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Una serata particolare

“Ma comunque non me ne preoccupai più di tanto, ero più interessata a conoscere qualche suo amico e infatti mi ero abbigliata per l’occasione: camicetta, …”

Quella sera eravamo usciti a festeggiare un nostro amico che si sarebbe
sposato il giorno dopo, un addio al celibato un po’ troppo soft pensai, peraltro conoscevo Marco da tempo e non mi sembrava proprio il tipo. Ma comunque non me ne preoccupai più di tanto, ero più interessata a conoscere qualche suo amico e infatti mi ero abbigliata per l’occasione: camicetta, una gonna nera stretta, sotto intimo di pizzo nero, con tanga e reggicalze. Non si sa mai, magari la serata poteva riservare sorprese, ma non ancora non potevo immaginare che tipo di sorprese! Andiamo a mangiare una pizza, siamo 6 ragazze e 8 ragazzi, ma di questi non ce n’è nessuno che ne valga la pena, l’unico interessante è proprio il festeggiato, con cui peraltro qualche anno fa c’era stata una mezza cosa una sera in cui eravamo un po’ brilli, ma niente più. Lui in verità aveva sempre manifestato un debole per me, ma le cose erano andate diversamente. La cena va avanti piacevolmente, si ride, si scherza, qualcuno flirta. Finita la cena vedo che quattro dei ragazzi, incluso il festeggiato, parlano a parte con sorrisini sospetti. Intuisco di cosa stanno parlando e mi avvicino a loro, subito chiedendogli: “ Allora, dove pensate di andare?” La domanda diretta li confonde, non sono pronti alla risposta e balbettano frasi senza senso. Allora io rincaro: “dai, state andando in qualche club, vero?” Marco: “beh si, l’idea è questa, ma gli altri non vogliono venire, siamo solo noi quattro”. Allora io sorridendo gli dico: “e io non ci posso venire?” Rimangono un po’ interdetti, si guardano tra di loro, poi uno dice: “mah, veramente non pensavamo…”. Non pensavo onestamente di convincerli, ma la curiosità di una simile serata mi spingeva a provarci, dopo le vicende che ho raccontato nella precedente storia ero diventata molto più curiosa e disinibita. Insisto. “che c’è? Vi vergognate ad essere visti al naturale da una donna? Guardate che lo so come siete, non ho bisogno di scoprire niente!”. Un altro dei quattro: “no è che in genere sono posti con ingresso riservato agli uomini, non so…”. A quel punto interviene Marco, il festeggiato. “facciamo così, vieni con noi, se non ti fanno entrare te ne torni per i fatti tuoi, ok?”. E io: “affare fatto”. Vado per allontanarmi e Marco mi raggiunge dicendomi: “non lo dire alle altre”. E io: “ovvio, vado solo a salutare”. Cosi, facendo finta di andarcene a casa vado in macchina con i quattro, destinazione sconosciuta!
Arriviamo finalmente in questo locale, percorriamo una scalinata in discesa, fino ad arrivare ad un gabbiotto con due energumeni della security a bloccare l’ingresso. Già comincio a pensare a come tornare a casa ed infatti uno dei due subito dice: “mi spiace ma è riservato solo agli uomini”. Io non mi do per vinta, mi avvicino con il classico sorriso ammaliante e gli dico: “ e dai, che sarà mai! Che fastidio posso dare? Magari sono pure contenti della novità! E poi se qualcuno si lamenta giuro che me ne vado!”. Il tizio si allontana e va parlare con uno nel gabbiotto, parlottano per diversi minuti, si capisce che non sanno che fare, la situazione evidentemente deve essere nuova. Finalmente torna da me e dice: “ se vuoi entrare sappi che devi partecipare allo show come tutti, ok?”. Ecco, questo non l’avevo previsto, pensavo che si dovesse solo assistere agli streep e non riuscivo a immaginare di che tipo di partecipazione intendesse. Avevo pochi secondi per decidere, da un lato ero curiosissima, dall’altro un po’ intimorita. Guardo Marco e lui mi da un cenno di assenso, anche se non mi sembra molto convinto. Il tizio della security insiste: “allora, che dobbiamo fare?”. Io d’istinto rispondo: “Ok, partecipo!”. Paghiamo il biglietto ed entriamo. C’è un’altra scala da fare prima di arrivare ai tavoli e appena faccio il primo gradino tutta la sala si gira verso di me! Non smettono praticamente mai di fissarmi ed io a mia volta li fisso cercando di capire se qualcuno stia facendo rimostranze, ma mi guardano solo. Ci sediamo in due tavoli, io con Marco e un altro ragazzo e un altro tavolo con gli altri due. Poco dopo inizia lo show, praticamente diverse spogliarelliste si alternano sul palco, ogni tanto qualcuna scende tra i tavoli e si struscia con gli spettatori, si fa palpare un po’ e poi va via. Nessuna fa caso a me, neanche quando si avvicina a nostri tavoli. Ad un certo punto Marco si alza e va a parlare con il barman, sembra che si conoscano, dialogano per qualche minuto, poi lui torna al tavolo e il barman si allontana. Ho il sospetto che stiano tramando qualcosa. Ad un certo punto si abbassano le luci e lo speaker annuncia che sta per iniziare il numero speciale della serata, non so bene perché ma comincia a venirmi un po’ di ansia, ho come il sospetto di avere fatto una cazzata!
