“Così si avvicinarono a me, cominciarono a leccarmi il cazzo una da una parte e una dall’altra giocando con le loro lingue…”
Mi ritrovai nella mia piccola casetta come se fosse appena passato un
tornado..in realtà era passato realmente un tornado. Due ragazze splendide e allegre. Carla e Francesca.
Ah scusate io mi chiamo Alessandro, ho 30 anni e sono single. Qualche giorno fa una mia amica mi propose di uscire con due sue amiche. Io non sono allupato e non sono alla ricerca costante di sesso, ma visto che era tanto che non incontravo questa ragazza e mi faceva piacere rivederla, accettai l’invito. Appena arrivato all’appuntamento notai che le due ragazze erano molto più piccole di me. Hanno circa vent’anni. Si erano trasferite a Roma da un anno circa per frequentare l’università, dove si erano conosciute. E da allora erano diventate inseparabili. Tanto che facevano tutto insieme. In quel momento non colsi la malizia che c’era stata nello specificare questo particolare. La serata passò tranquilla, una passeggiata a trastevere, un paio di birre e un po’ di musica. Nel salutare la mia amica e le altre due ragazze, una di queste, Francesca, mi dice: “Sei veramente simpatico e piacevole, mi piacerebbe riuscire, se ti va..”
Io contentissimo mi prendo il suo numero di telefono e le lascio il mio. Mai avrei immaginato cosa sarebbe, di lì a poco, accaduto.
Il giorno dopo ero a lavoro, quando mi arriva un sms di Francesca. “Domani sera ti vorremmo rivedere, per una cena, ma a casa nostra dobbiamo ospitare un nostro amico. Si può fare da te?”
Lì per lì rimasi spiazzato dalla sfacciataggine che dimostrarono. Infatti non risposi subito. Decisi che se non volevo farmi mettere sotto dovevo prendere il controllo della situazione. Anche perché sono un ragazzo disponibile, non fesso. Gli risposi lapidario: “Per me non ci sono problemi, ma sappiate che in casa mia vigono delle regole, che vanno rigorosamente rispettate…altrimenti non se ne fa niente.”
“La cosa si fa interessante 🙂 ..che regole?” rispose immediatamente lei. Aveva abboccato all’amo.
“Prima regola: i vestiti sono optional. Seconda regola: i giochi proposti verranno fatti senza discutere. Terza regola: si mangia, si fuma e si beve.” L’avevo sparata grossa. Anche perché la mia amica era una ragazza molto pudica, ma erano state loro a contattarmi. E poi il si fuma…chissà se avrebbero realmente accettato.
Neanche 20 secondi dopo :” Le prime due sono già accettate, per la terza, visto che tu sei stato così gentile, provvediamo a tutto noi.” Ero allibito. Addirittura avrebbero provveduto a tutto loro! E chi se lo sarebbe immaginato!
“Ok. Il mio indirizzo è via ………… ; vi aspetto per le 20:30” Ormai ero entrato nella parte. Sarei stato glaciale. D’altronde si sa che più uno tende ad essere freddo e più gli altri tendono ad essere “caldi” per sciogliere quella freddezza.
Arrivò la sera in questione.. avevo preparato la mia casa a dovere. Avevo messo candele ovunque, i riscaldamenti molto alti per non far sentire freddo a nessuno, cuscini ovunque. In più per i giochi avevo pensato a cose “da bambini” ma efficaci per disinibire del tutto le due ragazze. Scattano le 20:30 e bussarono al citofono. Wow, che puntualità! “Chi è?” chiesi. “Siamo Carla e Francesca” risposero. “Quarto piano”.
Carla è una ragazza di circa un metro e sessantacinque occhi e capelli neri, fisico asciutto ma molto formosa, con una bellissima quarta. Francesca è invece bionda, dei bellissimi occhi azzurri, un po’ più alta della sua amica, un fisico da modella con un culo davvero perfetto.
Bussarono alla porta. Guardai dallo spioncino, ma l’avevano coperto col dito. Non è che erano venute con degli uomini? Aprii.
