“Lo Chef si muoveva tra i tavoli con savoir faire e con ognuno si soffermava distribuendo oltre alle pietanze sofisticate frecciatine sensuali e qualche pacca…”
Stasera andiamo a cena fuori e ti porto in un posto nuovo!
E’ una sorpresa!
Alessandro mi aveva mandato un messaggio su WhatsApp,” a che ora hai prenotato? ” ” Alle 21,00, ci vediamo da te alle 20.00 Ok?” disse Alessandro, ” Smack. A stasera” risposi
Chissà che sorpresa sarà ? Forse un ristorante esclusivo dove si incontrano persone interessanti e famose?
Io e Alessandro eravamo insieme da un po’ di tempo ed oltre ad essere una bella coppia affiatata e appassionata avevamo tanta voglia di vivere e di divertirci cercando di unire alla affinità elettiva e all’ armonia la fantasia. Ero curiosa di questa serata, consapevole dell’ originalità di Alessandro nello stupirmi con le sue trovate lecite e non lecite e soprattutto divertenti . Alle 20 in verità alle 20,30 (io in ritardo siempre ) salgo sulla moto di Alessandro senza sapere dove mi avrebbe portata. La città era nostra io e lui verso la notte, con i profumi della fine dell’estate nell’ aria e la notte illuminata dalla nostra fantasia.
Arriviamo a Monteverde nella via del locale che in verità era una viuzza poco illuminata con aiuole di fiori colorati per tutta la sua lunghezza e in fondo il nostro piccolo locale visibile per una insegna vivace e di tendenza che mi ricordava Broadway Danny Rose con mensole al posto dei tavoli e sgabelli alti e snelli, niente di lussuoso tutto molto essenziale e minimalista. Alcune persone appollaiate su questi sgabelli mangiavano in piccoli piatti piccole porzioni di cibi dall’aspetto squisito ma a parte questo non sembrava ci fosse nulla di particolare in questo locale. L’atmosfera mi ricordava la descrizione dell’inesorabile passaggio dall’estate all’autunno, come in un libro di H Hemingway che descrive l’atmosfera di una arena spagnola al tramonto dopo la corrida quando si brinda perché si è ancora vivi , era come se ci fossero due mondi opposti in quel locale tra lo stile di New York veloce e complicato e l’atmosfera calda, lenta e antica della “Fiesta” dei sensi. Avvertivo qualcosa che non riuscivo a capire e collocare, vivacità e lentezza, gioia e passione e in verità c’era tutto questo li dentro.
Appena entrati lo chef ci accolse amichevolmente con una voce calda e profonda e con seducente maestria ci condusse al nostro posto. Alessandro non mi aveva detto nulla di più della sorpresa e pensavo che la serata non sarebbe stata divertente e interrogativa lo guardavo e seduta sullo sgabello mi guardavo intorno senza vedere nulla di particolare, ma guardando dietro di me vidi una vicina di casa che non mi aspettavo di incontrare in quel piccolo locale dall’altra parte della città e tra l altro da sola.
Ci salutammo con educazione e con le solite convenevoli frasi di circostanza e poi tornammo alla nostra cena, “.certo che da sola poverina!” dissi. Lo chef ci porta del prosecco e avvicinandosi mi sussurra che nel suo locale c’era qualcosa che non c’era negli altri. “Cosa?” dico io, ” Alessandro mi aveva parlato di una sorpresa ma non vedo nulla di strano” dico “Bella signora” mi dice lo Chef “Da me c’è un certo tipo di clientela” “Sii , dimmi chef” provocatoria e divertita dico io. “Donc” disse, “ci sono persone diverse qui dentro, gli Ignari e i Consapevoli e con sguardo furbo si allontana lasciandomi perplessa. Alessandro mi guarda ridendo e mi dice “La sorpresa c’è, hai visto?” “Continuo a non capire, gli ignari i consapevoli, cioè” dico io
A questo punto Alessandro si ferma un attimo come per trovare le parole adatte e tutto di un fiato mi dice
“In questo locale ci sono diverse coppie e alcuni di loro sono scambisti e altri no, “Ecco i consapevoli e gli ignari”.
Non avrei mai e poi mai potuto capire di cosa si trattasse, assolutamente sorpresa che Alessandro mi avesse portata in un locale simile. Tu tesoro sei una ignara e io un consapevole, che ne dici?
In quel momento mille pensieri passavano nella mia mente, non mi sentivo più in armonia con il mio compagno, c’era una montagna tra noi , sicuramente quella serata non l avrei dimenticata.
