“Mi recai in cucina, ne scelsi un paio, una piccola e una di forma strana, era larga sulla punta e poi andava man mano restringendosi, diedi una bella…”
Dopo la mia prima esperienza, nel fattore sesso avevo dentro la testa
una tale confusione, non riuscivo a mettere a fuoco l’accaduto.
Trascorsi una serata in trans, mia madre mi chiese cosa avessi io per farla breve gli risposi che mi erano venute le mie cose, non era vero nulla, dopo cena andai subito a letto e ripensando a quello che mi era capitato mi sentii un po’ eccitata, misi una mano dentro lo slip e mi accorsi che ero umida.
Masturbarmi ancora?
Perché no, stava diventando una cosa normalissima se avessi continuato in una giornata era la terza volta che mi toccavo, di fatto, dopo che il falegname era andato via, mi toccai ancora, e dopo un’ora tale era il piacere che sentivo dentro di me lo rifeci.
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Cera qualcosa che mi bloccava, forse la presenza dei miei genitori in cucina, o forse perché venendo lancio degli urli di piacere, e poi faccio un lago, quindi per la paura di bagnare il letto, infatti, la pria volta ho fatto una bella macchia al lenzuolo, la seconda, decisi di fatta dentro la vasca da bagno, ho pensato di distrarre il cervello accendendo la tv, fu dura.
La mattina seguente, mia madre andò al negozio come solito, prima mi diede le diritte per la casa, tra queste vi era anche quella di buttate l’immondizia, pioveva, io avevo l’ombrello, aprendo il coperchio del cassonetto stracolmo, trovai una busta con dentro giornali tra cui un giornalino a fumetti porno, mi girai intorno per vedere se qualcuno mi stesse osservando, non c’era nessuno pioveva, l’ombrello poteva benissimo coprire la vista di estranei, lo presi e lo misi sotto il giaccone e corsi verso casa.
Andai in bagno, mi scappava la pipi, sedendomi sul water iniziai a sfogliarlo, il fumetto mi eccitò, anche se erano immagini disegnate quindi niente foto esplicite, vedere quelle immagini mi facevano venire voglia, rimasi attratta da una scena dove una ragazza si masturbava con delle zucchine cosi mi venne in mente di provare anche io, sapevo che in frigo ce n’erano.
Mi recai in cucina, ne scelsi un paio, una piccola e una di forma strana, era larga sulla punta e poi andava man mano restringendosi, diedi una bella lavata, ritornai in bagno davanti allo specchio tentai di imitare le scene del fumetto, portando la bella zucchina alla bocca, titubante, accostai la lingua, piano pianino iniziai a leccarla, pensando al cazzo che avevo tenuto tra le mani il giorno precedente, però il contatto con la buccia della zucchina mi dava fastidio in quanto era ruvida e poco saporita, ancora un’altra idea, perché non ungerla con della panna per dolci, tornai in cucina, presi dal frigo la bottiglietta, e tenendola in mano mi dava una strana sensazione, un bel cazzo grosso, pensai Lisa stai diventando una depravata.
Tornai nel bagno e cosparsi tutta la zucchina di panna, tornai a leccarla, ora la sensazione era diversa, sfogliavo la rivista e leccavo cercando di imitare le scene, nella mia fichetta non potevo infilarla come faceva quella ragazza, ero vergine e tale volevo restare, non potevo perdere la verginità con una zucchina, pensai di provare nel culetto tanto lì non si è mica vergine e poi se lo fai non se n’accorge nessuno pensavo.
presi del sapone neutro e iniziai a spalmarlo sul mio buchino, mi accovacciai e infilai il dito unto di sapone neutro, lo sentivo entrare, anche se mi veniva spontaneo stringere il muscolo, sfogliando il fumetto, trovai dove una signora lo stava prendendo proprio li, lui le diceva, spingi tieni conto di fare la c…., pensai di seguire lo stesso suggerimento, notai che spingendo in fuori, il muscolo si dilatava, poco dopo riuscii a controllare il mio orifizio, lo sentii dilatarsi, provai un secondo dito, accusavo dolore, cercavo di rilassarmi il più possibile, passò presto, ormai mi sentivo preparata per il grande passo, era giunto il momento della zucchina, toccò giustamente a quella piccola, era sempre più grossa delle due dita, ben unta con il sapone e i resti della panna, la puntai al buchetto che nel momento del contatto sentii n brivido di freddo.
Iniziai a spingerla , restando sempre accovacciata, prese a farsi strada, bruciava un pochino, sentivo il muscolo dilatarsi, mi fermai tenendo la zucchina dentro, per fare in modo che il mio buchetto si adattasse, subito dopo con una mano spingevo e con altra iniziai a toccarmi il clitoride masturbandomi cercando di alleviare il dolore che ben presto fu sopraffatto dal piacere.
All’inizio tenevo la mano dalla parte di dietro del corpo, poi pensai di portarla sul davanti in modo tale che contemporaneamente al movimento di far entrare e uscire la zucchina, il mio braccio venisse a contatto con la mia patatina, fu troppo bello, mi ero aperta da sola il culetto, mi stavo inculando.
Entrava e usciva senza alcun dolore, il mio forellino si era dilatato, i miei occhi iniziarono a fissare l’altra zucchina, quella più grande, perché non provare?
Tenendo sempre quella nel mio posteriore, cosparsi per bene l’altra, usando sempre il sapone neutro, sfilai la prima e puntai la seconda, dalla forma strana, feci fatica a introdurla, ma non appena entrò la parta più larga sentii come un flop, un misto dolore piacere, che divenne subito solo piacere, non potevo capacitarmi, ero riuscita a infilarmi anche quella più grande.
Mi alzai tenendo sempre con la zucchina nel culetto, mi poggiai al lavandino, mettendomi a 90 gradi, mi guardai allo specchio, nuda in quella posizione vedevo la figura di una sporcacciona, con la mano che guidava la zucchina dentro il mio culetto, mi davo dei colpi sulle chiappe imitando un contatto di un corpo che stesse sbattendomi sul serio, raggiunsi un orgasmo formidabile, feci un lago per terra, venivo come se stessi facendo pipi, sentivo i miei umori colarmi tra le gambe dovetti sedermi mi stava girando la testa, tirando fuori la zucchina mi venne voglia di leccarla incurante di dove era stata.
Questa cosa qui lo faccio ancora oggi come ho tra le mani qualcosa che somiglia a un cazzo ho voglia di infilarmela.
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