Entra sul palco una ragazza vestita di pelle nera, stavolta non c’è musica da ballo, ma d’atmosfera. Scende subito dal palco e si aggira tra i tavoli, in mano tiene un frustino con cui accarezza il corpo di alcuni tra quelli seduti ai tavoli. Con qualcuno si avvicina ancora di più, si struscia appena sul suo corpo e poi si allontana brandendo il frustino e colpendo con una sonora frustata. Arriva al nostro tavolo, punta dritto a me, si avvicina, mi accarezza il collo con il frustino, poi lo fa scendere lungo il petto, soffermandosi appena tra i seni, scende ancora fermandosi appena all’altezza dell’inguine e poi risale lentamente. Si avvicina al mio orecchio e mi sussurra. “Sali con me sul palco”. Istintivamente rispondo: “no!” Parte una frustata sulla mia coscia. Si avvicina nuovamente all’ orecchio e mi ripete con tono più perentorio l’ordine, mi giro verso marco, il quale si limita a sorridere come per dire: hai detto che partecipavi, ora tocca a te! Mi rigiro verso di lei. Dico di si. Lei va verso il palco e io la seguo un po’ titubante. Di nuovo ho tutti gli occhi addosso. Mi fa sedere su una sedia appoggiata ad un palo, mi prende le mani e me le lega dietro al palo. Poi mi benda. Non riesco a vedere niente. Comincia a sbottonarti la camicetta, quel tanto che basta per fare intravedere il mio reggiseno. Poi mi prende le gambe e me le allarga, sono adesso in corrispondenza dei piedi della sedia. Mi alza leggermente la gonna, fino all’orlo del punto in cui le calze sono attaccate al reggicalze. Mi lega anche i piedi, in modo che non possa chiudere le gambe, sono completamente in balia degli eventi,sento che sto visibilmente arrossendo ed il mio respiro si fa più affannoso, non ho idea di cosa sta per succedere. Comincia a leccarmi il collo, delicatamente, su e giù, poi sale e comincia a passarmi la lingua vicino alla bocca, sfiorandomi le labbra. Scende verso il petto, passa con la lingua nell’incavo tra i seni, si sposta prima verso il seno destro e poi verso il sinistro, passandomi la lingua lungo tutto il bordo del reggiseno. Lo stato di ansia sta lasciando il posto ad una sensazione di piacere, che cerco tuttavia di celare. Lei scende sempre più con la lingua, adesso sta leccando le mie gambe in corrispondenza del punto in cui cominciano le calze, scende lungo le gambe ed arriva agli stivali, poi risale, ritorna al punto di prima, dopodiché si alza e si sposta. Il mio viso comincia a tradire il piacere che sale. Non vorrei darlo a vedere ma non riesco più a farne a meno. Non riesco più a percepire dove si trovi, l’unica cosa che so è che quelli che sono davanti a me stanno ammirando le mie bellissime mutandine di pizzo nero. Ad un certo punto sento la sua mano sulla coscia, capisco che lei si è spostata alla mia sinistra proprio per farmi ammirare da tutti, anzi quasi tutti, perché quelli che sono seduti lateralmente possono solo immaginare. Con la mano mi accarezza l’interno coscia, arriva fino all’orlo delle mutandine e poi ritorna a quello delle calze, Va su e giù lentamente, mentre mi passa la lingua sul collo. Non resisto più, non riesco più a nascondere le ondate di piacere, comincio ad ansimare. Lei ferma la mano vicino alle mutandine, andando su e giù lungo l’orlo, poi si avvicina di nuovo all’orecchio e mi sussurra: “Adesso ti porto un compagno, ti va l’idea?”, ma io non rispondo. Lei mi morde l’orecchio e poi torna mi sussurra: “Allora, smetto qui oppure continuiamo?”.
