“Marco si masturbava lentamente, io evitavo di toccarmi per non sborrare come un adolescente, ma lo spettacolo che avevamo davanti agli occhi era davvero…”
Guardai mia moglie mentre si preparava per la serata. Sapevo che era
eccitata come me per quello che stava per accadere. Potevo immaginare il calore che inumidiva le sue mutandine e una scossa di adrenalina mi pervase dalla punta dei piedi alla cima dei capelli.
Avevamo incontrato Tiziana e Marco qualche giorno prima, al self-service del campeggio in cui stavamo trascorrendo le vacanze. Le mogli avevano legato subito, scambiandosi pettegolezzi e consigli sull’abbigliamento, così avevamo cominciato a frequentarci in spiaggia e fuori.
Erano sulla cinquantina, una decina d’anni più di noi, ma entrambi li portavano molto bene. Lui atletico e abbronzato, con solo un lieve accenno di pancetta che, come mi aveva confessato, denotava il suo amore per la buona cucina. Lei bionda, dal seno prosperoso leggermente cadente e dalle unghie curate e dipinte di rosso. Indossava sempre sandali con la zeppa che le tenevano sollevato un culo ancora sodo, ma che in gioventù sicuramente era stato da urlo.
E tutto era nato dalle mogli. «Sono dei bei tipi.» buttò lì Chiara una sera mentre uscivo dalla doccia.
«Sì.» risposi da sotto l’asciugamano mentre mi strigliavo i capelli, «Molto simpatici.»
«E poi lei è molto… eccitante. Le sue tette mi fanno girare la testa.»
Avete presente quelle scene da film in cui uno che sta bevendo sputa tutto quanto per lo stupore? Bé, io mi sentii proprio così. Per fortuna non stavo bevendo, ma avevo solo un asciugamano in testa. Quelle erano le ultime parole che mi sarei aspettato di sentir dire dalla mia, pensavo casta, mogliettina.
Appoggiai la salvietta sulle spalle e guardai Chiara. Era diventata un po’ rossa. Per dire quello che aveva detto doveva aver preso tutto il suo coraggio a piene mani.
«Scusa?!?!?!»
Lei si portò un dito alla bocca. «Sai… sono un paio di giorni che parlo con Tiziana… è così carina… alla mano… e poi…» la vidi deglutire, «mi fa un sacco di complimenti e mi accarezza come certe volte non fai nemmeno tu.»
Macigno sulle spalle.
«Mi ha raccontato un po’ di cose… intime…» la ascoltavo con occhi sbarrati «Mi ha detto che mi bacerebbe volentieri…»
Ero esterrefatto. Le fauci secche.
«Mi ha chiesto pure se ci piacerebbe fare una cosa con loro… solo per divertirci…» aggiunse in fretta.
Non ero più un uomo, ma una statua di gesso, anche se sentivo qualcosa ribollire a livello del bacino.
«Solo se va anche a te… e poi fin dove ci va di fare.»
Pausa.
«Non siamo obbligati.» aggiunse visto che io me ne stavo zitto mentre una marea di immagini si succedevano nella mia mente.
Vedevo Tiziana nuda sul letto che si sgrillettava. Marco con l’uccello a penzoloni. Chiara che gemeva. Poi i nostri corpi ammucchiati. Capelli, capezzoli, mani, dita, seni, cazzi. Tutta un’orgia di lussuria sfrenata.
Stavo cercando di mettere ordine in quei pensieri, che Chiara mi si avvicinò e mi strinse l’uccello tra le mani.
«Dai Tesorino… solo per mettere un po’ di pepe in questa vacanza…»
Quando una donna accarezza le palle, un uomo ha solo una risposta: «Ok. Per me va bene.»
Inoltre l’idea di fare un bel giochino a quattro mi stuzzicava da un po’ di tempo, ma non avevo mai trovato il coraggio di parlarne con Chiara.
Così, il giorno successivo ci ritrovammo sulla veranda del bungalow di Tiziana e Marco per un aperitivo. Tra un paio di Spritz preparati da Marco e gli stuzzichini serviti da Tiziana, iniziammo il nostro gioco di scambio.
«Hai proprio una moglie gnocca.» mi disse Tiziana senza troppi preamboli.
«Grazie.» risposi imbarazzato. Nonostante sapessi quello che ci aspettava rimanevo il timidone di sempre. «Anche tu sei molto bella. E Marco è in forma smagliante.»