Alessandro con calma mi prese le mani tra le sue e con voce calda mi parlava, “Amore, questa cena è stata un pretesto, non sapevo come proporti di addentrarci in un mondo un po’ trasgressivo, vorrei colorare la nostra storia con qualche serata piccante, non c è nulla di male a lasciarsi andare un pochino, daiiii non fare quella faccia”
Ero spiazzata. “Vado un attimo a rinfrescarmi, poi parliamo ” dissi e più sorridente che mai scesi le scale per andare in bagno, “Mamma mia, non avrei potuto mai immaginare, e ora che faccio?” Mille pensieri, però in fondo cosa mi potrà mai accadere? Se voglio va bene, altrimenti CIAO. Mentre mi rinfresco e arrivo a questa conclusione entra nella toilette la mia vicina di casa che mi sorride e inaspettatamente mi accarezza la guancia. Rimango un po’ stupita e faccio finta di niente e mentre risalgo in sala inaspettatamente un brivido mi percorre la schiena e la nuca. Siedo tranquilla al mio trespolo e noto che rispetto a poco prima l’atmosfera è diversa, non so cosa esattamente, una luce diversa, mi guardo intorno e per la prima volta vedo donne molte eleganti, sensuali con scollature sapienti ma molto chic che sorseggiavano lentamente dai loro calici.
Continuai a mangiare con tranquillità come se fossi anch’ io una consapevole. Lo Chef si muoveva tra i tavoli con savoir faire e con ognuno si soffermava distribuendo oltre alle pietanze sofisticate frecciatine sensuali e qualche pacca ben assestata. L ambiente iniziava a scaldarsi e un po’ per il vino e un po’ per l’emozione iniziai a lasciarmi andare e curiosa sbirciavo intorno a me cogliendo lo sguardo interessato di Alessandro che sbirciava nelle scollature e con ammirazione soppessava le curve seducenti delle nostre vicine che ricambiavano con ammiccanti occhiate e con sorrisi soddisfatti. Ero un po’ gelosa di non essere solo io al centro della sua attenzione e un po’ per gelosia e un po’ per vanità iniziai anche io a fare lo stesso; non avrei mai pensato di mettermi così in mostra né di desiderare di farlo e di essere ammirata e desiderata come ora mi sentivo. In questa situazione improbabile con accanto il compagno della mia vita che guardava altre e io cercavo di attirare la sua attenzione.
Complice la musica, note calde sud americane, musica semplice che inneggia alla vita piena di piaceri fatti per essere colti iniziammo a ballare e sentivo lo sguardo della mia bella vicina di casa che ballava da sola volteggiando nella sala e spesso ci sfioravamo e mi sentivo attratta da lei e dal suo profumo molto gradevole e il pensiero mi portò ad una eccitazione molto forte. Stringevo Alessandro e con il bacino contro il suo sentii crescere la sua eccitazione e anche a me salì la voglia di emozioni e sensazioni che davanti a tutto non potevo soddisfare.
Era molto difficile mantenere il controllo, non c’era niente da fare, l’eccitazione era talmente alta che non riuscivo a contenere la mia voglia e ballando alimentavo anche le fantasie verso la mia amica ballerina che mi aveva suscitato emozioni nuove e mi girava intorno e ci ritrovammo allacciate a ballare strette ritmi passionali. Mi piaceva sentire il suo corpo snello e la sua pelle morbida e profumata e il suo sedere sodo che si muoveva sotto la mia mano al ritmo di questa musica che sublimava l’evocazione del sesso e evocava in me anni di inconsapevole voglia di trasgressione. Ero turbata che mia crescente eccitazione e sia con Alessandro che con Sandra (la mia vicina) la fantasia prendeva forma e in quei momenti mi sembrava una cosa naturale e normale e continuai a ballare con loro e con altre donne e uomini ospiti del nostro chef e la serata divenne molto divertente e con una sottile sfumatura erotica che non poteva essere messa in pratica nel locale su richiesta chiara del nostro amico Chef che nel locale iniziava al gioco e alla conoscenza ma senza andare oltre. Tra le tante persone che c’erano però, a parte Sandra, sensuale delicata ispiratrice della mia curiosa bisessualità conoscemmo una coppia molto simile a noi che come noi amava divertirsi e lasciarsi andare , Edo e Marta due splendidi simpatici ospiti del locale e per tutto il tempo ballammo insieme e tra un ballo e un drink iniziai a provare attrazione per loro, lui molto distinto, ben vestito con un profumo gradevole e occhi vivi, bel fisico e lei un grande fascino , un fisico provocante, occhi verdi