“Le visite ormai si erano fatte più frequenti, i duecento chilometri che ci separavano non erano un problema di certo non mi fermava l’autovelox di Monastir…”
UNA GRANDE E MERAVIGLIOSA SORPRESA
E’ sabato, la sveglia delle 6,30 non ha fatto in tempo a suonare, una notte praticamente insonne, il pensiero che la mia regina sarebbe venuta a stare da me per il fine settimana non mi aveva fatto chiudere occhio. Le visite ormai si erano fatte più frequenti, i duecento chilometri che ci separavano non erano un problema di certo non mi fermava l’autovelox di Monastir sulla 131. Qualche ora dopo le gomme della mia auto venivano consumate da quella che qui in Sardegna chiamiamo strada ma in qualunque altra parte del mondo chiamano mulattiera, l’auto sobbalzava felice in quella lingua malata che chiamano asfalto, felice perché io ero felice e lei, la mia macchina, ormai è un tutt’uno con la mia mente, conosce tutto di me e mi asseconda fedele come una cagnolina.
In men che non si dica ci ritroviamo nel lettone di casa mia a fare l’amore, lei fantastica come sempre, mi tiene in considerazione come poche donne hanno fatto mentre io in quei momenti la amo come poche donne ho amato, la nostra fantasia erotica viene meno dal desiderio di entrambi di stare insieme, sentirci e respirarci assecondando ogni nostro pensiero nella più grande intimità.
Per la serata avevamo organizzato qualcosa di particolare che molto difficilmente potrà ricapitare, infatti le coppie che avevamo contattato erano tra loro amiche, una amicizia profonda che li legava a livello familiare, ma una delle due non sapeva dell’altra.
Io ormai, grazie alla verve della mia regina, ero ormai il Giuliocossu che ero sempre stato, allegro, spensierato, divertente, difficile da contenere e le serate erano ormai per me un modo per godere la vita e far godere tutti coloro con cui avevo a che fare. Una continua sorpresa che grazie alla complicità di quella fantastica donna che mi stava accanto veniva ancor più messa in risalto, tanto che mi scendono lacrime di gioa mentre rileggo per correggere gli errori, la mia vita profondamente mutata volgeva come mai era stato a livello inconscio priva di pensieri negativi che purtroppo caratterizzano le menti di tanti individui afflitti dalle problematiche quotidiane.
I preparativi per la riuscita della serata non erano ormai più un problema, il sistema era ormai oliato in tutti i suoi meccanismi, in perfetta autonomia ognuno si occupava di cose diverse stuzzicando la fantasia erotica dell’altro, il sesso era ormai presente in tutto quello che facevamo, la serenità che mostravamo ci faceva divertire come ragazzini.
Era stato un caso che le coppie invitate si conoscessero, ma una non sapeva e quindi sarebbe stata una graditissima sorpresa.
Marco e Lisa arrivarono per primi, ignoravano ciò che stava per succedere, Lisa, bellissima oltre il mio immaginario aveva movenze regali, due occhi pieni di gioia ed eros che mi mettevano in soggezione quanto ero confuso e sorpreso, Marco invece un simpatico burlone, non a caso scoprivo che il suo anno di nascita era uguale al mio, ed entrambi ex liceali riuscivamo a prendere le giuste distanze anche se il fatto che avesse una moglie di un fascino così esasperato non mi metteva in condizioni di essere il solito Giuliocossu ospitale che mi caratterizzava.
In continuazione chiedevano dell’altra coppia ma noi continuavamo a tenerli sulle spine.
Ed ecco l’abbaiare dei cani che mi faceva notare i fari davanti al cancello, un tocco al telecomando e l’auto che avanza in quei 60 metri di stradina che porta al parcheggio antistante la casa. Fa freddo, ed io indossato il giubbotto li accolgo come sempre faccio per allontanare i mie amici a quattro zampe che come il padrone non vedono l’ora di fare le feste e leccare dalla gioia umani che vengono a trovarci, è proprio vero, penso, i cani sono come i loro compagni umani, acquistano il carattere di chi li accudisce. (non mi sento il loro padrone, piuttosto un amico capobranco che da e riceve affetto e se ne prende cura),
Vado verso il lato passeggero per salutare Clara, la considero la poetessa di ANNUNCI.IT, ogni giorno un last diverso, ma sempre di natura poetica, mi piace, lo leggo con piacere la mattina, è sempre la prima a pubblicarlo. Scende dall’auto, mi guarda
:-Il famoso giuliocossu:- ed inizia a ridere, “iniziamo bene” penso,
:- La poetessa di annunci:- faccio io. Un abbraccio segna come un tatuaggio indelebile quello che sarebbe poi successo,
:- sono gia arrivati?:- mi appostrofa
:-Si, sono dentro:- le dico mentre saluto Luca, un marito giovane che mostra negli occhi un orgoglio spiccato nell’accompagnarsi ad una moglie così bella, alta con una simpatia che si preannuncia senza confini.
