“Subito impugnò il mio cazzo e mi mise il suo nella mano avviandola per continuargli la sega…”
Anche questo racconto mi è stato inviato da un amico che ringrazio
e vorrei spronarlo a continuare.
Con la mia fidanzata Daniela eravamo andati a trovare il parroco della Chiesa di un altro Comune per fissare la data del nostro matrimonio.
Daniela è una bella ragazza di diciannove anni, alta un metro e settanta circa, capelli biondi lunghi, gambe lunghe, e un paio di cosce ben tornite che lei mette sempre in mostra indossando vertiginose minigonne e tacchi a spillo che la fanno ancheggiare in modo molto sensuale.
Insomma, oltre ad essere una bella fica, le piace mostrarsi essendo molto esibizionista.
Per andare a parlare col parroco, Daniela indossò la solita minigonna vertiginosa con sandali aperti con tacchi alti 12, mentre le unghie di mani e piedi erano ben laccate di rosso vivo.
Il parroco ci accolse con grande calore in una stanza della canonica.
Era un uomo di mezza età, anche lui alto un metro e settanta, ben messo e dotato di un linguaggio molto sciolto e suadente e mi sembrò subito un uomo di mondo e molto navigato. Mentre si parlava dei documenti che dovevamo procurare, lui rivolgeva continui sguardi verso Daniela, specie sulle sue lunghe cosce nude che lei esibiva vistosamente.
A poco a poco i suoi sguardi si facevano sempre più insistenti, sino a diventare molto pesanti.
Io, nel notare quelle attenzioni sulla mia ragazza, incomincia ad eccitarmi, eccitazione che aumentò notevolmente quando vidi che la mia ragazza, non solo gradiva quegli sguardi, ma addirittura li provocava con maliziosi accavallamenti delle gambe.
Ora il parroco era molto eccitato poiché gli occhi gli brillavano e il colore del suo viso si era fatto roseo.
Dopo aver fissato il giorno per portare i documenti, il parroco ci congedò con un abbraccio, che fu molto caloroso sopratutto con la Daniela.
Io ero dominato da una forte eccitazione che mi accompagnò lungo tutto il viaggio di ritorno, durante il quale, per calmarmi, chiesi un pompino alla mia fidanzata, che me lo fece con particolare calore.
Nel giorno in cui portammo i documenti al parroco, lui si fece trovare in abito civile, ci accolse con maggiore calore di prima, ci fece accomodare sul divano, mentre lui, disinvolto e spudorato, sedette di fronte alla Daniela che ora si esibiva in modo più provocante della volta precedente. Infatti indossava una minigonna più aderente e vertiginosa e accavallando le cosce, le esibiva allo sguardo del parroco tutte nude sino all’inguine.
Notai che il parroco, mentre parlava, guardava come al solito le cosce della mia fidanzata, che, da grande esibizionista, le sforbiciava in continuazione e senza ritegno, sotto i persistenti sguardi del parroco, in modo da esibirgliele nude fino al buco del culo coperto appena da un filo di stoffa. Naturalmente le provocazioni della mia fidanzata eccitarono fortemente il parroco, che mentre le guardava spudoratamente le cosce, si accarezzava in continuazione la patta dei pantaloni che si notava molto gonfia, e lo faceva in modo molto chiaro ed eloquente sotto i nostri occhi.
Di fronte a quella visione, pure io visibilmente eccitato mi toccavo continuamente il cazzo da sopra la patta come per sistemarlo meglio.
Quando l’aria era ormai troppo elettrizzata, il parroco ci disse che era necessario un altro incontro prima della celebrazione del matrimonio per definire il resto e. dicendoci che si sarebbe fatto sentire lui quanto prima, ci salutò con calorosi abbracci molto vigorosi.
L’ indomani mattina il parroco mi telefonò e con una scusa mi disse di andarlo a trovare di pomeriggio in chiesa per chiarire alcune cose molto importanti, per cui quel pomeriggio andai a trovarlo in chiesa ove non c’era nessun’altra persona.
Il parroco mi disse che, visto che eravamo in chiesa, mi avrebbe potuto confessare, così dopo avremmo potuto parlare con purezza. Io fui d’accordo e, appena messomi in ginocchio dietro la grata del confessionale, il parroco mi disse che lui si sarebbe aspettato che io avessi portato anche la mia fidanzata e che quindi era dispiaciuto.
Gli risposi che non l’avevo portata con me perché era impegnata a fare un lavoro a casa, ma che io capivo benissimo il suo dispiacere giacché avevo notato con quale insistenza lui aveva guardato nei precedenti incontri la mia fidanzata e che non mi spiegavo quel suo comportamento essendo lui sempre un uomo di chiesa. Al che lui intavolò il seguente dialogo:
-Sì, l’ho guardata con insistenza perché è una gran bella ragazza e mi piacerebbe parlare con te di lei in modo molto franco, se sei d’accordo.
