“La mia mano destra scende fino a sbottonarle i pantaloni, si infila nei suoi slip e questa volta non oppone resistenza: è bagnata…”
Apro gli occhi.
E’ domenica mattina, sono le sei e un tenue
raggio di sole penetra nella stanza, donando una impercettibile forma agli oggetti che mi circondano.
Mi rendo conto di essere combattuto da emozioni contrastanti.
Provo gioia nello svegliarmi al fianco di Angelica e tristezza, perché il weekend tra poche ore sarà finito e per non illudermi, so che resterà un piacevole ricordo: una gioiosa parentesi della mia vita.
Ripongo i brutti pensieri sotto al letto, mi alzo, vado in bagno per una rinfrescata, mi vesto, scendo nel salottino per la colazione e preparo un vassoio da portare in camera con cappuccino, brioche e spremuta d’arancia appena fatta.
Angelica è sveglia, ma finge di dormire, vuole essere coccolata un pò.
Le infilo nelle orecchie gli auricolari del lettore mp3, dopo aver inserito una canzone di Giorgia e schiaccio il pulsante play.
Mi inginocchio ai suoi piedi ed inizio un massaggio con dell’ olio caldo e profumato, mentre i miei occhi si godono tutte le microespressioni del suo meraviglioso volto, cercando di captare le parti più sensibili del suo bellissimo corpo e godendomi le belle emozioni che ricevo donandole benessere.
Mi prendo cura dei suoi piedi massaggiandole la pianta minuziosamente, le alzo la gamba e l’ appoggio sulla mia spalla in modo da non tralasciare polpaccio e retro coscia, mentre abbassando le gambe, le adagio sul letto leggermente divaricate, così mi sarà più semplice donarle un breve orgasmo prima della colazione.
Mi sposto di fianco a lei mentre le mie mani risalgono su per i fianchi, calde dell’ olio scorrono e lasciano lucentezza sulla sua pelle.
I seni nella posizione supina sembrano essere scomparsi, ma scivolandoci sopra con le mani i capezzoli si induriscono, l’ areola s’ increspa, la mia erezione pulsa insistentemente, appoggio sopra le mie labbra e li succhio delicatamente per qualche secondo, ora il sinistro … ora il destro.
Il mio massaggio prosegue verso quelle spalle perfettamente marcate e dalla muscolatura tesa, mi soffermo alleggerendo la pressione, sembra gradire, il suo respiro varia svuotando completamente i polmoni.
Mi sposto dietro la sua testa in modo che le mie mani scivolino lentamente verso le sue, in questa posizione il mio cazzo le sfiora il viso, Angelica deve aver aperto gli occhi o seguito i miei movimenti ad occhi chiusi, perché sento la sua lingua assaggiare il mio membro mentre le mie mani scivolano sopra le sue braccia per raggiungere i suoi palmi.
Decido di proseguire tenendole i polsi bloccati sotto il mio peso, raggiungendo il suo fiore caldo e dall’ umidità chiaramente visibile, capisco che il mio massaggio è stato gradito.
Appoggio la punta della mia lingua e solletico il clitoride fino a farlo gonfiare, lo stuzzico tintinnandoci sopra, scendo verso le grandi labbra separandole con la mia lingua fino a raggiungere l’ apertura della sua fica e gustare qualche goccia del suo mielato nettare.
Risalgo piano piano baciandole la pancia, mentre lei si è girata e si è soffermata a stimolare le mie palle.
Fa passare la lingua lungo tutta la mia asta, risale lentamente fino al glande e con un movimento felino Angelica lo agguanta per non farmi scivolare via.
Sento la sua bocca che esegue movimenti lenti e poi qualche affondo: la sento calda e mi fa impazzire.
Il pene sembra scoppiare tra le sue labbra e ormai è tardi per poterla fermare: un calore sale dallo scroto e rapidamente, lei se ne accorge, con la lingua prova a tappare il buchino per farne aumentare la pressione ed un impulso di piacere mi attraversa facendomi gridare dalla liberazione.
Esco lentamente dalla sua bocca, la bacio e mi soffermo a succhiare i capezzoli per mantenere il suo stato di eccitazione affinché io mi riprenda dal meraviglioso orgasmo inatteso.
Indietreggio baciando il collo e quando sono vicino alla sua bocca cerco la sua lingua ancora carica del mio sperma e ci lasciamo andare in un lungo bacio, così passionale, che rapidamente scivolo al suo fianco per stringerla a me.
La mia mano sinistra scende verso la sua fica e massaggia il pube per mantenere il calore e piano piano due dita s’ intrufolano dentro stimolando il punto G con decisione.
