“Mi ha subito colpito il fatto che alzate le pesanti tende rosse la musica è diminuita di botto, lasciando spazio a rumori soffusi che subito non avevo…”
Era la sera del nostro anniversario, io e mio marito dopo una
cena deliziosa in un bel ristorantino abbiamo deciso di andare in un club privè. Era da tanto che me lo chiedeva ed io ero un pò titubante, ma incuriosita, così ho deciso di accettare.
Lui aveva sentito parlare di un locale molto ben frequentato e così siamo entrati là. All’ingresso, dietro la porticina chiusa abbiamo dovuto lasciare i nostri nomi ed i nostri documenti, mi batteva forte il cuore ma ero divertita da questa nuova esperienza.
Siamo entrati, era pieno di gente, chi ballava, chi chiacchierava allegramente e c’era buona musica. Mi è sempre piaciuto ballare e anche se lui (lo chiamerò Jhonny) non è un ballerino provetto, adora guardarmi. Così ci siamo riscaldati un pò sulla pista,guardandoci negli occhi e sfiorandoci i corpi a tempo di musica. Poi dopo aver bevuto qualcosa è arrivato il momento di entrare nel area privè. Mi ha subito colpito il fatto che alzate le pesanti tende rosse la musica è diminuita di botto, lasciando spazio a rumori soffusi che subito non avevo individuato. Ci siamo presi per mano e piano piano abbiamo cominciato a camminare lentamente lungo il buio corridoio che costituiva il privè vero e proprio. Un calore mi invase tutt’attorno e gemiti prima lontani poi sempre più forti arrivavano all’orecchio.Nella penombra un intreccio di corpi si muoveva al ritmo primordiale che impone l’atto sessuale e di lato tanti occhi rapiti erano fissi sulle persone che agivano da attori in quel momento. Siamo passati oltre ed il mio respiro si è fatto più lento, più caldo. Quegli ansimi mi entravano nelle viscere producendo una lenta eccitazione, piano piano seppur contratta, mi stavo abbandonando a condividere al piacere che sentivo in quei respiri, in quei “si ancora” in quei “è bellissimo”, e lo stesso calore lo sentivo nei corpi che incrociavo, che sfioravo in quello stretto corridoio. Il contatto infatti era necessario per poter andare avanti, e subito non mi ero accorta che una mano stava sfiorando la mia spalla (avevo un vestito da sera nero molto scollato, tenuto da spalline sottili). La mano mi accarezzò con più insistenza, ma con dolcezza, mi girai pensando di vedere un uomo magari solo … ed ecco invece vidi una coppia e mi accorsi che era lei che mi stava accarenzando. Strinsi la mano a Jhonny che stava andando avanti per bloccarlo e gli dissi con la gola secca per l’emozione “una ragazza mi ha accarezzato” e lui dolcemente “e tu non vuoi fare nulla ?”. Mi girai verso la coppia che era rimasta qualche passo più indietro per guardarli meglio, mi avvicinai, lei era bellissima. Alta, con lunghi capelli biondi che le incorniciavano il viso, un seno prosperoso che sbocciava da un bustino strizzato, due spalle dritte ma allo stesso tempo tornite e femminili. Le accarezzai i capelli morbidi e lucenti in quella penombra strana, piano passai ad accarezzarle il viso, rapita da quella dolcezza e forte sensualità.