-Non c’è nessun problema, padre! Io sono di mentalità molto aperta e molto moderna, e mi piace colloquiare con le persone colte in modo franco e libero.
-Bene, proprio questo speravo da te! Allora, ho notato che la tua fidanzata è una gran bella cavalla esibizionista e che a te fa molto piacere che gli altri la guardino.
-Sì, è vero, e in tali occasioni mi eccito molto, come lei ha potuto constatare, ma anche lei, padre, era molto eccitato, si toccava continuamente come mi toccavo io.
– Sì, non l’ho potuta nascondere l’eccitazione che mi pervadeva, e dire che sono abituato a guardare le belle fiche, ma una fica straordinaria come la tua fidanzata non l’avevo ancora vista. dimmi: già te la scopi, vero?
-Ma certo, padre! Come fa un uomo a resistere accanto ad una cavalla simile!
-Hai ragione, non è umanamente possibile! Ma la cavalla ha avuto altri fidanzati prima di te? Tu l’hai trovata vergine? Parlami con franchezza di linguaggio come hai promesso di parlare.
-Sì, ha avuto diversi fidanzati prima di me e mi ha confessato che ha fatto l’amore con tutti loro. Infatti l’ho trovata abbastanza aperta sia davanti che dietro.
-Vuoi dire che l’hai trovata già sfondata sia in fica che in culo?.
– Sì, proprio così. Daniela ha preso cazzi grossi e lunghi che l’hanno trapanata con vigore, scassandole la fica e allargandole il buco del culo senza ritegno.
-Certo, è proprio così, non può essere diversamente! e.. la bocca e.. la lingua le sa usare bene? Dimmi nei minimi particolari come le usa, la cavalla.
A questo punto notai che il parroco parlava con voce roca per la grande eccitazione che lo pervadeva e che si stava masturbando sotto la tonaca. Io ne fui molto contento in quanto mi sentivo spinto a usare un linguaggio più libero e forte per farlo eccitare ancora di più, mentre anch’io mi tirai fuori dalla patta il cazzo durissimo e incominciai a masturbarmi lentamente.
-Ah, padre, se vedesse Daniela è una grande spompinatrice. Sa fare sapienti pompini con l’ingoio di tutto lo sperma che le si riversa in bocca, sa leccare divinamente il cazzo e le palle, e quando ingoia lo sperma, il cazzo se lo fa arrivare sino in gola.
Mentre dicevo queste cose, vidi che il parroco accelerò molto i movimenti della sega mentre biascicava parole incomprensibili, come “troia, puttana, vacca” ecc. … Allora anch’io accelerai la mia sega, tanto che il parroco, percependone il rumore, mi chiese se mi stessi masturbando. Gli risposi di sì perché avevo capito che anche lui si stava masturbando e perciò anch’io volevo provare il gusto della sega mentre parlavamo spudoratamente.
Allora, lui mi disse: “gira, vieni da me”.Io andai dentro il confessionale e lo trovai con la tonaca sollevata e col cazzo in mano che se lo menava a gran ritmo. Subito impugnò il mio cazzo e mi mise il suo nella mano avviandola per continuargli la sega. Il suo cazzo era veramente grosso e lungo come quello di un asino, me lo fece soppesare e mi disse: “questo è il cazzo che ci vuole per la troia della tua fidanzata. Con questo cazzo le trapanerò a dovere la fica e il culo in tua presenza, trasformandole i due canali in due gallerie dove cazzi asinini potranno entrare come treni direttissimi, e tu certamente ne sarai contento perché sei candidato ad essere un gran cornuto”.
Mentre mi diceva queste parole, la mia libidine si fece incontenibile e facevo fatica a trattenermi dallo sborrare.
Mentre ci stavamo masturbando a vicenda, il parroco con l’altra mano mi abbassò con forza la testa sul suo cazzo e me lo infilò forzatamente in bocca. Me lo stantuffò un paio di volte dentro e subito mi scaricò in bocca un fiume di sperma che, tenendomi ferma la testa, mi fece ingoiare per forza fino all’ultima goccia. Poi anche lui avvicinò la sua bocca al mio cazzo, mi leccò l’asta e le palle con molta bravura e dedizione, indi si infilò in bocca il mio cazzo, lo spompinò con incredibile ardore e, quando gli sborrai dentro, lui ingoiò golosamente tutto lo sperma che gli scaricai.
Dopo esserci ricomposti, il parroco mi disse: “è vero, sei una ragazzo moderno come tanti altri che ho conosciuto, ma ora portami la troia della tua fidanzata perché voglio chiavarmela come Dio
comanda in tua presenza, e tu ne sarai molto soddisfatto. Io ne ho chiavate tante di donne in presenza dei mariti e dei fidanzati, ma la tua cavalla è la più bella delle ragazze che ho conosciute”.
E fissammo l’appuntamento per il successivo sabato.
Ringrazio quelli che mi hanno scritto ed invito tutti a farlo.
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