“Le loro lingue impastate del bianco e cremoso nettare, si univano fondendosi l’una con l’altra…”
Era da tempo che maturavo l’idea di coinvolgere mia moglie in
un menage a trois. In passato molti anni prima quando ancora non eravamo sposati, avevamo avuto delle esperienze un pochino trasgressive, ; ci era capitato con una coppia di amici ,Monica e Bruno,conosciuti in una vacanza al mare . In loro compagnia, ci eravamo concessi un bel bagno a mezzanotte tutti nudi e poi ciliegina sulla torta, gli uni vicini agli altri ci eravamo cimentati in una bella scopata sotto il chiarore della luna piena; in quella occasione provammo per la prima volta il piacere di spiare i nostri vicini mentre scopavano e simultaneamente di essere guardati noi stessi in atteggiamenti intimi. Non accadde nulla concludemmo ognuno con la propria donna, anche se il desiderio di uno scambio era latente già dall’epoca. Passata l’estate , rimanemmo in contatto con la simpatica coppia, sentendoci di tanto in tanto per telefono. Una Pasqua dopo varie insistenze da parte loro decidemmo di andarli a trovare nella loro città natale. Arrivammo da loro in mattinata e subito i due si prodigarono nel sistemarci in una camera tutta nostra dove poterci rinfrescare. La loro villetta che si sviluppava su vari piani gli permetteva di avere una serie di camere in più da assegnare ai loro ospiti. Dopo esserci rinfrescati ci unimmo a loro per pranzare. Apparecchiammo fuori in giardino dato il bel tempo ed il sole radioso . Finito di pranzare ci mettemmo tutti e quattro in giardino , sdraiati sulla soffice erbetta. Mi accorsi immediatamente che Monica sotto il pratico camicione non indossava nulla, vedevo chiaramente dal folto pelo fuoriuscire le due belle labbrette carnose e gonfia di piacere; la donna si era accorta dei miei sguardi e godeva nell’accavallare le gambe, aprendosi sotto il mio sguardo attonito. Dato la confidenza ed il senso dell’umor dei nostri amici , feci vari apprezzamenti sulla disinvoltura della bella Monica ed invitai la mia compagna allora non ancora mia moglie ad emulare l’amica ,togliendosi lo slip per mostrarci tutte le sue grazie : Lei senza farselo dire due volte si alzò in piedi e tosto si calò le mutandine gettandole sul prato. Le due donne erano davanti a noi con le loro fiche all’aria, desiderose di essere penetrate. Monica prese subito il sopravvento e senza replicare con la mano sinistra impugnò il cazzo di Bruno e lentamente iniziò a masturbarlo. Roberta la mia compagna senza perdersi di animo emulò l’amica regalandomi momenti di intenso piacere; essere masturbato sotto gli occhi di due estranei mi eccitava enormemente ma ancora di più vedere Monica che con la mano saliva e scendeva dal cazzo di Bruno irrigidendolo sempre di più . Sdraiati sull’erba continuammo per un poco, finché la nostra amica con gesto autoritario si impadronì del mio cazzo scansando Roberta . Subito presi la mano della mia compagna e la indirizzai verso il cazzo di Bruno; senza nessuna esitazione , come se lo avesse sempre fatto si cimentò in un lavoretto manuale senza eguali. Non ci volle molto che proprio Roberta tolse per prima la mano dal cazzo per accoglierlo tutto bello e duro nella sua calda e desiderosa bocca. Vidi sparire il cazzo di Bruno tra le fauci della mia donna; dopo alcuni secondi lo ritirò fuori e dopo averlo completamente scappellato ci dedicò a roteare la sua lingua per tutta la sua circonferenza Monica per non essere da meno, dopo aver tolto la mano lo accolse tra le sue fauci e se lo inghiottì fino ai coglioni. Avevo tutto il mio cazzo