«Si ammazza di sport. Va a correre, in bicicletta, d’inverno in palestra…»
«Esercizi sul letto…» disse ridacchiando mentre s’infilava una pizzetta in bocca. «Mi piace mangiare, ma se non mi muovo divento 200 chili. Anche tu fai sport?»
«Ho smesso con lo sport agonistico qualche anno fa. Adesso mi tengo in forma con la corsa… ma non troppo spesso.» risposi. «Preferisco anche io gli esercizi tra le lenzuola.» ridacchiai anch’io bevendo un sorso dal bicchiere.
«Si vede che hai un fisicaccio.» disse la donna. «Quando sei in spiaggia le tue cosce mi arrapano. Sode, dure, scolpite…. E quello che immagino sotto il costume… mmmmm» detto ciò allungò una mano e mi strinse il cazzo da sopra il pantaloni leggeri. «Come immaginavo…. Senti com’è grosso… Questo ti farebbe felice…» disse rivolta al marito. «Perché dovete sapere che a Marco piace prenderlo nel culo. Vero?»
L’uomo sorrise e annuì. Alzò il bicchiere e fece un sorso.
Ero esterrefatto ancora una volta. Meno male che gli Spritz mi avevano un po’ inibito il cervello.
«E con lei?…» disse mia moglie.
«Sono attivo e passivo. Mi piace prenderlo dietro ma anche scopare o farmi succhiare. Sono versatile.»
«Anche con gli uomini?» chiese ancora mia moglie.
Marco sorrise. «Non preoccuparti per il culetto del tuo maritino… Lo faccio solo se lo vogliono anche loro.»
Un sollievo mi percorse. Non ero ancora pronto a questo grande salto, anche se l’idea di toccare un altro cazzo o addirittura di ciucciarlo da un po’ mi ronzava in testa.
«Tu te la senti d’incularlo?» mi chiese Tiziana sempre tenendo la mano sul mio uccello che cominciava a dare segni d’inquietudine.
Guardai Chiara in cerca di supporto. Lei mi rimandò uno sguardo che mi lasciava libero da ogni costrizione. Avrebbe approvato la mia scelta qualunque essa fosse stata.
«Non l’ho mai fatto…» dissi e presi tempo sorseggiando di nuovo il bicchiere «ma c’è sempre una prima volta. Se mi aiutate…» sorrisi sul finale. Sapevo che se le donne mi avessero spinto e eccitato a buon punto non avrei avuto alcun freno.
«Bene.» intervenne di nuovo Tiziana che sembrava aver preso il ruolo di conduttrice dei giochi, «Bando alle ciance e entriamo per metterci comodi.» Si alzò e ci condusse alla porta del bungalow.
All’interno le donne si presero subito cura di me, facendomi sedere sul bordo del letto e iniziando a coccolarmi lascivamente. Mia moglie, seguendo i consigli di Tiziana, alternando le loro lingue su di me, accarezzandomi sotto la camicia leggera, strusciandosi sulle mie cosce con le loro gonnelline sollevate, in breve mise a nudo in tutta la mia eccitazione.
Marco intanto s’era seduto davanti al letto e si gustava lo spettacolo, toccandosi di tanto in tanto il cazzo dentro ai pantaloni. Cazzo che immaginavo stesse cominciando a gonfiarsi.
Chiara, persa ogni inibizione, si lasciava andare ad ogni tipo di frase sconcia. «Come mi piace leccarti.» diceva mentre mi succhiava un capezzolo. «Le tue tette mi fanno impazzire.» con la bocca su di un seno di Tiziana. «Voglio godere e farvi godere. Voglio che mi scopiate a più non posso.»
Mai avrei pensato che dalla boccuccia di quella mia moglie a volte fin troppo pudica avrebbero potuto uscire certe cose. Forse stava nascendo un mostro, ma per ora volevo gustarmela tutta.
Chiara scese a succhiarmi l’uccello come non aveva mai fatto in vita sua. Pompava, succhiava e leccava; con le mani si aiutava e mi massaggiava le palle. Mi lanciava occhiate lussuriose. Io le accarezzavo i capelli e le orecchie, non sapevo ancora se potevo prenderle la testa e guidarla per scoparle la bocca.
La nostra matrona, intanto, s’era piazzata dietro di lei e le aveva sfilato le mutandine per poterle leccare i due orifizi che metteva in mostra. Ogni lappata di Tiziana era un affondo più libidinoso sulla mia asta.
Anche Marco aveva mollato gli ormeggi e s’era calato i calzoni e si menava l’uccello pian piano. Da quel suo punto di vista privilegiato il nostro doveva essere uno spettacolo di tutto rispetto.
