“Continuano i momenti di silenzio non imbarazzanti…”
L’inverno scorso sono andato a trovare dopo anni una mia ex ragazza:
Giulia, mamma ormai di 3 bambini e sposata con ex amico comune.
GIULIA:
Ci siamo risentiti dopo anni via Facebook e dopo qualche mese di mezzi messaggini ho ricevuto il suo invito per passare da lei una mattina, a casa da sola con l’ultimo bimbo nato da pochi mesi ma senza il marito fuori per lavoro e le altre due bimbe ospiti all’asilo. Rivista dopo almeno 8 anni l’ho trovata ovviamente ingrassata dopo 3 gravidanze, con almeno 15 kili in più, un culone largo da matrona, ma pure con due belle tette piene essendo neo mamma da sei mesi.
All’epoca c’ero stato insieme quasi due anni, dopo di che l’avevo mollata io perchè lei era troppo convinta cattolica: aveva in testa solo il matrimonio i figli ecc.e già quando scopavamo ricordo che mi chiedeva sempre di darle tutto, cioè di venirle dentro perchè voleva provare l’emozione di com’era fare un bambino! prendeva la pillola all’epoca, o almeno lei mi diceva così, ma quel provare ad incastrarmi già all’epoca mi aveva spaventato non poco fin chè anche per altre ragioni alla fine l’ho mollata. Non l’aveva presa bene perchè le piacevo molto ed ha avuto per mesi un senso di vendetta nei miei confronti, fino a quando non si è fidanzata con suo marito e poi si sono spostai.
Quella mattina da lei è andata in modo quanto meno strano direi, ma andiamo con ordine. Arrivato ci siamo seduti a tavola ed abbiamo preso un caffè con i biscotti, abbiamo chiacchierato mezz’oretta del presente, ricordato mezz’oretta il passato, finché il bimbo di sei mesi non si è svegliato. Così Giulia prende il piccolo e si siede sul divano, mi chiede se mi dava fastidio che doveva allattare e alla mia rassicurazione (ci mancherebbe!) si tira su la maglia scoprendo un seno e da la poppata al piccolo. La tetta intravista era una bella quinta a mio parere, bella forma a pera, col capezzolone rosa gonfio di latte dopo mesi di poppate. Inutile dire che un certo ché me l’aveva fatta quella visione materna, tanto che le devo aver detto che mi faceva sempre tanta tenerezza vedere una mamma che allattava. Penso che a questo punto sia stata lei che mi ha cominciato a provocare, chiedendomi allora il perchè non avevo ancora voglia di fare un bambino alla mia età. “Giulia mi piacerebbe ma sono solo in questo periodo” le rispondo.. e lei mi guarda rispondendomi con un mezzo sorriso come a dire ‘stronzo se quella volta non mi avessi mollata magari..’
LA SUCCHIATA DI TETTE!
Dopo un minuto di silenzio imbarazzante mi chiama a sedermi sul divano per guardare il piccolo, ok certo dico io. Seduto fianco a lei mentre guardo il piccolo che mangia Giulia prende il pupo lo gira e fa il normale cambio di tetta che fanno tutte le mamme. Si tira su però del tutto la maglia bianca lasciando scoperte entrambe le tette, ed attacca il piccolo alla poppa opposta a me. Scena bellissima, materna, commovente! ma ad un uomo single queste cose arrapano pure non c’è che dire, specie se sei a guardarle in diretta a 20 centimetri di distanza! Giulia sempre in silenzio guarda il piccolo che ormai si sta addormentando, ben consapevole di avere la tetta dalla mia parte ancora scoperta e con la gocciolina bianca che le penzola dal capezzolo rosa! Il pupo ormai si è addormentato, Giulia lo stacca piano dal seno e lo mette di lato sul divano accanto a lei a dormire. Continuano i momenti di silenzio non imbarazzanti..di terrore puro direi!
Lei tranquilla a casa sua ha il totale controllo della situazione, io invece sono rosso o viola in viso e sto sudando come un cane per quella scena materna imbarazzante ma dannatamente eccitante: una maglietta attillata tirata su sopra, due mammelle rosa piene di latte, due capezzoli giganti che sembrano due occhi che ti chiamano, e quella stronza che mi guarda e aspetta una mia qualsiasi mossa in silenzio, con un impercettibile sorrisino da troia stampato sulle labbra.
Non so come m’è uscita, ma le ho detto “sai di essere proprio stronza a provocarmi così vero?”