Ho come il sospetto di non poter dire di no, ma non è questo il punto, lei mi sta facendo impazzire e non voglio smettere ora. Dico di si, lo pronuncio due volte. Lei si stacca da me e va verso il pubblico, non riesco a vedere ma immagino stia girando tra i tavoli, sento poi che sta tornando seguita da altri passi. La sento pronunciare con tono perentorio: “slegagli i piedi e togligli gli stivali!” Lo sconosciuto esegue. Sento che sussurra qualcosa a lui e subito dopo lo sento cominciare a leccarmi i piedi, poi arriva all’alluce e comincia a succhiarmelo, ci passa la lingua e poi se lo mette in bocca, sembra come se stesse facendo un pompino. Lei sussurra di nuovo qualcosa, lui smette di leccarmi il piede e con la lingua sale lentamente, fino all’orlo del reggicalze, per poi riscendere nuovamente. Sono in una situazione totalmente imprevedibile: uno sconosciuto mi lecca le gambe mentre una platea di altri sconosciuti si gode lo spettacolo! Ma nonostante l’ovvio imbarazzo continuo ad eccitarmi sempre di più. Dopo un po’ lei da un colpo di frustino sul pavimento e lui smette di fare quello che stava facendo Lei si avvicina e mi toglie la benda, slegandomi anche i polsi. Mi guarda negli occhi e mi da un bacio, infila la lingua nella mia bocca e io ricambio con ardore. Il tizio è sdraiato immobile ai miei piedi, mi giro istintivamente verso i nostri tavoli, gli altri tre hanno la bava alla bocca, sembrano increduli, mentre Marco ha l’aria soddisfatta. La ragazza mi dice: “dai, ora tocca a te, torturami un po’ questo schiavetto, fallo eccitare ma non gli dare il piacere! Non sono sicura di aver capito e allora decido di improvvisare. Peraltro il tizio ai miei piedi non è neanche così male! Mi posiziono all’impiedi sopra il tizio, le mie gambe sono divaricate in corrispondenza del suo pene. Scendo lentamente e mi metto in ginocchio sopra di lui, ma sempre mantenendo distanza, evito di entrare in contatto con lui. Mi piego in avanti e comincio a sbottonargli la camicia, passandogli la mano delicatamente sul suo petto nudo. Finito di sbottonare la camicia passo ai pantaloni, gli sbottono la cintura e i bottoni, poi comincio a passargli la mano sull’estremità delle mutande. Lui mi guarda con aria di supplica, io con aria perfida, adesso so di avere il sorriso di chi ha in pugno la situazione. Mi alzo ancora la gonna, il mio slip è quasi visibile alla platea, scendo sempre più verso di lui, le mie mutandine sono quasi a contatto con le sue, comincio ad ancheggiare, ma senza toccarlo. Mi passo una mano su tutto il corpo, comincio ad accarezzarmi un seno, con l’altra scendo verso la fica e comincio ad accarezzarmi, sempre sopra le mutandine. Adesso la gonna è completamente alzata e gli spettatori sono tutti a bocca aperta, con lo sguardo di chi non crede ai proprio occhi. Lui cerca di dimenarsi per raggiungere il contatto con me, ma gli arriva subito un colpo di frustino sul petto. Continuo a toccarmi sempre più velocemente, ma ad un certo punto lei si inginocchia vicino a me, toglie la mia mano e ci mette la sua. Stavolta la mette dentro le mie mutandine, sento il contatto con la sua mano, era la prima volta che un donna mi toccava la fica, ma non mi dispiaceva affatto. Sono totalmente in estasi, sento che manca poco a venire e guardo lei, che capisce ma stranamente rallenta il ritmo. La guardo perplessa e mi dice: “se vuoi che ti faccio venire devi spostarti le mutandine e fare vedere a tutti la tua splendida fica!”. Io non ci penso un attimo, ho troppa voglia di godere, rispondo subito di si, ripetendolo più volte. Ma lei mi dice: devi farlo tu! Ho un attimo di esitazione, ma poi prendo l’orlo da un lato e lo porto su quello opposto, adesso quelli che mi stanno davanti e lo sconosciuto sotto di me ammirano la mia fica mentre viene stimolata dalla mano sensuale della ragazza. Continua ad accarezzarmi piano, vuole espormi alla platea più tempo possibile, gioca con la mia fica, con un dito continua a tenermi sulla corda stuzzicandomi il clitoride, con le altre dita me la allarga per bene accompagnata da un visibile entusiasmo degli spettatori. Dopo qualche minuto di questa dolce tortura ricomincia ad accelerare, il piacere torna a salire rapidamente, sto quasi per venire quando lei si avventa sulla mia bocca. Ci baciamo appassionatamente, mentre l’orgasmo mi pervade. Mi cedono le gambe e mi accascio sopra di lui, involontariamente gli ho concesso quel contatto che mi supplicava di avere. Ma dura poco. Mi rialzo e mi ricompongo.