Sentii una stretta più vigorosa intorno al mio uccello e un gemito più profondo salire dalla gola di Chiara. Cercai la ragione di quel gesto e lo trovai in Tiziana che aveva infilato un dito nel buco del culo di mia moglie.
«Come è stretto…» disse la nostra compagna, «non lo hai mai rifilato, eh?!» si rivolse a me.
«Mai…» ansimai io mentre Chiara aveva ripreso a spompinarmi
«Potrebbe essere la volta buona, eh, trioetta…» continuò Tiziana rifilandole una bella pacca sul culo.
Chiara non smise il suo lavoro orale ma intuii un sì della sua testa.
Cosa stava succedendo a mia moglie? Non l’avevo mai conosciuta davvero sotto questo lato? Me lo aveva sempre tenuto nascosto? Da un po’ sentiva il bisogno di speziare il nostro rapporto, ma non riusciva a trovare il coraggio per confessarmelo? Il modo per dirmelo?
Lasciai queste domande in un angolo oscuro di cervello e mi concentrai per non schizzare tra le labbra di Chiara.
Marco si alzò e avvicinò l’uccellone alla bocca di mia moglie che, tenendo il mio stretto in una mano, si lanciò sul nuovo cazzo. Tiziana mi si arrampicò davanti e mi piantò la sua bella figa bagnata sulla faccia. Le arpionai le natiche e affondai la lingua in quelle dolci labbra calde. Sentii le sue mani attorno alla mia testa e le sue unghie in preda all’eccitazione graffiarmi il cuoio capelluto.
Anche Marco aveva cinto la testa di Chiara e la guidava nella fellatio. Lei pompava con mano e bocca e lui ritmava il movimento con il bacino.
Tirai le chiappe di Tiziana e la invitai a sedersi sopra la mia faccia mentre mi sdraiavo. In questa posizione ancora di più il calore avvolse il mio viso e il mio sesso. Lo sentivo pulsare tra le dita di Chiara impegnata a spompinare Marco.
Con le dita allargai le natiche della donna e raggiunsi il suo buchetto di culo. Lo sentii contrarsi al mio tocco leggero. Tiziana aumentò il ritmo con cui si stava strusciando sulla mia lingua. Tastai la consistenza di quel delizioso orifizio e poi forzai fino a penetrare con una falange, la posizione non mi permetteva di più, ma questo bastò perché Tiziana s’irrigidisse e scaricasse il suo orgasmo sulle mie labbra.
Il suo sapore di sesso m’inondò il viso e le sue dita strinsero i miei capelli fin quasi a farmi male.
«Sei un porco…» mi disse scivolando di lato. «Mi hai già fatto venire…»
Anche Marco sì tolse da Chiara, sicuramente per paura di sborrarle in bocca.
«Vieni…» disse Tiziana a mia moglie «Adesso ci divertiamo noi due….»
Le due donne si coricarono una in fianco all’altra e iniziarono a baciarsi accarezzandosi i corpi eccitati. Le loro lingue saettavano, le mani cercavano luoghi ancora inesplorati, i gemiti riempivano il piccolo spazio del bungalow. Vedevo Chiara in preda all’eccitazione più completa. Leccava i seni di Tiziana. Frugava tra le sue gambe. Offriva il suo sesso alle dita della compagna.
«E questo è uno dei miei migliori amici.» disse Tiziana allungandosi verso il comodino ed estraendo un lungo double dong rosa translucido. «Con questo ci divertiamo un bel po’.» lo portò vicino alla bocca di Chiara e la invitò a succhiarlo per bene. Cosa che non si fece ripetere due volte infilandosi in bocca una delle due estremità del grosso fallo artificiale. Tiziana fece lo stesso dall’altra parte e le due donne si divisero in una prolungata fellatio davanti ai nostri occhi voluttuosi.
Marco si masturbava lentamente, io evitavo di toccarmi per non sborrare come un adolescente, ma lo spettacolo che avevamo davanti agli occhi era davvero troppo eccitante.
Tiziana si tolse la cappella di gomma dalla bocca e se la portò alla fica, stimolando il clitoride a favorendo la lubrificazione, poi, aiutandosi con l’altra mano se la infilò nella fica spalancata. Chiara la copiò in tutto e per tutto, e in breve le due donne si trovarono a scoparsi reciprocamente.
