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Sentii la mia compagna controbattere più o meno con un “Anch’io farò così” rivolto all’altro…”
Questa storia è successa nel periodo in cui io e la mia
compagna partecipavamo attivamente come coppia nel mondo scambista. Facemmo la conoscenza, tra le altre, di una coppia che abitava nella nostra stessa strada ma senza esserci mai visti (o per lo meno notati). Ci scambiammo i numeri in vista di un incontro, ma passammo molte sere a scambiarci qualche battuta ed a fare quattro chiacchiere. Quando infine decidemmo di incontrarci, abbiamo pensato di farlo in campo neutro, in modo che se non ci fossimo piaciuti, sarebbe stato più facile congedarsi.
Abbiamo optato per un locale dall’atmosfera intima, adatto ad una chiacchierata conoscitiva tranquilla. Ci sedemmo su un divanetto, una coppia di fronte all’altra, e tra una chiacchiera e l’altra ordinammo i nostri drink. Nel frattempo, per gioco abbiamo scambiato di posto le nostre compagne, così io mi trovai seduto di fianco alla lei dell’altra coppia. Nel frattempo la cameriera arrivò con i drink e rimase un attimo sbalordita per il fatto che aveva notato la nostra nuova disposizione.
Ad un certo punto, l’uomo dell’altra coppia attirò la mia attenzione dicendomi: “Lo sai che la mia compagna è molto smemorata? E’ uscita dimenticando a casa le mutande!”
Io mi girai subito verso di lei, aveva un sorrisetto malizioso. Bella donna, longilinea, capelli biondi tagliati corti, seno piccolo, sedere proporzionato alla corporatura. Aveva un vestito cortissimo, quindi avrei potuto verificare, ma ho preferito chiederle: “Davvero? Io non ci credo”.
Lei prontamente mi rispose: “Perché non verifichi?” alzando un po’ il vestito. Non me lo sono fatto dire due volte. Le sollevai ancora di più il vestito, scoprendole completamente la zona intima. La sua figa era quasi completamente depilata, eccetto che per una sottile striscia che prolungava verso l’alto il taglio. Scherzando le misi la mano dicendole: “Sarebbe un peccato che prendessi freddo. Meglio che ti copra”.
Fece una risatina, mi afferrò la mano e la tirò via delicatamente, riaggiustandosi il vestito, dicendomi: “Non ora, qui c’è altra gente”. Sì, potevo anche darle ragione, se non fosse che buttando l’occhio a quello che accadeva al di là del tavolo ho visto la mia compagna che stava smanettando il cazzo dell’altro. Mi scappò un “Ah però!”, lei prontamente smise imbarazzata e ci mettemmo tutti a ridere.
“Ora facciamo i bravi però, almeno finché siamo dentro questo locale. Tanto la serata è lunga.” esordii poi io dopo i pochi secondi di imbarazzante silenzio che seguì.
Continuammo a raccontarci del più e del meno, quando ad un certo punto entrò nel locale una famigliola con dei bambini. Constatammo che i nostri discorsi cominciavano ad essere un po’ troppo caldi per essere ascoltati dalle orecchie, nonostante l’ambiente fosse molto discreto. Decidemmo quindi di continuare la serata a casa nostra.
Giunti a destinazione, ci trasferimmo in soggiorno. Loro sul divano, noi su due sedie. Intanto che si parlava, lui con le mani armeggiava dentro il vestito della compagna e lei fremeva vistosamente. Cogliendo al balzo l’occasione, dissi: “Se la signora si vuole mettere in libertà, faccia pure, non ci scandalizziamo.”
Lei rispose un “no, grazie, sto bene così”, ma intervenne il compagno insistendo anche lui, facendole scendere le spalline del vestito ed esponendo il suo reggiseno a balconcino. Mi alzai e chiesi a lui: “Posso?”
“Certo” mi rispose, alzandosi ed andando verso la mia compagna.
Slacciai il reggiseno alla signora, liberandole le tette dalla prigionia. Le succhiai i capezzoli, la sentivo tutta fremere. Buttai l’occhio dall’altra parte della stanza e vidi che anche il suo compagno stava facendo la stessa cosa con la mia. Poi mi ricordai di una cosa: “Ma è vero quello che ho letto, che tu sei bisex?”.
Alla sua affermazione, ho proposto al suo compagno di sedersi sul divano con me, mentre ammiravamo le due signore amoreggiare tra di loro. Lei ne fu entusiasta, si alzò in piedi lasciando cadere per terra il vestito rimanendo completamente nuda solo con le autoreggenti e le scarpe col tacco. Si avvicinarono al centro della stanza, cominciarono ad accarezzarsi e baciarsi, sempre più intensamente. Poi si toccarono reciprocamente i seni (la mia compagna una quinta, la signora una terza) e infine scesero fino alle fighe. Era uno spettacolo bellissimo. Ci alzammo e ci avvicinammo a loro, io accarezzando il corpo della signora. Poi proposi di spostarci in un ambiente più consono, cioè la camera da letto.
Era già pronta: i fazzolettini sui comodini, la luce già molto bassa, mini impianto stereo con musica sexy in sottofondo…
Le due donne si sedettero al centro del letto, una di fronte all’altra. Poi ci accomodammo io ed il signore, ognuno dietro alla compagna dell’altro. E continuammo dove avevamo interrotto. Prese l’iniziativa la signora, sporgendosi verso la mia compagna che si sdraiò di spalle, e iniziò a leccarle la figa. Io a mia volta mi sono messo a leccare la figa della signora, mentre la mia compagna stava succhiando il cazzo dell’altro. Lei l’aveva bagnatissima ed aveva un buon odore. Dopo un po’ ci invertimmo i ruoli, così mi trovai io a farmi fare un pompino dalla signora: sentivo la sua lingua muoversi in maniera divina su e giù per il mio cazzo, che ogni tanto spariva completamente nella sua bocca. “Se dovessi venire?” le chiesi. Lei si fermò un attimo e rispose: “Ingoio tutto e pulisco fino all’ultima goccia.”
Sentii la mia compagna controbattere più o meno con un “Anch’io farò così” rivolto all’altro. Ma i miei piani erano diversi, o almeno era ancora presto e strinsi i muscoli pelvici per bloccare l’eiaculazione.
“Mettetevi a pecora, una di fronte all’altra” suggerii. Io e l’altro ci mettemmo i preservativi e, mentre le due donne si baciavano, noi le scopammo di gran carriera. Prima erano mugolii, poi stavano diventando veri e propri urli. Sembrava che facessero a gara a chi godeva di più. Presi l’olio e lo spalmai nell’altro buchetto della signora, poi lo passati al suo compagno che facesse altrettanto, quindi le abbiamo anche scopate nel culo. Quando ho sentito che ero prossimo alla venuta, l’ho tirato fuori, ho fatto girare la signora e me l’ha di nuovo preso in bocca. Quando sono venuto, mi ha davvero ingoiato tutto quello che ho eiaculato. Poi le due signore si sono baciate con le bocche che sapevano del nostro sperma.
Una volta sistemati, abbiamo continuato a chiacchierare mentre accarezzavamo le signore nude.
Quando giunse l’ora del congedo, ci promettemmo di rivederci. Non siamo più riusciti, anche perché di lì a poco io e la mia compagna ci lasciammo.
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