Erano stupende. Sole, ovviamente. Indossavano due impermeabili lunghi fino ai piedi che coprivano tutto. Mi porsero le buste con il mangiare (giapponese) e le bevande (avevano portato tre bottiglie di vino rosso di casa, calabrese, visto che Carla era di Reggio Calabria). Mi salutarono con due dolci baci sulle guance, una su una guancia, l’altra sull’altra, contemporaneamente. Andai in cucina per posare le cose.. non mi sembrava vero di avere due bellezze così in casa mia. Presi una delle bottiglie, la stappai, portai tre bicchieri e mi incamminai verso il salone. Arrivato sulla porta di ingresso le vidi sedute per terra e appoggiate sulla schiena sul divano..restai a bocca aperta. Entrambe erano con lo stesso reggiseno, la stessa culotte e la stessa giarrettiera con calze di pizzo. ” Hai detto che i vestiti erano optional. Se vuoi togliamo anche questi….” disse Carla mentre mi sorrideva con una malizia unica.
” Non abbiate fretta, la serata è lunga.” Non so come riuscii a resistere all’idea di vederle nude in quel momento. Ma io sono un “rimanda piaceri”, adoro gustarmi le delizie…lentamente.
Mi spogliai anch’io. Restai solo con i boxer. Per fortuna che ne avevo scelto uno particolarmente elegante!
Mi sedetti tra di loro, versai il vino, porsi loro i bicchieri e dissi :”Alla nostra splendida serata”
Fatto il brindisi proposi di giocare all’indianata. Si tirano due dadi. Lo scopo del gioco è ubriacarsi fondamentalmente. Andai a prendere l’occorrente e in men che non si dica le due bottiglie di vino finirono.
Poi proposi il gioco della bottiglia. Con sole queste tre opzioni: bacio con lingua, palpata ovunque, gesto sessuale (a discrezione del ricevente: masturbazione, sesso orale, sesso, anal ecc)
Mi dissero di cominciare: non fui troppo spavaldo anche perché mi sembrava poco cavalleresco nei loro confronti cominciare con qualcosa di sessuale, così scelsi il bacio con lingua.
Uscì Carla. Mi guardò come se avesse appena vinto al superenalotto. Si avvicinò e mi ficcò la lingua in gola. In realtà avrei dovuto baciarla io..ma questo era un dettaglio. Dopo un lungo intrecciarsi delle nostre lingue, Francesca disse :”Non vorrai mica consumartelo tutto! Staccatevi!”
L’amica si ritrasse e disse: ” Ora tocca a me”. Disse gesto sessuale, girò la bottiglia ed uscì Francesca che disse :”Mi avete fatto eccitare. Voglio che mi lecchi il clitoride”
L’amica si avvicinò, la scaraventò sui cuscini, le tolse le culotte e cominciò a leccarle il clitoride. Io ero estasiato. Era una scena da film porno. Ero immobile, con un’erezione che mai avrei immaginato. Francesca mi guarda e mi fa :” Vedo che ti piace..ti vuoi unire a noi?” non risposi ma mi avvicinai carponi. Raggiunsi il viso di Francesca, volevo baciarla. Mi fermò con un dito. Mi tolse i boxer, mi fece avvicinare al suo viso e cominciò a succhiarmi il cazzo. Non so se era il vino o lei che era una dea. Ma venni in un minuto. Ingoiò tutto il mio sperma e continuò a succhiarmelo fin quando non usciva più niente.