nella sua bocca e nello stesso momento mi godevo la mia donna mentre con sapienti giochi di lingua mandava ai pazzi il fortunato amante. Roberta si cimentò sotto i miei occhi in un pompino veramente da manuale ; non ci volle molto ad accogliere sulle sue labbra la copiosa sborra calda che Bruno le scaricò: Quasi all’unisono riempii la gola di Monica scaricandomi totalmente dentro di lei . Le due donne d’istinto si staccarono da noi ed iniziarono a passarsi la sborra da una bocca all’altra. Le loro lingue impastate del bianco e cremoso nettare, si univano fondendosi l’una con l’altra. Quello che ci si stava prospettando sotto gli occhi era veramente unico nel suo genere , oltretutto nato da un gesto di spontaneità. Bruno ancora con il cazzo in erezione prese Roberta e dopo averla messa alla pecorina ,affondò il suo cazzo nella fica facendolo arrivare fino in fondo. La femmina urlava sotto i violenti attacchi del suo amante; le furiose scosse le facevano ballare le tette in un convulso movimento rotatorio. Impietriti da tanto ardore io e Monica eravamo rimasti per un attimo in contemplazione, osservando come il turgido cazzo si muoveva senza sosta, entrando ed uscendo dalla stretta fica di Roberta. Senza perdere tempo Monica si mise sdraiata sul prato e spalancando le cosce mi invitò a penetrarla . Entrai dentro di lei in modo irruento, facendola gemere sia di piacere che di dolore. Le due donne si sfidavano a chi urlasse di più. Vedendo la mia donna prendere un bel cazzo dentro di se mi venne in mente ormai accecato dalla lussuria di farle provare due cazzi contemporaneamente uno nella fica di bruno e l’altro il mio spiattellato nella bocca. Con il cazzo zuppo degli umori di Monica mi avvicinai al volto della mia donna, la quale con avidità lo risucchiò aspirandolo tutto dentro di se. Le venimmo contemporaneamente dentro lui in fica io in bocca. A pulirla per bene con un esaustivo bidet ci pensò Monica: Io e Bruno ci godemmo lo spettacolo della donna intenta a ripulire minuziosamente ogni traccia di sperma . Non se perse neppure una goccia. Come primo approccio non si poteva fare di meglio: le due femmine si erano liberate da ogni tipo di remora, o tabù portando al settimo cielo i propri amanti. Quel pomeriggio uscimmo in giro per il paese anche se sia io che Bruno ne avremmo fatto a meno , per continuare la salutare ginnastica della mattina. Durante le compere delle due donne , noi due ci appagavamo sbirciandole nel camerino di prova durante i vari cambi. Devo ammettere che entrambe erano veramente due grosse sorche. Tra un cambio e l’altro, mi accorsi che il mio amico lasciava deliberatamente la tenda dello spogliatoio socchiusa affinché altri potessero vedere lo spettacolo. Non avendo assolutamente nulla da obbiettare, assecondai il suo modo di fare incoraggiandolo ad aprire di più. Tornati a casa ci mettemmo nel salotto ed invitammo le due donne a mostrarci i loro acquisti con tanto di sfilata di moda. Sotto i nostri occhi le due iniziarono uno show veramente da mozzafiato ; con movimenti sinuosi si toglievano i vari abiti per indossarne di nuovi, aiutandosi a vicenda ed alternandosi i vari capi di biancheria intima. Subito dopo cena decidemmo di fare una bella partita a carte un bel poker strip con tanto di penitenze piccanti. In breve tempo ci trovammo tutti e quattro come la mamma ci aveva fatti. Entrambi ci scambiammo i complimenti per i corpi ben fatti delle nostre donne. Continuando a giocare non avendo più nulla da togliere, introducemmo una seri di pratiche sessuali da far eseguire in caso di perdita.