“Lo so sì caro mio..” Ad una risposta così non servono altre spiegazioni: semaforo verde e punto. Le ficco la lingua in bocca per accennare una limonata ma lei mi prende i capelli da dietro e mi stacca! Ma che cazzo ho sbagliato penso?? ho inteso male?? direi di no, ma la bocca è ormai una zona troppo intima per una donna sposata.. così sempre tenendomi per i capelli mi abbassa la faccia ad altezza tette e mi ci fa atterrare di gusto giusto in mezzo. Cazzo ho fatto bingo!! Che poppe ragazzi, mai succhiato due pere lattose in vita mia, e temo sia stata la prima ed ultima volta che mi è capitata una fortuna così. Capezzoli giganti morbidi quasi gommosi da masticare, tetta dura e soda tutto intorno.. mi attacco subito a quella più grande leccandola e succhiandola per bere, toccando l’altra con mani affamate da vero porco. Per rispetto di Giulia bevo poco però, ed il gusto ve lo tralascio: vi dico solo che non è dei più dolci, anzi. Lei comincia ad ansimare di piacere, io cambio tetta leccandola nella parte sotto e di lato, che so che alle donne piace molto, e comincio a tirarmelo fuori per segarmi un po’ da quanto mi era diventato duro di marmo: altro che viagra ragazzi, attaccati a succhiare una tetta materna ti viene da sborrare in un secondo, provare per credere! Gioco con quei due giocattolini rosa da vero porco arrapato e lei lo sente, e rimango attaccato a quel ben di dio senza staccarmi un attimo per 4 o 5 minuti in tutto, giusto il tempo di iniziare a farmelo toccare da lei, togliendole la mano dalle sue mutande dov’era scivolata per toccarsela e menarsela da sola.
Un mugolio secco, un inizio di pianto: cazzo il bambino! è sì, la natura chiama ma il dovere incombe. Il pianto del bimbo riporta Giulia alla cruda realtà del 2015, dopo un breve tuffo nel ruggente passato del 2005, di scopavamo ancora insieme per ore. “Cazzo scusa!” mi dice rimettendo il pupo a poppare e risistemandosi un po’ i vestiti “e forse è meglio che vai però”.. Uaah che trauma!! staccato così bruscamente da quelle due tette materne nooo! Mi rimetto traumatizzato il cazzo ancora duro nei pantaloni, ma sono ancora troppo infoiato per potermene andare via così a freddo ed in bianco!
SEGA IN BAGNO::
Mi faccio coraggio e glielo chiedo fuori dai denti: “Giuli ora vado ma prima mi devo segare scusa ma mi hai fatto troppo eccitare così! “. Ammetto che ci speravo che mi facesse masturbare davanti alla vista delle sue belle bocce gonfie, che tra l’altro mi sarebbe bastato mezzo minuto per venire dopo quella succhiata di tette memorabile, ma mi dice “Ok vai in bagno però, non puoi qui davanti al bambino”. Uff che pacco però!
Prendo uno skotex in cucina e vado verso il bagno, quando Giulia dal divano mi regala un ultimo gesto di pietà erotica: “in lavatrice” – “in lavatrice cosa Giuli?! ” – “in lavatrice, prenditi la mia biancheria se vuoi!”.. Che amore! mi conosce ancora bene la mia ex: si ricorda che da giovani le chiedevo di lasciarmi le sue mutandine sporche per farmi le seghe a casa col suo odore di figa. E brava Giulia, ottima idea! Mi chiudo in bagno svuoto la lavatrice e trovo due suoi slip usati ed un reggiseno. Gli slip anche se non me lo diceva lei me li sarei segati ugualmente: sporchi di figa ormai di Milf non erano comunque niente male, con un discreto odore di patata oltre che di pipì. Ma con la voglia di tette che mi era rimasta era il reggiseno che mi eccitava di più: dentro era macchiato al’altezza dei capezzoli, sicuramente di latte avendo le donne che allattano frequenti perdite. Mi sono avvolto il cazzo sui suoi slip, ed annusandomi l’altro paio più odorosi di figa sono venuto penso in 30 secondi sborrando per dentro sul suo reggiseno, immaginando il più possibile di venire fra le sue calde bocce lattose e non solo sulla sua biancheria sporca. Ributtato tutto in lavatrice, mi sono tenuto senza dilre niente un suo slip sporco per portarmelo a casa.
Uscito dal bagno l’ho salutata, mi sono scusato anch’io per il bisogno fisiologico impellente che avevo avuto (la sega) e l’ho avvertita di lavare bene il reggiseno che le avevo appena sporcato di sborra; “non ti preoccupare hai fatto bene a sfogarti, anzi scusami tu non dovevo provocarti così specie ora che sei single”.. beh non sarebbe cambiato molto le rispondo, in fondo le confesso che mi piaceva ancora molto e che avevo sofferto a non saltarle addosso del tutto sul divano. Lusingati ci siamo salutati con la promessa di non sentirci per un po’ di tempo visto quanto era accaduto.
Promessa mantenuta, salvo le due settimane successive che ho passato a farmi seghe davanti a sue vecchie foto da nuda che avevo tenuto da quando eravamo giovani, annusandomi sempre le sue mutandine sporche di figa di ‘Milf’ che mi ero portato via da casa sua.
Per quanto riguarda il capitolo tette ero rimasto però ancora traumatizzato per diverso tempo: strappato così bruscamente dalle mammelle di Giulia ho dovuto trovarne velocemente un altro paio a pagamento da poter succhiare per calmare i miei ormoni.. ma questa è un’alta storia sporca che scriverò nel prossimo racconto.
Ciao!
s.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.