La pelle era ambrata segno della recente abbronzatura (era settembre), le guance vellutate come petali di rose ed il naso aquilino a dare carattere all’intera figura. Era per me irresistibile, soprattuto quello sguardo preso ma non aggressivo, che mi fece nuovamente accarezzare le sue guance e lievemente scendere al suo collo, alla scollatura.Non so cosa mi era preso, ma ero letteralmente impazzita per lei. Senza pensare più a dov’ero ed alla gente che mi stava intorno, tremando per l’emozione e l’eccitazione le sfiorai le labbra con le dita e piano la baciai sulla bocca socchiusa, e da quella bocca una lingua dolce prese la mia e cominciai a baciarla con passione in un turbinio di emozioni ed un’eccitazione profonda. Avevamo iniziato ad accarezzarci sempre più freneticamente ed a spostarci, grazie all’intervento dei nostri compagni, lungo il corridoio fino ad arrivare ad un materasso grande incorniciato da acquari trasparenti, che facevano vedere ma non permettevano l’intervento diretto dei presenti. Ci mettemmo così in ginocchio su questo grande letto una di fronte all’altra, mentre i nostri uomini dietro di noi avevano iniziato a spogliarci. Jhonny mi accarezzava, mi spogliava e mi baciava (adoro sempre il suo corpo caldo dietro di me) ed anche la bellisima bionda veniva spogliata davanti a me, rivelando un seno fiorente e sodo, capezzoli piccoli che al contatto con le mie dita si irrigidivano in un brivido di piacere. Jhonny prese quindi ad accarezzarmi il culo, col suo modo deciso e seducente, a mano piena me lo palpava, facendo colare dalla mia fessura gocce di liquido lucente, poi piano piano mi fece scivolare via il vestito con un movimento che ben conoscevo. Intanto io continuavo a leccare, palpare, baciare la bionda senza quasi capire cosa stessi facendo. Ero talmente eccitata che quando Jhonny mise la sua mano nelle mie mutandine mi trovò già completamente bagnata.Sentivo il suo cazzo duro contro il mio culo e questo mi faceva letteralmente impazzire, presto mi invase la bramosia di essere pentrata e girando il collo per baciarlo e slinguarlo gli dissi “spogliati presto, mettimelo dentro!” Non se lo fece ripetere due volte ed in tre secondi me lo ritrovai tutto nudo dietro, pronto a penetrarmi. Gli salii a cavalcioni restando sempre girata verso la bionda che nel frattempo era già stata penetrata e il suo compagno se la stava sbattendo con vigore. E sguish … il cazzo duro ed imponente di mio marito venne quasi risucchiato dalla mia figa assetata, e mi invase con la sua carnalità e lunghezza, poi Jhonny, che sa quanto mi piace mise una mano davanti ed iniziò a masturbarmi con destrezza (è molto bravo con la mano). Nel frattempo con una mano sul seno della bionda ed una mano sul braccio di Jhonny stavo letteralmente impazzendo di piacere, e con un movimento assatanato iniziai una spiecie di danza col bacino, avanti ed in idietro, su e giù contemporaneamente, seguendo il percorso di quel cazzo di marmo, deliziata dai baci di lui e dal vedere quella splendida creatura davanti a me, eccitata come me, con lo stesso sguardo bruciante. Chinandomi in avanti e assumendo la posizione del cagnolino mi avvicinai al suo viso e lei fece lo stesso. Iniziammo con furore a baciarci, mentre mio marito, messosi in gionocchio, mi penetrava con forti colpi ben assestati, sempre più forte, sempre più in fondo , sempre di più …” oh siiiiiii ….. siiiii vengo vengo vengooooo ” gridai, e lei davanti a me scossa da brividi violenti venne ansimando con suoni gutturali. Anch’io tremai tutta mentre Jhonny eccitato più che mai mi scopava con tutta la sua voglia, poi si staccò, mi mise sdraiata e sopra di me toccandosi con la mano, venne a fiotti abbondanti, inondandomi la faccia, il collo ed il seno con il suo sperma caldo e profumato. Rimasi alcuni istanti lì a godere quel piacere infinito, e poi finiti gli effetti dell’orgasmo, mi ricordai dov’ero. Rivestendoci tutti insieme ci scambiammo i ringraziamenti ed i complimenti senza chiederci i nomi. A casa quella notte io e Jhonny facemmo di nuovo l’amore con la stessa passione e ardore di qualche ora prima, perchè il sesso, se è buono, ti lascia sì soddisfatto ma ben presto ritorna la sete.
Questa è stata la mia prima volta in un club privè: davvero magica !
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