profondi e magnetici e una sensualità raffinata e ricercata, insomma due persone molto vicine a noi, ai nostri gusti, alle nostre fantasie con cui certamente fare viaggi interessanti e condividere passioni sia sacre che profane, peccato che la serata era praticamente finita e non avevamo avuto il tempo per conoscerci meglio. Nel salutare Edo sentii il suo sesso gonfio e scherzando lui disse ” Tesoro potrebbe essere una pistola o sono contento di vederti”, risi ma non posso negare che mi lusingò, poi salutai Marta con una bacio sulle labbra e avvertii chiaramente anche la sua eccitazione! Ci lasciammo con la voglia di vederci ancora, incuriositi gli uni degli altri. In sella alla nostra moto, mentre tornavamo iniziai a toccare il cazzo di Alessandro che era eccitato, infilai la mano nei suoi pantaloni. Complice il buio nella notte sfrecciavamo con la mia mano dentro i suoi pantaloni, forse tra un po’ ci fermiamo pensavo e ci apparteremmo sicuramente da qualche parte, poi sento vibrare un cellulare nella tasca di Alessandro e un po’ preoccupati dall’orario insolito ci fermiamo per rispondere. Sul display c era il mio numero e rispondendo stupiti sentimmo Marta che ci diceva che avevamo dimenticato il cellulare bianco sul tavolo. Poco male, ci saremmo rivisti il giorno dopo a casa loro per poterlo riprendere per una cena veloce insieme se potevamo, “certo che si, con piacere, a domani, smack”-
Correndo nella notte illuminati dal desiderio e dalla voglia di arrivare a casa per poter finalmente entrare uno nell’altro; fantastico il sesso dopo averlo tanto desiderato.
Il giorno dopo alle 20 circa eravamo da loro, una bella casa in un quartiere elegante, un aperitivo in terrazza come se fossimo vecchi amici, e in salone luci soffuse, quadri metropolitani con soggetti moderni e figure di donne in rosso che occupavano le pareti di questa stanza e del resto della casa, molto belli e raffinati. La tavola apparecchiata con cura. In cucina Edo ultimava gli ultimi preparativi e improvvisamente mi prende per mano e mi trascina in una camera in fondo al corridoio e mi abbraccia e mi bacia con passione e io rispondo al suo bacio e ai suoi abbracci e gli dico però “No, non va bene, noi qui e loro?” “Vieni a vedere, anche loro stanno facendo lo stesso” e sempre trascinandomi mi porta in corridoio dove Alessandro e Marta abbracciati a ridosso del muro a quanto pare si divertivano anche loro. A questo punto però decidiamo di mangiare e poi continuare i nostri giochi. La cena ottima, con insalata di mare e calamari ripieni, buona cucina accompagnata da un buon vino bianco siciliano e ormai rotto il ghiaccio lentamente ci spogliavamo dai tabu e dai nostri vestiti .
Io e Marta iniziammo a slacciare i pantaloni dei nostri compagni e lo prendiamo in bocca io con tanta voglia di succhiarlo, leccandolo su tutta l asta e mentre lo spingo in gola il più possibile come avevano consigliato a quel programma serale per adulti, mi pare la maleducation, cercando lo sguardo di Alessandro e impegnandomi a mandarlo giù in profondità senza spiacevoli sensazioni e consiglio a Marta di fare lo stesso con Edo che gradisce la profondità insolita con cui Marta lo prende in gola e a questo punto io e Marta iniziamo insieme a baciarli e in due il risultato è ancora più piacevole, una volta lo metto in bocca io e subito dopo lei e così via fino a che tutti e due arrivano al massimo della eccitazione e a questo punto si invertono le parti e ci iniziano loro a leccare e ci fanno girare a pecora e ci penetrano scambiandosi di posto e al massimo del piacere io e Marta ci guardiamo e con naturalezza ci baciamo sulle labbra e iniziamo ad accarezzarci a vicenda e io inizio a provare attrazione per la sua fica e la inizio a leccare e poi insieme l’una all ‘altra. I nostri uomini vedendoci cosi prese ci lasciano fare un po’, poi delicatamente ci separano e affondano il loro piacere nelle nostre fiche, spingendo con forza dentro di noi, fino a che esplodiamo l’uno nell’altro. Sensazioni forti che pensavo di non poter di certo provare in situazioni impensabili come questo contesto e appagati rimaniamo sdraiati comodamente a godere del pensiero di quanto accaduto.
Una cosa però la devo confessare…il telefono non lo avevo dimenticato affatto.
Il racconto è di verità colorato qua e la da pennellate di fantasia
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