Come entrano in casa l’apoteosi, io e Marta ci defiliamo dolcemente come a lasciarli fare ma subito dopo veniamo coinvolti con piacere, facendoci sentire autori di quella felicità contaggiosa.
Il clima si è scaldato, inizio a preparare la cena, e tutti in cucina a chiaccherare come vecchi amici, io con un occhio di riguardo a Marta ogni tanto mi avvicino e la bacio, la faccio sentire mia, ho ancora in mente le ore passate nel pomeriggio.
Le chiacchere vanno avanti, sono in perfetta armonia con me stesso, e scoppio, il lato conviviale nella cosidetta vita normale esplode, ciò che ha caratterizzato la mia vita e miei successi, ma anche i miei problemi, è venuto fuori. Difficile stare dietro, e un continuum di battute, di aneddoti, di barzellette, in men che non si dica, come sempre avviene i partecipanti acquistano i miei modi di dire e ridiamo, le risate sono quelle che caratterizzano le ore, Lisa resta più timida, mentre Marco mi segue a ruota è il mio principale complice, Clara ride insieme a Marta, ogni tanto le rivolge la domanda :- ma è sempre così?:- Marta annuisce. Luca resta più timido, forse incredulo che una serata dal tono trasgressivo-sessuale potesse prendere quella piega, Clara e Lisa stanno sedute a fianco e si tengono per mano, questo mi eccita mentre guardo Marta, traspare ai miei occhi che vorrebbe buttarsi tra le due per fare tutte le monellerie di questo mondo.
La cena è terminata, mi dedico al riordino, alcuni escono nella terrazza per l’ennesima sigaretta, al loro rientro uno sguardo ci fa precipitare nell’altra ala della casa che ormai giocosamente chiamiamo la “cossucasa” nella direzione della “cossusalagiochi”.
Clara e Lisa iniziavano a baciarsi nel piccolo andito mentre entravamo nella stanza dei sogni e subito dopo noi maschietti assistevamo allo spettacolo che tutti vorrebbero, le tre monelle sul letto in ginocchio a formare una piramide a base triangolare, con le teste come il vertice del piacere supremo, fatto di baci, carezze, e leccate, mentre iniziava uno spogliarello che ci estasiava, in particolare io mi avvicinavo e prendevo i vestiti per sistemarli, una volta arrivati all’intimo prima di poggiarli gli davo una annusata respirando quei profumi che ancora oggi percepisco stampati nella mente come un tatuaggio colorato.In poco tempo le facce della piramide si ritrovavano nude palpandosi i seni mentre noi maschietti ci lanciavamo occhiatine che trapelavano una eccitazione esagerata da tutto quel belvedere. Iniziava così una trasformazione di solido, e come nel film “Mazerunner” la piramide diventava un’altra figura con le loro bocche che andavano dappertutto, con naturalezza ogni donna a turno si trovava con la bocca sulla figa e poi sulle tette che turgide accoglievano quelle lingue instancabili usate sapientemente per far provare un piacere immenso. Continuavano così per diverso tempo prima che noi avessimo il coraggio di interrompere quella poesia. Davanti a quello spettacolo eccitante un uomo pensa di buttarsi a pesce e godersi il momento, ma nessuno di noi si sarebbe azzardato a fare ciò, infatti con delicatezza ci disponevamo ai lati della ricomposta piramide iniziando a carezzare le fanciulle. Le pelli vellutate e profumate vibravano al passaggio delle nostre mani e in men che non si dica ci ritrovavamo a leccare le loro fighe mentre si baciavano e ansimavano, e sempre con una combinazione di forme si assisteva a un miscuglio di piacere, il mio cazzo passava di bocca in bocca, la mia lingua di figa in figa in un balletto di eros pazzesco. Le donne divertite ansimavano e succhiavano i cazzi avidamente che sotto i colpi di quelle bocche assumevano dimensioni che non potevano più aspettare. Ognuno di noi si posizionava con la propria donna e un’altra forma veniva fuori così che simultaneamente ognuno di noi poteva penetrare quelle fighe tanto vogliose di cazzo. Facevo sdraiare Marta che non vedeva l’ora di essere scopata da quel cazzo che lei conosceva e tanto la faceva godere, e dopo aver giochichiato con il clitoride lo facevo entrare lentamente sentendomi avvolto da quelle labbra succulente, lei sentiva quella grande cappella e insieme a Clara e Lisa iniziava a gemere con forza, mentre le loro teste si incrocciavano ancora baciandosi…. un