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Al ristorante….. senza slip

“Appena salgo in auto ci scambiamo il consueto bacio a stampo sulle labbra ma stavolta la sua mano si insinua tra le mie cosce…”

Le ore sembrano non passare.. I minuti nemmeno….. E’ solo mezzogiorno……. Stasera
sarà La Sera…….. Stasera andrò a cena nel SUO ristorante……… Mi ha già scritto, appena si è svegliato…. Una frase provocante e… e la foto dei boxer attillati che mostrano un rigonfiamento molto lusinghiero.. Lusinghiero per il padrone della belva e per chi lo ispira, che sarei io….

Ci conosciamo appena da sei giorni. La noia di una domenica libera senza nulla da fare, il mio lui assente per lavoro, brutto tempo perciò niente mare. Mi iscrivo in un sito di incontri, consigliato da un’amica. Mi descrivo per quella che sono: 45 anni, mora, riccia, occhi azzurri, fisico ancora in forma, quello che mi manca nel seno posso dire di compensarlo col culetto. Qualche foto carina e il gioco è fatto. Iniziano subito a proporsi uomini di ogni tipo. Il riccone, il superdotato, il maniaco, lo slave, lo sfigato, il vecchio, il giovane… Insomma quantità senza qualità. Molti ci tengono a mostrarsi nudi e crudi. Mi chiedono più foto.. foto più spinte… Divertita e stuzzicata aggiungo qualche foto in un album privato, foto sexy ma non di nudo. Chatto più per passare il tempo che per interesse.
Poi ecco una frase diversa, brillante. Una sbirciata al profilo del novello corteggiatore. Però, penso, un bel tipo davvero. Sguardo volitivo, sorriso accattivante, bel fisico. Proprio affascinante. Iniziamo a conversare, non è per nulla banale, anzi. Simpatico, spigliato, eclettico. Lo scambio di battute diventa via via più serrato, sembra che entrambi ci concentriamo in questa sola conversazione, qualcosa di indefinito sembra crescere dentro di me.. curiosità, simpatia, attrazione. Con grande naturalezza Gabriel, questo il nome, scivola verso l’argomento più bello e pericoloso di tutti: il sesso. Pericoloso perchè se ne parli troppo presto, in modo troppo esplicito o troppo banale il fuocherello che sta avanzando potrebbe spegnersi come soffocato. Ma lui non ne parla troppo presto, non è volgare nè scontato. Rispondergli per le rime non solo è normale, è inevitabile. Mi lascio andare, ci punzecchiamo e lusinghiamo, è così liberatorio ma anche intrigante. Alla fine non resisto e sono io la prima a chiedere accesso all’album privato. Mi sorprende. Le foto sono all’altezza dei nostri discorsi, allusive ma non esplicite. Così mi eccita e mi incuriosisce, lasciando qualcosa da scoprire. Io gli mostro le mie foto, sexy sì, ma non all’altezza del nostro conturbante gioco. E’ così che sfacciato mi scrive il suo numero. “Mandamene una scattata appositamente per me” è la sua sfida. Ebbra del momento, mi scatto d’impeto una foto ammiccante ma senza nudità. La invio senza pensare. Lui risponde a stretto giro con una foto esplicativa dell’effetto suscitato. Spento il pc, continuiamo su whatsapp, senza che altri disturbino la nostra reciproca scoperta. Non posso negare di essermi bagnata. Non posso non farglielo sapere. La notte sopraggiunge prima che andiamo troppo oltre. Ma dopo la buonanotte non posso fare a meno di toccarmi.
Nuda, stesa sul letto, capezzoli irti e labbra gonfie, raggiungo rapidamente un piacere pieno, avvolgente, grazie al quale cado in un sonno profondo.

I giorni seguenti mi scrive spesso, ma non si fissa sul sesso. Ci sa fare, mi corteggia e mi provoca. Mi invita nel suo ristorante. Mi invia anche una foto della saletta in cui sostiene di intrattenersi dopo la chiusura.. Martedì rivedo il mio lui. Appena mi vede mi bacia, mi accarezza, mi cerca. Mentre mi penetra vigorosamente da dietro, io penso a Gabriel. Mi meraviglio, ma non mi dispiaccio. Il desiderio non è una colpa.

