“- È la tua prima volta che lo prendi in bocca, vero, non è difficile, prova a leccarlo come se fosse un gelato…”
Questo racconto, è la storia di un’amica, Valeria, mi ha inviato la
sua avventura, pregandomi di pubblicarla sul mio diario. Voglio condividerla con voi, poiché mi ha fatto eccitare, e spero che anche a voi piaccia.
Dopo la scuola media andai a lavorare in un negozio di parrucchiera, adoravo quel lavoro, infatti, mi ero iscritta al corso di parrucchiera.
Il lavoro mi piaceva molto, la proprietaria m’insegnava molto bene, difatti da lì a poco iniziai a fare lo scampò alle clienti, il lavoro mi piaceva, ricevevo molti regalini in denaro.
Mentre ci accingevamo a chiudere, la signora mi disse
– Valeria, oggi pomeriggio vieni tu ad aprire, prenditi le chiavi, deve venire mio fratello ad aggiustare quel lavandino che perde, io ho un impegno vengo verso le 5, tanto non abbiamo appuntamenti, dai una sistemata in giro.
Con molto entusiasmo le presi, era la prima volta che mi era data una responsabilità del genere, a casa mangiai con molta fretta, raccontai a mia madre la cosa e mi disse:
– Stai attenta a cosa fai, non toccare nulla, mi raccomando, e poi tante altre raccomandazioni.
Arrivai prima del solito, iniziai a dare una pulita spolverando sulle mensole, spesso mi sedevo alla poltrona e mi sistemavo i capelli, ecco poco dopo arriva Gianni, lo avevo visto un paio di volte al negozio, un bel tipo alto robusto avrà avuto ventiquattro anni, è portiere nella squadra di calcio della città, gli indico il lavandino che perde e torno a fare i miei lavori.
Dopo un po’ mi chiama dicendomi di aiutarlo a reggere il rubinetto, lui sdraiato sotto il lavandino continua a fare il suo lavoro, non so ma a un certo punto mi sento toccare una gamba, dapprima non ci faccio caso ma, quando inizio a sentire la mano che sale, mi giro a vedere, i nostri sguardi s’incrociano, un lieve sorriso da entrambi, imperterrito continua a massaggiarmi la gamba.
– Hai delle gambe magnifiche e che pelle liscia.
Non reagii, notai che con l’altra mano si massaggiava il pacco, io, ragazzina sedicenne, fino allora avevo segato il mio ragazzo, con un’amica avevamo fatto le prime conoscenze con l’orgasmo vedendo un filmino porno a casa sua, ma nulla di più.
– Lo sai che hai davvero un bel corpo?
– Vista così confermi la mia libidine, sei attraente, hai un culetto da sballo.
Non ebbi la forza di reagire, ribellarmi. Nonostante tutto mi stavo concedendo a quella assurda situazione
ormai le sue mani erano arrivate a lambirmi lo slip, stavano per toccandomi il sesso, poco dopo sentii premere la sottile stoffa dello slip proprio sulla fica, iniziò a massaggiarmi .
trovandomi abbastanza umida, tenendomi alzata la gonna ho sentito il suo respiro molto vicino alla fica,da sopra lo slip ha cominciato con piccoli baci, leggeri colpi di lingua…
e solo quando ha sentito il mio respiro era diventato un gemito,ha spostato lo slip incominciando ad assaporare la fica con leccate che coprivano tutte le labbra fino al clitoride.
Sfilato lo slip, se messo davanti al clito ormai gonfio quando la fica era ormai, bagnatissima ha preso a massaggiarmelo con calma, stavo godendo come non mai, fui travolta da un orgasmo incontrollabile, con una rapida mossa mi ritrovai la sua bocca sulla mia, m’infilò la lingua in profondità. Le nostre lingue si incrociano, con la mano continua a masturbarmi
lui succhia la mia lingua con violenza. Mi passa le braccia intorno al collo e mi stringe contro la sua testa. Esplora la mia bocca toccando con la punta ogni angolo, una mani si ancora al seno strizzandolo, alza la maglietta e sganciandomi il reggiseno mette in libertà le tette, ho il coraggio di dirle
– Non sono mai stata baciata come lo hai fatto tu.
– Se ti lasci andare, ti farò scoprire mille altre cose credimi.
Con le dita gioca con i capezzoli, avvicina le labbra e prende un capezzolo in bocca.
Incomincia ha succhiare. Una mano scende lungo il corpo . arrivando alla foresta di peli, le dita cercano di nuovo il clitoride, prese a sditalinarmi, questa volta mi lasciai andare gustandomi le sue dita, mentre lo faceva avvicinò il suo corpo al mio, strusciandosi il pacco bello gonfio su la mia gamba. Un nuovo orgasmo s’impossessò del mio corpo, poco dopo mi prese una mano e se la portò dentro il pantalone.
Mi fece toccare il suo cazzo durissimo, lo strinsi, era caldo ed eccitante, me lo fece tirare fuori dicendomi.
– Ti piace?
Annuii con la testa, poi, con una mano poggiata sulla spalla, mi fece pressione affinché mi abbassassi, non mi restò difficile capire ciò che voleva, adesso lo avevo davanti agli occhi, lo tenevo stretto in mano e poco dopo ma preso la testa avvicinandola a lui.
È entrato presuntuoso fra le mie labbra, non sapevo che fare, la paura di graffiarlo con i denti mi teneva bloccata.
– È la tua prima volta che lo prendi in bocca, vero, non è difficile, prova a leccarlo come se fosse un gelato.
Stavo per iniziare il mio primo pompino, qualche volta a casa mangiando la banana avevo provato a imitare, ma vedevo che i denti solcavano quest’ultima mi chiedevo come si fa.
Ora era diverso, intanto mi eccitava, e sentendo i suoi gemiti anche a lui stavo dando piacere.
Orami mi ero lasciata andare a quel primo pompino, con i suoi consigli leccavo e succhiavo, improvvisamente c’è stata una sorpresa che non avevo messo in conto, un piccolo urlo di lui, mi sono ritrovata un liquido caldo e assai abbondante invadermi la bocca, non riuscendo a togliermi, lui mi teneva la testa ferma, il dovuto ingoiare per non soffocare.
Mi è venuto in mente una volta parlando con un’amica mi diceva che l’uomo adora quando la donna ingoia il suo seme, ho pensato che sarà mai, senza ponderare ancora ho finito di bere.
– Sei stata grande, non a tutte piace ingoiare lo sperma, tu lo hai fatto, per questo sei grande.
Ero ancora in ginocchio ho sollevato il viso ed ho sorriso nello stesso tempo mi sono vergognata ho visto le sue mani scendere, si è strette sulle mie spalle sollevandomi, una volta all’altezza della bocca mi ha baciato intensamente.
– Piccola dolce Valeria mi sei piaciuta dal primo momento che ti ha visto entrando da quella porta.
Confusa non seppi dire nulla.
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