Angelica non riesce a rimanere ferma, inizia a spostarsi sul letto inarcando il bacino, sta per godere, con le mani afferra il mio polso e lo stringe così forte che inizio a far fatica nel proseguire a darle piacere, ma non mi posso fermare, è al culmine, non me lo perdonerebbe mai !!!
La mia erezione vedendola ansimare diventa marmorea e quasi pronta per unirsi a lei in un lungo e sconvolgente scambio di effusioni, carico di emozioni forti ed intense mentre il tempo sembra essersi fermato, siamo in un altra dimensione, intorno a noi il nulla, io e lei.
Ancora qualche secondo ed eccola che si lascia andare in un violento orgasmo.
Ora è il momento di penetrarla con decisione, sposto la mia mano fradicia di umori, mi metto sopra di lei e punto il mio cazzo nel suo buchino.
La lubrificazione è tale che ormai non oppone resistenza e scivolo dentro con estrema lentezza, ritorno fuori permettendo alle pareti interne della vagina di ammorbidirsi con il loro liquido, rientro fino in fondo e rimango lì per qualche secondo solleticando l’ utero, rilassando ed irrigidendo il mio pene. Attendo che i muscoli della vagina si contraggano per iniziare a stantuffarla accelerando all’ impazzata in prossimità dell’ orgasmo e decelerando appena dopo.
Il letto è zuppo, cambiamo posizione senza abbandonare la penetrazione, allungo la gamba destra sopra la sua, le passo un braccio intorno al collo e con un colpo di reni ci ritroviamo a posizioni invertite: lei sopra, il suo sguardo mi penetra ed il sangue circola velocemente nel mio corpo, provo un leggero sbandamento.
Il suo seno da questa posizione è perfetto, le mie mani ci giocano un pò mentre lei rotea il bacino con il mio pene conficcato, ogni tanto si abbassa facendo strofinare il suo clitoride sulla mia pelle e permettendomi di mordicchiarle e succhiarle i capezzoli.
Angelica si alza ed si abbassa su di me cavalcandomi divinamente senza sosta, usa i muscoli vaginali con abilità facendomi irrigidire il cazzo in maniera unica ed i suoi orgasmi sono continui ed intensi ed ormai anche questa zona del letto è zuppa di umori.
Approfitto di una sua pausa dopo l’ennesimo orgasmo che la lascia un po’ stremata, per tirare su il mio busto ed indietreggiare di un pochino per raggiungere la spalliera e l’avvolgo con le mie braccia mentre la bacio: le sue labbra sono come una calamita per me, intrecciamo nuovamente le nostre lingue e ci muoviamo lentamente.
Angelica vuole essere presa da dietro, si solleva con lentezza risucchiando il mio pene con la sua vagina, irrigidendolo, cambiamo velocemente posizione e la penetro fino in fondo facendo sbattere le mie palle sul suo clitoride.
Mi accascio sulla sua schiena, con una mano solletico i suoi capezzoli, con l’ altra stimolo il clitoride con movimenti circolari, questa donna mi rende suo schiavo e sta usando il mio corpo a suo godimento.
Raccolgo con la mano i suoi umori e li uso per preparare il suo culo intanto che la scopo, ogni volta che esco dalla sua fica lubrifico il suo buchetto posteriore e rientro di nuovo, qualche penetrazione con il pollice ed anche il suo posteriore è pronto ad accogliermi.
Ritorno a stuzzicare il clitoride, accelero le spinte e la conduco in un orgasmo che la stende sul letto: il suo rilassamento è tale che l’ ingresso nel suo culo avviene senza opposizione alcuna.
La penetrazione anale è breve, lo stretto canale e la mia potente erezione mi eccitano ad un punto tale che la sborrata in cinque pulsioni la riempie, le mie braccia cedono e cado nuovamente nel sonno abbracciato a lei.
Riapro gli occhi, sono le 11:30, il sole è già alto nel cielo.
Io ed Angelica siamo abbracciati nel letto, l’accarezzo per qualche minuto e la sveglio con un bacio.
Sul tavolo la sua colazione è rimasta intatta, ci rinfreschiamo con una doccia, l’ atmosfera rimane erotica, chiudiamo le valigie scambiandoci qualche bacio quando c’ incrociamo, lasciamo la stanza ed iniziamo il nostro viaggio di ritorno che fa crescere in me il timore di allontanarmi da lei: una donna meravigliosa che vorrei mia, il più a lungo possibile.
Siamo affamati, lo stomaco brontola già da un pò, il primo ristorante è nostro, mangiamo con calma ed osservandola muovere le labbra per mangiare sento l’ eccitazione che sale, i miei occhi non riescono a nasconderlo, lei, anche se non me l’ha confessato, conosce il linguaggio non verbale del mio corpo e dopo pochi secondi con un sorriso malizioso inizia a stuzzicarmi.