La ragazza fa cenno allo sconosciuto di dirigersi verso il retro del palco ed entrare da una porta posizionata a lato. Poi si avvicina a me e dice: “adesso andremo di là, ma ci vuole un’altra persona! Io avrei pensato a lui” e indica proprio Marco, “altrimenti possiamo chiamare un altro a caso”. Capisco che in tutto questo c’è lo zampino di Marco e istintivamente non vorrei dargli soddisfazione e sarei tentata di scegliere un altro sconosciuto, ma l’idea di andare con tre sconosciuti in una stanza appartata non mi fa stare proprio tranquilla e quindi dico che va bene Marco. Vado dove lei mi sta indicando, fa cenno anche a lui di alzarsi e di dirigersi lì. Entriamo tutti e quattro. Lei ordina allo sconosciuto di rimanere all’impiedi, a me di sedermi. Poi sussurra qualcosa a marco. Va da me e mi dice: “comincia a riscaldarlo” indicando Marco. La situazione si sta facendo davvero calda, qui evidentemente non si tratta più di qualche toccatina, sono tentata di andare via, ma non riesco a nascondere di essere ormai troppo presa e troppo eccitata. Mi inginocchio e sbottoni i pantaloni a Marco. Glielo esco rapidamente dalle mutande e comincio a fargli una sega. Dopo qualche minuto la ragazza si avvicina e mi sussurra: “dai, coraggio!” La guardo, poi mi giro verso Marco e glielo prendo in bocca. Intanto lei ordina allo sconosciuto di spogliarsi e avvicinarsi, lui è vicino a me, con la sua asta durissima e il suo sguardo implorante, ma io continuo a guardarlo perfidamente ed a lavorare sul cazzo di Marco. Lei si avvicina di nuovo a me e mi ordina di smettere e di mettermi all’impiedi. Poi mi dice: “alzati la gonna!”. Io obbedisco. Poi va dallo sconosciuto e gli ordina: “Leccale il culo!”. Lui si inginocchia, comincia a leccarmi infilando la lingua tra le mie chiappe e tra le cuciture del tanga. Ad un certo punto la ragazza lo ferma, mi scosta il filo del tanga e gli dice di fare di meglio. Adesso lui infila la sua lingua completamente tra le chiappe ed io torno a percepire il piacere che comincia a salire, ad un certo punto la sua lingua scende troppo e si avvicina alla mia fica, la ragazza interviene prontamente con una frustata sulla schiena e lui torna a fare quello che faceva prima. La ragazza intanto si avvicina a me e comincia a toccarmi, poi dice a marco di togliermi le mutandine e di cominciare a leccarmi. Ma non deve leccarmi la fica. Marco si inginocchia e mi abbassa le mutandine, cominciandomi a leccare le cosce e fermandosi quando arriva in prossimità. Il piacere sale irrefrenabile, la mia fica è inzuppata e si vede, bramo dalla voglia di essere penetrata. La ragazza si avvicina e comincia a succhiarmi un capezzolo, comincio a gemere sempre più affannosamente. Scende lentamente la mano e si intrufola nella mia fica, cominciando a sollecitarmi il clitoride delicatamente. Comincio ad ansimare sempre di più, ma lei improvvisamente smette dicendomi: “non è il momento!” Torno a godermi le lingue che mi avvinghiano davanti e dietro, sapendo però che non potranno portarmi a venire. La guardo implorante, ma passano diversi minuti prima che accada qualcosa.
