sexy, molto pulito e profumato. Gli mando un messaggio e lui prontamente mi chiama: “Ciao, organizzi una gang stasera?” e io: “si, mi piacerebbe, ma non so ancora chi verrà, tu vuoi partecipare?” Lui: “si, mi farebbe piacere” e io: “allora ti aspetto alle 21.30”.
Invito anche Marco, un tipo alto, che si autodefinisce porco, l’ho conosciuto tramite facebook, ma mai incontrato prima. Ama le situazioni trasgressive e io pure, mi sembra la scelta giusta, gli dò il mio numero e lui più tardi mi chiama.
“Ciao, sono Marco, come stai?”. “Io bene e tu?” “Bene, grazie, verresti stasera a una piccola gang che vorrei organizzare, se tutto va bene?” Risponde: “Si, magari”. Io: “bene, sono molto contenta, l’appuntamento è alle 21.30, ho già invitato un mio amico, ti aspettiamo” Lui: “A più tardi, ah proposito… porto una bottiglia di vino?” Io: “certo, mi farebbe piacere”. Il vino dona un po’ di euforia, fa bene alla salute e fa allentare le inibizioni scaldando l’atmosfera. Mi piacciono gli uomini che non si presentano a mani vuote, i tirchi in genere si rivelano dei perfetti stronzi, come pure quelli che ti propongono di incontrarti a metà strada (diffidate donne degli inviti fatti da questo tipo di persone).
Nel frattempo avevo anche messo un last minute attraverso il quale cercavo ragazzi per la mia gang bang su annunci69 che aveva attirato i soliti curiosi, i perditempo da schivare che mettono a dura prova energie e pazienza.
Nello slalom del mio deviare i messaggi di questi pallosi inopportuni ne individuo uno che proveniva da un ragazzo che sembrava più determinato.
Simone era un ragazzo che, dalle foto, non dimostrava una grande bellezza fisica, ma mi sembrava più motivato rispetto a quelli che mi avevano contattato finora.
Gli scrivo il mio numero di cellulare. Successivamente mi chiama: “Ciao bella, come stai?” Ci conosciamo un po’, scambiamo un po’ le nostre esperienze e i reciproci gusti sessuali. Mi piace sempre farmi un’idea della persona che mi accingo ad invitare, se fa qualche passo falso già al telefono la elimino subito dalle mie potenziali frequentazioni, la stessa regola vale anche per le persone che ho già incontrato, tuttavia sono più indulgente con quelli che conosco.
Presi gli accordi, più tardi, ceno velocemente, faccio la doccia, il consueto clisterino e mi accingo ad andare a truccarmi e prepararmi per il bollente incontro con questi 3 ragazzi, due sconosciuti e uno conosciuto.
Mi trucco, indosso il vestitino corto, il perizoma, le calze a rete autoreggenti e i sandali alti. Sono pronta, ecco una troia in trepidante attesa per la serata movimentata.
Il primo ad arrivare è Andrea, indossa una t-shirt e pantaloncini corti di un tessuto morbido che mettono in evidenza il suo “pacco”, è un ragazzo di 28 anni molto sexy che non vedo l’ora di leccare tutto. E’ un tipo un po’ dominante, ma un bravo ragazzo.
Gli dico “ma le donne ti guarderanno molto e ci proveranno con te” e lui: “veramente non direi” “e allora dove ce li hanno gli occhi?” rispondo io.
Chiacchieriamo un po’, nel frattempo arriva Marco, porta in mano la sua bottiglia di vino, lo ringrazio, poso la bottiglia sul tavolo e lo presento ad Andrea, sembrano a loro agio, ma devono ancora rompere il ghiaccio, per quello ci penserò io.
Si chiacchiera un po’ del più e del meno, cerco di fare delle battute per ridere e allentare la tensione.
Più tardi arriva Simone, di persona non è particolarmente avvenente, ma spero che mi faccia divertire. E poi c’e’ Andrea che supplisce a questa carenza, inoltre ciò che conta per me è la simpatia e la spigliatezza, se così si può dire.
Apro la bottiglia e verso da bere a tutti. Brindiamo.
Dopo una breve bevuta, apro il divano-letto e mi stendo, loro cominciano a spogliarsi, una scena molto erotica per me. Mi piace guardarli mentre si spogliano. Mi piace vederli togliersi le mutande e i calzini e rimanere nudi. Spesso li invito a venire all’appuntamento senza mutande, la cosa mi eccita, soprattutto se indossano la tuta da ginnastica, che mette in evidenza il bozzo dell’uccello lasciato libero di ciondolare.
Mi raggiungono sul divano letto matrimoniale, ci stringiamo e Andrea comincia a mettermelo in bocca, io lo lecco, lecco l’asta e la cappella e poi passo alle palle, pulite e depilate. Mi piacciono depilate, evitano anche di ritrovarsi i peli in bocca che non sono molto gradevoli.