Stasera finalmente il desiderio prenderà forma.. Inizio a prepararmi a metà pomeriggio. Per prima cosa una visita dall’estetista: viso, mani, piedi e depilazione. Arrivata a casa un bel clistere al caffè, su consiglio dell’estetista, perchè non si sa mai.. Poi un bel pompino da professionista al mio lui, così stasera è tranquillo. In più lascio che mi venga in faccia così mentre il clistere fa effetto mi spalmo lo sperma per bene sul viso. Una bella doccia per profumare la mia pelle. Trucco e parrucco d’ordinanza. Ora viene il bello. Il vestito. Fortunatamente quel maiale del mio lui mi incita a vestirmi sexy anche se non esco con lui. Indosso un microperizoma nero con un fiocchetto molto carino. Scelgo un vestitino colorato, molto corto e che lascia nuda la schiena. Pur avendo un seno piccolino, non amo i reggiseni, trovo comunque che intravedere i capezzoli che spuntano sotto la stoffa sia anche più sexy che vedere un seno sostenuto da un reggiseno imbottito. Il mio lui mi aiuta ad allacciare i sandali nuovi, mi guarda estasiato esclamando compiaciuto “sei proprio una gran maiala!”. Mentre lo bacio appassionatamente penso che ha ragione da vendere. Ritocco il rossetto e lo saluto, la Betti è arrivata. Appena salgo in auto ci scambiamo il consueto bacio a stampo sulle labbra ma stavolta la sua mano si insinua tra le mie cosce. “Ah almeno ti sei messa le mutande!” “Perchè?” chiedo io. “Sei talmente porno così vestita e truccata che pensavo non le avessi” “Ho dovuto metterle per non destare sospetti” ribatto io angelica. La Betti sorride e partiamo. Durante il percorso che ci separa dal ristorante la aggiorno sugli ultimi discorsi tra Gabriel e me. Anche lei mi racconta le sue ultime avventure con il vigile, il suo amante. Chissà perchè lei ha 11 anni meno di me, ma da quando ci siamo conosciute siamo diventate inseparabili..

Giunte a destinazione, la Betti nota la mia depilazione totale mentre mi sfilo il microperizoma e lo ripongo nella pochette. “Ormai non desti sospetti..” sorride. Il parcheggio è dall’altra parte della strada rispetto al ristorante, mentre finiamo di attraversare un’auto rallenta e qualcuno grida dei complimenti molto espliciti alla mora, cioè a me (la Betti è bionda). Iniziamo bene, penso divertita. Appena Gabriel ci scorge ci viene incontro. E’ anche più alto di come lo immaginavo. Tre baci sulle guance ci permettono di apprezzare i rispettivi profumi. Mi riempie di lodi e da gentiluomo si presenta e si complimenta anche con la Betti, che del resto è davvero una bellissima ragazza. Ci fa accomodare in un tavolo che aveva riservato a noi, da dove mi siedo riesco a vederlo anche mentre lavora. Essendo il titolare, accoglie i clienti all’arrivo e fa il conto alla fine. Invece di farci portare i menù da una cameriera, ci consiglia direttamente i piatti migliori in base ai nostri gusti, facendoci sentire subito ospiti di riguardo. Inizia da subito un gioco di sguardi magnetico, sembra quasi che voglia penetrarmi con gli occhi…
Quando ci servono l’antipasto, porto il cibo alla bocca nel modo più sensuale e provocante che conosco. Evidentemente colpisco nel segno: dopo pochi bocconi inizia a scrivermi con whattsapp. Trova che le mie labbra siano sconvolgenti. Quando passa vicino al nostro tavolo per accompagnare dei clienti mi accorgo che diceva il vero, sotto i pantaloni pur non attillati si scorge un rigonfiamento promettente. Anche la Betti se ne accorge “Devo imparare dalla maestra” sorride.
La cena prosegue meravigliosamente, il calore si accresce solo in parte grazie al delizioso vino consigliatoci da Gabriel, soprattutto è merito del reciproco desiderio ormai palpabile.
Quando manca solo il dessert, mi accorgo che il locale si sta svuotando, Gabriel è più libero, così prendo l’iniziativa. Infilo la mano nella pochette, la ritraggo chiusa, lentamente la faccio scivolare sotto il tavolo, coperta dalla tovaglia, passo il perizoma tra le mie labbra umide, mi alzo e ancheggiando mi avvicino alla postazione di Gabriel. “La toilette, per cortesia?” gli chiedo sorridendo. “Da quella parte” mi indica cortesemente. Mentre rivolge lo sguardo ad indicarmi la direzione, non vista lascio cadere il mio perizoma intinto nei miei umoni sulla sua scrivania e a passi decisi mi incammino verso la toilette, sorridendo all’idea dell’espressione di Gabriel appena noterà il mio regalino….