La prima a essere sottoposta alla penitenza fu proprio Roberta; si doveva mettere in ginocchio a quattro zampe sul pavimento ed accogliere dentro di se i due cazzi , la stessa performance della mattina unica variante da farsi a freddo senza alcun tipo di eccitamento. Diligentemente la donna si mise in posizione e dopo averci leccato per benino il cazzo si apprestò ad accoglierci dentro di se questa volta io entrai nella fica ed il mio amico prendendola per la testa le infilò tutto il cazzo nella bocca. Iniziammo a pomparla interrompendoci per evitare di venire. Il secondo malcapitato fu proprio Bruno , per lui, le due donne escogitarono qualcosa di particolare: per prima cosa doveva leccare i piedi di tutte e due per poi salire fino alle parti intime non tralasciando una visitina al buco del culo e ciliegina sulla torta, dopo averle messe una a cavallo dell’altra le doveva penetrare alternando la posizione prima quella sotto e poi quella sopra. Finalmente fu la volta di Monica molto seccata di non aver ancora assaporato due cazzi assieme. Per lei fu diverso, dopo essersi adagiata a cavalcioni sul corpo del marito ed essersi infilato il cazzo dentro la fica, si era inclinata leggermente in avanti, posizionando il suo culetto all’insù, bello aperto e pronto per essere profanato; vedevo il cazzo di bruno agitarsi nel corpo della moglie , aspettavo il mio momento per entrare nel buco del culo della donna, mi accorsi che era il momento quando vidi il piccolo orifizio dilatarsi a dismisura , Monica era finalmente pronta ad accogliere un altro cazzo nel suo corpo: non ebbi nessuna fatica ad arrivare fino in fondo. A ritmo serrato ci godemmo la femmina in una meravigliosa doppia penetrazione. Le sborrammo entrambi dentro nello stesso momento, riempiendola completamente. Ripetemmo il gioco fino alla nostra partenza. Dopo quel episodio isolato , tornammo alla normalità; ci sposammo a breve avemmo dei figli insomma tornammo alla routine di tutti i giorni e di tutte le persone . Dovettero passare altri 10 anni prima che si riaccendesse in noi la voglia di uscire dai ranghi ,alla ricerca di qualcosa di stimolante che ci facesse sentire ancora desiderabili. L’occasione ci si prospettò sempre in vacanza; lasciati i figlioli ai nonni, ci prendemmo un periodo di svago in una bella isoletta del mediterraneo: arrivati a destinazione girammo un pochino per trovare una sistemazione di nostro piacimento. Dopo vari tentativi finalmente trovammo quello che cercavamo un villaggio turistico immerso nel verde con il mare a due passi. Unica perplessità per Roberta che si trattava di un villaggio naturista e quindi di conseguenza ci si doveva mettere nudi . Decidemmo all’unanimità di restare . Dopo esserci sistemati nel nostro alloggio, un bungalow con tanto di cucina e bagno , senza perdere ulteriore tempo ci recammo alla spiaggia per goderci un pochino di sole . pur essendo passati molti anni ed ormai conoscere ogni centimetro del corpo di Roberta, vederla tutta nuda camminare per i viali sotto lo sguardo di tutti ,mi eccitava ancora moltissimo. Arrivati sulla battigia, posizionammo i nostri teli da mare affianco ad una coppia ; lei sulla quarantina, bassina, tondetta, ma ben messa due belle tette e due chiappe da pura; lui molto più anziano sulla sessantacinquina capelli bianchi ma fisicamente da fare invidia ad un ventenne. Non ci volle molto a rompere il ghiacci ed iniziare a dialogare. Pure loro romani si erano concessi una vacanza dopo un periodo di lavoro estenuante e stress. Parlando del più e del meno apprendemmo che i due erano amanti infatti lei era sposata ed il marito la credeva in vacanza con un amica (un classico). Lui non era giovanissimo, ma sprizzava vitalità da tutti pori e poi il suo ottimismo lo rendeva ancora più gradevole. Senza ritegno iniziò di lì a poco a corteggiare serratamene Roberta scusandosi con me per l’audacia e pronto a finirla lì se la cosa non fosse stata gradita. Di tacito assenso continuò le sue lusinghe . Tornati al bungalow eccitatissimo nel vedere Roberta sempre nuda in ogni occasione, la presi da dietro ed adagiandola sul top della cucina la penetrai , iniziando un incantevole balletto in avanti ed indietro. Durante l’amplesso, la eccitavo maggiormente prospettandole l’idea di farsi scopare anche dal nostro amico elogiando le dimensioni del suo cazzo e di come le sarebbe entrato tutto dentro riempiendola di piacere. Mi accorsi che più parlavo e più la mogliettina si eccitava, lasciandosi completamente andare. La sentivo ansimare e godere come non mai ; fu allora che allungando la mano sul tavolo presi una zucchina e dopo avergliela fatta succhiare fantasticando che si trattasse del cazzo del nostro amico, l’ appoggiai tutta bagnata di saliva tra le sue chiappe ed attesi che mi imprecasse di affondargliela nella cavità anale. Non attesi molto per avere il suo consenso, lentamente dilatando le chiappe, l’ortaggio si andò a posizionare all’entrata dell’ano e senza alcuna fatica fu aspirato fino in fondo, scomparendo completamente dentro di se. Di fronte a tale spettacolo non potendone più le scaricai una quantità esagerata di sperma, non finivo mai di eiaculare. Rimanemmo immobili sul top per una decina di minuti poi lentamente ci buttammo esausti sotto la doccia. …. continua
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