“Una sera Alfredo volle parlarmi
“Gianni” mi disse “purtroppo non c’è niente di buono, tua moglie si vede spesso con un uomo che abita in quella zona”
“E…”
Io ed elisa stavamo insieme da molto tempo, tra fidanzamento e matrimonio
ci conoscevamo da oltre 12 anni.
Lei è sempre stata una donna di casa, molto gentile, mai sopra le righe però con un carattere deciso.
A 35 anni era una donna piacente, che si era sacrificata per accudire la casa e per darmi la possibilità di concentrarmi sul mio lavoro.
Ci siamo sempre amati, con un amore sobrio ma solido. Mai grandi passioni ma sempre grande affetto. Da oltre due anni però qualcosa si era affievolito: non ci desideravamo come un tempo e da parte mia era sparito il bisogno irrefrenabile di far sesso con lei.
Lei inoltre non era mai stata un “ciclone” tra le lenzuola: si era spesso rifiutata di andare oltre al sesso classico, disdegnando quasi completamente il sesso orale ed evitando altre forme di “amore.
A metà del 2008 non avevamo che un paio di rapporti al mese.
Una volta affrontammo il discoro e lei mi spiegò che non c’era nulla che non andava e che per lei quei ritmi erano più che accettabili; capii però nel suo atteggiamento che qualcosa non era chiaro e probabilmente mi stesse nascondendo qualcosa.
La mia era solo un’impressione, non gli diedi troppo peso, però la mia mente correva nelle direzioni più disparate.
Una mattina, in partenza per una trasferta di lavoro, mi disse che avrebbe passato la mattinata fuori a far compere con la sua miglior amica.
Partito, mi comunicarono che la trasferta era stata annullata e dopo svariati kilometri rigirai per tornare a casa anticipatamente
Sulla via di casa notai casualmente la macchina di Elisa parcheggiata in un quartiere non proprio adatto per far compere, pieno di immigrati clandestini e giri loschi; rimasi sorpreso della sua presenza in quella zona.
Le telefonai e alla sua risposta rimasi gelato: “sono in centro con Lucia a fare compere…”. Mi stava spudoratamente mentendo.
Ma non ebbi il coraggio di risponderle per le rime e decisi di aspettare vicino alla sua macchina.
Scese dopo un’oretta, sola e vestita di tutto punto, con un vestitino più adatto per il mare che per quel quartiere.
La seguii senza dirle nulla, promettendomi di investigare… torno a casa, e io feci finta di nulla rientrando poco dopo.
Chiesi aiuto ad Alfredo, un amico sulla 50ina che lavorava di notte, e lui si impegnò a seguirla per conto mio, visto che ero sempre impegnato nel lavoro.
Una sera Alfredo volle parlarmi
“Gianni” mi disse “purtroppo non c’è niente di buono, tua moglie si vede spesso con un uomo che abita in quella zona”
“E come hai fatto a vederli?” chiesi io.
“Si incontrano di fronte al palazzone e poi salgono in macchina di lui; vanno alla pineta vicino ala mare. ci è andata anche oggi, però Gianni non ti arrabbiare, lascia perdere”
Rimasi di stucco, mi tremavano le gambe, ma più che arrabbiato mi sentivo confuso.
Decisi di indagare di persona e una volta tornato a casa non dissi nulla. Le chiesi come era andata la giornata e e lei felicissima mi rispose “molto bene…”.
I giorni seguenti la controllai fino a quando la vidi salire in macchina con quel tipo: Alfredo, con molto tatto, aveva evitato di dirmi che l’uomo con cui saliva in auto era un ragazzo di colore sui 30 anni, molto alto, con l’aspetto di uno di quelli che si incontrano sulla spiaggia a vendere monili.
Li seguii e notai che si appartavano nella pineta in prossimità della spiaggia. Scesi dalla macchina, proseguendo a piedi per non farmi vedere, convinto a sorprenderli sul fatto. Li ritrovai poco dopo, ero a pochi metri da loro e li scorgevo chiaramente.
Parlavano vicini e tutto a un tratto lui comincio a baciarla. Mi salì una vampata di gelosia ma rimasi bloccato, ero timoroso e confuso.
Lui comincio a toccarla, passandole le mani sui seni, strizzandoli da sopra il vestito. Lei sembrava in difficoltà, in balia di quell’emergumeno nero, che la toccava con fare animalesco.
La leccava in viso e sul collo tenendole la testa con la mano gigantesca. Le infilava la lingua in bocca.
Con i finestrini aperti per il caldo, la sentivo gemere
senza che dicesse nulla.
Improvvisamente una delle mani dell’emergumeno usci dal vestitino e le afferrò con rabbia la testa. Erano seduti sui sedili davanti e lui le porto violentamente la testa tra le sue gambe.
Non li vedevo interamente, e mia moglie scomparì sotto il volante.
Lui fece un movimento per sbottonarsi i pantaloni. “Gli sta facendo un bocchino” pensai.
Mia moglie stava facendo un bocchino ad un nero
in un auto e io ero a pochi metri.
Vedovo il suo viso soddisfatto e nel mentre lo sentii rivogersi ad Elisa:
“Ti piace il cazzo nero vero? Succhialo bene dai
dove lo trovi un cazzone così grande”
Non la vedevo ma sentivo lui godere come un animale fino ad un suo verso liberatorio.
Vidi la sua testa di Elisa rialzarsi, con la bocca
chiusa ed impastata. Ero esterrefatto: da quando ci conoscevamo si era sempre lamentata che non le piaceva fare pompini e l’avevo appena vista fare una pompa ad un nero in una pineta, dentro una macchina sgangherata.
Mi vennero mille dubbi, la gelosia divampava, ma rimasi sorpeso dell’eccitazione che mi creò quella situazione; la stessa eccitazione mi offuscava i pensieri: poteva essere stata costretta ad avere rapporti con quel bruto? Era una persona diversa da quella che conoscevo?
Ma l’eccitazione non mi faceva ragionare, e vederla chinata su di lui per compiacerlo,scateno in me un senso di ammirazione per quell’uomo
dall’aspetto animalesco.
Li vidi andar via….
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To be continued….
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