Finalmente sento la sua voce che dice: “ora basta”. A Marco ordina di stendersi sul divano ed a me di mettermi a cavalcioni su di lui. E’ il momento che desideravo. La mia fica è sopra il suo cazzo, ma lei mi dice di aspettare. Dice prima di muovermi su e giù come ho fatto prima, vuole che marco mi implori prima di potere entrare dentro di me. Il cazzo di Marco, se possibile, diventa ancora più duro, è talmente eccitato che potrebbe anche eiaculare da solo. Intanto lei va dallo sconosciuto e gli dice di avvicinarsi, anche il suo cazzo è durissimo e stavolta lei comincia ad accarezzarglielo. Lentamente, non vuole correre il rischio che se ne venga. Finalmente sento la voce di lei che dice: adesso puoi. Lo afferro e lo metto dentro, cominciando a cavalcare Marco con foga. Penso che potrei venire subito, ma voglio che questo momento continui e cerco di distrarmi. Lei continua a massaggiare delicatamente il tizio, il quale ha praticamente gli occhi di fuori dal desiderio. Ad un certo punto si avvicina e mi sussurra di nuovo qualcosa all’orecchio: “adesso facciamo un bel doppio!” Io la guardo e rispondo di no, ma con poca convinzione. Non ho mai fatto sesso con due persone contemporaneamente e non ho mai fatto sesso anale, ma sono ormai convinta che tutto quello che lei dice dovrà essere fatto. Lei prende il frustino e mi da un colpo sulla schiena, poi mi afferra per i capelli e mi rifà la domanda. Ho ancora un momento di esitazione, poi con voce balbettante dico: va bene! Mi curvo totalmente sopra Marco, mentre lui si avvicina dietro di me, ammirando le mie chiappe. Il cazzo di Marco è sempre dentro di me, ma non mi muovo più, sono in ansia per quello che deve accadere. Lui si avvicina e comincia a massaggiarmi con le dita in mezzo alle chiappe. Lei gli da una frustata dicendogli: “idiota, non sei capace, guarda come si fa”. Lei si bagna la mano di saliva e comincia a passartela sul buchino posteriore, con le dita comincia a massaggiarmi finché non sente che la parte si è ammorbidita. Poi guarda lui e dice: ora puoi. Sento il suo cazzo appoggiarsi su di me, ho un fremito, lui comincia a spingere, emetto un gridolino e mi mordo il labbro. Lui continua a spingere piano ed a farsi strada, la cappella è dentro, il mio volto cela un certo fastidio. Marco intuisce e comincia a muovere il cazzo. Sono scossa da sensazioni contrastanti, da un lato la mia fica mi trasmette godimento, dall’altro ho qualcosa di inatteso che mi da fastidio. Lui comincia a muoversi piano ed a farsi strada, adesso è entrato quasi per metà e comincia a pompare sempre di più. Il mio sguardo è totalmente confuso, alterno espressioni di estasi ad altre di dolore. Marco mi viene in aiuto e comincia a massaggiarmi il clitoride, adesso il piacere monta sempre più mentre il dolore comincia a scemare, comincio a muovermi anch’io, su e giù, ansimando a ritmi sempre più forti. Non posso credere a quello che sta avvenendo: ho due cazzi dentro di me ed uno è di un completo sconosciuto, mentre una donna mai vista prima mi ordina cosa fare. E la cosa più incredibile è che sto godendo in maniera indescrivibile! Ad un certo punto affondo le unghia sul petto di Marco e comincio ad urlare, sto venendo come non mai! Le labbra mi tremano, il sudore solca il mio viso. La ragazza guarda i due uomini e dice: cosa aspettate, adesso tocca a voi! Aumentano entrambi il ritmo ed in pochi secondi vengono. Lei si avvicina a me e mi bacia, io ricambio con passione, poi lei agguanta il tizio per un braccio e se lo porta via, lasciandoci da soli nella stanza. Marco mi guarda e sta per dirmi qualcosa, io lo zittisco e gli dico: “si, anch’io!”

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Lui & Lei

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