Mi piace avere le palle in faccia e in bocca.
Spompino sempre più avidamente il suo cazzone che ha cominciato ad ingrossarsi, ha un bell’uccello largo e grande, con la cappella piccola e dalla forma a punta, sembra fatta apposta per facilitare la penetrazione.
Arrivano anche gli altri due uccelli, io sono sdraiata e me li ritrovo tutti e tre sulla faccia, reclamano anche gli altri due ragazzi la loro razione di godimento, sono ansiosi della mia bocca.
Io alterno lingua e bocca su tutti e tre i cazzi, cappelle e palle sono leccate a lungo, mmmmm che goduria. Più tardi voglio leccare il culo di Andrea, che, per esperienza, so essere pulitissimo, nonché i suoi piedi, belli e altrettanto puliti.
Decido di mettermi a pecorina e continuo a leccare, Simone, vista la mia nuova posizione provocante si mette dietro di me e comincia a leccarmi il buco del culo, mmmm mi piace e anche a lui piace molto, credo, visto che continua a farlo per parecchio tempo.
Andrea e Marco cominciano ad ansimare sempre di più, il loro godimento si fa più evidente e cominciano ad insultarmi “Dai troia, lecca bene! Lecca tutto! Ti piace il cazzo, eh?”
Mi fanno eccitare sempre di più e anche il mio diventa duro.
Quando mi incontrano soli, a volte, me lo toccano e altre volte lo leccano anche, ma insieme ad altri uomini non si lanciano facilmente, comunque non tutti lo fanno, sono più contenta quando si spingono oltre, ma non fa niente, anche se non osano, mi diverto lo stesso. Mi piace essere la loro troia passiva.
Andrea vuole scoparmi, prende il preservativo e se lo infila. “Dai, mettiti a pecora” mi dice. Si mette a cagnolino dietro di me e comincia a penetrare il mio buchetto stretto. Io dico “fai piano, all’inizio devi andarci piano altrimenti mi fa male”. Poi quando il mio buchino si allarga dopo si può scopare anche forte.
Ecco, sento la sua cappella a punta che entra, piano piano, poi la estrae, poi rientra, poi la estrae di nuovo e piano piano rientra, ora però sta spingendo di più facendo entrare tutto il cazzo nel mio buco del culo, si è allargato “ahhhh siiiii, bravo porco!” esclamo io.
Intanto mentre lui mi pompa io spompino gli altri due alternandomi sulla loro asta fino alla cappella, lecco anche le palle e me le metto in bocca.
Quelle di Simone sono anche un po’ sudate, hanno un pochino il suo odore di maschio. Ma in fondo è giusto, sta godendo e io pure, non guardiamo troppo per il sottile.
Simone, Marco, Simone, Marco, i due porci continuano a scoparmi la bocca, mentre Andrea mi scopa il culo. I suoi colpi si fanno sempre più forti.
Dopo un periodo di tempo a questo ritmo, sono stanca, cambio posizione, mi sdraio su un lato, Andrea si mette dietro di me, anche lui di lato, e gli altri due si adeguano.
Andrea continua per un bel po’, lo incito “Dai scopami zozzone!” Lui si arrapa di più con questi termini volgarotti e i suoi movimenti si fanno via via più forti.
Ad un certo punto decide di darmi tregua, estrae il suo uccellone e si toglie il preservativo, è arrivato il turno di uno degli altri due. Marco si fa avanti, mi rimetto a pecorina e mi penetra mentre lecco il cazzo agli altri due.
Mi scopa a cagnolino, una posizione che mi arrapa. Ogni tanto mi giro e vedo lui a gambe larghe semipiegate, mi piace vederlo da quella prospettiva, mi arrapa molto. Anche lui è un gran porco. “Dai zoccola, ti piace nel culo, lo senti eh?” E io: “Si, dai, scopami mmmmm siiii!” Anche lui ha un gran bel cazzone, si sente bene e io non ho problemi a prenderlo stasera, il mio culo collabora, non sempre succede.
Sento il mio buchino che si è allargato parecchio, è messo a dura prova, ma mi piace, mi sto molto divertendo e loro anche.
Non mi piacciono i suoi piedi, non sento l’esigenza di leccarglieli e non glieli tocco nemmeno, solo quelli di Andrea valgono la mia sapiente lingua.
Marco tira fuori il cazzo e si toglie il preservativo, ora tocca a Simone.
Io continuerò a leccare Marco e Andrea.
Simone mette il preservativo e me lo infila, ha l’uccello più piccolo degli altri due, ma mi accontento, mi scopa da davanti, io mi metto a gambe larghe sulle sue spalle, in questa posizione a volte riesco a venire anche toccandomi il minimo indispensabile, è una posizione che facilita il mio orgasmo.