Io me ne accorgo dal suo piede, che inizia ad intrufolarsi tra le mie gambe, allargandole una alla volta, facendosi spazio per sentire l’ erezione in suo onore.
Questo gioco dura per una ventina di minuti tra sguardi, allusioni e movimenti ambigui.
Una volta preso il caffè, ci alziamo visibilmente eccitati, ci diamo un bacio di quelli che la spoglieresti in mezzo al salone e la scoperesti noncurante dei presenti, ma desisto, a fatica, e mi godo l’ eccitazione di quello stupendo momento.
Pagato il conto saliamo in auto e partiamo prendendo l’ autostrada, la radio suona note romantiche, mi fanno percorrere di nuovo nella mente tutte le belle emozioni ricevute in questo weekend, la mia mano con tenerezza cerca la sua ed inizio a massaggiarla, il solo contatto epidermico tra di noi smuove i nostri ormoni, siamo ad un livello di eccitazione tale che ogni cosa ci è concessa.
Angelica si lecca le labbra e si morde il labbro inferiore, con la coda dell’ occhio la vedo e la mano mi tradisce stringendo la sua.
Sensualmente esclama:
“Cosa succede Franco?”
Rispondo con voce trepidante:
“Nulla Angelica”
Deglutisco, lei che ha già capito tutto, vuole la conferma che sia tutto a posto, allunga la mano sui miei pantaloni, la inserisce nella tasca ed inizia a tastare in cerca del mio pene.
Lo trova e dice:
“E questo lo chiami niente? Vuoi dirmi che te ne starai lì in queste condizioni fino a casa?”
E io rispondo:
“Non voglio approfittare della tua gentilezza, perché questo stato nei tuoi confronti è perenne!”
Estrae la mano senza proferir parola, slaccia la cintura in men che non si dica, e da sopra le mutande inizia con un massaggio delicato che me lo fa scoppiare di eccitazione.
Presto anche le mutande scendono ed Angelica afferra il membro con decisione segandolo, slaccia la cintura di sicurezza che la tiene protetta sul sedile e dopo essersi messa in una posizione comoda, si avvicina con la bocca alla mia cappella.
Il mio cazzo gocciola di eccitazione, una delle mie fantasie proibite sta per esaudirsi e lei se ne accorge mentre con la sua lingua va a ripulire quelle goccioline tanto attese che per il momento la gratificano.
La sua bocca affonda fino a raggiungere la gola e risale lentamente succhiandolo.
La sua lingua corre lungo l’ asta e si sofferma nell’ incavatura della cappella, l’ eccitazione compromette la mia attenzione, ma decido di continuare ancora per un pò, non c’è molto traffico a quest’ora.
Ora le sue labbra raggiungono le palle e le succhia per quel che può, la posizione è difficoltosa e non permette molto, ma questo gesto intensifica l’ erezione e quando risale l’ asta porta con se quel calore che preannuncia la sborrata:lei se ne accorge e si stacca.
“Non è ora, devi pagare per stamattina quando mi hai tenuta in questo stato per chissà quanto tempo!”
Mi solletica con le mani per non farmi perdere l’ erezione ed ogni tanto si avvicina a sentirne la durezza.
Ormai anche lei vuole in bocca la sua bevanda che dopo tanto lavoro finalmente si appresta a fuoriuscire, la vuole in gola, lo deduco dai suoi affondi e dalle sue pause con il pene tutto in bocca ed appena le pulsioni si fanno fitte, serra la bocca succhiando la cappella creando un vuoto d’aria che rende il mio orgasmo intenso ed unico mentre la vista si appanna per qualche secondo.
La strada scorre, questo orgasmo ha stimolato la mia vescica che chiede di essere svuotata, mi fermo in una piazzola ed Angelica mi sottrae la postazione di guidatore.
Non mi oppongo perché a me piace vedere la donna impegnata alla guida.
Le faccio uno scherzo, salgo dal sedile posteriore e rivolgendomi a lei come fosse una tassista, le dico di partire e che nel corso del viaggio le fornirò indicazioni per la destinazione.
Il nostro gioco inizia dallo specchietto retrovisore inviandoci occhiate maliziose e smorfie invitanti.
Inizio a farle allusioni alla sua professione di tassista, su quanto fosse stressante il suo lavoro, per arrivare a massaggiarle le spalle e donarle un pò di rilassamento.
Ogni tanto la mia mano cerca di farsi spazio all’ interno della sua camicetta e lei esclama:
“Lei è proprio un porco vigliacco, si approfitta di una tassista alla guida che tenta di svolgere il proprio lavoro nel migliore dei modi ed essere gentile con un cliente maleducato come lei!!!”