«E noi due?… niente?» mi disse Marco allungando una mano verso il mio cazzo dritto. «Lasciamo il piacere solo alle donne?» e si gettò a succhiarmi. Mi spompinò per bene mentre le due donne si dimenavano impalate sul grosso dong.
Poi Marco si tolse dalla mia asta e avvicinò il suo culo al mio cazzo. «Fammi godere e godi con me.» mi disse annegando il mio uccello nel suo orifizio, che doveva essere abituato a certi piaceri perché scivolò come un guanto su di me.
Sentii il calore che mi avvolgeva il sesso, le sue chiappe che si appoggiavano alle mie cosce, la sua schiena al mio petto.
«Ma preferisco che mi monti.» mi disse. Si piegò in avanti, lo seguii finché non si trovò a quattro zampe e io dietro di lui. Lo afferrai per i fianchi e affondai di nuovo fino al pelo. Marco gemette e inarcò la schiena. Prendemmo il ritmo e ci lanciammo in una scopata profonda.
Le donne vicino a noi se la godevano col loro giocattolo e allungavano le mani verso di noi. Sentii quella di Tiziana arrivare alle mie natiche mentre mi diceva di sfondarle il marito, le sue dita farsi largo fino a giungere al buchetto e stuzzicarlo con le unghie.
Chiara invece aveva raggiunto il cazzo di Marco e lo masturbava aumentando in lui il piacere e facendogli stringere il culo come non mai.
Sentii l’orgasmo molto vicino, e avvisai i miei compagni di giochi.
«Ti faccio venire io.» disse Tiziana gettandosi tra me e il culo del marito. Strinse il mio uccello tra le mani fino a portarmi al piacere estremo.
Lo sperma proruppe impetuoso inondando le chiappe e la schiena di Marco.
Chiara s’infilò sotto la pancia di Marco e lo prese in bocca. Voleva anche lei la sua parte di nettare. Mentre Tiziana leccava le ultime gocce della mia sborra dalla sua schiena, Marco gridò e inondò la bocca di mia moglie. La sentii succhiare fino in fondo, senza perderne nemmeno una stilla.
Stremati, io e Marco ci sdraiammo sul letto appoggiati alla testiera. Le donne, non ancora paghe tornarono a baciarsi, scambiandosi il nostro seme e accarezzandosi vogliosamente. Mentre si succhiavano in un focoso 69 Marco portò il grosso dong vicino alla porta secondaria di Tiziana. Le bagnò l’ano con la saliva e poi infilò la grossa cappella rosa. Tiziana inarcò la schiena e accolse quel grosso regalo come una beedizione.
«Anche Chiara vorrebbe provare qualcosa per il suo sederino.» e le mollò una bella pacca sulla chiappa.
Mia moglie, di solito sempre pronta a ribattere, non trovò niente di meglio che ridacchiare nascosta tra le labbra vaginali di Tiziana.
«Tieni questo.» mi disse Marco consegnandomi il dong infilato nel culo di sua moglie per poi chinarsi verso il comodino.
Ne estrasse un piccolo plug anale azzurro brillante. «Questo è per cominciare. A te l’onore.» e me lo porse.
Tiziana fece ruotare il 69 e portò in bella vista le chiappe di Chiara. «Lubrificalo tu.» dissi alla donna che lo cosparse di saliva. Io lasciai cadere un po’ della mia sul suo buchetto e infine spinsi col plug…
Chiara si tese, ma dopo il primo senso di fastidio capii che le piaceva. Lentamente presi il ritmo che Tiziana dava alla leccata e Chiara dava al suo bacino. Marco, intanto, scopava il culo di Tiziana col dong.
Dentro le fighe bagnate le due donne gemevano. Improvvisamente Chiara sollevò la testa e inarcò la schiena scaricando tutto il suo orgasmo sul viso della compagna che, sentendo il calore avvolgerla, si lasciò andare in deliquio.
Stanchi e sudati ma estremamente soddisfatti ci accoccolammo tutti sul lettone.
«Per essere una prima volta siete andati alla grande.» disse Tiziana accarezzando il seno di Chiara.
«Non avrei mai pensato di poter fare certe cose.» rispose mia moglie. «Siete davvero fantastici. Mi avete fatto scoprire un mondo magnifico.»
Marco le accarezzava una coscia. «Siete voi due ad essere fantastici. Non abbiamo mai trovato un affiatamento del genere sin da subito. Questa vacanza si prospetta scoppiettante. Ma che ne dite di due spaghi… mi avete fatto venire una fame…»
P.S. Questo racconto è frutto di fantasia. Indossa sempre il preservativo.
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