Il bagno delle signore è come il resto del locale, di classe e molto pulito. Fortunatamente è vuoto. Ho appena il tempo di aprire il rubinetto per sciacquarmi le mani che la porte si apre.. E’ proprio LUI! Lo sguardo di Gabriel è più che eloquente, i suoi occhi bramano le mie carni.. Senza una parola mi cinge la vita con forza e mi bacia. Le sue labbra, la sua lingua mi trasportano nel cuore di un vulcano, sento i miei battiti aumentare, il respiro si fa corto, il sangue scorre veloce nel mio corpo, incandescente come lava, le labbra si gonfiano, i capezzoli si fanno acuminati, sono un lago… Gabriel con la mano destra fa ruotare il mio viso verso la mia spalla destra, le nostre lingue sempre avvinghiate, si sposta dietro di me, sento la pressione del suo uccello sulle mie chiappe, mi appoggio al lavandino con le mani mentre le sue dita iniziano ad esplorare la zona tra le mie cosce. Indice e medio accerezzano le grande labbra, poi si dirigono sicure alla clitoride, gonfia di desiderio. Finalmente mi penetra con le sue dita esperte, prima uno poi due. Il piacere mi elettrizza, sto per godere quando con un sorriso beffardo si interrompe e sussurra “Non così presto”, mi fa l’occhiolino e si allontana furtivo com’era entrato. “Che magnifico stronzo” penso mentre cerco di ricompormi.

Quando torno al tavolo, mi accoglie lo sguardo complice della Betti. Immediatamente ci viene servito il dessert. Mi avvicino alla Betti e bisbiglio “Bacia come un Dio” Mentre lecco maliziosa il cucchiaino non posso trattenermi dall’aggiungere “Peccato che mi ha penetrato solo con 2 dita..” “Per ora” ribatte la Betti facendomi la lingua. Assaporando il dolce, fantastico su come sarebbe avere in bocca il suo uccello. “Se non la pianti di spompinare il cucchiaino i nostri vicini divorzieranno” così la Betti irrompe nei miei pensieri accennando col viso ad una coppia in un tavolo alla mia destra. Giro lo sguardo e sorprendo il marito visibilmente stupito ed attratto dal trattamento che quasi inconsapevolmente stavo riservando al cucchiaino. Non paga gli sorrido e accavallo le gambe facendo salire il vestito così da scoprire completamente la coscia destra, per il visibile compiacimento del mio nuovo ammiratore. Il cellulare vibra. Gabriel mi ha scritto. “Ma come? Mi vuoi già sostituire?” Rispondo subito “Mi hai lasciato una gran voglia……..” “Saprò saziarla…” promette.

