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Fine settimana sul lago 3

“Quando poi salimmo in auto per tornre verso casa la nostra Raffa andò a sedersi con Jhon sul sedile posteriore…”

Domenica, ultimo giorno della nostra permanenza a Bellano, Raffa, anche se indolenziata
e con i buchi gonfi ed arrossati, continuava ad essere sempre più vogliosa ed in cerca di sensazioni sempre più forti.
La sera, dopo cena, raggiungemmo un piano bar vicino casa dove nella penombra del locale ballò per quasi tutta la serata con Jhon lasciandomi a guardare mentre faceva di tutto per eccitarlo.
Ad un certo punto il povero ragazzo non potendone più vidi che la trascinava quasi di peso verso i bagni incurante di qualcuno che potesse vedere.
Li, come scoprii inseguito la mise appoggiata alla pecorina sul lavandino riempiendole fica e culo prima col suo possente bastone e poi con potenti getti di sperma. Ancora arrapato e non ancora soddisfatto le fece aprire la bocca pisciandole in gola come fosse una latrina.
Al suo ritorno camminava con con le gambe larghe ed emanava un nauseante odore di piscio che si sentiva da lontano.
“Sei una vacca, una cagna in calore” le sussurrai, stringendola a me baciando e succhiando le sue labbra ancora umide e respirando il suo alito mentre sentivo la sua lingua frugarmi il palato. Quando poi salimmo in auto per tornre verso casa la nostra Raffa andò a sedersi con Jhon sul sedile posteriore.
Ero quasi geloso di come stava comportandosi, della loro intimità e della loro particolare intesa.
Dallo specchietto retrovisore potervo vedere tutta la passione con cui si baciavano, di come lei lo succhiava gemendo e facendolo gemere comportandosi con lui come se fosse stato il suo uomo.
Appena in casa corre in salotto sbarazzandosi del vestitino che indossava per gettandorsi sul divano a gambe larghe e dicendo: “ragazzi stasera mi sento più puttana del solito, peccato che ci siate solo voi due, ma purtroppo dovrò accontentarmi” e così dicendo si allungò per prendermi per mano trascinandomi addosso a lei. Mi trovo sul suo corpo odoroso di sperma e di piscio mentre le sue mani mi spingoni la testa fra le sue cosce “dai, dai leccami maiale” mi dice “senti il sapore della mia fica, guarda come quello stronzo me l’ha riempita quando mi ha portato al cesso, non puoi immaginare quello che mi ha fatto la dentro”.
Potevo infatti vedere grumi biancastri colare lentamente dal suo ficone mentre lei continuava a tenermi con forza la testa sulla fica dicendomi: “succhiami, bevimi… e controlla quanta me ne ha messa dentro quel troione fottuto che sta con noi”. Mi sembrava di non riconoscerla quasi più mentre lei continuava dicendomi: “dai ora succhiami, mordimi i capezzoli, leccami le tette, senti come sanno di piscia”.
Eseguo come in trance continuando a passare dalla fica ai suoi seni e viceversa assaporando e mescolando il gusto acido e penetrante dell’urina di quel maiale al dolce latte di cui si è fatta riempire e che sgorga dalla sua fica.
Intanto Jhon si mette di lato piazzandole il suo cazzone fra le labbra che lei inbocca golosa.
“Dai, dai succhia, bevimi tutto” le urla sempre più eccitato “su, suu cagnetta viziosa che dopo ho una sorpresa per te”
“si, sii” faceva lei con la bocca piena “tutto quello che vuoi”, mentre intanto io continuavo a pulirla fra le cosce passando ora dal culo alla fica beandomi di quella sublime perversione
Ero ancora con la testa fra le sue cosce quando sentii Jhon venirle in bocca e poi soddisfatto dirle: “guarda chi ho invitato stasera”.
Nella stanza stava entrando un fustaccio nero alto quasi due metri già tutto nudo Era possente, sembrava un dio con quel suo enorme cazzone che gli ballava fra le cosce protendendosi orgoglioso verso di lei che restò a guardarlo con la bocca spalancata da cui come bava colava parte dello sperma che non era riuscita ad ingoiare.
Avanza verso di lei con quel cazzo che sembra avere sempre più dimensioni spaventose dicendole
“ti piace vaccona? e allora succhialo che dopo ti rompo il culo”.
Guardo con apprensione la mia Raffa spaventato per quello che il bestione potrebbe farle, ma lei non è per niente procciupata