Il porco mi scopa mentre gli altri due mi strusciano le palle e il cazzo sulla faccia e poi vogliono che mi alterni con la mia lingua sulla loro cappella, io naturalmente eseguo.
Simone dopo un po’ viene. Lo estrae, toglie il preservativo, lo butta nella spazzatura, si pulisce e si va a lavare.
Marco vuole riprendere a scoparmi e quindi vengo di nuovo martellata, intanto Andrea si è messo seduto sulla sedia vicino al materasso, gli chiedo: “mi fai leccare il culo?” E lui esegue, si piega per far allargare un po’ le chiappe e io comincio a leccargli il buchetto, è liscio e la sensazione sulla mia lingua mi fa eccitare ancora di più. Penso: “mi piacerebbe mettergli dentro il mio uccello”, ma lui non ha mai voluto. Ha un gran bel culo e così piegato mi arrapa. Poi gli dico: “fammi leccare i piedi, lui si gira, si siede, piega la gamba e mi mette un piede in bocca, io lecco le dita, uno ad uno, la pianta e poi in mezzo alle dita, poi cerco di mettermelo tutto in bocca, penso: “che porca”, lui gradisce il servizietto, in fondo lo facevamo anche quando ci incontravamo io e lui da soli.
Marco viene nel mio culetto, naturalmente nel preservativo e quindi Andrea si prepara l’uccello, lo veste col preservativo e comincia a scoparmi, questa sera non ho tregua, ma non mi lamento, in fondo sono una trav fortunata.
Mi scopa a lungo di profilo, sta godendo e anche io. Dopo un periodo di tempo indefinibile alla fine tira fuori il cazzo, toglie il preservativo e si avvicina in ginocchio verso di me, lo mette sul mio petto, dice “sborro!” e io: “Dai, schizzami, zozzo! Sborra sul petto”. Il porco mi ha schizzato parecchio, lo sperma sta colando. Mi passa una salvietta di carta. Gentile lo stronzo.
Si pulisce e comincia a rivestirsi, mi spiega che la mattina dopo si deve alzare presto ed ora è già tardi. Mi alzo, lo saluto e gli apro la porta.
Gli altri due rimangono. Sono ancora nudi. Hanno forse voglia di ricominciare? O vogliono solo chiacchierare un po’ e trattenersi rilassandosi? Forse è meglio che se ne vadano, in fondo sono stanca ed è tardi, che anche io abbia voglia ancora di un’altra razione di cazzo? Li osservo nudi, i loro cazzi in bella vista, mi sta venendo di nuovo voglia.
Simone parla e Marco risponde, sono noiosi, due palle, penso: “adesso li accompagno alla porta”, è incredibile come molte persone non abbiano molto da dire, ma preferiscono parlare piuttosto che stare zitti.
Simone comincia ad accarezzarmi le chiappe e Marco lo segue, penso proprio che abbiamo ancora voglia i due porconi.
Io li lascio fare, d’altronde mi stanno facendo venire di nuovo voglia di essere scopata.
Simone si mette il preservativo, è duro e mi scopa ancora mentre io lecco il cazzo di Marco, anche il suo si sta indurendo nella mia bocca.
La serata promette bene.
Simone dopo un po’ viene di nuovo, lo toglie e si pulisce. Poi beve un po’ di vino. Marco si infila il preservativo e comincia a scoparmi. Ho ancora voglia di farlo, mi piace, sono porci e li lascio fare.
Se ci fosse un quarto, non rifiuterei. Questa sera mi sento in gran forma.
Marco dalla prorompenza della sua altezza mi comprime scopandomi da sopra, io supina con le gambe larghe, quasi inerme, ma inerme non sono mai, in fondo dietro questi vestitini non dimentico mai di essere un uomo, è solo un gioco di ruolo. Loro si sentono rassicurati perché il loro cervello crea un alibi, cioè si illudono che io sia una donna, ma io interpreto solo una parte. A volte si ricordano di essere stati con un uomo quando hanno eiaculato e allora tornano nella loro consueta razionalità, infatti dopo l’amplesso a volte scappano velocemente perché si rendono conto di quello che hanno fatto. Quando, durante il sesso, si perde il controllo è più facile sfuggire alla realtà.
Ma ecco che la realtà sopraggiunge in tutta la sua durezza.
E io osservo acutamente, d’altronde l’intelligenza è la cosa più bella che ho, oltre al culetto.
Ma questo racconto non doveva essere un racconto erotico?
Marco continua a scoparmi, scopa, scopa, su e giù, il suo movimento di bacino è molto eccitante, si muove bene, gode e anch’io, a un certo punto questi suoi eccitanti movimenti pelvici si interrompono, ansima, capisco che il porco è venuto.
Simone era rimasto a guardare, ora si cominciano a rivestire, li saluto e se ne vanno, ci diamo appuntamento per la prossima volta.
Penso: “peccato non aver fatto un video della serata, sarebbe stato bello rivederlo”.
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