Avevo bisogno di durata. Erano talmente arrapanti e il vino era stato talmente tanto che se avessi ricominciato sarei rivenuto prestissimo. “Avete portato il fumo?” chiesi. “Nell’impermeabile ci sono due canne già fatte.” Ne presi una e cominciai a fumare. Altro che viagra! Me ne fumai quasi metà godendo di quello spettacolo stupendo. Intanto le due ragazze avevano cambiato posizione. 69. Si leccavano come se avessero la frutta più gustosa e urlavano tanto che mugugnavano. Ad un certo punto Francesca si staccò, si avvicinò a me, con la bocca piena di umori di Carla mi baciò e mi tolse di mano la canna. Nel mentre Carla si avvicinò, mi baciò anche lei con la bocca piena degli umori di Francesca e cominciò a toccarmelo. Si abbassò, sputò sopra al mio cazzo, lo leccò un po’ per spandere bene la saliva, e ci si impalò sopra. Mi cavalcava come se fossi uno stallone in una gara equestre. Era scatenata. Francesca intanto aveva preso la bottiglia che avevamo usato per giocare, se la mette in culo, e comincia a masturbarsi guardando noi. Fece il tutto con una naturalezza tale che mi lasciò senza fiato. Tutti e tre gridavamo di piacere. Carla venne tre volte. Io per fortuna, nessuna. Così Francesca cambiò la posizione con l’amica. Sempre mantenendo la bottiglia nel culo. Intanto Carla si mise con la figa sul mio viso per farsi leccare mentre si era accesa la seconda canna. Francesca venne ben sei volte prima che gli riempissi la figa di sborra. Mentre Carla venne altre cinque sotto la mia sapiente lingua. Decisi di cambiare posizione. Presi Carla alla pecorina mentre Francesca ci leccava da sotto, a me le palle e a lei il clitoride. Ormai non mi fermavo più. Ero entrato in uno stato di semi-incoscenza. Stavo realizzando uno dei miei sogni proibiti e lo stavo realizzando alla grande! Dopo circa sette minuti si diedero il cambio. E così montai Francesca alla stessa maniera. Gli infilavo il cazzo talmente in fondo che sentivo il collo dell’utero. Dopo un po’ si girò, mi guardò e disse: “Ora basta giocare. Mettimelo in culo.”
Così sporco degli umori di tutti e tre entrai di botto nel culo di Francesca che emise un urlo dicendo :”stronzo! me lo potevi allargare…dai…sì così sfondami tutta!” Mentre Carla ormai leccava al massimo la fica dell’amica io le riempii il culo di sborra dicendole :” Beccati questo brutta puttanella! TI SFONDO!” E così dicendo affondai gli ultimi tre colpi come se volessi arrivare alla sua gola. Non ero una persona volgare, ma in quel frangente mi sentii trasformato.
Ero stanco morto. Così decisi di usare Carla come tavolo per il sushi. La cospargemmo di tutto quel ben di Dio e cominciammo a mangiare succhiandola. Mi ripresi e mi rieccitai talmente tanto che mi avvicinai a Carla, le alzai le gambe tanto da avere l’ano a portata di cazzo, me lo bagnai ed entrai nel culo. Vedevo le sue tettone col sushi che ballavano avanti e indietro. Mi sentivo un toro da monta. La sua amica intanto finiva di mangiare e continuò a leccarla. Poi ripulita del tutto dal mangiare gli si mise con la fica sulla faccia. Non avevamo più limiti. Dopo venti minuti e dopo aver cambiato da quella posizione alla pecorina, sempre nel culo, inondai di sperma anche il culo di Carla. Ero stremato. Ma le due ragazze non erano sazie. Così si avvicinarono a me, cominciarono a leccarmi il cazzo una da una parte e una dall’altra giocando con le loro lingue. Anche se ero venuto da meno di un minuto il mio cazzo tornò in erezione. Mi accesi l’ultimo mozzicone per godere appieno di quel fantastico pompino a due lingue. Ci si dedicarono con una cura che mai avrei immaginato. Durò quasi mezz’ora. Alla fine anche il mio cazzo esalò l’ultimo respiro, inondando i loro bellissimi visi di sperma, che a vicenda si leccarono. Finito di ripulirsi si vestirono, si misero l’impermeabile, mi baciarono entrambe sulla bocca e uscirono.
Mi guardai attorno. Sembrava veramente che fosse passato un ciclone. Ed era pure finito.
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