Nei suoi occhi vedo brillare una luce di folle e perversa passione e comprendo che ormai è disposta a tutto pur di godere. Sono fiero di questa femmina che ammiro mentre senza alcun timore la vedo cominciare a leccare quell’osceno bastone di carne soppesandogli i coglioni, passare dolcemente la lingua attorno a quella enorme capocchia violacea per poi imboccarlo facendoselo arrivare fino in gola.
Vedo il suo dolce viso farsi quasi cianotico e poi cominciare a tossire fin quasi a vomitare quando quel porco, senza alcuna delicatezza continua a spingere nella sua gola sputandole in faccia come se fosse una bestia mentre viene urlandone un uscenità dietro l’altra. E’ un momento e vedo ad un tratto le sue labbra riempirsi di bava bianca, la sento tossire gemere mentre la sborra le fuoriesce addirittura dalle narici. “Succhia, bevi tutto, manda giù che dopo ti senti meglio”, le dice quel grosso stronzo usandola come una bambola di gomma e appena finito di svuotarsi nella sua bocca continua a tenerglielo fra le labbra iniziando a pisciare.
Mi sego come un matto mentre ora la usano come una bambola di gomma.
La vedo avvinghiata a quei due tori da monta. Vedo la cappella di Jhon scivolare con facilità nel suo ficone umido e sfondato mentre gemi ed urli, non so se di piacere o di dolore quando la grossa capocchia del nero ti forza l’ano insinuandosi con sempre maggior forza nel tuo sfintere.
Per un attimo che sembra infinito restano fermi dentro di te mentre i loro coglioni ti solleticano le cosce, poi lentamente comicniano a muoversi all’unisono e vedo le loro mazze uscire ed entrare dentro di te.
Tu impalata tra loro come una farfalla ti lascia andare al piacere sublime di quella bestiale penetrazione abbandondoti quasi svenuta a loro.
Li lasci fare gemendo sempre più lentamente visibilmente spossata da continui e feroci orgasmi che ti lasciano debole, vuota, quasi instupidita.
Quei due animali che ormai ti usano come fossi una cosa di loro esclusiva proprietà,continuano così fino a quando non ti riempiono entrambi i canali di calda sborra. Soddisfati si rivolgono soddisfatti a me e dicendo: “hai visto come si fanno godere queste vacche, ora puoi anche riprenditela e se vuoi continua fottertela,sguazza col tuo cazzo nel mare di sperma di cui l’abbiamo riempita e senti quanto te l’abbiamo allargata è quando vuoi puoi sempre riportarcela”
Vanno via ridendo e sghiugnazzando lasciandomi solo con lei che geme ancora vogliosa con le mani strette fra le cosce. E bellissima, sembra una bambina, la prendendo dolcemente fra le braccia la porto in camera stendendola sul letto.
Vedo il suo petto ansante i suoi capezzoli grossi come noccioli vibrare verso me.
Ammiro il suo viso coperto di sperma che va incrostandosi,i rivoli di sborra che ancora le colano dagli angoli della bocca mentre sul lenzuolo sotto di lei va formandosi un lago denso ed appiccicoso per tutto lo sperma che lentamente le cola dal culo e dalla fica.
Non resisto, è uno schianto ed io sono ancora troppo arrapato per lo spettacolo che miha offerto.
Infoiato mi butto su di lei baciando la sua bocca che prima quei porci avevano usato come una latrina e scivolo col mio il cazzo nel suo enorme ficone.
Dio, quanto è caldo…
Sono dentro di lei e mi sembra che il mio bastone navighi in quel mare di sperma.
Lei avvinghia con le cosce il mio corpo per sentirmi meglio ed io afferrandola per le pacche ne approfitto per infilare le dita nel culo anch’esso pieno e trabboccante. Comincio a pomparla fino a che sento risalirmi lungo l’asta un getto di calda sborra che le allaga lerovaie mescolandosi con tutto quello che ha già dentro
La sento gemere contro il mio corpo e dirmi
“grazie amore è stato meraviglioso, Jhon e quell’altro di cui non conosco neppure il nome sono stati stupendi, ma solo tu sei il mio uomo,il mio tutto, solo con te posso essere me stessa e come una bimba si addormenta ormai spossata fra le mie braccia mentre sono ancora dentro di lei.

L’indomani partiamo senza rivedere Jhon, ma Raffa non ha alcun rimpianto perchè sappiamo che non passera molto tempo che sicuramente lo inviteremo assieme al suo amico per un altro favoloso fine settimana.

Disclaimer! Tutti i diritti riservati all’autore del racconto – Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell’autore.
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Trio

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