Sorseggiamo il liquore offerto dalla casa mentre gli ultimi clienti lasciano il locale. Anche i camerieri finiscono di sistemare i tavoli e se ne vanno. Siamo rimasti solo Gabriel, la Betti ed io. “Accomodiamoci nella mia saletta privata” ci invita. Iniziamo a conversare amabilmente, Gabriel ci offre ancora da bere. Ridiamo e l’atmosfera si scalda. La Betti è molto stanca perchè è in piedi dalle 4, turno in fabbrica e pomeriggio con le bambine. Gabriel, un po’ gentiluomo e un po’ marpione, le fa un massaggio rilassante ai piedi e lei crolla su uno dei divanetti, senza dubbio anche per tutto l’alcool che ha bevuto più di me. “Ora spetta a me un bel massaggio” propongo a Gabriel. Si inginocchia davanti a me, mi sfila i sandali ed inizia a massaggiarmi il tallone, la pianta e le dita, prima di un piede poi dell’altro. Mentre lo fa muovo le gambe così che possa intravedere l’oggetto del suo desiderio. E lo intravede sicuramente, a giudicare dal suo sguardo. “Ho notato che sbirciavi anche tra le cosce della Betti” “Peccato che lei indossi il perizoma” sorride Gabriel con naturalezza. “Preferisci chi non lo porta?” Gabriel senza rispondere inizia a baciarmi l’alluce, poi una per una tutte le dita del piede. Passa con la lingua negli spazi tra le dita. Risale verso la caviglia, poi verso il ginocchio, poi.. sale ancora. Alterna baci, carezze e leccate, si sofferma sull’interno delle cosce. La mia fica gronda di umori. Solleva quel poco di stoffa che ancora la copriva, per un istante resta fermo come per ammirarla, poi si tuffa col viso. La sua lingua percorre il disegno delle mie labbra con curiosità ed entusiasmo, con la punta del naso stuzzica la clitoride. Ecco che con la punta della lingua si insinua dentro di me. Non me la sta leccando, se la sta mangiando! Spalanco le cosce più che posso, sono estasiata. Senza accorgermene raggiungo un orgasmo travolgente, con tanto di squirting! Non ho il tempo di chiedermi se si sia contrariato perchè gli ho inondato il viso che mi bacia con calore e desiderio. Non resisto più. “Voglio il tuo cazzo!” Lo faccio adagiare nel divanetto al mio fianco, gli sbottono i pantaloni e gli sfilo i boxer. Davanti a me si erge in tutto il suo splendore quella belva che tanto ho bramato. Duro e pulsante il suo cazzo si offre a me. Non aspetto un secondo di più, mi chino su di lui e inizio a leccarlo, succhiarlo e mordicchiarlo. Con una mano gioco con la sua asta aiutando la mia lingua, con l’altra gli accarezzo le palle. Ha un odore e un sapore fantastici. Sentirlo nella mia bocca è così eccitante. Dal suo ansimare posso capire che anche per lui è molto piacevole. Mi accorgo che divarica un po’ le gambe, così inizio ad accarezzarlo nello spazio tra le palle e il suo buchetto. L’idea sembra entusiasmarlo notevolmente. Così mi dico “perchè non provare a spingermi oltre?” Inumidisco ben bene la punta dell’indice e comincio ad accarezzare la carne attorno al suo buchetto. Sento che il suo cazzo si gonfia ancora di più e divarica ulteriormente le gambe. Bagno di nuovo il dito e con la punta inizio a penetrarlo. Il suo buco del culo piano piano cede! Finalmente un uomo che non si ha degli inutili preconcetti nel subire la penetrazione anale! Poco alla volta riesco a far entrare tutto l’indice! Il suo cazzo pulsa a mille. Aumento il ritmo con la bocca e con le dita e i suoi fiotti di sperma riempiono la mia bocca. Ora sono io a baciarlo con immenso trasporto, lui non si sottrae nonostante lo sperma gli coli in parte in bocca, anzi sembra piacergli. “Quasi quasi vorrei avere anche io il cazzo per farmi fare un pompino del genere!” Entrambi ci giriamo verso il divanetto dove dormiva la Betti. E’ a sedere e ci sta osservando compiaciuta. Mi giro verso Gabriel, non sembra particolarmente in imbarazzo, piuttosto direi incuriosito. “Puliscilo per bene, se no mi tocca intervenire” mi apostrofa la Betti. Senza farmelo ripetere mi chino di nuovo sul cazzo di Gabriel e lo ripulisco accuratamente con la lingua, poi ci scambiamo un bacio lungo e profondo. Mi aiuta ad allacciare i sandali e vado in bagno per ricompormi. Quando torno sta aiutando la Betti con i suoi sandali, lei naturalmente gli mostra il perizoma. “Che combini troietta?” le chiedo bruscamente. “Io? E’ il tuo torello che è tutto nudo” risponde lei sfiorandogli la punta dell’uccello a riposo con un piede. Infatti Gabriel non si è rivestito, è rimasto nudo come nulla fosse. “Vacca!” ribatto avvicinandomi a lei e baciandola sulle labbra. L’uccello di Gabriel, un po’ per lo sfioramento e un po’ per il nostro bacio, torna a mezza carne. “Non ti illudere, torello. Ci aspettano” chiarisce la Betti a cui non è sfuggita la cosa. Gabriel ci accompagna alla porta, sempre nudo. Come a rispondere ad un mio sguardo interrogativo, precisa “Sono un naturista, sono a mio agio nudo. Perchè non venite in spiaggia con me una volta?” “Vedremo” sentenzia la Betti mentre si scambia tre baci sulle guance con Gabriel. Io lo saluto con un altro bacio passionale ed usciamo.

Andremo in spiaggia? Al prossimo racconto….

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