idillio. Luca e Marco scopavano le loro rispettive con maestria in attesa di far partire la vera danza del sesso. Come perfettamente programmati i nostri cazzi cambiavano la figa assumendo tutte le posizioni che desideravano, bastavano piccoli movimenti che mi ritrovavo a scopare Lisa e poi Clara e poi di nuovo Marta, i nostri cazzi, animati da una voglia insaziabile, entravano e uscivano a ritmi elevatissimi. Io stavo per capitolare, ma non potevo, avrei interrotto quello che ancora oggi mi appare nei pensieri facendomi sorridere e star bene. Mi sedevo con la schiena poggiata alla spalliera mentre Marta succhiava a turno i due cazzi che aspettavano impazienti la sua bocca. La mia erezione non cedeva di un centimetro, vedevo Lisa e Clara che si baciavano con passione, restavo fermo, avevo davanti un quadro d’autore che tutti gli esseri umani vorrebbero avere, un quadro di un valore inestimabile perché reale, reale nei pensieri dei partecipanti, loro si accorgevano che io ero in estasi e solo con uno sguardo si spostavano prendendo il mio cazzo come motivo della loro libido. Se avessi avuto un cuore debole sarei morto, trattenendo il fiato sentivo le loro bocche, le labbra e le lingue mentre assaltavano quello che per loro era un piacere di possesso, la visione era spettacolare, il mio cazzo in mezzo ad un loro bacio appassionato. Con una occhiata complice iniziavamo il gioco delle doppie, e così a turno Marta, Lisa e Clara si trovano al centro delle attenzioni di tre maschi eccitati e vogliosi. Tutti volevamo tutto, il culo di ognuna veniva posseduto a turno cambiando le forme di quelle unioni ancora e ancora. I colpi le facevano gemere, le fighe bagnate risplendevano di luce propria così prima di passare alla fase finale ci trasformavamo in stella marina con le fanciulle alla pecorina che si baciavano e noi maschietti che giravamo in senso orario scambiando quelle fighe e quei culi deliziosi mentre la musica in sottofondo sembrava darci il ritmo. Il tempo si era fermato, la vita poteva finire così, non poteva esserci maggior godimento sessuale, quando la stella marina si girava e le tre portatrici sane di eros si ritrovavano sdraiate con il viso verso l’alto con i cazzi pronti aspettavamo il momento di spegnere quell’incendio di passione che vi era nei loro occhi, e come una squadra di collaudati vigili del fuoco comandati da un sapiente caposquadra, in contemporanea i nostri cazzi iniziavano a spruzzare i loro visi e le loro tette, copiosamente, pareva che non finissero mai, l’incendio non veniva spento, infatti vedevo le fiamme alte delle loro lingue che leccavano lo sperma caldo dalle labbra e dalle tette mentre in maniera spontanea guardavo la mia cappella, non l’avevo mai vista così enorme. Cadevo, sdraiato su quel letto profumato di sesso insieme agli altri come nel film “In Time” morti perché finito il tempo, e ridevo, ridevamo, stanchi, felici, sereni, c’è amore tra noi, siamo vivi, dentro, fuori, nell’anima.
Luca in cucina affettava sapientemente la salsiccia e faceva bocconcini di formaggio, erano le cinque del mattino, la fame si faceva sentire, nel frattempo io e Marco, sconosciuti coetanei del 66 stavamo nudi sdraiati sul letto a chiaccherare come vecchi amici dopo una partita di calcetto e dopo venti minuti richiamati dal vociare in cucina ci alzavamo per raggiungerli, e dopo aver raccontato l’ennesima barzelletta congedavo, mio malgrado, quegli sconosciuti che erano diventati depositari segreti di uno dei più bei ricordi della mia vita. Io e Marta ci ritiravamo nella nostra camera sorridenti e felici, era stato un successo, ancora non era l’alba dovevamo festeggiare, la festa abbia inizio ma questa è un’altra storia.
Un racconto con una dedica speciale alle due coppie che insieme alla mia regina saranno per sempre nei miei ricordi, la poetica e meravigliosa “CPPERFIDIA” e la fantastica, sensuale e dolce “COPPIAPORCA” che nella mia amata isola sarda possono tranquillamente occupare il ruolo di coppie affidabili e genuine.
Continuo a ringraziare Annunci.it che dona a me e tanti altri l’opportunità di conoscere persone fantastiche.
Giuliocossu con la collaborazione spirituale di Marta la mia regina.
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