Prontamente rispondo:
“Potrebbe aver ragione qualora il suo cuore non aumentasse il battito ed i suoi capezzoli non si indurissero, quindi si accordi con il suo corpo, perché a me sembra che questo gioco le stia mettendo voglia più di quanto crede ed io non intendo fermarmi”.
La mia mano destra scende fino a sbottonarle i pantaloni, si infila nei suoi slip e questa volta non oppone resistenza: è bagnata.
Con la mano mi soffermo a solleticare quel bottoncino tanto morbido, quanto bizzarro, è uno dei punti che dopo una stimolazione cerebrale riesce a far infiammare una donna e farla urlare di piacere senza penetrarla.
L’ eccitazione compromette la fluidità dell’ andatura, l’ auto decelera improvvisamente ed accenna ad una lieve sbandata, la mia bocca sul collo di Angelica aveva toccato un punto molto sensibile, ma per fortuna, siamo in prossimità di un’ area di sosta, mette la freccia ed entriamo.
Cerchiamo il punto più discreto che troviamo, ma trattandosi di un’area di sosta, rimaniamo comunque molto visibili ai passanti.
La libero dalla cintura, ruoto la manopolina del suo sedile per allungarlo mentre lascio scorrere le mie labbra dal collo fino alla bocca e cercando la sua lingua, ribalto in avanti il sedile del passeggero per muovermi più liberamente ed avvicinarmi a lei con il corpo.
Finisco di sbottonare la sua camicia e scendo verso il suo seno odorando il suo buon profumo che mi fa eccitare molto, lei inarca il bacino e si sfila i pantaloni in fretta insieme agli slip, non vuole perdere tempo, è accesa come un vulcano in eruzione.
Angelica appoggia le spalle al vetro facendomi spazio tra le sue cosce, percepisco il calore e vado dritto alla sua fica a prendermi le prime goccioline del suo squisito nettare, dopo aver scostato quelle bellissime labbra con la lingua mentre le succhiavo delicatamente.
Il clitoride è gonfio, lo succhio avidamente, mi abbasso e lascio il mio naso a solleticarlo mentre io con la lingua raccolgo i suoi umori senza farne cadere nemmeno una goccia.
L’ orgasmo arriva violentemente, devo muovere la mia lingua velocemente perché mi colano dai lati del mento e io lo voglio bere tutto.
“Scopami!” grida Angelica.
Alzo la testa per tirare fuori il mio uccello dalla patta e penetrarla selvaggiamente, mi accorgo che non siamo soli, fuori dal vetro ci sono due signori con il cazzo in mano e si masturbano guardandoci impegnati nel gioco, Angelica non è preoccupata minimamente, anzi credo che la situazione contribuisca al suo eccitamento.
Li ignoro e infilo il mio membro duro nella fica di Angelica rimanendo inginocchiato sulla scocca.
Dopo qualche minuto devo cambiare posizione, la chiudo in un abbraccio e tenendola stretta a me, mi siedo sul sedile posteriore e continuiamo in questo amplesso improvviso che ci tiene incollati l’ uno all’ altra.
Angelica, che ha il cuore tenero, apre i deflettori posteriori ed allunga le mani sui membri di quei guardoni eretti in suo onore, uno a destra ed un altro a sinistra.
La rigidità di quei membri le provoca una contrazione che la porta ad un altro potente orgasmo, inizia a cavalcarmi come indemoniata, le sue mani segano quei cazzi e li porta al culmine: entrambi skizzano il loro sperma sull’auto.
Io mi sto trattenendo, ma ora tocca a me.
Angelica si solleva lentamente e me lo prende in bocca scopandolo divinamente, ma la mia eccitazione è tale che non posso più resistere, lancio un urlo di godimento e cerco di divincolarmi dalla sua presa, non so cosa sta facendo con la lingua, ma lo sta facendo talmente bene che questo è l’ orgasmo più intenso che abbia avuto nei miei trentasei anni.
Rimane poca strada da percorrere, il weekend è davvero terminato, la paura di non rivederla più mi assale, ma allo stesso tempo penso che rimarrà comunque uno stupendo ricordo che difficilmente si dissolverà.
Mi rassereno ed arrivando sotto la porta di casa sua, l’aiuto a scendere.
Le soffio un bacio d’ addio e con un sorriso la vedo scomparire dietro la porta.
Uno speciale ringraziamento alla paziente @Anael che ha contribuito in alcune parti con input a carattere sessuale e corretto (compito veramente arduo) per quanto possibile questo racconto, creato da un ignorante in materia come me, ma fortemente ispirato a esternare per quanto possibile le sue emozioni.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.